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Album Foto > Album personali > pierriccardo 2731 immagini in 171 albums visti 597759 volte
Tour del M.Rosa in mtb, tappa 2: 11/10 Grachen-Macugnaga



16 Immagine(i), Inserita il 20/10/2007

Tour del M.Rosa in mtb, tappa 1, 10/10 Cervinia Zermatt



17 Immagine(i), Inserita il 19/10/2007

Tour Monte Rosa (TMR) in Mtb, highlights, puntata zero



10 Immagine(i), Inserita il 17/10/2007

…E ti vengo a cercare… sui colli del Ciarbonet e dell'Enchiausa



Ti ho cercata sulla sterrata che sale veloce da chialvetta tra i colori struggenti di questo mattino d'autunno.

Ti ho cercata tra le altissime carrarecce che s'incrociano tra le ultime baite lassù sul colle del ciarbonet.

Ti ho cercata accanto al surreale cancello di legno appoggiato al cielo blu per delimitare il nulla e fermare il vento, là dove la carrareccia scavalca la cresta e diventa serpente sentiero che scende sinuoso tra rosse grasse rose canine spinose e sfacciate.

Ti ho cercata nel fango del sentiero che spiana s'infossa si rialza, negli anfratti tra le pietre muschiose, tra i verdi pascoli di larici gialli che piovono luce accecante.

Ti ho cercata nello stagno immobile macabro e solo che anche il sentiero lo schiva e gli passa lontano.

Ti ho cercata dal margaro di poche parole un po' lontano dalle sue mucche col cane fremente di correre, mi ha risposto che no, non ti ha trovata.

Ma forse ti ha preso proprio lui, e ti nasconde nella sua malga nascosta dietro la grande pietra, tra i formaggi, e la sera ti guarda alla luce della luna ti tocca ti esamina ti studia per imparare come funzioni.

Poi ti posa sul tavolo e dorme , ci riproverà domani.

Ti ho cercata nella lunga divertente discesa in sella sul liscio tratturo che và a sbattere contro le canterine sorgenti del maira. Ho sentito che non eri lontana. Ma non ti ho trovata.

E poi ti ho cercata ancora risalendo al lago visaisa tra sentieri che gli arrivano sopra, senza passargli accanto.

Ti ho cercata se ti vedevo sulle rive del lago che muore a prendere il sole o nelle sue acque verdi a nuotare, troppo verdi da lassù, ne vedo anche il fondo ma tu non ci sei.

Ti ho cercata pedalando nei lunghi traversi ascendenti sui fianchi possenti dell'autovallonasso, sugli altipiani ai suoi piedi che aspettano metri di neve soffice e calda.

Ti ho cercata seduta sui gradini di legno del bivacco bonelli, da cui il tuo sguardo curioso accarezzò le sponde tranquille e deserte del lago di apsoi e le tenne nella sua memoria per sempre.

Ma non eri più lì.

Ti ho cercata nei raggi di sole che mi trafigge sguainando le sue sciabolate di tra i denti aguzzi delle cime del sud.

Ti ho cercata sulle ali delle nuvole che ora arrivano a far tacere la luce ed a rendere più pesante e faticosa la tua assenza su per il pietroso canale dell'enchiausa.

Ti ho cercata nel vento che mi schiaffeggia e che tenta di buttarmi a terra perché io torni indietro e che non ti trovi mai.

Ti ho cercata nello sguardo vitreo dello stambecco che mi osserva paziente ed immobile da mezz'ora sulla cresta più alta lassù.

Ti ho cercata arrancando nell'affannoso portage sul pendio detritico e franoso giusto prima dell'ultimo colle a 2740 su di una scorciatoia di quelle che ci metti due volte il tempo normale ma che ti fa sentire più grande e più inutile.

