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Album Foto > Album personali > roberto55 4056 immagini in 149 albums visti 327273 volte
Pattinaggio artistico ...forse si é rotto il giocattolo 12/03/2011



Ad un mese esatto dallo scampato pericolo di 'Flash Estivo' sono andato con gli amici a fare l'ultima cascata di questa interminabile stagione invernale:'Pattinaggio artistico'.
Della brutta avventura manca solamente Claudio il quale ha preferito attaccare al chiodo l'attrezzatura da ghiaccio. Almeno per quest'anno.
Breve avvicinamento,difficoltà contenute,ghiaccio ancora più che buono e ottima compagnia hanno caratterizzato questa salita effettuata sotto un leggero nevischio.
Oggi in Valeille c'erano pochissime cordate,ormai siamo quasi a metà marzo e parecchi ice climbers hanno già chiuso la stagione.
Con Radu e Alfredo abbiamo passato la mattinata a risalire i cinque tiri di questa ormai classica goulotte ma il mio stato d'animo non è stato e non è dei migliori.
Non posso dire che la caduta del blocco di ghiaccio su 'Flash estivo' mi abbia turbato più di tanto,ormai è solamente un ricordo ma tutto d'un colpo si è rotto qualche cosa,l'entusiasmo che ho sempre avuto durante le salite alpinistiche mi sembra che stia scemando. Bho!
Oggi,durante la salita e soprattutto quando ero in sosta da solo a recuperare i compagni ho riflettuto parecchio sul mio rapporto d'amore verso la Montagna e sono arrivato alla conclusione che è un bene che sia arrivato il momento di deporre l'attrezzatura e prendermi una pausa di riflessione.
Alzarmi nel cuore della notte per ritrovarmi con gli amici per andare in montagna non mi è mai costata troppa fatica ma oggi la levataccia mi ha distrutto, mi sono sentito veramente stanco,senza motivazione mi sono trascinato a fare questa scalata sapendo che non mi avrebbe 'dato' nulla.
Si vede che è arrivato il momento di fare un Brek e vedremo cosa succederà………forse si è rotto il 'giocattolo'.


Data: 12/03/2011
Partenza da: Lillaz
Zona: Valeille
Difficoltà: D III/3

17 Immagine(i), Inserita il 13/03/2011

Flash Estivo. Poteva essere una tragedia! 12/02/2011



La mia prima stagione alla ricerca di cascate era passata ed ero in valle per compiere una classica salita sul Becco della Pazienza. Forse suggestionato dall'esperienza invernale,durante la marcia al rifugio scoprivo un numero incalcolabile di cascate e vivevo nella bellissima dimensione della scoperta,accentuata dalla frenesia di fare progetti,fantasticando sulle ali dell'immaginazione,già tutto nell'azione futura ancor prima che questa fosse iniziata. Al ritorno della salita, con i piedi cotti bei pesanti scarponi,forse per la stanchezza e per non so che,giù verso il fondo valle vidi in una gola incassata e senza luce una gigantesca stalattite di ghiaccio alta un centinaio di metri. Mi parve di non capire bene,ma sicuramente non era una visione provocata da un qualunque allucinogeno…… giugno esplodeva con tutta la sua forza vitale e il suo calore.Fu come un FLASH nella mia mente,non so spiegarvi altro. (Gian Carlo Grassi)

