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Album Foto > Album personali > Andrea81 18920 immagini in 667 albums visti 1725689 volte
Rifugio Duca degli Abruzzi all'Oriondè (MTB) - 22 settembere 2013



Sono venuto qui più per il posto e il panorama che per il percorso in sè, ambiente che lasciata alle spalle l'orrenda Cervinia, è superlativo.
Per fare un po' di riscaldamento sono partito da Antey St. Andrè, quindi 1000 m aggiuntivi di dislivello per arrivare a Cervinia, salita fresca perchè il sole arriva ormai molto tardi!! Poi dopo Valtournenche finalmente il tepore del sole mi raggiunge, e la temperatura si alza. Raggiunta Cervinia senza troppa fatica (la strada sale ma mai con pendenze eccessive) un po' di relax, prima di iniziare la salita per il rifugio. I primi 2 km sono 'facili' con pendenza costante al 10-11%, poi un breve tratto ingannevole di falsopiano precede la restante salita che è davvero dura. Quando va bene 13%, ma spesso 15% e alcuni tratti (per fortuna brevissimi) al 18%! Comunque il fondo è ottimo, anzi alcuni passaggi sono stati di recente asfaltati per evitare che l'acqua si porti via la strada. Ogni tanto si riesce a rifiatare un po' con la scusa anche di ammirare il panorama grandioso; il Cervino si puà quasi toccare con un dito talmente sembra vicino! Raggiunto finalmente il rifugio, dopo 8 km di dura salita, spazio al relax e alla contemplazione.
In discesa sono tornato per la strada, anche se dovrebbe essere interessante proseguire sul sentiero che con ampio semicerchio sotto il Cervino, porta a Plan Maison.
Poca gente in giro, qualche escursionista ma nessun biker. Rifugio chiuso e abbastanza brutto come estetica (casermone). In 15' si può anche raggiungere la Croce Carrel posta su un cucuzzolo. Giornata bella e tiepida con leggere velature di passaggio. Finchè non nevica seriamente sarà fattibile, anche grazie all'esposizione soleggiata.

Data: 22/09/2013
Quota max: 2885
Partenza da: Antey Saint Andrè
Quota partenza: 1074
Dislivello: 1811
Zona: Valtournenche
Difficoltà: MC+

28 Immagine(i), Inserita il 30/09/2013

Pointe de Tierce - 1 settembre 2013



Gita e posto spettacolare! Le ambizioni iniziali per oggi erano altre, ma la giornata un po' incerta, specie al mattino con consistenti addensamenti sui crinali (anche versante francese vero meteofrance??) mi hanno indotto a scegliere questa meta che avrei voluto comunque effettuare un po' più avanti nella stagione. A Parte i primi 15' su strada si sale sempre su pendenze notevoli, prima nel bel lariceto fino ad un piccolo ripiano spettacolarmente panoramico. Poi per prati, e infine per una fascia di detriti/terriccio. Talvolta il sentiero è davvero esageratamente ripido (il tracciatore qualche tornantino poteva anche introdurlo...forse aveva fretta). Comunque con passo tranquillo si sale in circa 3h, con passo svelto credo anche 2/2.30. Pur non presentando difficoltà tecniche è un sentiero sempre piuttosto aereo, qualche cautela solo nella fascia detritica per la natura del terreno un po' scivolosa. E' presente una catena per l'attraversamento di un canalino, purtroppo questa è stata travolta da una frana e diventa quasi inutilizzabile (oltre che traballatante negli ancoraggi), non fidarsi troppo. Dalla cima panorama eccezionale grazie al meteo decisamente migliorato. Credo sia il balcone panoramico migliore per osservare lo Charbonnel ed il suo percorso di salita. Gran panorama anche su tutti gli altri ghiacciai della zona, Albaron e Roncia oltre che sulla parete della Bessanese. In cima un buon numero di escursionisti italiani, oltre a qualche francese. Bella la cappella in cima, così come vale la pena scendere di 30 m verso Bessans per raggiungere la grossa croce a picco sul fondovalle.
Discesa molto veloce (un po' spacca ginocchia). Panorami e colori notevoli, giornata ancora tipicamente estiva a parte un po' d'aria più frizzante.

