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Album Foto > Album personali > manu2808 3809 immagini in 207 albums visti 230908 volte
Tete de Chien



Proprio un anno fa avevamo percorso il bellissimo sentiero costiero di Cap Ferrat e tornando in autostrada verso l'Italia eravamo rimasti colpiti dalla Tete de Chien con la sua roccia bianca che sovrasta la 'mini-metropoli' tutta grattacieli di Monaco ed ora eccoci qui pronti a partire alla scoperta di questo angolo di Costa Azzurra; si parte dal bel borgo murato di La Turbie (ad una manciata di km dal casello di Roquebrune-Monaco), lasciando l'auto nei parcheggi sotto il suo monumento simbolo, il Trionfo di Augusto (monumento alto ben 35 metri che celebra la vittoria dei romani sulle barbare tribù dei Liguri montani): purtroppo oggi è chiuso e quindi dovremo rimandare la visita, ma anche visto dal borgo l'effetto è comunque notevole. Entriamo nel borgo da una delle porte, saliamo fino al cimitero e quindi proseguiamo seguendo la stradina asfaltata che tra belle ville conduce fino al piazzale davanti alla fortezza che occupa tutta la cima della Tete de Chien. Qui comincia l'escursione vera e propria su sentiero che per noi significherà scendere dalla cima verso Cap D'Ail per poi attraversare alla base tutto il versante della montagna e risalire dal lato di Monaco. Dal piazzale parte in discesa il sentiero che attraversa una breve galleria e poi conduce ad un promontorio con vista spettacolare su Monaco e su Cap Ferrat. Si continua scendendo sul sentiero che con numerosi lunghi tornanti passa alla base delle pareti (dove incontriamo parecchi gruppi di arrampicatori); il caldo di oggi consiglierebbe pantaloni corti, ma la vegetazione spinosa no e coì resistiamo. Dopo un buon tratto il sentiero 'cade' nel senso letterale del termine sulla strada asfaltata in un punto poco consigliabile (proprio in prossimità di una curva cieca. Consiglio: abbandonare poco prima dell'ultima curva il sentiero per seguire una piccola scorciatoia che punta al sottostante spiazzo usato come parcheggio dai climber). Seguiamo l'asfalto in discesa (per fortuna il tratto è minimo) fino al primo tornante dove imbocchiamo un sentiero che in saliscendi taglia tutto il costone della montagna direzione Monaco; doppiato il costone, il panorama si apre verso Montecarlo e dopo poco il sentiero inizia a salire ripidamente fino ad intercettare una stradina sterrata che riconduce a La Turbie chiudendo l'anello poco lontano dalla chiesa del borgo.

Data: 01-11-2013
Quota max: 550
Partenza da: La Turbie
Quota partenza: 460
Dislivello: 450
Zona: Costa Azzurra
Difficoltà: E

24 Immagine(i), Inserita il 17/11/2013

Mondo avventura montagna a Racines



Continuano le giornate caldissime di queste vacanze altoatesine e saliamo in quota utilizzando la comoda e silenziosissima cabinovia che parte dalla piccola frazione di Bichl (Colle) nel comune di Racines (omonima piccola valle poco a sud di Vipiteno); la nostra idea di adulti è di puntare dalla stazione a monte verso la vicina cresta che separa dalla val Passiria, percorrere un tratto del sentiero che passa proprio in cresta e magari, perchè no, concedersi una cima; l'odea del piccolo è quella di percorrere il nuovo sentiero 'Mondo avventura montagna' che parte proprio dalla stazione a monte della cabinovia e che compie un anello per congiungere dieci punti ognuno dedicato ad un diverso aspetto della montagna tutti strutturati in forma di gioco: si va dalla tana delle marmotte (con marmottona gigante in legno), alle formiche (con formicone giganti su cui salire), alla passerella sopra lo stagno, alla spettacolare torre in legno di 24m per salire 'dove osano gli scoiattoli', allo scivolo gigante, ai giochi nell'acqua (i preferiti di Pietro!!!)... è facile immaginare chi abbia vinto! Alla fine del giro di 'Mondo avventura montagna' ci ricaviamo ancora un pò di tempo per un giretto esplorativo della zona dei laghetti Wasserfallen!