Ti ho cercata tra le note sublimi scaricate almeno un secolo fa sul mio ipod dalla struggente malinconia di federico chopin, nel secondo movimento del notturno numero sei, su quel si bemolle che pollini ritarda a schiacciare sul tasto nero del pianoforte per un decimo di secondo che lo fa apparire anche più divino e mi ha portato ad un millimetro dal trovarti.

Ti ho cercata sul colle, da dove si vede quasi tutto il mondo.

Ti ho cercata tra le prime timide ed impalpabili gocce di pioggia mischiate ad un raggio di sole, quel velo magico che ha il potere di rendere visibili i sogni dei bimbi.

Ti ho cercata ripetendo la filastrocca di allora:
….piove e fa sole
La madonna va per viole
Con gli angeli cantando
Ed i sogni regalando…

Da bimbo i miei sogni si avveravano sempre.
sarà che avevo dei sogni più facili, allora, io sognavo sempre e solo una caramella,
chiudevo gli occhi nella pioggia di sole e quando li riaprivo la caramella compariva sempre,
nelle profonde tasche del grembiule della mamma.

Ti ho cercata oggi tra le gocce di pioggia bagnate di sole
Ma quando ho riaperto gli occhi dopo un'ora non c'eri più.

Ti ho cercata nelle pareti ripide a Nord tra le nuove timide lingue di neve futura e nei lontani ghiacciai del passato remoto

Ti ho cercata nelle curve ghiaiose in sella al mio cavallo furioso nella rotonda conca del canale che porta a valle anche i pensieri più alti e irraccontabili, tra le note allegre e fresche di una vecchia canzone di paul anka, perché con chopin non potrei mai correre; e, andando troppo piano in discesa si finisce per cadere vittime dei burroni della mente.

Ti ho cercata ancora tra le note di battiato e le profonde parole di un filosofo che parla per me, quando il sentiero spiana un po' e ti lascia il cuore leggero e la pioggerella si fa più convinta, il sole se ne và per sempre, ma io non mi coprirò, oramai.

Ti ho cercata a viviere, tra una fontana e due muratori che aggiustano una casa nella pioggia, ai quali non ho chiesto di te.

Ti ho cercata a prato rotondo nel vicolo bagnato tra la fontana e due muratori che aggiustano una casa nella pioggia e non ho chiesto di te.

Ti ho cercata a chialvetta nel vicolo bagnato tra la fontana e due muratori che aggiustano una casa nella pioggia ma non ho fatto parola di te.

Ti ho cercata nel bicchiere di vino rosso sul tavolaccio di legno umido dell'osteria e nel fondo del caffè, mentre fingevo di parlare di un mucchio di cose con l'oste.

Mi ha anche detto, credo, che ne hanno trovata un' altra lassù tra le pietraie.

Ma non eri tu.

E' passato il giorno dopo un tale che ha detto che ti aveva persa. E ti ha portato via.

Ma senz'altro non eri tu.

Sappi che io ti ho cercata.

Data: 03/10/2007
Partenza: chiavetta, 1500m
Colle del ciarbonet,2215m tutto cicl.
Sorgenti maira, 1650m, tutto cicl.
Colle enchiausa, 2740m, cicl. 50% (1.5h portage)
Chialvetta, 1500m, cicl.99%
Lunghezza: 40km forse
Disliv. 1917m
Tempo indicativo: 7h
Difficoltà: ec


Data: 03.10.2007
Quota max: 2740
Partenza da: Chialvetta
Quota partenza: 1500
Dislivello: 1917
Zona: Valle Maira
Difficoltà: ec

35 Immagine(i), Inserita il 05/10/2007

Ortica, Magnana, ed un indimenticabile single-track su Trinità di Demonte



16 Immagine(i), Inserita il 04/10/2007

Snowbike Pratonevoso/Artesina 29/9/2007



16 Immagine(i), Inserita il 30/09/2007

Fauniera, Morti, Coppi, Pantani,Graziella, Io, Ciclopirla, Inglesi,Gabriele



La storia è tutta nel titolo.
Tags sono le parole-chiave.
Abbiamo fatto questo anello classico, in salita via Demonte, Colle di Valcavera,Colle Fauniera, (o Colle dei Morti, Cima Coppi, Statua a Pantani), discesa Col d'Esischie, Castelmagno, Pradleves, Cuneo.
Graziella non è una bici, ma la mia grande sorellina, con la sua bici pirla nuova di pacca, che mi ha dato le paste per tutta la salita, ed io ancor più pirla che la seguivo con la mtb.