La valle in questione, di cui parla Gian Carlo è la Valnontey,amata da tutti gli specialisti di questa disciplina alpinistica e la colonna di ghiaccio che lui vide nei primi anni '80 molto probabilmente è la cascata che sono andato a scalare ieri.
Dopo averla salita per la prima volta con P.Marchisio il 13 marzo del 1985 la battezzò 'Flash Estivo'.
Con Radu e due suoi amici,Alfredo e Claudio,facciamo il viaggio in piena notte e prima che faccia giorno siamo già al parcheggio di Valnontey.
Di recente ho letto che a qualsiasi ora parti non sei mai il primo ma forse oggi lo saremo. Lasciamo la macchina che è ancora buio e con i frontalini ci incamminiamo verso il fondo valle,la nostra cascata è una delle più lontane,ci aspettano oltre due ore di avvicinamento.
Non è stata una bella salita,il ghiaccio spaccoso e la relativa caduta di pezzi di ghiaccio provocati dalle piccozzate ci ha accompagnato per tutti i quattro tiri con la relativa tensione di non fare danni a chi ci seguiva. Inoltre ho attrezzato tutte le soste su ghiaccio dal momento che le soste a chiodi non le ho proprio viste. Anche chi ci ha preceduto nei giorni scorsi avrà avuto i nostri stessi problemi,quattro abalakof sono la testimonianza che le calate in doppia non sono state fatte dalle soste fisse sulla roccia.
Invece,Alfredo e Claudio tenendosi più a sinistra durante la salita riescono ad approdare alla penultima sosta a spit, la sosta dove pochi minuti dopo………
Quando Radu esce dall'ultimo tiro intravede una fettuccia nella neve e scavando trova la sosta fissa,mi recupera velocemente e ci prepariamo per le quattro doppie che ci riporteranno agli zaini lasciati alla base.
Mentre il mio socio si cala,Alfredo mi raggiunge e si prepara a recuperare Claudio ma per non intrecciare le corde aspetta che mi cali.
Mi calo,raggiungo Radu e Claudio,mi assicuro ai chiodi di sosta e sentiamo un CRACK,un forte boato.
D'istinto lo sguardo va verso l'alto e intravedo una cosa bianca gigantesca che al rallentatore cade nella nostra direzione.
Il tutto si è svolto in una frazione di secondo; il rumore,i nostri sguardi verso l'alto e il terrore nel vedere la grossa stalattite cadere a piombo verso di noi.
Ci ritroviamo appiattito contro la roccia e siamo salvi,una sporgenza di mezzo metro della roccia al di sopra delle nostre teste ha evitato la tragedia.
La stalattite battendo al di sopra delle nostre teste esplode in mille pezzi di giaccio che procedono verso il fondo della cascata con un gran boato.
Quante cose si pensano in un secondo. Ricordo perfettamente che mentre mi spalmavo contro la parete rocciosa ho detto;'di qui non usciamo vivi'.
Il tempo di un sospiro e sentiamo Alfredo che spaventatissimo e a gran voce si sincera della nostra incolumità.
Di rimando gli urlo'Tutto bene!!!'
Ma subito dopo lo sguardo corre in giù dove,due ragazzi che hanno salito una variante a sinistra della cascata si stanno calando in doppia,uno si trova in posizione supina ancorato alle rocce e l'altro …….
Momenti di paura,di terrore, di urla concitate nel sincerarsi dell'incolumità di quel povero Cristo laggiù appiattito contro le rocce e forse anche centrato da qualche blocco di ghiaccio.
Ma oggi la 'dea bendata' è stata magnanima con tutti quanti.
Il ragazzo alla sosta fortunatamente non è stato colpito,il suo compagno nel momento del crollo aveva già finito la doppia e si trovava al riparo di un promontorio roccioso.
Velocemente e con lo sguardo all'insù ci siamo calati alla base dove ormai rilassati abbiamo anche potuto fare qualche battuta scherzosa.
Chi si accinge a fare una salita su ghiaccio sa che si trova in un ambiente ostile per l'uomo meno tempo sta nel pericolo e meglio é.
La velocità è un fattore determinante per la sicurezza,prima si finisce la scalata e prima ci si mette fuori da possibili pericoli e ora mentre scrivo mi arrabbio con me stesso;per il tempo perso nella marcia di avvicinamento,per il tempo perso alla base della cascata prima di salire,per la lentezza durante la salita.
Invece noi a mezzogiorno,quando il sole stava già scaldando la parte alta della cascata,avevamo appena iniziato a scendere.
Troppo tardi!! A quell'ora dovevamo già essere alla base.
Ringraziamo la 'Dea fortuna',poteva essere una tragedia.


