Salita al monte Terra Nera

Data 06/07/2019 | Categoria: Escursionismo

Salita al monte Terra Nera

Località di partenza: Borgata Rhuilles mt. 1665
Dislivello: 1435 mt.
Tempo di salita: 4 ore c.ca
Tempo di discesa: 3 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta valle Susa – Alta val Chisone Fraternali Editore

L’esteso crinale separante la valle di Thuras dalla valle francese della Serveyrette in alta valle Susa termina al colle di Thuras comunicante con le valli francesi del Queyras. Assai frastagliato dalla parte italiana, facilmente percorribile per cresta dalla parte francese, presenta colli e cime intermedie una delle quali è il monte Terra Nera così chiamato per i detriti di colore scuro che coprono i suoi versanti. Normalmente vi si accede dalle grange Thuras superando il torrente sul nuovo ponte presso la lapide che ricorda alcuni caduti che qui persero la vita durante la lotta partigiana. Saliti nel bel bosco di conifere al colletto che immette nel vallone Clausis tutto lo si percorre per pietraie e sfasciumi raggiungendo al termine di una faticosa salita la vetta del monte Terra Nera dove la visuale s’apre ampissima sulle valli e sui monti particolarmente sulla serie dei tremila che separano la valle di Thuras dalla valle Argentera.

Giunti in alta valle Susa a Cesana si prosegue paralleli al corso del torrente Ripa in direzione di Bousson. Poco oltre l’abitato si prende a destra seguendo l’indicazione per le borgate della valle di Thuras raggiungendo la prima, Thures, dove inizia un polveroso sterrato che porta alla successiva, Rhuilles, dove si può lasciare l’auto appena fuori le case nei pressi del ponte sul torrente sulla via per salire al col Chabaud.
Preso lo stradello che s’inoltra verso il fondo della valle, dopo un lungo tratto in falsopiano che supera il bivio per il ponte dell’argano sulla strada che sale al monte Giassez, si percorrono le svolte che in forte ascesa permettono di superare la balza che immette ai ruderi della borgata Thuras che si raggiunge oltrepassato il ponte dell’Asia e piccole cappelle che s’incontrano per via. Fatta una svolta la visuale s’apre d’improvviso sulla parte mediana della valle di Thuras, sul grande piano pascolativo e sulle cime dove sulla destra già emerge il monte Terra Nera che si dovrà raggiungere. Presso l’ardito nuovo ponte un altare in pietra, un piccolo monumento ed una lapide ricordano il sacrificio di giovani vite che qui e al colle di Thuras persero la vita durante la guerra partigiana.
Proseguendo sullo stradello che s’inoltra nella valle interdetto ai mezzi motorizzati occorre individuare il punto preciso in cui si stacca il sentiero per il monte di non facile comprensione perché nella prima parte la traccia traversa per pascoli dove nella bella stagione l’erba assai alta la nasconde. Possibile riferimento può essere un cumulo inerbito sul lato sinistro dello stradello nel punto in cui da quella parte riprende il bosco di larici, settecento metri c.ca dopo il ponte. Traversando nell’erba, dove emergono alcuni massi, ci si porta verso monte e come si raggiunge una zona umida, presso grossi roccioni emergenti appare una traccia di sentiero, segnata di biancorosso, che all’inizio serpeggia nel bosco guadagnando quota. Segue un lungo traverso, da sinistra a destra, che ripido porta alla base di un primo valloncello, poi di un secondo, più agibile, che conduce al colletto Clausis che si raggiunge al termine di un faticoso tratto in ascesa. Qui, dove termina la vegetazione arborea, inizia l’incantevole, ampissimo vallone Clausis che tutto si dovrà percorrere sino alla balza terminale che superata permette di raggiungere la cima del monte Terra Nera. Si sale liberamente perché non vi sono più tracce di sentiero. Salendo conviene stare a destra del rio così raggiungendo per praterie pascolative la conca terminale dove inizia l’immensa pietraia che è meglio evitare portandosi gradualmente sulla sinistra, verso il crinale separante il vallone dalla valle principale individuando via via la traccia migliore tra i detriti, le zone erbose e gli estesi sfasciumi che contraddistinguono questa parte del versante della montagna. Salendo e spostandosi sempre più in direzione del crinale si possono scorgere alcuni ometti che segnano un labile traccia che procedendo si fa più evidente. Guadagnato il crinale si prosegue, sempre in faticosa ascesa, avendo già in vista la cima del monte che si raggiunge con un ultimo lungo traverso ascendente. Dal monte Terra Nera vista ampissima sulle valli e sui monti, sul Pic de Rochebrune, e sulla serie di cime e colli che separano la valle di Thuras dalla valle Argentera spiccando sulla destra la piatta cima della Ramiere.
4 ore c.ca da Rhuilles.
Il rientro avviene seguendo fedelmente la via di salita. In alternativa, volendolo, ci può mantenere sulla destra, sul crinale passante per la cima Gran Barà raggiungendo il colletto Clusis per le radure e per i pendii erbosi che contraddistinguono quella parte del versante.
3 ore c.ca dal monte Terra Nera.

NOTA FINALE: Anziché lasciare l’auto a Rhuilles volendolo si può proseguire sino al nuovo ponte presso i ruderi di Thuras. Così facendo si risparmia un’ora in salita e c.ca 45 minuti scendendo. Però oggi questa strada è malagevole, assai rovinata in più punti, scavata, ed il transito risulta pertanto rischioso.

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