Data: 01/09/2013
Quota max: 2973
Partenza da: Bessans
Quota partenza: 1735
Dislivello: 1238
Zona: Valle dell'Arc - Vallon du Ribon
Difficoltà: EE

28 Immagine(i), Inserita il 25/09/2013

Punta Roma - 14 settembre 2013



Finalmente mi sono tolto anche questo sfizio, una delle ultime cime che non avevo ancora salito sul versante del Monviso lato Valle Po. Partito non presto da Pian del Re (tanto la salita è breve) con giornata stupenda e decisamente estiva. Seguito il sentiero alto che passa alla cascatella e punta direttamente al Lago Superiore senza fare il giro dal Fiorenza. Salita che rende ma mai faticosa, tralasciato il bivio per il rifugio Giacoletti un traverso e poi una china più ripida a serpentine, conduce all'inizio della parete della Punta Roma. Lasciati scendere alcuni escursionisti, risalito prima il canalino incassato con la corda (utile ma non indispensabile), poi la salita alterna tratti di sentiero a passaggi di arrampicata quasi sempre di II, roccia ottima e appigli in gran quantità. Sotto la cima di nuovo qualche roccetta con difficoltà di II, e finalmente in vetta (me l'aspettavo più striminzita invece è abbastanza spaziosa). Discesa nel tardo pomeriggio dopo aver beneficiato del sole caldo (qualche velatura a tratti) e del panorama magnifico. La discesa richiede qualche cautela in più, io ho spesso disarrampicato i tratti di roccette, ma ritengo più insidiosi alcuni passaggi su detriti lungo il sentiero. Il canale con la corda (utile in discesa) non presenta difficoltà particolari. Poi giù per il sentiero molto redditizio (sia a salire che a scendere) con gli ultimi 300 m nella nebbia che nel frattempo stava risalendo.
La gita non è difficile, ma nemmeno banale. I 250 m si svolgono su una paretina, il percorso è abbastanza aereo ma mai esposto (forse solo in un passaggio per scavalcare una roccia poco dopo il canale con la corda, ma è un metro lineare. I tratti dove si superano i passaggi di II sono dei muretti o camini massimo 5 m, mai esposti. In salita non c'è alcun problema, mentre secondo me è la discesa che richiede un po' più di cautela, non tanto per i passaggi rocciosi (ritengo meglio disarrampicare), quanto per il pietrisco e il terriccio a volte scivoloso sul sentiero, sempre piuttosto largo e come detto mai esageratamente nel vuoto. Occorre comunque attenzione e piede fermo.
Menzione d'onore a due ragazzi di Bolzano, che dopo aver salito il Monviso al mattino, hanno deciso di arrotondare il bottino raggiungendo anche la Punta Roma!!!

Data: 14/09/2013
Quota max: 3070
Partenza da: Pian del Re
Quota partenza: 2020
Dislivello: 1050
Zona: Valle Po
Difficoltà: F+

