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Album Foto > Album personali > andrea72 15041 immagini in 651 albums visti 1611782 volte
Monte Croce dell'Ubacco (07 ottobre 2007)



Anche oggi una bella passeggiata con la famiglia con ottima raccolta di castagne lungo il percorso. Alla partenza, tempo nuvoloso e pioggerellina... ma da previsioni dovrebbe migliorare. Ci incamminiamo lungo la stradina e poco dopo raggiungiamo la bella Cappella S. Anna dove ci fermiamo per una sosta. Risaliamo quindi la strada in un bellissimo ambiente autunnale che sale alle varie borgate o meglio 'Tetti'. In corrispondenza dei Tetti Tederei, lascio un attimo moglie e bimbe a giocare con i tanti mici presenti e risalgo nella nebbia che va e viene in direzione del colletto superiore. Pochi minuti e seguendo la traccia lungo la cresta arrivo sulla... ci credo sulla fiducia... panoramica cima del Monte Croce dell'Ubacco. Ritorno velocemente indietro e recuperata la truppa si scende... stasera si mangiano le caldarroste.

Data: 07 ottobre 2007
Quota max: 1243 m
Partenza da: Moiola
Quota partenza: 690 m
Dislivello: 624 m
Zona: Valle Stura
Difficoltà: T/E

20 Immagine(i), Inserita il 11/10/2007

Ciclostrada Borgaretto-Volvera-Piossasco (06 ottobre 2007)



Oggi la moglie da forfait per cui mi trovo, da solo, a gestire le bimbe per la mattinata. La giornata non è un granchè, ma di rimanere in casa non se ne parla proprio... quindi ci prepariamo ed usciamo per un 'giretto' in bici. Carico le bimbe sulla bici già attrezzata con i due seggiolini e via. Imbocchiamo la stradina che, a due passi da casa, entra nei boschi di Stupinigi e... ma sì, seguiamo la ciclabile che da Stupinigi porta a Pinerolo, già percorsa parecchie volte e poi si vedrà. Attraversiamo il bosco lungo le stradine sterrate affollate di gente in bici e a piedi, ed in breve raggiungiamo la stradina asfaltata che costeggia l'autostrada nei pressi dello svincolo di Candiolo. Si attraversa la provinciale e proseguiamo in mezzo ai campi verso Volvera. Un brevissimo tratto sulla strada per Airasca in corrispondenza di Volvera e sulla dx si riprende la ciclabile in direzione di Piscina. Svoltiamo a dx e sempre lungo la bella ciclabile raggiungiamo Piossasco... le bimbe fino ad adesso si sono divertite un sacco ed abbiamo visto tantissimi animali... scoiattoli, lepri, mucche, cavalli ed anche alcune capre. Una breve sosta a causa di una telefonata da casa... 'Dove siete?'. 'Ehm, è meglio che non te lo dico...'. 'Mah, a che ora arrivate?'. 'Beh, per pranzo arriviamo, se tutto va bene tra circa... un'ora e mezza!'... Ok, si riparte. Attraversiamo Piossasco e seguendo la strada per Volvera, raggiungiamo il bivio per la Croce Barone. La stradina raggiunge in breve, il luogo teatro della battaglia di Marsaglia del 1693, dove sorge la croce a ricordo dei caduti. Curiosità: la croce è stata posizionata nel punto centrale dello schieramento alleato ed è orientata secondo la disposizione sul campo dell'esercito stesso. Raggiunta Gerbole di Volvera, sempre attraversando i campi, ritorniamo quindi a Candiolo ricongiungendoci con il percorso di andata. Da qui lungo la stradina che costeggia l'autostrada raggiungiamo Orbassano e la vicina borgata Tetti Valfrè... pochi minuti e siamo di ritorno a casa.