Abbiamo preso le misure a 4 inglesi che salivano e poi gli abbiamo dato una mezz'oretta di distacco, aspettandoli in cima accanto alla statua. Secondo me, per stare dietro a me, andavano veramente piano!

Forse a causa della polvere e dell'aria che gli abbiamo fatto mangiare, non appena arrivati hanno preso a scaricare codesta aria alla stregua del famoso scoiattolone della pubblicità.

Noi signorilmente abbiamo esclamato in coro: 'SALUTE!!!' e siamo fuggiti in discesa verso il nostro destino.

Sul colle ho incontrato Gabriele, che già avevo incrociato 2 settimane fa all'Intersile2 la vendetta e, prima che mi dicesse: tu sei Pierriccardo, stavolta l'ho preceduto con un bel: 'io a te ti conosco!!'

E così abbiamo finito per decidere che c'eravamo conosciuti a Pagliero, questa primavera che io salivo in mtb verso la neve del Colle della Ciabra e lui mi aveva superato di corsa, senza mtb!!

Abbiamo anche scoperto che siamo i due soli che conoscono la via che scende da Chiotto a Lottulo, forse insieme al Mito Paolo S., per il quale però è fin troppo facile.
Certo adesso che l'ho relazionata su Lafioca lo sapranno cani e porci e a qualcuno gireranno i cococo, ma a me non l'aveva detta nessuno.

Giornata molto bella, un po' fresca, ma a salire è anche meglio… anzi la salita non è per nulla leggera… e io che credevo che mia sorella avrebbe retto fino a S.Giacomo al massimo e poi saremmo finiti con le gambe sotto il tavolo da qualche parte.

Invece mi sono sbagliato di grosso, brrrrrravissima, sorellina…. La famiglia dei ciclo pirla si sta allargando!!


Data: 22/9/2007
Quota max: 2480
Partenza da: Cuneo
Quota partenza: 543
Dislivello: 2072
Zona: Valle Stura, Valle Grana
Difficoltà: mc

15 Immagine(i), Inserita il 26/09/2007

Bruttissimo anello di Rocca Cernauda da Lottulo a Pragelato



Era un bel po’ che volevo fare questo giro, specialmente dopo che il grande Gianfranco S. mi aveva detto che era bellissimo e che al massimo ci volevano 30’ di “portage”.
E io a lui ci credo.
Vi ho anche apportato qualche variante “hard”.

Ci avevo già rinunciato 4 volte, causa il solito cappello di nebbie in cresta.. e io se vado in cresta voglio potermi guardare per bene attorno.
Infatti oggi mi son detto: è il giorno giusto, neppure una nuvoletta.
Fatto sta che, con tutti i miei impegni son potuto partire solo alle 11.30 da Lottulo e, si sa, le nuvolette a quell’ora hanno tutto il tempo di arrivare.
Infatti me le sono beccate anche oggi.
Ma, certo, è come partire di notte e lamentarsi se c’è buio!
Però sono state discrete, le nuvolette, e c’erano solo sulle creste più alte, e non erano neppur troppo dense.

Si tratta di un giro ad anello con parte mediana tutta in cresta che percorre l'alto spartiacque tra le valli Maira e Grana, tra le Basse di Narbona e la Punta del Mezzogiorno con saliscendi tra i 2000 ed i 2300m.
Il "portage" sulle creste é di 30' max, ricompensato dalle splendide discese, tutte in sella.