Data: 12/02/2011
Quota max: 2200
Partenza da: Valnontey
Quota partenza: 1666
Zona: Valle di Cogne
Difficoltà: Cascata Flesh Estivo D+ III/3

23 Immagine(i), Inserita il 14/02/2011

Cascata di Rovenaud ; lo Skipper fa il prufessur 30/01/2011



Nuovamente con il 'Gruppo Alpinismo' del CAI di Chieri in valle d'Aosta per salire un'altra cascata ghiacciata.
Questa volta andiamo in Valsavaranche e ci dividiamo in due gruppi; due cordate capeggiate da Davide e Paolo si dirigono sulla 'Gouloctica',io con Mario e Jack formiamo altre tre cordate e andiamo sulla vicina cascata di 'Rovenaud',bella cascata con ottimo ghiaccio.
Si raggiunge in pochissimi minuti dal parcheggio e dopo averla salita ci si può ancora divertire a salire delle linee nella parte destra dell'anfiteatro.
Dieci minuti dopo aver lasciato le macchine,accompagnati da una leggera nevicata raggiungiamo un saltino che dà l'accesso alla cascata.
Risalitolo siamo alla base del primo salto dove Mario attacca il lato destro seguito dalla cordata di Jack,così non mi rimane che 'scegliere' la parte sinistra dove ottimi agganci mi permettono di salire questa sezione verticale senza grandi sforzi.
Naturalmente sempre sotto l'occhio vigile del 'Professore';lo Skipper.
Raggiungiamo tutti quanti il canale di collegamento tra il primo tiro ed il secondo salto,dove nuovamente mi ritrovo a salire per ultimo e per non prendermi pezzi di ghiaccio sulla capoccia mi avventuro nuovamente sui 90° e supero Jack che si era fermato per fare delle foto a Mario.
Anche qui non sono mancati i 'consigli' del mio fido secondo;
'Ottimo aggancio!'
'Io metterei un chiodo!'
'Cambia mano!
'Bel movimento!'
'Beppe,vuoi stare zitto!! Mi deconcentri!'
Così,con un gran vociare molto,molto goliardico,raggiungiamo tutti quanti il canale d'uscita dove ci possiamo ulteriormente rilassare e raggiungere una baita nelle vicinanze del sentiero ghiacciato che ci ha riportati al punto di partenza.
Bella giornata tra amici e nuovamente 'ringrazio' lo Skipper che non ha esitato ad elargire ottimi consigli dall'alto della sua esperienza.
Ciao prufessur!!!


Data: 30/01/2011
Partenza da: Rovenaud ( AO )
Zona: Valsavaranche
Difficoltà: TD- (II/4) Sviluppo 150 m.

29 Immagine(i), Inserita il 02/02/2011

Cascata l'Acheronte;lo Skipper,Caronte e...........16/01/2011



Il caldo degli ultimi giorni non ha compromesso per nulla la cascata/goulotte dell'Acheronte,bella linea ghiacciata che si trova alla destra della ben più famosa Patrì.
Verso la fine della settimana scorsa un po' di apprensione serpeggiava tra gli amanti delle salite su ghiaccio,le temperature primaverili degli ultimi giorni hanno minato parecchie cascate situate a bassa quota o poste sui versanti soleggiati, ma la Valnontey non delude mai,a patto che si abbia voglia di scarpinare per raggiungere quelle più lontane e in quota.
Con il gruppone di Chieri siamo arrivati a Cogne con il termometro che segnava 0° ma dopo tre chilometri,al parcheggio eravamo già a -6°.
Così,con la giusta 'calura' abbiamo raggiunto la nostra meta odierna ammirando tutte le altre colate nelle vicinanze comprese le due cascate da me salite in settimana,ancora in ottime condizioni.
Formiamo le cordate e diamo inizio alla salita di questo canale più simile ad una goulotte di alta montagna che alla classica cascata di ghiaccio,direi molto simile al Lillaz Gully ma con difficoltà inferiori.
Con me si legano Paolino e Beppe,lo SKIPPER.

'Per me si va ne la città dolente,per me si va ne l'eterno dolore,per me si va tra la perduta gente………LASCIATE OGNI SPERANZA VOI CH'ENTRATE (Inferno,Canto III,vv1-9)

Un primo muro di circa 55 metri su ghiaccio più che accettabile ci ha permessi di entrare nel canale nevoso da dove con altre due lunghezze di corda siamo arrivati alla bellissima goulotte finale, dove la ripidezza del ghiaccio ha messo a dura prova i polpacci dei meno allenati.
Qui mi sono quasi immedesimato in Caronte,il quale secondo la fantasia di Dante avrebbe avuto il compito di traghettare le anime dall'altra parte del fiume infernale,l'Acheronte.