Data: 31-07-2013
Quota max: 2040
Partenza da: Racines (stazione a monte cabinovia Racines-Giovo)
Quota partenza: 1820
Dislivello: 370
Zona: Valle Racines
Difficoltà: T

22 Immagine(i), Inserita il 16/08/2013

Sentiero del Masarè - Catinaccio



Bellissima escursione che porta ad attraversare un buon tratto del gruppo dolomitico del Catinaccio passando alla base delle pareti rocciose con un panorama mozzafiato e in tutto relax: a parte la salita iniziale che porta dal rifugio Paolina alla statua del Christomannos per il resto il percorso è sostazialmente in piano (o meglio in continuo leggero saliscendi); lasciamo l'auto a Carezza e utilizzando la seggiovia Paolina saliamo all'omonimo rifugio; qui si presenta la possibilità di imboccare il sentiero verso destra o sinistra (trattandosi di un anello da un lato si parte e dall'altro si arriva o viceversa); noi decidiamo di fare subito la parte più ripida di salita e quindi imbocchiamo il sentiero verso destra seguendo le indicazioni per il monumento del Christomannos: la salita è breve ma un pò ripida, ma Pietro è spronato dall'idea del 'monumento con l'aquila' (che di recente è diventato uno dei suoi animali preferiti). Raggiunto il monumento ci mettiamo in coda per la foto di rito, saliamo la roccia liscia e scivolosa e... accidenti mi si è staccata a metà la suola dello scarpone!!! Non importa, si continua! Lasciamo a destra la prosecuzione del sentiero verso il rifugio Roda de Vael e imbocchiamo il sentiero a sinistra che ci riporta (a quota superiore) sopra il rifugio Paolina e quindi continuiamo contornando sempre alla base le bellissime pareti! Una bella pausa proprio sotto parete verticale della Roda de Vael (in corrispondenza del bivio per il passo Vaiolon) e poi di nuovo in cammino: superiamo il bivio che ci ricondurrebbe al rifugio Paolina e continuaimo ancora verso il rifugio Fronza (raggiunto con una breve ma ripida salita!); ritorniamo al bivio e questa volta imbocchiamo il sentiero verso Paolina hutte.
Giornata spaziale, neppure il 'traffico' sul sentiero (setirsi soli non è proprio possibile!) è riuscito a scalfire la bellezza del percorso con panorami sempre aperti ed aerei! Una bellissima escursione!

Data: 06-08-2013
Quota max: 2350
Partenza da: Paolina hutte (Carezza)
Quota partenza: 2125
Dislivello: 250+saliscendi vari
Zona: Dolomiti - gruppo del Catinaccio
Difficoltà: E