Da Lottulo si risale la provinciale fino a Macra, dove si attraversa il torrente Maira in direzione di Celle Macra; si raggiunge su asfalto la borgata Chiesa, dove si devia a destra raggiungendo le borgate Serre e Chiotto (1306m), dove termina l'asfalto.

Si risale tutto il vallone Tibert, lunghissimo e abbastanza ripido, fino alle Basse di Narbona(2230m), trascurando, un precedente bivio a destra che porta alle grange Tibert.

Qui potete, vuoi andare tutto in cresta asinistra, oppure percorrere un 500m di sterrata sottocresta a sinistra fino alla seconda fontana, da dove trovate dei paletti con la sommità biancorossa che vi portano in cresta.

Seguite i paletti e con qualche piccolo saliscendi nei prati rasati arrivate sulla punta di Rocca Cernauda(2284m), dove non c'é l'indicazione di dove siete, ma una palina che dice che per il Colle di Margherita dovete andare a destra, benché, specie con la nebbia, sareste tentati di andare diritto.

Si percorre in sella, scendendo a volte per qualche metro, un lungo tratto di cresta discendente, e poi il sentiero sta leggermente sottocresta, benché ve ne sia anche uno in cresta,(che passa su Rocca Albert e M.Plum) ma é diligentemente segnalato che é difficile ed esposto, quindi da evitare con la mtb, che ve la portereste per tutto il tratto. Questa volta anch’io ho resistito all’irrefrenabile richiamo delle creste esposte e ad un supplemento di portage.

E’ che non ho più il fisico!

Continuate evitando una deviazione a destra che vi porterebbe a Valliera, e Campomolino in Valle Grana, e state attenti a non perdere i paletti e le tacche rosse, perché potreste sbagliare cresta e finire chissà dove.
Arrivate così in sella al Colle di Margherita, una bella sella erbosa (1964m);
Io ci sono arrivato risalendo un po’ veloce e perdendo un bel quarto d’ora, dopo che, credendo di fare una scorciatoia, ero sceso nel vallone sbagliato, versante Valle Grana.

Seguite i paletti e le paline "Colle del Gerbido" in leggeri saliscendi ed arrivate sulla Punta del Mezzogiorno (2006m).

Ora non resta che buttarvi giù sul sentiero che percorre il bel crinale in ripida discesa, in sella con molta attenzione per più di 400m di dislivello assai adrenalinico.

Arrivate ad una grangia verso q.1550: qui dovrebbe esserci un sentiero che va a destra e che porta al colle del Gerbido, ma io non ho visto né sentiero né indicazioni.

Però il sentiero continua piegando decisamente a sinistra con indicazione "P.O.", percorso occitano.

Bellissimo traverso discendente, piccole risalite ed arrivate ad un'altra grangia, a quota 1417m, giusto sopra Assara (o Assarti), dove inizia la sterrata; continuate, vi é una risalita di 50m di dislivello che supera il colle di Giada e scende ad una grangia appena sopra la chiesetta di S.Margherita.

A sinistra, qualche metro sotto, trovate l'indicazione "Paglieres" ed il fantastico percorso tra i faggi giganti, in leggera discesa, fondo impeccabile, ed in men che non si dica vi trovate, risalendo pochi metri, alla borgata Bedale, 10m dopo la quale siete sull'asfalto, sul quale potreste scendere tranquillamente accanto al Rio Combamala fino alla Provinciale ed in breve raggiungere Lottulo.

Ma voi no.

Scendete due tornanti e, al tornante dopo Chiotto (1100m) pigliate la sterrata a sinistra, non segnata sulle carte.. e sperate che dio ve la mandi buona, che non finisca contro una catasta di legna e che non venga notte.
In effetti la strada, bella, scende, poi risale, risale, fino a q. 1200 sotto il colle Fornetti.

Una voce dal di dentro vi dirà (sono le 19.15 e le ombre della sera si allungano a dismisura) : torna indietro, cretino!

