Anello del Colombin, da Airole

Data 18/04/2019 | Categoria: Escursionismo

Bella e interessante l'escursione di questa settimana della Compagnia dell'Anello in bassa Valle Roya.
Da Airole - piccolo borgo dell'entroterra ligure alle porte di Ventimiglia arroccato su uno sperone a picco su un’ansa del fiume Roya, circondato da ulivi, vigne, pini e arbusti tipici della macchia mediterranea(qui transitavano le derrate di sale e olio che a dorso di muli venivano trasportate verso il Piemonte) – salita a Colla Piana, visita alla straordinaria azienda agricola “A Trincëa” e rientro sul suggestivo sentiero del selvaggio vallone dei Mantici passando sotto le strapiombanti pareti del monte Colombin, accompagnati lungo tutto il percorso da una stupenda fioritura di cisto.
In auto, arrivando da Cuneo, sulla SS 20 della valle Roya, prima della lunga galleria che porta alla piana di Ventimiglia, si svolta a sinistra verso Airole seguendo la tortuosa stradina che arriva fino al piazzale del Santuario della Madonna delle Grazie dove si può parcheggiare.
Zaino in spalla e si parte imboccando la rotabile che sale dietro la chiesa (palina segnaletica per A Trincëa e Parco Avventura, con tacche bianco-rosse) seguendola per poco meno di un chilometro con bei scorci sull'abitato di Airole, dopodiché si abbandona l'asfalto per il sentiero che attacca la roccia sulla sinistra (indicazione Colletto).
Ora si cammina immersi nei profumi e colori della macchia mediterranea su buon sentiero che supera alcuna ruderi e sbuca al Colletto di Colla Piana (466m), ottimo balcone panoramico, sulla cui sommità c'è una croce in legno usurata dal tempo.
Si prosegue la salita con un lungo traversone in pineta che giunge a Sella del Fasceo (640m) in un quadrivio presso il Parco Avventura dove arriva pure la stradina asfaltata di cui abbiamo percorso un tratto in partenza.
Imboccando il sentiero a destra attraverso il Parco Avventura si procede sul crinale fino al punto più elevato dell'escursione odierna, Colla Piana (676m), eccezionale punto panoramico che dal mare di Ventimiglia abbraccia le cime della valle Roya fino alle innevate Marittime. Il posto è caratterizzato da due grandi tavole d'orientamento indicanti lo skyline dei due versanti della valle Roya con i nomi delle cime visibili da questo punto.
Volendo si può proseguire fino ad arrivare alla recinzione dei vasconi di raccolta acqua dell'azienda agricola, ma poi il sentiero si interrompe e bisogna tornare indietro.
Così abbiamo fatto noi e, tornati alla Sella del Fasceo, siamo scesi per alcune centinaia di metri sulla strada asfaltata fino a imboccare la sterrata che porta al centro dell'azienda agricola A Trincëa (La Trincea) ove, nell'ampio anfiteatro sottostante, i proprietari di questi terreni hanno coraggiosamente ricostruito circa 80 mila metri quadrati di muretti a secco recuperando una collina a terrazzamenti per la coltivazione di ulivi e di vigneti dalle cui uve si produce un vino chiamato Roccese (derivante dalle rocce)
Tornati al quadrivio della sella, che ben si presta per la pausa pranzo in quanto dotato di tavoli per il pic-nic e di una fontanina nei pressi, abbiamo iniziato il percorso di ritorno sull'itinerario geologico-naturalistico del monte Colombin.
Si tratta di un sentiero, denominato anche anello del Colombin, recentemente ripristinato su iniziativa del comune di Airole per mettere in sicurezza il tratto che, transitando sotto le pareti meridionali del monte Colombin, da case Fasceo arriva a Torre Gerbae contornando il selvaggio vallone dei Mantici.
Si attraversa la borgata (630 m) pressoché disabitata, importantissima per la fonte che alimenta l'acquedotto di Airole e si prosegue, mantenendosi in quota, verso il rio e, sempre in quota, lungo l'altro fianco del vallone, ove la traccia diventa un poco più impegnativa.
Poi inizia una discesa che ci porta sino a Torre Gerbae (580 m), costruzione risalente al XVI secolo, attualmente in completo abbandono, fu edificata su due piani con l’acqua che si accumula in una pozza situata a pochi metri dalla costruzione, in quanto non vi è la presenza di un pozzo.
Da qui, seguendo una labile traccia tra gli arbusti abbiamo proseguito per poche centinaia di metri per raggiungere la cima Gerbae (571m), ma non ne vale la pena poiché ha una visuale completamente impedita dalla fitta vegetazione.
Tornati alla torre e superata la cresta del vallone, inizia la discesa verso il fondo della val Roya. Su un percorso splendido, per gran parte su un'antica mulattiera, si scende dapprima in pineta e poi attraverso uliveti non più coltivati sino a raggiungere, con un ultimo tratto piuttosto ripido, il sentiero di valle.
Presa la sinistra, superato il ponticello sul rio Montixi e la centrale idroelettrica, in poco tempo si raggiunge il Santuario della Madonna delle Grazie dove chiudiamo il nostro bell'anello.

Note toponomastiche
Airole: il nome prova le origini agricole del luogo; dal latino tardo ayrola e dal provenzale airâl 'corte, piazzale'.
Colombin (monte): si ritiene che il nome sia un caso di alterazione del termine provenzale 'col lögn', colle o luogo lontano, con riferimento ai pascoli più lontani.
A Trincëa (La Trincea): il nome deriva da una trincea militare costruita sul culmine del poggio di Colla Piana.
Fasceo (sella del, case): dal toponimo fasce e dal ligure fascia, indica una striscia di terreno coltivabile ricavata dal terrazzamento di coste e monti.
Gerbae (torre, cima): probabile derivazione dal provenzale gerbou e dal tardo latino gerbidum, per denominare luoghi incolti e brulli, più sassosi che erbosi.

Escursione effettuata il 18 Aprile 2019
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Alberto, Angelo, Antonio, Franco José e Osvaldo
Località di partenza: Airole (IM) 152m – Valle Roya
Punto più elevato raggiunto: Colla Piana 676m
Dislivello cumulato in ascesa: 811m
Sviluppo complessivo del percorso: 12,6 km
Tempo in movimento: 4h 15'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)

fotocronaca
Tracciato gps
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