23 Immagine(i), Inserita il 23/09/2013

Pointe de la Sana - 4 agosto 2013



Per farla in giornata, bisogna essere non tanto sani (nonostante si vada alla Sana). Partito alle 7 da Bellecombe (avessi anticipato la partenza di 15' mi sarei preso una lavata epocale), e ho seguito il lungo sentiero a mezza costa in direzione del Refuge della Femma - Vallon de la Rocheure. Il sentiero è molto lungo, con qualche saliscendi nella prima metà, e poi una discesa di 150 m fino a trovare la stradina poco prima della chiesetta di Saint Antoine sul dosso erboso. Ma qui poi prima di arrivare al Refuge de la Femma c'è un altro bel pezzo, prima ancora su strada e poi di bel sentiero. Trottando parecchio ho comunque impiegato 2 h per arrivarci (per metterci di meno bisogna proprio correre).
Dal Rifugio per evitare di perdere tempo nel cercare tracce di sentiero che praticamente non esistono, ho tirato subito su dritto per prati (fioriture pazzesche), guadagnando quota rapidamente, navigando a vista nella direzione che pensavo potesse essere corretta. Superato un ripiano erboso, altro pendio ripido fino al Plan des Cavales a circa 2750 m. Qui non si vedono tracce nè ometti, io sono passato tutto a destra delle barre rocciose con i ruscelli, salendo un altro pendio di sfasciumi ripido ma facile, finchè un ometto mi ha fatto capire che ero nel giusto. Improvvisamente appare anche un sentierino abbastanza evidente, che mi porta al bellissimo lago ancora incrostato di iceberg. Costeggiatolo in alto, sono poi salito al Col de la Barme de l'Ours, sfruttando la lingua nevosa. Raggiunto il colletto la cima sembra vicina, ma c'è ancora un bel pezzo, piuttosto faticoso. In salita ho cercato di evitare i nevai, salendo tra ghiaioni e sfasciumi piuttosto mollicci, tendenzialmente salendo per la dorsale di destra, quasi tutta pulita salvo due brevi attraversamenti di nevaio. Gli ultimi 50 m davvero faticosi per via del terreno stile sabbie mobili paludose, comunque cima raggiunta dopo 4h 30', pensavo peggio.
Discesa invece altro discorso, lo stesso terreno ha agevolato sia nella parte di sfasciumi, sia per i nevai che ho sfruttato con belle e lunghe scivolate (sembrava di sciare) fino al colletto. Poi altra lingua nevosa sino al lago. Qui senza più fare il giro lungo dell'andata, si notano molti ometti ed una traccia evidente che scende più diretta, inizialmente è un bel sentiero, poi però bisogna scendere la fascia rocciosa, ci sono ometti dappertutto e ogni passaggio richiede un po' di attenzione perchè su cengette a volte esposte. Io sono sceso lungo il ruscello senza grosse difficoltà salvo un breve passaggio su una cengia un po' infida, ma sono 5 metri e poi mi sono trovato sul pendio erboso. Ritornato al Plan des Cavales ho proseguito nuovamente senza sentiero (probabilmente la traccia passa molto più a sinistra - senso di discesa), allungando però il percorso). Rapidamente sono giunto al rifugio, e da qui lungo ritorno, lungo ma non lunghissimo perchè ho sfruttato conigliamente la navetta da Plan Plume fino a Bellecombe, non che sia breve arrivare al Plan Plume, ma un'oretta di tempo la si risparmia per la gioia dei piedi.
Itinerario davvero lungo, la logica vuole che lo si spezzi in due dormendo al bel rifugio de la Femma. Fioriture strepitose e ambiente rigoglioso, si trova acqua dappertutto (attenzione solo a dove stazionano le mandrie di mucche). Meraviglioso il laghetto prima del colle, ancora parzialmente ghiacciato.
Meteo ottimale, con qualche nuvola vagante che non ha mai destato preoccupazioni, e panorama di prim'ordine.
Giornata perfetta, fino quasi all'ultimo, dato che ho perso gli scarponi abbandonandoli al parcheggio di Bellecombe... sigh

Data: 04/08/2013
Quota max: 3436
Partenza da: Bellecombe
Quota partenza: 2352
Dislivello: 1350 totali
Zona: Vanoise
Difficoltà: EE/F

42 Immagine(i), Inserita il 17/09/2013

Crete des Chambrettes, Tete de Jacquette (MTB) - 3 agosto 2013



Giro davvero notevole, vario, si cambia ambiente di continuo. Salita bella e regolare per il Sommet Boucher, la parte asfaltata su pendenze 7% permette un buon riscaldamento (non potendo farlo prima essendo partito direttamente da Chateau Queyras), poi alle prime avvisaglie di tratti sterrati la musica cambia, e si passa al 9-10% comunque su fondo ottimo. La parte finale per il Sommet è di nuovo molto semplice. Raggiunta la modesta cima con dei ripetitori, bel panorama sulla vallata. Ma la gita inizia solo qui. Discesa su sentiero e poi stradina e breve risalita al col de Pres de Fromage, fontana monopolizzata dalle mucche. Lungo traverso nel bosco, sempre pedalabile, fino alla fontana Rouge, posta in una bella e verde conca, ottima acqua. Oltre salvo brevi tratti occorre spingere per circa 150 m di dislivello, fino a guadagnare la dorsale dove inizia il meraviglioso sentiero per il Col de Fromage. Salvo forse un brevissimo tratto iniziale, dopo la pedalabilità è pressochè totale (attenzione al passaggio sulle calaques!!). Dal Col de Fromage salgo a piedi (stupidamente) alla cima delle Crete des Chambrettes con il fortino in cima; se avessi saputo del bel sentiero pedalabile forse anche in salita, avrei portato la bici.
Ritornato rapidamente al col de Fromage, proseguo come da descrizione sul sentiero non segnalato ma evidente, che con tratti ciclabili e altri meno, taglia tutto il versante meridionale della Tete Rasis. Ho trovato acqua nel primo ruscello che si attraversa, piccolo zampillo destinato a prosciugarsi. Dopo il lungo mezza costa, i 100 m per il Col des Estronques sono da farsi quasi totalmente bici a fianco. Arrivato al colle un temporale incredibilmente formatosi dal nulla ha scaricato un po' d'acqua, me nel giro di 15' si è esaurito lasciando posto al sole. Salito quindi a piedi sulla cima della Tete des Jacquettes, gran punto panoramico.
Capitolo discesa: la mia mediocrità su questi tipi di sentieri è evidente, fatto a piedi i primi tornantini sotto il colle lato Saint Veran, poi qualche bel tratto scorrevole in sella, poi altri passaggi troppo ripidi per le mie capacità; quindi per me discesa più piedi che in sella, ma poco cambia sulla valutazione dell'itinerario, chi è più bravo di me si diverte senz'altro. Rientrato a Chateau Queyras su asfalto.
Giornata molto calda, attualmente si trova ancora acqua con facilità in due fontane prima del Sommet Boucher, poi nella conca dopo il Col des Pres de Fromage, poi un piccolo zampillo dopo il Col de Fromage, e infine nel vallone di discesa a Saint Veran. Forse il percorso è più apprezzabile a inizio autunno con caldo meno intenso, ora però le fioriture sono nel momento clou.