Piega a sinistra e scende nel selvaggio vallone, peggiora, e voi pensate che prima o poi finirà nel nulla.

La solita voce dirà: ultimo avviso ai cretini: tornare indietro!

Voi le risponderete: ancora 5 minuti, poi torno.

E invece no!

La bella sterrata và fino in fondo, passando accanto ad una bella borgata in via di rifacimento rinominata "Lume di Luna", che per ora, di nuovo ha solo il cartello ed il cancello col lucchetto.

Forse l'han comprata i tedeschi.

La bellissima discesa vi porta a Pragelato, ma non siete in val Chisone, bensì in riva al torrente Maira, attraversate il ponte ed una bella rampa vi porta a Lottulo con una mezza luna che già s’è accesa per voi.

Salvi. E contenti.

E improvvisamente, invece che dei cretini, vi sentirete per un attimo degli eroi.

Ma poi penserete che avete solo avuto molto c….. ehm… fortuna.

P.S. Questo é uno dei più bei giri che ho fatto ultimamente... altroché bruttissimo, ci siete cascati neh?

Data: 20/09/2007
Partenza: Lottulo 970m
Zona: Valle Maira
Lunghezza: 53km
Dislivello: 1979m
Ciclabilità: 97% (30'max portage)
Difficoltà: mc/bc

24 Immagine(i), Inserita il 21/09/2007

Colle Intersile 2: la vendetta! Dedicato a...



Dopo il mio giro della settimana scorsa del M.Festa e Chiggia, con discesa avventurosa e spericolata alla ricerca del sentiero perduto, mi scrive il mito in persona, Paolo Summa, e mi dice: 'ti sei perso una bella discesa!'.
Mi ha indicato il sentiero che dal colle Intersile Nord scende giù alle Grange Chiot nel vallone Intersile e poi scende giù accanto al bedale, un pò di qua, un pò di là, poi sta sempre sulla sinistra orografica, tocca Grange Torre, grange Neirap (da dove si potrebbe, continuando a scendere, raggiungere in breve l'asfalto a Combe), invece si va a sinistra, in leggera salita, si toccano grange Gardiola e Ciausegn e con un bellissimo traversone si giunge a Borgata Garino(che la settimana scorsa raggiunsi avventurosamente dopo essermi perso al calar della sera).
Di qui si potrebbe scendere in asfalto, invece no: prendete a destra, sterrate, sentieri, attraversate Ciatignano, poi andate a destra e altro bel traverso su sentiero arrivate a Sagna, borgata molto ben ristrutturata, che vi farà intuire che poco sotto c'é l'asfalto, Combe e via... allora tornate indietro e seguite il sentiero che scende: ad un bivio, prendete a sinistra, che sembra più bello, ma dopo vedrete che sale troppo, siete dinuovo a q. 1150 e continua a salire, tornate sui vostri passi e pigliate quello più brutto.
Dopo un pò diventerà bruttissimo e finirà contro un palo della luce, sopra un bel dirupo, come tutti i sentieri che peggiorano.
Ma di tornare indietro, che sarebbe la cosa più ragionevole, più corta e più facile, non se ne parla neppure.
Vedete il torrente là sotto e appendendovi ai rami che si spezzano, scivolando giù per solo 3 metri su un pendio detritico che sarà al massimo di 60°, fate un bell'urlo tarzanico e fermatevi con le pietre che vi rotolano addosso.
Se il pendio non mollava per altri 3 metri vi facevate male.
Rggiungete il torrente, attraversatelo senza cercare un guado più facile 20 metri sopra, ma inzuppatevi bene le scarpette, e mentre risalite dall'altra per tre metri ripidi come dall'altra, scivolando giù con la mtb, tre metri sopra di voi vedrete un boscaiolo che vi guarda e vi dice: 'A lé nen an bel post da passé da bele lì, neh?'
.. e poi: ' A lé chiel ca criàva?'.
Rispondetegli che vi siete accorti che non era un bel posto, e che eravate voi ad urlare, ma non per chiedere aiuto, ma per darvi un contegno e chiedetegli scusa se l'avete messo in allarme; lasciate che vi dia una mano a tirare sù la bici e che vi indichi dove andare.
Quando vedrà il vostro sudore vi dirà che voi e lui state facendo la stessa fatica; voi lasciategli pensare che lui ci guadagna di più.
Anzi, diteglielo!
Uscendo sull'asfalto vedrete due che scendono in picchiata sul nastro nero: fategli un urlo e seguiteli, tra 100m si fermerano alla loro auto, sotto Celle Macra.
Chiedetegli da dove sono scesi, vi diranno per il sentiero dei giganti, fatevi spiegare e scoprite che é quello che avete fatto voi, però loro sono scesi senza risalire a Garino.
Alla fine vi diranno: tu sei Pierriccardo.
Ma com'é duro essere famosi: la pràivasi va a farsi benedire, ma pazienza!