22 Immagine(i), Inserita il 14/08/2013

Forte Giaura e laghi dell'Abisso



La zona del colle di Tenda è sicuramente una di quelle che frequentiamo di più, almeno da quando c'è Pietro: è facilamente raggiungibile in auto, si parte in alto (l'ideale nelle giornate più calde), ci sono km di strade militari con scarse pendenze, i panorami sono aperti e in più ci sono i forti; questa volta puntiamo a completare un'escursione intrapresa lo scorso anno e a raggiungere il forte Giaura sotto la Rocca dell'Abisso; i presupposti sono buoni: è una bella giornata ventosa che dovrebbe scongiurare nebbie (qui spesso in agguato!) e abbiamo la compagnia dei nonni e del cuginetto. Lasciamo l'auto poco oltre il colle, nei pressi del bivio con la strada degli infiniti tornanti verso Casterino; imbocchiamo la sterrata a destra (sbarra che impedisce l'accesso ai veicoli e palina) e che (a tratti ridotta a poco più di un sentiero) risale con alcuni tornanti le pendici del monte Pernante; giunti in vista del forte, abbandoniamo la sterrata che aggira a destra la sommità, per salire fino al forte. Poi seguiamo il sentierino che scende dal lato opposto fino al colletto tra il Pernante e la cima Salauta, dove reincontriamo la sterrata, che però lasciamo di nuovo per seguire il sentiero che aggira la cima Salauta dal lato Roya; dopo un buon tratto il sentiero scollina di nuovo sul lato Vermenagna e si ricongiunge alla strada che seguiamo fino al valico della Bassa sovrana di Margheria. Fino a qui si è fatta molta distanza ma poco dislivello (se si escludono i tornanti iniziali per salire al Pernante); dopo la bassa cambia la pendenza ed anche il terreno che diventa notevolmente più roccioso: si segue in parte la stradina militare ed in parte il sentiero che la sostituisce causa frane (seguire sempre le indicazioni per il forte Giaura e/o la Rocca dell'Abisso). Si sale così tra pietraie e tratti erbosi, passando in alto rispetto al primo laghetto e raggiungendo il secondo: siamo ormai in vista della meta, ma i due piccoli decidono che è molto più divertente fermarsi al laghetto, e così, alternandoci, facciamo una corsa rapida fino al forte (rapida compatibilmente con il doppio incontro con un camoscio particolarmente poco amichevole e attaccabrighe). Per il ritorno seguiamo il sentiero fino alla bassa di Margheria e poi scegliamo di aggirare la cima Salauta questa volta seguendo la stradina lato Vermenagna; raggiunto il bivio sotto il forte Pernante, abbandoniamo la stradina ed i suoi tornanti per seguire il sentierino che percorre la ripida cresta fino al colle.

Data: 21-07-2013
Quota max: 2253
Partenza da: Col di Tenda
Quota partenza: 1870
Dislivello: 380
Zona: Valle Vermenagna
Difficoltà: E

32 Immagine(i), Inserita il 24/07/2013

Refuge Valmasque



Previsioni incerte come sempre per il finesettimana e così per una volta decidiamo di andare a cercare un pò di sole 'oltralpe' e ci imbarchiamo nelle due ora di macchina (attesa al tunnel del tenda compresa) fino a Casterino (da Tende proseguire per Saint Dalmas de Tende e poi prendere la diramazione a destra, cartello ben visibile solo se si proviene nella direzione contraria); arrivati nella bellissima conca di Casterino conviene proseguire ancora sulla stradina (asfaltata ma molto stretta) per un paio di km, fino a lasciarla nell'ultimo parcheggio prima della sbarra che segna l'ingresso nel parco. Seguiamo a piedi la sterrata che risale il vallone sempre accompagnati dallo scrosciante torrente: il tratto di strada è piuttosto lungo (e si sale pochissimo) ed intrapreso dai due 'piccoli' con andatura più che turistica; a quota 1970 circa si lascia la strada (rovinata dalle frane) per seguire a sinistra il sentiero (palina 'inquietante' che segnala ancora un'ora e un quarto per il rifugio) che prima sale, poi continua in piano proprio lungo il torrente; dopo un buon tratto si giunge alla fine alla testata del vallone e qui non resta che salire (nel frattempo siamo già arrivati da un pezzo al livello 'ma il lago dov'è' e 'manca poco è proprio lì dietro' e 'ma dietro dove?'): la salita avviene lungo una buona mulattiera a tratti lastricata e qui i piccoli rivelano risorse inaspettate e una buona determinazione e salgono senza problemi fino al bivio per il lac noir e lac basto (che lasciamo alla prossima volta), per proseguire ancora per un tratto in saliscendi fino alla piccola diga che sbarra il lac Vert e quindi al rifugio. Bellissimo il panorama ed il lago con le sue acque trasparenti e gelide, circondato da piccoli nevai!