Data: 03/08/2013
Quota max: 2757
Partenza da: Chateau Queyras
Quota partenza: 1340
Dislivello: 1800 totali
Zona: Queyras
Difficoltà: BC+

38 Immagine(i), Inserita il 15/09/2013

Pelvo di Ciabrera & Testa dell'Autaret - 27 luglio 2013



Gita Camoscio Style, come piacciono a me. Partito in canottiera alle 7.45 arrivato in cima in canottiera 4 ore dopo, con annessa salita alla Testa dell'Autaret e relativa sosta in vetta.
Temperatura appunto calda già da subito, ma cielo terso e colori accesi; salito per il bel sentiero delle barricate, e poi deviato verso il sentiero per il Colle Autaret fino alle Grange omonime, qui ho abbandonato la traccia e sono salito per prati seguendo il fiuto, e sono sbucato esattamente al lago dell'Autaret, un vero gioiello! Ma va cercato perchè non è facile da trovare. Da qui già che c'ero (non era previsto) ho tirato dritto verso la Testa dell'Autaret, salendo quasi in linea retta verso la punta tra terricio e sfasciumi, salvo deviare leggermente a destra per congiungermi alla vaga traccia sul crestone Est. Dopo la pausa in cima, sceso non per cresta ovest in direzione del colle, ma ho subito perso decisamente dislivello, per poi traversare in piano su terreno più comodo, giungendo quindi al Passo Autaret. Sceso quindi sul lato francese di 100 m di dislivello, ho deviato a destra e scegliendo il percorso migliore mi sono portato alla base del pendio finale del Pelvo. Da lontano sembra improponibile, ma invece il sentierino seppur ripido e faticoso, permette una salita abbastanza agevole (stile Monte Salza per intenderci). Salita quindi ripida e veloce, fino alla panoramica cima.
In discesa avevo una mezza idea di passare dal Vallone di Ciabrera, ma la bellezza del Vallone Autaret mi ha fatto optare per la risalita di 100 m al passo, e quindi bucolica discesa tra prati ancora in fiore, ambiente verdeggiante e tanta acqua ovunque (per il momento la si trova molto facilmente).
Stranamente poca gente in giro, in questo selvaggio ma colorato vallone, molto bello specialmente dalle Grange Autaret in poi. Incontrato un simpatico trio di escursionisti (grazie per le info), che oltre alla Testa Autaret, Pelvo di Ciabrera, proseguivano in discesa verso Maljasset per risalire al Col Longet...complimenti!! Tanti animali, camosci, stambecchi e moltitudine di piccoli di marmotta (grossi come topi).