Paolino,senza allenamento è salito divertendosi e sopportando le giaculatorie dello Skipper che come al solito ha movimentato un po' la giornata.
Beppe,sino al penultimo tiro, non ha MAI smesso di lamentarsi;
'Sono stanco,abbiamo camminato troppo!'
'Che brutto ghiaccio'
'Chioda di più,stai mettendo pochi chiodi!'
'Chiodaaaa,porca ..oiaaaaaa!!!'

L'ingrato,l'ignavo.
Dopo averlo convinto a prendere le mie picche da cascata in prestito,mi ripaga rompendomi gli zebedei,non dandomi la soddisfazione dicendomi che c'è una bella differenza con le sue 'pikke'storiche.

Ma dopo la sesta sosta è successo il fattaccio,la barretta metallica di un rampone dello Skipper si spezza lasciandolo nella cacca totale,e qui smetto di fare ilCaronte trasformandomi in un Angelo.
Incoraggiandolo e tirandolo su di peso lo traghetto sino alla sosta dove arriva tutto trafelato e urlante.
'Ti devo una birra,anzi,dueeee'
'Meno male che ho le tue piccheeee'
'Roberto,TI VOGLIO BENEEEE!!!!!'
PS:Ho anche parecchi testimoni che hanno sentito.

'Ed ecco verso noi venir per nave
un vecchio, bianco per antico pelo,
gridando: 'Guai a voi anime prave!
Non isperate mai veder lo cielo;
i' vegno per menarvi all'altra riva
ne le tenebre eterne, in caldo e 'n gelo.
E tu che se' costì, anima viva,
pártiti da cotesti che son morti'.'
(Inferno, Canto III, vv.82-89)


Data: 16/01/2011
Partenza da: Valnontey
Zona: Valle d'Aosta,Cogne
Difficoltà: D+ (III/3+) Dislivello cascata 300 metri

20 Immagine(i), Inserita il 18/01/2011

Cascata Gran Val passando da un ..... Sogno di Patagonia 12/01/2011



Fino a questa mattina non era certa la salita che avremmo fatto,sicuramente ci saremmo portati all'attacco di una cascata molto blasonata ed ambita,da parecchi anni non si formava e nei giorni delle vacanze natalizie è stata salita diverse volte,ma in questi ultimi giorni il caldo ha compromesso diverse colate.
La cascata che Davide vorrebbe fare è 'Di fronte al tradimento'.
Arriviamo al parcheggio dove ci sono già diversi ragazzi in partenza per andare a scalare sulla classicissima Patrì,chi su Mondey Money e due G.A. che vanno a fare la 'Repentance Super'.
Un Sogno!!!!!
Ma la cascata scelta da Davide non è da meno in fatto di soddisfazione.
Arriviamo all'attacco e notiamo subito che si sta sciogliendo alla grande,nel gergo alpinistico piscia acqua da tutte le parti e la qualità del ghiaccio non è delle migliori.
La guardiamo attentamente per studiare una possibile via di salita ma il ghiaccio è veramente cariato ed il rischio sarebbe enorme.
A malincuore rinunciamo e ci portiamo sotto alla cascata 'Sogno di Patagonia' dove c'è già una cordata impegnata ed un'altra sta aspettando di salire.
Così Davide decide di fare la candela di destra e superiamo chi è in attesa di salire.
Quando arrivo alla sosta passo al comando della cordata per L2 e L3 per poi ripassare il comando al mio compagno per l'ultimo tiro.
Mentre ero alla sosta del terzo tiro la cordata che ci ha proceduto nella salita aveva già iniziato la calata e quando uno dei due mi si è avvicinato ho subito riconosciuto un mio vecchio compagno d'arrampicata,era da più di venticinque anni che non ci si vedeva. I casi della vita,il mondo è grande ma nello stesso momento si può considerare anche piccolo. Comunque è stato un vero piacere incontrare Claudio Battezzati,oggi uno dei più forti Ice-Climber di Torino.
Scesi dalla cascata non pienamente soddisfatti abbiamo ancora salito la Gran Val,salita più facile ma molto estetica con una bella uscita in goulotte.
Finale di giornata al bar di Cogne dove sul quaderno delle salite leggiamo che le due G.A. sono tornati indietro dal primo tiro di Repentance per la gran quantità d'acqua.
Abbiamo bisogno di un po' di freddo……..
PS. La cascata HARD ICE IN THE ROCK è colassata e ieri pomeriggio è crollata. Al mattino era stata salita da due cordate che dovrebbero passare un'attimo in chiesa….