Data: 13-07-2013
Quota max: 2220
Partenza da: Casterino
Quota partenza: 1710
Dislivello: 510
Zona: Valle Roya
Difficoltà: E

18 Immagine(i), Inserita il 17/07/2013

Monte Mondolè



Per oggi abbiamo in programma la salita del Mondolè, una grande classica per noi (perfino per Pietro per cui è la terza volta) ma speriamo una piacevole new entry per il nostro amico Claudio ed per il nostro nipotino: dopo aver attraversato lo 'splendore' dei casermoni di Prato Nevoso, risaliamo in auto la sterrata fino al rifugio Balma dove parcheggiamo poche decine di metri oltre il rifugio al bivio con il percorso per i laghi della Brignola (cartello). Qui occorre risalire la pista sotto lo slilift fino ad incrociare nei pressi del casotto il bel sentiero che inizia un panoramico giro alla base dei torrioni rocciosi delle Rocche Giardina. Alternando tratti più ripidi a d alcuni traversi in quota, si sale in mezzo ad una fioritura veramente spettacolare fino ad un ampio colletto dove la vista si apre verso il Marguareis. Dal colletto non rimane ora che svoltare a destra e seguire il sentierino che si inerpica verso la vetta: la salita è diretta ma un pò ripida e riserva anche due passi (proprio due) di arrampicata sulle rocce (volendo evitabili) che sucistano chiaramente l'entusiasmo dei piccoli. Sosta in vetta, foto di rito e pensiero sul libro di vetta. Per la discesa si può continuare seguendo la cresta (indicazione Artesina su una roccia): il sentiero compie un ampia svolta verso destra e passa proprio sopra il laghetto del Mondolè (spesso ghiacciato per quasi tutta l'estate, ma quest'anno il nevaio è veramente notevole), affronta qualche saliscendi e quindi scende in modo deciso verso la Balma, chiudendo l'anello.

Data: 06-07-2013
Quota max: 2382
Partenza da: Rifugio La Balma (Artesina)
Quota partenza: 1882
Dislivello: 500
Zona: Valle Maudagna
Difficoltà: E

21 Immagine(i), Inserita il 10/07/2013

Rifugio Mettolo e Trucca della Tura



Quseta volta siamo un pò a corto di idee e allora rimaniamo sulle montagne di casa e approfittando di una giornata limpida (e le previsioni dicono senza piogge almeno fino a metà pomeriggio) ce ne andiamo al rifugio Mettolo Castellino (il secondo rifugio del 'nostro' CAI di Mondovì, purtroppo non gestito). Partiamo dagli casermoni di Artesina (appena arrivati seguire la strada sulla destra e salire fino all'ultima casa) e ci incamminiamo sulla sterrata che sale a destra (indicazione per il rifugio Mettolo e baita dei Barmas); dopo una mezz'ora si arriva al valico della Colletta che mette in comunicazione con la valle Ellero (alla Colletta si arriva anche per sentiero da Baracco in valle Ellero); proseguiamo sulla sterrata a sinistra (e si continua a sinistra anche al bivio successivo dove si lascia a destra la stradina per la baita dei Barmas) che prende a salire con tornanti regolari: il panorama oggi è veramente grandioso e grazie anche al venticello fresco si sale velocemente (bellissime fioriture di viole!); arriviamo così ai Piani della Tura, un grande prato dove si trovano un alpeggio, una baita-ristoro (aperta solo in inverno) e l'arrivo di alcuni impianti di risalita; poco sotto dal lato valle Maudagna ecco anche il piccolo rifugio Mettolo. Ci fermiamo per una pausa mangereccia, poi la tentazione di salire ancora un pò verso i residui di neve che ancora punteggiamo l'ampio pratone che conduce in vetta alla cima Durand è troppo forte: e così risaliamo ancora un pò a 'pestare la neve'!
Il ritorno è lungo lo stesso percorso (ci concediamo di tagliare un pò i tornanti), inseguiti dal cupo rimbombo dei tuoni!