Data: 06 ottobre 2007
Quota max: 293 m
Partenza da: Borgaretto
Quota partenza: 247 m
Dislivello: 70 m
Zona: Torinese
Difficoltà: 43 km

12 Immagine(i), Inserita il 08/10/2007

Castello di Cly - St. Denis (30 settembre 2007)



Un'occhiata stamattina presto fuori dalla finestra e... va beh! oggi mi sa proprio che si resta a casa a sbrigare alcune delle mille faccenduole che per un motivo od un altro sono sempre state rimandate. Poi... una sbirciatina non troppo convinta a qualche sito meteo e... forse si può tentare qualcosa andando verso nord... ma sì tentiamo, male che vada ci facciamo un giretto ad Aosta. Si parte quindi per la bassa Val d'Aosta; la meta prevista è il Castello di Cly, partendo da Chambave e percorrendo lo 'Chemin du Muscat', così denominato in quanto si attraversano i vigneti dai quali si produce il rinomato Moscato di Chambave. Alla partenza il cielo è ancora molto nuvoloso e pioviggina leggermente, ma confidiamo nelle previsioni meteo che danno schiarite a partire dalla tarda mattinata. Attraversato il paese, imbocchiamo il Passage du Barmet e risaliamo fino all'inizio del sentiero nei pressi delle case Barmet. Il sentiero selciato risale il crinale intervallato da alcuni pannelli indicatori e da panchine; in corrispondenza di un piccolo oratorio, in mezzo ai vitigni, sostiamo per il pranzo, mentre il sole inizia a fare capolino dalle nubi. Proseguiamo quindi lungo il sentiero raggiungendo il villaggio di Cuignon con un breve tratto su asfalto. Poco dopo, sulla dx riparte il sentiero ed in breve si è in vista del castello; pochi minuti e si raggiungono le case di Cly ed il castello, non visitabile all'interno a causa di lavori in corso. Ci fermiamo per una sosta, la giornata è ormai... quasi estiva. Ritornati indietro di pochi passi, proseguiamo via sentiero fino all'abitato di St. Denis e alla sua bella chiesa bianca. Dal piazzale della chiesa, si scende quindi per sentiero fino ad incrociare la strada sottostante. Si segue un pezzo della strada e al primo sentiero a sx lungo i vigneti ci si raccorda alla stradina che ci riporta a Cuignon. Da qui lungo il percorso di salita si ritorna a Chambave. Bella giornata in famiglia ed interessante giretto turistico-storico-culturale con bei panorami sulla vallata centrale.

Data: 30 settembre 2007
Quota max: 815 m
Partenza da: Chambave
Quota partenza: 470 m
Dislivello: 400 m
Zona: Valle d'Aosta
Difficoltà: T

26 Immagine(i), Inserita il 02/10/2007

Rifugio Geat Val Gravio - Certosa di Monte Benedetto (29 settembre 2007)



Bella passeggiata in famiglia con la compagnia di Enrico, Monica ed Elisa. Oggi le previsioni danno un peggioramento pomeridiano, per cui scegliamo di non allontanarci troppo, visti i tempi di partenza non proprio... così mattutini. Partiamo da Adret con un bel sole ed il cielo blu e risaliamo il sentiero che porta al Rif. GEAT Val Gravio. Nella prima parte il sentiero è un po' vago e necessiterebbe di pulizia, poi una volta raccordati al Sentiero dei Franchi non vi sono più problemi e la salita nel bosco è molto piacevole e mai faticosa. Purtroppo man mano che ci addentriamo nel vallone, il bel sole piano piano ci abbandona mentre avanzano nebbia e nuvole. La sosta al rifugio per il pranzo avviene in un perfetto paesaggio autunnale. Ripartiamo quindi e attraversato il ponticello, seguiamo il sentiero sulla sponda opposta del torrente che raggiunge la Certosa di Monte Benedetto. Breve visita alla chiesa e con un paio di saliscendi ritorniamo ad Adret... come da previsioni il tempo sta decisamente peggiorando.