Data: 12/01/2011
Partenza da: Valnontey-Cogne
Sogno di Patagonia TD 200 metri
II/4+ D1

Gran Val D+ 130 metri
II/3 D1

23 Immagine(i), Inserita il 12/01/2011

Lo SKIPPER si é INCIUCCATO sulla Cascata Ciucchinel 05/01/2011



Oggi con lo Skipper siamo andati a fare la Ciucchinel,famosissima cascata della Valle Varaita.
Ormai per Beppe era diventato un chiodo fisso. La stagione scorsa eravamo andati per farla ma le condizioni erano proibitive e ripiegammo su Chianale.
Quando siamo arrivati nelle vicinanze di Celle di Bellino le nuvole erano talmente basse che non siamo riusciti a localizzarla;la bastionata rocciosa incisa dalla Ciucchinel era nascosta dalle nuvole che stagnavano su tutta la valle.
Parcheggiamo e troviamo subito l'evidente traccia che salendo per pascoli e boschina porta alla base della cascata.
Beppe non sembra preoccupato,ha piena fiducia in me,io invece non sono tranquillo in quanto le nuvole non ci hanno permesso di vedere le condizioni dei pendii superiori,non vorrei mai che la montagna si scrollasse un po' di neve mentre stiamo salendo.
All'ingresso della strettoia del primo tiro sprono Beppe ad essere veloce così ci togliamo dai piedi il più presto possibile.
Risalgo i 60 metri in velocità cercando i muretti più ripidi e scoperti dalla neve,senza problemi raggiungo l'ottima sosta sulla destra dove recupero lo Skipper per poi risalire il canale completamente innevato che porta alla sosta sotto al terzo tiro.
Inizio il bellissimo tiro che da sotto non sembrava un gran ché ma come al solito quando sei sopra le cose cambiano.
Ghiaccio vetroso,ghiaccio spaccoso,crosta di rigelo,un po' per tutti i gusti,un mix variegato di tutti i tipi ed arrivo ad una fettuccia gialla cementata nella colata;segno evidente di una recente ritirata.
Ma oggi in questo punto il ghiaccio è abbondante e mi permette di uscire in sicurezza sul pendio di teppa che mi porta alla sosta.
Recupero lo Skipper che sta cercando di salire nel modo migliore,ha voluto a tutti i costi non accettare in prestito delle piccozze da cascata, ma salire la cascata 'storica' con delle 'pikke storiche'.
'Beppe,guarda che quelle pikke non vanno bene sul verticale,'
'Non ti preoccupare,cascata storica,pikke storiche'.
Infreddolito alla sosta mi vengono in mente queste parole,e pensare che laggiù in macchina ci sono gli attrezzi giusti che gli permetterebbero di salire con più sicurezza.
'Metti in tiro,TIRAAAAAA'
Le due corde sono tese al massimo,sto quasi pensando di montare un paranco.
Lo Skipper impreca,mi insulta,mi prega di aiutarlo e lentamente sale schiodando con le mani in preda alle bollite ed esce dal tiro stravolto dalla stanchezza,dal freddo ed è furibondo.
Mi fa presente che come prima cascata della stagione avrei potuto scegliere qualche cosa di più tranquillo e bla,bla,bla,bla.
Come la maggior parte delle cordate scendiamo in doppia da questa sosta,oltretutto oggi il pendio d'uscita è veramente ancora bello 'carico' di neve ed è meglio non sollecitarlo.
Tre lunghe doppie ci riportano alla base dove lo Skipper dà il meglio di se stesso ( a parole ) e ricomincia ad imprecare e bla,bla,bla,bla,
Bho,oggi Beppe è stranolo,forse forse lo Skipper si è INCIUCCATO!!!!