N.B. Il sentiero che scende dalle grange Chiot, detto il sentiero dei Giganti,(che io non avevo fatto perché pass in fondo al vallone e sulla carta era tratteggiato, quindi credevo bruttissimo) come mi aveva detto il grande Paolo, é stato rimesso a nuovo l'anno scorso ed é una vera goduria, non si scende quasi mai di sella.
Il pezzo finale con dirupo invece me lo sono inventato io, non passateci mai!

N.B.2: Il mito Paolo, che ringrazio, sabato prossimo ha un impegno al quale non può mancare, ma non posso dirvi di più (sapete, la solita pràivasi), però gli faccio un grosso in bocca al lupo!

N.B.3: Il mio primo, credo, figlio, che mi ha dato un bel pacco alle 6.15 (peraltro giustificatissimo) per questo giretto, nella classifica dei figli é passato automaticamente all'ultimo posto e gli ci vorrà dell'impegno a risalire delle posizioni, ma chi sarà, ma chi sarà?

Data: 15/9/2007
Quota max: 2100
Partenza da: S.Dasmiano Macra
Quota partenza: 875
Dislivello: 1415
Zona: Valle Maira
Difficoltà: BC

30 Immagine(i), Inserita il 19/09/2007

La Napoleonica : Giro del M.Festa e Costa Chiggia, salvato dai ciliegi.