Data: 02-06-2013
Quota max: 1855
Partenza da: Artesina (Frabosa Sottana)
Quota partenza: 1416
Dislivello: 450
Zona: Valle Maudagna
Difficoltà: E

19 Immagine(i), Inserita il 05/06/2013

Castello di Rossana e Monte Pagliano



La tamperatura freschina (e tutto il corredo di malanni di questa settimana) ci fanno propendere per le quote basse e così proviamo questo bel giro ad anello sulle montagne alle spalle di Rossana all'imbocco della Val Varaita.
Lasciamo l'auto davanti alla bella chiesa parrocchiale di Rossana e ci incamminiamo sulla stradina che sale alle spalle della chiesa seguendo le indicazioni per il castello Gazelli: la stradina diventa subito sterrata e si inoltra in salita nel bosco: la salita è accompagnata dai cartelli sui vari alberi che si incontrano e più in alto dalle simpatiche sagome degli animali del bosco; superato un dislivello di un centinaio di metri si arriva al castello o meglio ai suoi ruderi. Si continua quindi sul sentiero seguendo ora le indicazioni per il monte Pagliano (o Paian) sempre precise e puntuali ad ogni bivio. Si continua nel bosco alternando strappi un pò più ripidi a tratti in falsopiano fino a sbucare all'aperto nei pressi dei casali Pagliano sottani; quindi si attraversa un bellissimo prato raggiungendo la dorsale e immettendosi sulla stradina sterrata che proviene dalla colletta di Rossana nei pressi di un pilone. Si segue la stradina verso sinistra fino a raggiungere un ulteriore bivio e un altro pilone. Qui si prosegue ancora a sinistra in salita fino a raggiungere la cima del Monte Pagliano (nel bosco) e poco oltra un belvedere sul Monviso e la Val Varaita dove ci fermiamo per la sosta. Per completare il nostro anello ritorniamo al bivio nei pressi del pilone e (dopo una sosta fotografica nel bellissimo prato con panorama mozzafiato sulla pianura) imbocchiamo la sterrata che scende (direzione Fontana d'l'Or bosch Grand Rossana); si scende così fino a due ulteriori bivi a brevissima distanza l'uno dall'altro in cui tenere sempre la sinistra (seguire le indicazioni per Rossana); si scende sempre nel bosco su sentiero fino ad immettersi in una sterrata dove son oresenti indicazioni (ma non per Rossana); noi svoltiamo a sinistra per 'Colletto' e 'Tetto Ravera', raggiungendo prima l'uno (nel bosco) e poi l'altro (in rovina); ancora un tratto e ci si immette su una sterrata che scende a tornanti nel bosco (e qui ai vari bivi ricompaiono le indicazioni per Rossana). Completiamo il piacevolissimo anello e ci ritroviamo nella piazzetta di Rossana.

Data: 26-05-2013
Quota max: 989
Partenza da: Rossana
Quota partenza: 535
Dislivello: 455
Zona: Valle Varaita
Difficoltà: E