Data: 05/01/2011
Partenza da: Celle di Bellino
Quota partenza: 1675
Zona: Valle Varaita
Difficoltà: D+ (II/3)

29 Immagine(i), Inserita il 07/01/2011

Auguri a tutti con una ....... Cascata di Bonvin 31/12/2010



Che dire di questa lunga cascata della Valle Varaita?
Bella,bella e nuovamente bella!
Arriviamo al parcheggio che è ancora buio,vorremmo approfittare delle ore più fredde e soprattutto tornare a casa nelle prime ore del pomeriggio,dovessimo tardare ……….
Perciò con un buon passo ci portiamo sotto al primo salto dove Radu sale senza problemi su un ghiaccio da plastico a spaccoso ma viste le temperature non si può pretendere molto.
Mi recupera e parto subito per il secondo salto dove il ghiaccio è nettamente sottile.
Risalgo la goulotte sul lato destro,il lato sinistro è una carta velina di due o tre centimetri di spessore,meglio non toccarla.
Poi con un lungo trasferimento su canale innevato ci portiamo al terzo salto dove bisogna fare un po' di pulizia della crosta di rigelo per posizionare i chiodi di sicurezza.
Recupero Radu e affrontiamo il quarto ed ultimo salto. Qui la qualità del ghiaccio è ottima e la verticalità è nettamente superiore rispetto ai salti sottostanti. Bel tiro con movimenti intensi ma facilitati da ottimi agganci. Direi che gli otto o dieci metri centrali del quarto tiro è quello che alza il grado di difficoltà della salita. Ottima chiusura di fine anno, pienamente soddisfatti e con il proposito di rifarla;è talmente bella!
Auguri a tutti quanti con una…. Cascata di Bonvin!!


Data: 31/1272010
Partenza da: Castedelfino
Zona: Valle Varaita
Difficoltà: III/ 3+ e 4 l'ultimo salto

17 Immagine(i), Inserita il 01/01/2011

Cascata Lauson 19/12/2010



Prima uscita del Gruppo Alpinismo del Cai di Chieri sulle Cascate di Ghiaccio. La destinazione fino a ieri sera era top-secret in quanto eravamo alla ricerca di una cascata bella larga da poter ospitare una ventina di persone,dai più navigati ai neofiti.
Poi una serie di telefonate e finalmente un amico G.A. di Cogne dà l'imbeccata a Davide;la cascata di Lauson è in condizioni e sicura in quanto ha già scaricato la neve dai pendii superiori.
Così questa mattina il gruppone con tanta tranquillità raggiunge il parcheggio di Valnontey e ci incamminiamo verso il lato destro della valle e saliamo in pochi minuti alla cascata Lauson che è in ottime condizioni.
Mentre alcuni salgono il lato destro della cascata io mi porto sul lato sinistro ed inizio a salire in tutta tranquillità,più sotto spostato leggermente sale Paolo il quale riceve un scheggia di ghiaccio sul labbro,quando mi raggiunge in sosta è una maschera di sangue. Accidenti!!
Un po' di impacchi con la neve fresca e Paolo si tampona la ferita così facciamo salire i nostri secondi per poi scendere in corda doppia.
Continuiamo a salire per vie diverse,non c'è l'imbarazzo della scelta,tutti i percorsi portano alla sosta attrezzata all'uscita del primo salto. Proseguire più in alto oggi non avrebbe senso,la parte più bella è quella sottostante.
Per concludere in bellezza questa gioviale giornata,con Davide,Riccardo e Radu ci siamo spostati sul lato sinistro dell'anfiteatro e abbiamo salito un tiro di corda con una bella partenza su colonna verticale.
Non conosco il nome di questa via ma è stata bella tosta. Grazie a Davide che ha chiodato e ci ha assicurato dall'alto.
Ormai la stagione del ghiaccio è iniziata alla grande,speriamo che continui il freddo.