Oggi avrei voluto salire, dal colle Intersile Nord, fino al colle Intersile Sud, poi fare la cresta di Rocca Cernauda e sempre in cresta a Gerbido, via a cui ho rinunciato la volta scorsa per nebbia.
Ed ho dovuto rinunciarci anche sta volta: le sole nebbie erano proprio su quella cresta, e poi dovrei svegliarmi più presto, ma sono in ferie, dopo una settimana di mutua, e non voglio strapazzarmi troppo.
Infatti alle 11 ero a S.Damiano, almeno non faceva freddo!!!
Da S.Damiano si raggiunge Bassura, da dove si traversa il torrente Maira in direzione di Celle Macra.
Si prende al primo bivio a destra in direzione di Albaretto (che non esiste: é una zona comprendente Colletto e altre borgate) e Palent.
Si raggiunge Palent (1463m) dove termina l'asfalto.
Si continua su sterrata, non segnata sulle carte, in salita a sinistra (non seguite le tacche 'P.O.' che passano in mezzo alle case: é ripido e brutto e raggiunge la sterrata più sopra): arrivate su di una sella nei pressi di due vasche di riserva d'aqua, recintate; poco più avantiù, a q. 1650 circa, trovate un bivio: andate a destra (solo un segno giallo).
A sinistra si và su costa Chiggia, COLLE iNTERSILE, MA IN SALITA NON LA CONSIGLIEREI A NESSUNO.
A sinistra la sterrata, sempre non segnata sulla carta, continua ancora almeno 1 km, per poi diventare sentiero
Il sentiero molto bello, solo pochissimi tratti ripidi e qualche passo da fare a piedi causa rocce affioranti, deve superare una diecina di valloncelli e tocca quota 1800, per poi scendere divertentemente tutto in sella a Marmora Parrocchia (1512m).
Prendete a sinistra su asfalto, poi primo bivio ancora a sinistra su asfalto, che dopo un pò cede il passo allo sterrato, che, passando 30m sotto il colle Nord Intersile raggiunge poi la cresta al di là del M.Festa e continuerebbe scendendo al di là, fino a Grange Chiot, nel fondo del Vallone Intersile (1987m), da cui sulle carte c'é una sterrata che riporta al colle Nord Intersile, ma non lo giurerei.
Tornate quindi al colle Nord Intersile, se volete passando sulla cima del M.Festa, che si raggiunge bene per cresta e scendendone molto sottocresta a sinistra.
Sempre per cresta salite su Costa Chiggia(2156m), portando la mtb per una diecina di min. max.
Ora sulla cartina é segnato un sentiero che scende sulla destra: io l'ho fatto: si tratta di tracce difficili anche da seguire, con dei passaggi assai bruttini, non lo consiglio: conviene secondo me continuare in cresta verso il M.Buch senza salirci, ma scendere a destra dalla sella e raggiungere il sentiero che traversa sotto, ancora con traccia incerta; state sotto cresta e raggiungete un colletto sotto P.Cialier, a quota 1700 circa, dove trovate una sterrata che scende sia a sinistra che a destra, ma a destra di più.
Neppure questa sterrata é sulle carte.
Se volete un consiglio andate a sinistra ed arriverete a Palent (l'ho scoperto poi con la mappa foto di Google!!!) e tornate a casa in asfalto.
Io invece sono andato a destra.
Dopo 3/4 tornanti la strada passa accanto a delle case diroccate, ho trovato una mandria e dei cavalli, ma persone nemmeno l'ombra.
Senonché la sterrata é terminata in una casa diroccata a q. 1550 circa.
Dopo un bel girovagare nei dintorni (burroni dappertutto) ho finalmente trovato, tenendomi alto a sinistra, dove delle piante di ciliegi mi attiravano irresistibilmente, una traccia di sentiero, che poi fortunatamente é migliorato, seppur molto tecnico, passando sopra dei dirupi che avrei scelto di scendere se non avessi trovato sto sentiero, e che mi ha portato in mezz'ora alla borgata Garino.(1340m)
Da dove, se non fosse che stava per venir notte, avrei esplorato altri sentieri a destra, ma ho fatto bene a raccordarmi con l'asfalto di salita.

Tracciato che percorre una 'variante Gta', Percorso Occitano.
Non fidarsi troppo della cartografia IGC7, che specie nel versante Est di Costa CHiggia é molto imprecisa ed alcuni sentieri segnati sulla carta non ci sono più.
11/09/2007
Fatto il percorso che ho descritto sopra.
Come detto, bellissimo il sentiero da Palent a Marmora.
Bellissima anche la cresta.
Discutibile lo stato dei sentieri per scendere dall'altra parte.
Consiglio di tornare, per la sterrata che si incontra sotto P.Cialier, a sinistra, a Palent.
A meno che non si abbia voglia di avventura e di adrenalina e si abbia un pò di tempo prima che arrivi la notte.
Ultimamente ero un po' in astinenza da adrenalina ed endorfine…. Adesso sono dinuovo a posto per un po'.
Ed ho girato anche un video guidando con una mano sola: certo non ho scelto tratti tecnici, anzi era persino un po' in discesa!!


Data: 11/09/2007
Quota max: 2156
Partenza da: S.Damiano Macra
Quota partenza: 743
Dislivello: 1918
Zona: Valle Maira
Difficoltà: BC

25 Immagine(i), Inserita il 13/09/2007

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