Data: 29 settembre 2007
Quota max: 1390 m
Partenza da: Adret
Quota partenza: 1140 m
Dislivello: 420 m
Zona: Val di Susa
Difficoltà: E

22 Immagine(i), Inserita il 01/10/2007

Picchi del Pagliaio - Traversata Accademica (22 settembre 2007)



Bella gita mattutina a due passi da casa in compagnia di Davide. Oggi si parte relativamente tardi... verso le 6.00... il viaggio è breve e l'alba è prevista intorno alle 7.00... Infatti arriviamo a Ferria che è ancora buio. Pochi minuti di attesa e ci incamminiamo lungo la stradina che sale a Rolando. Seguendo la sterrata che passa nella faggeta, con qualche taglio dei tornanti lungo sentiero, in breve raggiungiamo la borgata Ciargiur dove si trova il Rif. del CAI di Coazze. Proseguiamo sul sentiero che in breve esce dal bosco e risale la dorsale erbosa, quindi si porta nei pressi della cresta est della Costa del Pagliaio, dove il panorama diventa interessante. Ad una quota di circa 1800 m circa, lasciamo il sentiero che prosegue sul lato sud dei Picchi e saliamo direttamente lungo la cresta raggiungendo una prima sommità di massi accatastati; qualche saliscendi e siamo all'attacco del Picco Orientale. Attacchiamo la roccia ed in pochi minuti saliamo, slegati, sulla sommità del primo picco. Le difficoltà sono contenute e la roccia è buona, solo in alcuni tratti è piuttosto levigata dai passaggi e... con gli scarponi bagnati dall'erba... non è che sia il massimo. Scendiamo lungo una cengia, quindi con uno spostamento a dx ci si infila in un canalino verticale e siamo al colletto tra il Picco Orientale e Centrale. Risaliamo velocemente il primo tratto quindi ci leghiamo e superiamo la ripida placca finale che porta direttamente sulla vetta del Picco Centrale. Un tratto su roccette più facili, quindi si arriva ad un intaglio della cresta in corrispondenza di un grosso diedro. Davide supera la placca inclinata, decisamente esposta (passo di III) sulla dx, io decido di semplificarmi la vita passando sotto al diedro in un caratteristico buco quindi risalendo la viscida parete (passo di IV) che riporta in cresta. Si segue per ancora un breve tratto la cresta orizzontale, quindi siamo sotto all'ultimo picco. Ancora un bel passaggio e siamo in cima al Picco Occidentale, il più alto. Una breve calata ci porta direttamente all'erboso colletto occidentale dove ci liberiamo di tutta l'attrezzatura. La relazione infatti indica di scendere sulla sx per un canalino erboso-roccioso con facili passi di II-. Sarà ma la discesa nello stretto canalino sulle infide roccette attrezzate con un vecchio cavetto metallico alquanto sottile e 'tagliamani' per di più ancorato a dei chiodi ballerini necessita prudenza. Poco sotto si trova quindi, ben visibile, il sentiero che taglia il versante sud dei Picchi e seguendolo verso sx in breve ci si ricongiunge al sentiero di salita. Discesa fino alla borgata di Ciargiur, quindi seguendo il bel sentiero GTA che velocemente ci porta a Ruata e da qui a Ferria.

Data: 22 settembre 2007
Quota max: 2040 m
Partenza da: Ferria, Forno di Coazze
Quota partenza: 945 m
Dislivello: 1145 m
Zona: Val Sangone
Difficoltà: PD+

36 Immagine(i), Inserita il 26/09/2007

Monte Basso (Il Turu) (16 settembre 2007)