Data: 19/12/2010
Partenza da: Valnontey
Difficoltà: III/3 Stalattite a sinistra III/4+

13 Immagine(i), Inserita il 19/12/2010

Goulotte del Rio Gentira. Funalmente!!! 16/12/2010



Finalmente!!
Era da una vita che avevo in programma questa salita e finalmente sono riuscito a portarla a termine!
Nella 'prima parte' della mia attività alpinistica non sono riuscito a fare questa scalata per svariati motivi: o io ero in condizioni e la goulotte non lo era,oppure c'era troppa neve e si rimandava di anno in anno.
Una volta mi sono trovato all'attacco quando una vagonata di soffice neve scese giù travolgendo chi ci precedeva e si stava preparando alla salita. I ragazzi rimasero illesi e finimmo la mattinata tutti quanti in un bar di Cesana a festeggiare la buona sorte.
Altre volte ci sono passato sotto con le mie figlie durante lunghe passeggiate con le ciaspole e lo sguardo,con un po' di nostalgia, era sempre attratto da quel filo d'acqua ghiacciata.
Adesso,dopo un lunghissiiiimo periodo di pausa e riflessione mi sono riavvicinato agli sport alpini e quasi da neofita sto vivendo la 'seconda parte' di questa passione che mi ha preso come un pivellino.
Così sto cercando di portare a termine qualche cosetta lasciata in sospeso,fra cui questa goulotte in Valle Argentera,uno stretto canale ghiacciato con difficoltà classiche ma con forti pericoli oggettivi in quanto è un colatoio di possibili valanghe. Purtroppo si sono già verificati vari incidenti anche gravissimi.
Infatti nelle varie relazioni si consiglia di non percorrerla quando c'è molta neve fresca per evitare che diventi una salita 'Pericolosa'.
Le condizioni migliori per fare una salita del genere in sicurezza è che ci siano dei periodi alternati di freddo,caldo e di nuovo freddo,anzi,freddissimo come in questi giorni. Inoltre è essenziale che abbia scaricato e che ci sia stato un bell'autunno piovoso,come lo è stato quest'anno……..
Speriamo che ci siano stati gli ingredienti giusti,dovrebbe essere in condizioni,andiamo a vedere; SI PARTE!!!!!

Compagno di questa salita è stato Radu che non si è fatto pregare,motivato e pronto a fare nuove esperienze si è reso subito disponibile così ci siam presi un giorno di ferie;devo dire ben speso.
Transitiamo dal Sestriere che il termometro segnala -12° e in pochi minuti arriviamo all'imbocco della Valle Argentera,al parcheggio la temperatura è di -15° e ci mettiamo in cammino ben imbacuccati sulla strada che sale verso Brusà del Plan
Arriviamo al pianoro belli carburati e proseguiamo fino alla zona picnic dove calziamo le ciaspole per risalire il pendio verso l'imbocco del canale incastonato fra le rocce. Siamo in un ambiente veramente di alta montagna,gli unici due in tutta la valle e ammiriamo la goulotte che ci sovrasta.
Dopo aver attraversato il bosco lasciamo le ciaspole e ci portiamo all'imbocco del ripido canalone,diamo un'altra controllata in alto per vedere che non ci siano placche di neve e poi con tre tiri di corda siamo al suo culmine.
Il primo tiro è stato su un ghiaccio più che buono,il secondo,nonostante un freddo glaciale lo abbiamo fatto sotto uno stillicidio d'acqua che si ghiacciava all'istante sui nostri vestiti e su tutta l'attrezzatura. Raggiungere la seconda sosta è stato un gioco un po' laborioso in quanto rispetto al ghiaccio era situata sulla roccia un paio di metri sopra. Un paio di passi su roccia e ho raggiunto gli spit da dove ho assicurato il mio compagno che ha fatto il tiro terminale fino alla terza ed ultima sosta. Poi con due lunghe doppie da 60 metri ci siamo ritrovati alla partenza;soddisfatti ma belli ghiacciati.
Bello,bello e nuovamente bello!!
Stanchi e lividi dal freddo terminiamo la giornata di 'vacanza' in un bar a fare progetti per la prossima gita in montagna.
Mi sa tanto che le gite in montagna sono come le ciliegie….una tira l'altra.
Ops,forse l'ho già detto altre volte!