Data: 27/07/2013
Quota max: 3152
Partenza da: S.Anna di Bellino
Quota partenza: 1840
Dislivello: 1600 totali
Zona: Val Varaita
Difficoltà: EE

41 Immagine(i), Inserita il 01/08/2013

Colle di Thures & Lago Chavillon (MTB) - 28 luglio 2013



Giornata prevista un po' incerta, ne approfitto per provare un giro che avevo in mente da tempo e sempre rimandato, un ripiego che si rivela molto soddisfacente. Inizio la mia salita da Bardonecchia con cielo nuvolo e umidità folle, in valle Stretta arrivo marcio e con mosche a fare da coreografia. Breve divagazione per arrivare al Pian della Fonderia, passando per la strada alta e ritorno sulla strada basse di Grange della Valle. Poi inizia la salita sul sentiero che inizia dietro il Rifugio III Alpini, direzione Lago di Thures (o chavillon). Avendo già percorso a a questo sentiero come escursione, pensavo si potesse pedalare di più all'inizio, ma a piedi non ci si fa caso alle radici sporgenti.. Comunque da metà in poi diventa un piacere anche pedalare, su pendenze mai eccessive e buon fondo, con qualche passaggio che richiede equilibrio. Arrivo al lago con le prime aperture del cielo grazie ad un bel venticello, bei colori. Sosta e poi inizio la discesa verso gli chalet de Thures, un sentiero così non dovrebbe mai finire.. e invece finisce, ma anche il restante sentiero ghiaioso, pur essendo più difficile, non è tecnico (bisogna saper galleggiare e dosare le frenate). Anche io riesco a farlo quasi tutto in sella.
Poi arrivato a Nevache, girovago un po' prima verso Laval, poi scendo per piste forestali fino a Plampinet e oltre, costeggiando il fiume fino quasi a Val des Pres. Poi risalgo verso il Colle della Scala, per fortuna mi piace molto il caldo, altrimenti con il termometro che segnava +37 avrei dovuto chiamare i soccorsi. Salita del Colle della Scala piacevole, un chilometro duretto (specialmente con queste temperature), per il resto molto scorrevole e pedalabile. Paesaggi e ambiente molto belli che non conoscevo da questo versante. Dal Colle della Scala a Bardonecchia veloce picchiata, passando dal sentiero che collega la diga di Valle Stretta con Pian del Colle, e poi attraversando le varie borgate.
Giro non lungo (io comunque ho fatto 1800 di dislivello e 80 km con le varianti in giro), vario, con tratti di portage ma anche belle discese.

Data: 28/07/2013
Quota max: 2220
Partenza da: Bardonecchia
Quota partenza: 1312
Dislivello: 1800 totali
Zona: Valle Stretta - Val de la Claree
Difficoltà: BC/BC

23 Immagine(i), Inserita il 30/07/2013

Fort de la Grand Maye & Fort de la Croix de Bretagne (MTB) - 14 luglio 2013



Tornato per completare la salita non portata a compimento la scorsa volta. Oggi sono andato sul sicuro senza errori di percorso iniziali, trovando subito l'attacco della strada militare a Villar Saint Pancrace, ch con i suoi infiniti tornanti permette di salire rapidamente di quota, senza nemmeno troppo faticare. Il fondo è in buono stato, mi è sembrata più scorrevole della precedente salita, ma magari sono migliorato io.. Raggiunto il Fort de la Croix de Bretagne breve pausa e sono ripartito per il Fort de la Grand Maye, prima ancora nel bosco, e poi con una lunga tagliata tra ambiente più desertico. Prima di salire a questo forte, ho raggiunto la postazione diroccata più in alto al termine della strada dopo il lungo mezza costa. Tornato indietro salito alla Grand Maye, con un brevissimo tratto da fare a piedi a causa del fondo sassoso.
Purtroppo la presenza di molte mucche in zona (il forte Croix Bretagne è invaso!) ha reso la sosta impossibile causa moltitudine di mosche, così ho presto iniziato la discesa, dalla stessa via di salita.
Tornato a Briançon ho girovagato un po' per aumentare il chilometraggio e dislivello, percorrendo anche la mitica salita del centro del paese. Giornata discreta, alternanza di sole e nuvole, piuttosto caldo. Qualche altro biker sul percorso, e pochi escursionisti.