La gitarola di oggi posso senza dubbio definirla come 'il ripiego del ripiego'. Infatti stamattina, pur con pochissimo tempo a disposizione, parto presto alla volta dellla Val d'Ala... non so ancora bene quale sia la meta... nel senso che ho qualche idea in testa ma mi riservo di decidere in base alle condizioni meteo il da farsi... e infatti (mai partire da casa senza una meta precisa, è già sintomo di giornata che parte male) quasi verso il fondo valle... pioviggina ed è tutto coperto... oggi non ho proprio voglia di bagnarmi e tribolare... dietro front... ritorno indietro e decido di farmi una tranquilla passeggiata a bassa quota, giusto per muoversi un po', dove in teoria si dovrebbe restare fuori dalle nuvole, più alte. Arrivo a Vallo... l'idea è quella di salire al Monte Druina (ripiego), una cimetta su cui non sono ancora stato. Parto direttamente dal piazzale davanti alla chiesa e risalgo la strada che in breve porta alla chiesetta di S. Rocco. Proseguo per la stradina... è tutto nuvoloso... e ben presto arrivo al bivio segnalato per il Passo della Croce. Seguendo il sentiero, un po' invaso dalla vegetazione, velocemente raggiungo il passo dove si trovano una croce, una statua della Madonna e un bel bivacco aperto. Panorama verso la Val di Viù... nullo... panorama verso la pianura... ancora più nullo. Inizio la salita per il Monte Druina... curioso il passaggio in mezzo... al traliccio.... poi i primi passi sulle roccette.... con la pioggerellina che c'è stata e l'umidità, sono autentiche saponette su cui i piedi scivolano alla grande... non ci penso due volte... oggi non ho tempo e voglia di tribolare... ci tornerò un'altra volta in una giornata in cui si veda qualcosa, è talmente vicino a casa... Ritorno al colle ed in pochi minuti, salgo sul vicino Monte Basso o il Turu (ripiego del ripiego). Veloce ritorno a valle, sosta di una mezz'oretta per raccolta more e verso le 10.30 sono all'auto... per oggi meglio che niente.

Data: 16 settembre 2007
Quota max: 1355 m
Partenza da: Vallo
Quota partenza: 510 m
Dislivello: 855 m
Zona: Val Ceronda
Difficoltà: E

11 Immagine(i), Inserita il 25/09/2007

Castore (08-09 settembre 2007)