19 Immagine(i), Inserita il 29/05/2013

Sentiero dei Principi alla Sacra di San Michele



Da un pò di tempo ci frullava in testa l'idea di un fuori zona per percorrere i 4 km del sentiero dei Principi che conduce alla Sacra di San Michele dalla fraz.Mortera; e finalmente ecco l'occasione in cui gli impegni di tutti si incastrano e ci dà una mano anche il tempo. E così in questa bella domenica di sole ci mettiamo in cammino dopo aver lasciato le auto nei pressi della fraz.Mortera (parcheggio un pò scarso) sulla strada che conduce alla Sacra da Avigliana. Rintracciamo il cartello esplicativo subito all'inizio della frazione che va attraversata fino al piccolo pilone dove si segue la via a destra tra le case: e proprio imboccando la via fiancheggiata da un alto muraglione troviamo la prima palina che indica la 'Via dei principi'; la stradina sterrata comincia a salire nel bosco alternando alcuni strappi a tratti più in piano; al bivio successivo continuare a destra seguendo le indicazioni per la cascina Pogolotti che si raggiunge con un tratto in piano; passata la cascina la salita si fa più ripida nel bosco più rado (e quindi sotto il sole) con belle visuali sull'imbocco della Val Susa e sulla zona dei laghi di Avigliana. Con un pò di fatica raggiungiamo la colletta (denominata Farò o Punta dell'Ancoccia sulla nostra guida) che regala da un lato una panoramica aerea sui laghi diAvigliana e dall'altro un primo incontro mozzafiato con la Sacra che compare improvvisa sullo sfondo delle montagne. Dopo aver scollinato continuaimo sulla stradina che in piano o lieve discesa nel bosco ci conduce fino al colle della Croce Nera e quindi alla Sacra.
Dopo una bella pausa sui curatissimi e verdissimi prati intorno alla Sacra, ritorniamo sui nostri passi.

Data: 12-05-2013
Quota max: 962
Partenza da: Fraz.Mortera
Quota partenza: 720
Dislivello: 250
Zona: Valle Susa
Difficoltà: E

16 Immagine(i), Inserita il 15/05/2013

Nei boschi della val Casotto con le ciastre



Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione di questa gita, ma il nostro pc aveva deciso di morire... poi è tornato in vita ed eccoci qui!
Insolita (per il periodo) passeggiata sulle ciastre nel tentativo di smaltire qualche caloria di troppo del pranzo pasquale e soprattutto approfittando di una finestra di sole in un finesettimana da tregenda; rimaniamo nei dintorni della casa dei nonni e ripercorriamo la bella stradina che da Valcasotto conduce alla borgata di Tagliante; arrivati a Valcasotto, si lascia la provinciale per seguire a destra una stradina che scende ripida (indicazioni per il rifugio Manolino, da evitare la stradina simile con indicazioni però per il pilone della Navonera); si raggiunge in breve il cimitero e quindi la cappella di San Rocco, dove si lascia l'auto; qui ci sono due possibilità: seguire la stradina che passa davanti alla chiesa e conduce al castello di Valcasotto (in eterno restauro e ancora chiuso al pubblico) e quindi fare un bell'anello salendo alla borgata Surie e scendendo a Valcasotto, oppure imboccare la stradina che scende a destra e dirigersi verso Tagliante. Noi scegliamo la seconda, calziamo le racchette e ci mettiamo in cammino; la stradina scende leggermente, attraversa un primo ponte poi prosegue attraversando un grande prato e giunge ad un bivio (palina); qui lasciamo il sentiero per il rifugio Manolino che continua dritto nel vallone, per attraversare a destra il ponticello; subito si incontrano le case Piano; qui lasciamo a sinistra la stradina (che useremo al ritorno) e saliamo seguendo una traccia prima tra le case poi la bella mulattiera che sale in un fantastico bosco di grandi castagni; con un piccolo strappo il sentiero si reimmette nella sterrata che va seguita a destra. Ancora un paio di tornanti ed eccoci a Tagliante, con la sua bella fila di case disposte sul costone che culmina nella chiesetta (dedicata all'Ausiliatrice) posta su un piccolo poggio; qui abbiamo la sorpresa di incontrare un abitante che vive qui tutto l'anno con il suo cane: complimenti!!! Quattro chiacchere ed è ora di tornare; questa volta seguiamo per intero la stradina che ci riporta a case Piano e qindi sul percorso dell'andata. Quantità di neve sorprendente (70 cm in partenza e più di un metro a Tagliante!): la primavera per ora si fa attendere!

Data: 31-03-2013
Quota max: 1170
Partenza da: Valcasotto
Quota partenza: 980
Dislivello: 190
Zona: Valle Casotto
Difficoltà: E

12 Immagine(i), Inserita il 17/04/2013

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