Data: 14-07-2013
Quota max: 2483
Partenza da: Briancon
Quota partenza: 1250
Dislivello: 1800 totali
Zona: Valle de la Durance
Difficoltà: BC/BC

18 Immagine(i), Inserita il 25/07/2013

La Tresenta - 6 luglio 2013



Pensare che l'avevo 'sognata' in veste escursionistica con le amate pietraie, invece il socio Marco della serie 'poche ma buone' me la propone ora. Saliti in giornata da Pont, partenza alle 6.45 dal parcheggio, in cima in circa 4h30' con dovute soste. La neve continua inizia al termine del pianoro oltre la morena, quota 2850 circa, rigelo in questo tratto molto scarso, ma c'è traccia fatta. Arrivati a 3150 m mettiamo i ramponi all'inizio del tratto ripido, su neve ora buona e ben tracciata.Dopo il traverso superato un breve ripiano, altro traverso questo con neve marmorea, che ci porta su un bel plateau, e quindi raggiungiamo il crestone, parzialmente pulito. Decidiamo di salire sulla traccia nella pietraia, e si arriva quindi fino in cima dovendo solo attraversare un breve ma ripidissimo nevaio poco sotto la cresta (scomparirà presto). In cima preceduti da 4 svizzeri partiti dal rifugio, e poi raggiunti da altri due escursionisti genovesi. Panorama spaziale, ci si sente davvero nel cuore del gruppo del Gran Paradiso. Discesa su neve che aveva mollato il giusto (per i miei gusti, un po' troppo per Marco). A tratti caldo notevole, salvo un po' d'aria fresca in cima.
Abbiamo visto ancora qualcuno sulla nord della Becca di Monciair, che sembra però alla frutta, così come quella del Ciarforon (tracciata invece la normale). Discesa rilassante dopo il rifugio, con il mondo che saliva.
Gran bella giornata e bella salita, che in questa veste ancora quasi primaverile regala più soddisfazione

Data: 6/07/2013
Quota max: 3609
Partenza da: Pont Valsavarenche
Quota partenza: 1960
Dislivello: 1649
Zona: Valsavarenche
Difficoltà: F

46 Immagine(i), Inserita il 17/07/2013

Adula o Rheinwaldhorn - 30 giugno 2013



Gita come aggregato del Gruppo Camosci del Cai Ligure.
Siamo saliti sabato pomeriggio alla capanna Adula Utoe (cena un po' scarsa, locale bello e ben pulito, acqua bagni ghiacciata, colazione ottima, prezzo 58 franchi svizzeri o 47 euro). L'avvicinamento per la Val Carassina è piuttosto lungo su stradina sterrata, per fortuna il meteo è stato clemente e salvo qualche goccia siamo arrivati al rifugio in 2h 30' senza prendere acqua. I 300 m di dislivello prima del rifugio sono invece molto ripidi e faticosi.
L'indomani mattina sveglia 4.30 e colazione, e quindi siamo partiti con freddo (2°C) e vento forte e gelido, cima nella nebbia. Saliti sul bordo della morena su traccia di sentiero, poco sopra inizia la neve (quota 2600 m circa). Neve portante, tracciata e gelata che ha consentito una rapida salita, sempre sferzata da vento forte. Per precauzione abbiamo formato le cordate prima di attraversare il ghiacciaio, ma non ci sono problemi nè crepacci visibili o intuibili. Poco prima di raggiungere il colle dopo il lungo traverso siamo usciti dalle nebbie (triplo spettro di Broken), il vento si è placato di colpo. Per arrivare al colle abbiamo superato un breve pendio un po' più ripido ma molto comodo, e abbiamo scollinato sul versante opposto, con sole davvero caldo. Risalito quindi direttamente il pendio che si stringe in prossimità della cima, quindi brevissimo tratto di cresta fino alla croce. Lunga sosta in vetta grazie al panorama e alla giornata diventata ora piacevole (previsioni meteosvizzera perfette), con via vai di numerose cordate salite dai vari versanti. Discesa su neve sempre ottima, che nonostante il sole ha tenuto alla grande. Rientrati al rifugio breve sosta e giù per la vallata, fino alle auto.
Bella gita in zone per me nuove, fattibile anche in giornata per gente del posto; tecnicamente non presenta nessuna difficoltà, solo a fine stagione potrebbe apparire qualche piccolo crepaccio e la terminale, ma attualmente è davvero semplice. Due giorni in ottima compagnia.

Data: 30-06-2013
Quota max: 3402
Quota partenza: 1610
Dislivello: 1792
Zona: Ticino - Val Carassina
Difficoltà: F

46 Immagine(i), Inserita il 08/07/2013

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