Stupenda due giorni con salita ad un bel 4000 del Rosa e... chiusura di un vecchio conto che era rimasto aperto. Si perchè qualche annetto fa la salita al Castore si era risolta con una veloce ritirata, poco prima della rampa che porta al Colle di Felik, a causa del fortissimo vento che ci aveva già letteralmente sbattuto per terra un paio di volte... poi, tra una cosa e l'altra, non ero più tornato ma era dall'inizio dell'estate che mi ronzava in testa l'idea di tornarci e che era ora di chiudere il conto. E infatti, quando Davide, una settimana prima mi chiama per chiedermi di andare... non me lo faccio dire due volte... se poi si imbrocca anche un week-end come questo, senza una nuvola a pagarla allora... e come se non bastasse, si unisce anche Marco, papà di Davide... la cui esperienza in montagna e il cui curriculum alpinistico sono veramente fuori dal comune... gente da cui c'è sempre qualcosa da imparare. Sabato quindi, verso le 12.00 partiamo, destinazione Val di Gressoney. Sappiamo che la funivia che sale al colle della Bettaforca è chiusa da una settimana, ma Marco ha preso accordi ieri con il tipo che tramite 'campagnola'... pardon fuoristrada... fa la spola su e giù dal colle. Arrivati al parcheggio lo chiamiamo... siamo fortunatissimi... sta per arrivare e inoltre c'è poca gente che aspetta, quindi riusciamo ad infilarci nel primo gruppo... altrimenti l'attesa sarebbe stata di almeno due orette oppure... a piedi fino al colle. Stipati gli zaini sul tetto e pigiati come sardine nel fuoristrada... si parte! Circa 40 minuti di viaggio... sconsigliato vivamente mangiare prima... e finalmente siamo al colle. Inizia la salita verso il rifugio... la giornata è stupenda, abbiamo tutto il tempo che vogliamo, quindi ci fermiamo quasi subito a mangiare e ad ammirare il Monte Rosa che si mostra in tutta la sua magnificenza. Con calma ci incamminiamo quindi lungo il sentiero, ma ben presto lo lasciamo ed effettuiamo una variante... la ribattezzata 'Via Accademica', cioè lungo la rocciosa cresta sud della quota 3313 m. Qualche divertente passaggino sulle rocce rotte e velocemente ci ricongiungiamo al sentiero classico di salita. Risalita al grosso ometto visibile da lontano e siamo all'inizio del divertente percorso attrezzato con corde fisse che porta al rifugio. Il rifugio, nonostante la chiusura degli impianti è affollatissimo. Ci riposiamo, un po' di foto allo stupendo tramonto ed è ora di cena, quindi a nanna, non senza aver amimirato a lungo lo spettacolo delle luci sulla Pianura Padana in una serata che più limpida non si può. Per una volta la sveglia di domani è a ore decenti... le 5.00, la salita non è certo lunga e dovrebbe albeggiare ben dopo le 6.00. Stranamente riesco anche a dormire qualche ora nonostante la quota e al mattino dopo una bella colazione siamo pronti a partire. Calziamo subito i ramponi e via sul ghiacciaio mentre il cielo ad est inizia ad incendiarsi... anche oggi sarà una giornata spettacolare. Un breve tratto sul ghiacciaio e ci leghiamo o meglio mi lego in cordata con Davide... Marco non vuole rallentarci e preferisce procedere da solo con il suo passo. Sulla rampa che porta al colle di Felik c'è un po' di affollamento ma con un sorpasso passiamo davanti ed in breve siamo al Colle di Felik... il panorama è già eccezionale da qui. Proseguiamo e rimontiamo la rampa che porta sulla cresta della Punta Felik. C'è un po' di vento e l'aria è gelida ma proseguiamo decisi nonostante le tante pause foto; un tratto un po' affilato della cresta, dopo la Punta Felik, da affrontare con cautela ma per il resto le condizioni sono ottime. Arriviamo in cima, lo spazio è poco e c'è parecchia gente, inoltre fa veramente freddo, ma aspettiamo Marco che in breve ci raggiunge... è fatta... un altro 4000 conquistato! Panorama sconfinato, foto di rito e si scende. Velocemente ritorniamo indietro e prima del colle di Felik, in una zona riparata dal vento, ci concediamo una bella sosta per mangiare qualcosa. In breve si scende e si ritorna al rifugio. Non resta che la discesa al Colle di Bettaforca, un po' noiosa nella parte finale. Arrivati al colle c'è l'incognita discesa... a che ora passerà il tipo del fuoristrada... non è che ci tocca scendere a piedi? Lo chiamiamo al telefono... questo è proprio c..o sfacciato... sta salendo e pochi minuti dopo siamo piazzati sul fuoristrada. Se non avessimo accellerato un po' la discesa nell'ultimo tratto avremmo perso il giro... voleva dire minimo 2-3 ore di ritardo sul rientro a casa... ci è andata di lusso. Ritorniamo a Staffal, saliamo in auto e via a casa... sono stati due giorni stupendi in ottima compagnia.

Data: 08-09 settembre 2007
Quota max: 4228 m
Partenza da: Colle di Bettaforca, Staffal
Quota partenza: 2672 m
Dislivello: 2023 m
Zona: Valle di Gressoney
Difficoltà: F+

64 Immagine(i), Inserita il 20/09/2007

Ponte Romano di Pondel (01 settembre 2007)