Data: 16/12/2010
Partenza da: Ponte Terrible dopo Cesana Torinese
Zona: Valle Argentera
Difficoltà: D III-3

9 Immagine(i), Inserita il 19/12/2010

Goulotte del Rio Gentira. Finalmente!!! 16/12/2010



Finalmente!!
Era da una vita che avevo in programma questa salita e finalmente sono riuscito a portarla a termine!
Nella 'prima parte' della mia attività alpinistica non sono riuscito a fare questa scalata per svariati motivi: o io ero in condizioni e la goulotte non lo era,oppure c'era troppa neve e si rimandava di anno in anno.
Una volta mi sono trovato all'attacco quando una vagonata di soffice neve scese giù travolgendo chi ci precedeva e si stava preparando alla salita. I ragazzi rimasero illesi e finimmo la mattinata tutti quanti in un bar di Cesana a festeggiare la buona sorte.
Altre volte ci sono passato sotto con le mie figlie durante lunghe passeggiate con le ciaspole e lo sguardo,con un po' di nostalgia, era sempre attratto da quel filo d'acqua ghiacciata.
Adesso,dopo un lunghissiiiimo periodo di pausa e riflessione mi sono riavvicinato agli sport alpini e quasi da neofita sto vivendo la 'seconda parte' di questa passione che mi ha preso come un pivellino.
Così sto cercando di portare a termine qualche cosetta lasciata in sospeso,fra cui questa goulotte in Valle Argentera,uno stretto canale ghiacciato con difficoltà classiche ma con forti pericoli oggettivi in quanto è un colatoio di possibili valanghe. Purtroppo si sono già verificati vari incidenti anche gravissimi.
Infatti nelle varie relazioni si consiglia di non percorrerla quando c'è molta neve fresca per evitare che diventi una salita 'Pericolosa'.
Le condizioni migliori per fare una salita del genere in sicurezza è che ci siano dei periodi alternati di freddo,caldo e di nuovo freddo,anzi,freddissimo come in questi giorni. Inoltre è essenziale che abbia scaricato e che ci sia stato un bell'autunno piovoso,come lo è stato quest'anno……..
Speriamo che ci siano stati gli ingredienti giusti,dovrebbe essere in condizioni,andiamo a vedere; SI PARTE!!!!!

Compagno di questa salita è stato Radu che non si è fatto pregare,motivato e pronto a fare nuove esperienze si è reso subito disponibile così ci siam presi un giorno di ferie;devo dire ben speso.
Transitiamo dal Sestriere che il termometro segnala -12° e in pochi minuti arriviamo all'imbocco della Valle Argentera,al parcheggio la temperatura è di -15° e ci mettiamo in cammino ben imbacuccati sulla strada che sale verso Brusà del Plan
Arriviamo al pianoro belli carburati e proseguiamo fino alla zona picnic dove calziamo le ciaspole per risalire il pendio verso l'imbocco del canale incastonato fra le rocce. Siamo in un ambiente veramente di alta montagna,gli unici due in tutta la valle e ammiriamo la goulotte che ci sovrasta.
Dopo aver attraversato il bosco lasciamo le ciaspole e ci portiamo all'imbocco del ripido canalone,diamo un'altra controllata in alto per vedere che non ci siano placche di neve e poi con tre tiri di corda siamo al suo culmine.
Il primo tiro è stato su un ghiaccio più che buono,il secondo,nonostante un freddo glaciale lo abbiamo fatto sotto uno stillicidio d'acqua che si ghiacciava all'istante sui nostri vestiti e su tutta l'attrezzatura. Raggiungere la seconda sosta è stato un gioco un po' laborioso in quanto rispetto al ghiaccio era situata sulla roccia un paio di metri sopra. Un paio di passi su roccia e ho raggiunto gli spit da dove ho assicurato il mio compagno che ha fatto il tiro terminale fino alla terza ed ultima sosta. Poi con due lunghe doppie da 60 metri ci siamo ritrovati alla partenza;soddisfatti ma belli ghiacciati.
Bello,bello e nuovamente bello!!
Stanchi e lividi dal freddo terminiamo la giornata di 'vacanza' in un bar a fare progetti per la prossima gita in montagna.
Mi sa tanto che le gite in montagna sono come le ciliegie….una tira l'altra.
Ops,forse l'ho già detto altre volte!



Data: 16/12/2010
Partenza da: Ponte Terrible dopo Cesana Torinese
Zona: Valle Argentera
Difficoltà: D III-3

27 Immagine(i), Inserita il 18/12/2010

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