Per ben concludere la vacanza, anche oggi, rientrato dalla 'gitarella' mattutina alla Testa del Rutor, carico la famiglia che mi aspetta a Morgex e via... si riparte. Destinazione pomeridiana... il bel ponte-acquedotto romano di Pondel, ma arrivandoci per il sentiero che parte da Eissogne, piccola borgata sulle alture tra Villeneuve ed Aymaville che si raggiunge per una stretta e tortuosa stradina asfaltata. Qualche difficoltà a parcheggiare ma un buchetto su un allargamento della strada prima della borgata lo troviamo... proprio nei pressi della piazzola vedo un cartello giallo nell'erba che indica 'Aymaville' e un sentierino che scende, quasi completamente invaso dalla vegetazione... mi viene spontaneo domandarmi chi mai si sogna di percorrere questi sentieri a bassa quota... purtroppo tra qualche ora ogni mio dubbio verrà fugato...
Si parte e subito siamo costretti ad una tappa a causa delle eccezionali more che si trovano in abbondanza a lato della strada... una scorpacciata. Ripartiti, pochi passi dopo si trova sulla sx il sentiero con le indicazioni per il ponte. Si supera la borgata, quindi il sentiero, non troppo frequentato, supera qualche torrentello su passerelle e prosegue con percorso a mezzacosta sul versante sx della Val di Cogne. La traccia prende quindi a salire decisamente con alcuni tornanti per portarsi all'imbocco della.... galleria, uno stretto buco nella roccia che permette di superare uno sperone roccioso passando dietro ad una cascata. Sapendo la cosa mi sono portato dietro la frontale ma... Elisa non ne vuole sapere di entrare, la moglie mugugna un po'... va beh... vado in esplorazione con Giulia nello zainetto per vedere com'è... è ben asciutta, il fondo è ottimo e c'è una provvidenziale finestra nella roccia a circa metà percorso che permette di spezzare la zona di buio pesto tra inizio e uscita... la frontale meno male che c'è ma non è che sia il massimo. Ok, si può percorrere; torno indietro e con Elisa in braccio e Mirella appiccicata, sbuchiamo dall'altra parte. Da qui una veloce discesa porta all'ormai vicino ponte di Pondel. Attraversiamo il ponte e facciamo una tappa nel paesino per valutare la situazione. L'ora infatti è abbastanza tarda, il versante percorso già completamente in ombra e l'idea di ripercorrere la galleria sicuramente sempre più buia man mano che passano i minuti non entusiasma molto la moglie. Va bene, sarà più lunga ma facciamo il giro ad anello. Quindi ci incamminiamo lungo la stradina in salita che raggiunge la strada regionale della Val di Cogne, ne scendiamo un bel pezzo, poi sulla sx troviamo il sentiero (meno male.... ci speravo ma non ero sicuro di trovarlo) che scende direttamente per vigneti ad Aymaville. Arrivati in paese, già certo ormai di 'parcheggiare' da qualche parte la famiglia e ritornare in qualche modo a recuperare la macchina... sul versante opposto, un colpo di fortuna.... un magnifico parchetto giochi, affollatissimo di gente e di bambini... il posto ideale! Devo comunque fare in fretta, in quanto l'ora è veramente tarda e non mi va che restino da sole ad aspettarmi... parto di corsa lungo la vecchia strada che collega Aymaville a Villeneuve, supero il ponte e cosa ti trovo... un cartello giallo con l'indicazione Issogne... ecco chi percorre questi sentieri di bassa valle... io! Il cartello indica 35 minuti a Eissogne... do tutto quello che ho e in 13 minuti esatti risalgo alla macchina... pochi minuti di auto e sono al parchetto a recuperare la famiglia. Non resta che il viaggio di rientro a Morgex e... per oggi basta così... ne ho abbastanza anch'io. Le vacanze sono davvero finite e moglie e figlie possono tirare un sospiro di sollievo... da domani possono finalmente riposarsi un po'.

Data: 01 settembre 2007
Quota max: 891 m
Partenza da: Eissogne
Quota partenza: 840 m
Dislivello: 421 m
Zona: Valle di Cogne
Difficoltà: E

19 Immagine(i), Inserita il 19/09/2007

Testa del Rutor (01 settembre 2007)



Ultimo giorno di vacanza, da previsioni stupenda giornata di sole, ne consegue... una stupenda gita in solitaria con meta la Testa del Rutor. Partenza alle prime luci dell'alba da Bonne e risalita della sterrata prima, quindi del sentiero che taglia i tornanti fino all'Alpe Arp Vieille. Da qui si segue il sentiero che sale con numerosissimi tornanti per raggiungere il nuovo Rifugio degli Angeli, costruito al posto dell'ex Rifugio Scavarda, distrutto da un incendio. Stupendo il panorama sulla vallata che si gode già da qui. Quando arrivo al rifugio alcune persone che hanno pernottato in quota, stanno partendo per la salita alla Testa del Rutor, mentre altri sono già in cammino. Dopo un breve tratto su sassi e detriti raggiungo il ghiacciaio di Morion. Le basse temperature di questi giorni costringono a calzare i ramponi. Si risale quindi la poco inclinata superficie del ghiacciaio, intervallata da una fascia rocciosa, quindi si devia sulla dx per compiere un traverso. In teoria si dovrebbe aggirare lo sperone roccioso e raggiungere la base del canalino che porta al Colle del Rutor ed in effetti la cordata che mi precede punta in questa direzione, ma decido di effettuare una variante al percorso classico indicato dalle guide. Vedo infatti delle orme di qualcuno che è sceso, sicuramente ieri, dal ripido canale posto prima dello sperone roccioso... se è sceso qualcuno figuriamoci se non salgo... deviazione quindi per risalire il canale. C'è da compiere un semicerchio per aggirare un crepaccio e... sono all'attacco del canale. Risalgo su neve il pendio con pendenza di circa 40° quindi mi sposto sulla sx e su rocce rotte e detriti in breve si sbuca sulla cresta sommitale a poca distanza dalla vetta. Scelta azzeccatissima! Nel frattempo arriva una cordata proveniente dal Rif. Deffeyes. Pochi minuti e si raggiunge la vetta tradizionale contraddistinta da una statua della Madonna e da un segnale dell'IGM. Poco distante, sulla cresta, con qualche metro di discesa e qualche passo di arrampicata per risalire il castello roccioso si arriva al punto sommitale. Stupendo panorama a 360° e giornata molto limpida, solo sul versante francese ci sono un po' di nubi. Qualche minuto in vetta e riparto per la discesa che sul ghiacciaio è molto veloce grazie al fatto che la neve ha mollato pochissimo. Poco prima del rifugio raggiungo un gruppetto di persone che ha tentato la salita per la via classica... mi hanno visto scendere dal canale e mi chiedono informazioni. Pochi minuti e ripasso nei pressi del rifugio. Proseguo la discesa sul sentiero... sta salendo molta gente... ma certo è sabato e per il week-end è previsto bello. Veloce discesa e ritorno a Bonne per le 13.15 circa... un'altra bellissima gita in mattinata.

Data: 01 settembre 2007
Quota max: 3486 m
Partenza da: Bonne
Quota partenza: 1800 m
Dislivello: 1763 m
Zona: Valgrisanche
Difficoltà: F+

52 Immagine(i), Inserita il 19/09/2007

Rifugio Elena (31 agosto 2007)



Finalmente una bellissima giornata di sole e cielo terso. Meta di oggi il Rifugio Elena, al fondo della Val Ferret. Approfittando del fatto che in questa settimana la regolamentazione della strada con i pulmini è terminata, raggiungiamo direttamente in auto Arnouva... purtroppo l'ora è quella che è e quindi di parcheggio ad Arnouva... non se ne parla nemmeno. Siamo costretti a ritornare indietro per un tratto lungo la strada ma poco male. Appena scesi dall'auto tuttavia... ci accorgiamo subito che aria tira... vento freddo e temperature decisamente basse ci costringono a vestirci per bene. Da Arnouva prendiamo la sterrata che con percorso poco faticoso porta al rifugio. Man mano che si sale il vento non fa che aumentare...l'arrivo al rifugio è provvidenziale... sono tutti rintanati dentro e noi... facciamo altrettanto. Bellissima visuale sul Ghiacciaio di Pré de Bar e sul Mont Dolent. Sosta-pappa e si riparte. Scendiamo per il sentiero alle spalle del rifugio che si mantiene a mezzacosta sul versante sud della vallata e ritorno ad Arnouva.

Data: 31 agosto 2007
Quota max: 2067 m
Partenza da: Arnouva
Quota partenza: 1750 m
Dislivello: 340 m
Zona: Val Ferret
Difficoltà: T/E

18 Immagine(i), Inserita il 18/09/2007

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