Anello di Montemale, da San Giorgio

Data 31/03/2019 | Categoria: Escursionismo

La Compagnia dell'Anello in formato domenicale - ovvero il sottoscritto con la moglie Maria Teresa - prova alcuni itinerari della copiosa sentieristica montemalese, facenti parte del progetto escursionistico “Muntuben a Muntumal”, che ben si prestano per bei giri a piedi e in mountain-bike.
Il territorio di Montemale si sviluppa a cavallo del crinale montuoso tra la valle Grana e la valle Maira. Il capoluogo, posto in una bella posizione panoramica, è dominato da un imponente castello. Il toponimo deriva da "mons malus" cioè monte impervio.
Il nostro anello inizia e termina nel punto più basso del territorio montemalese e precisamente nella frazione San Giorgio, che si trova sul versante della Valle Grana, proprio dove ha inizio la salita verso il capoluogo.
In auto, da Caraglio si risale la valle fino a Valgrana, si svolta a destra, si supera la cappella dei Santi Bernardo e Mauro e quando attacca la salita si entra verso sinistra nella frazione San Giorgio, parcheggiando nel piazzale a fianco della bella cappella intitolata al santo che dà il nome alla frazione.
Zaino in spalla, s'imbocca sulla sinistra la stradina asfaltata verso Case Franco e Mondì e raggiunta quest'ultima località si prosegue su bel sterrato. Al secondo tornante, segnalata da un picchetto di legno con tacca rossa, parte sulla sinistra una scorciatoia che consigliamo di non prendere perché invasa da rovi e altra vegetazione. E' preferibile continuare sulla carrareccia e al tornante successivo tenere la sinistra (andando a destra si arriva direttamente a Montemale) percorrendo un lungo traversone quasi pianeggiante che permette ampi scorci sulla frazione San Giorgio e sulla bassa valle Grana.
Si raggiunge così la cresta Arpiai (il cui nome deriva dalla radice prelatina "arp" con il senso originale di pascolo montano) dove sulla destra parte un ripido sentiero che risale nel bosco di conifere fino alla stradina di collegamento con Ruata Cortese che si attraversa per proseguire per cresta verso cima Varengo (se si vuole accorciare il giro si può seguire verso destra la stradina e si arriva comodamente a Montemale).
Il sentiero continua a salire ripido incrociando il percorso della “Curnis Auta” che arriva sulla destra, altra via di fuga per arrivare in fretta a Montemale, ma se le forze sono sufficienti conviene stringere i denti e proseguire poiché in breve si arriva ad un'ampia radura, utilizzata come punto di decollo per il parapendio, ma sopratutto uno dei punti panoramici più suggestivi di tutto il percorso. Lo sguardo spazia sull'intera bassa valle Grana, sulla cresta di Montemale che scende verso Caraglio e su Dronero e la bassa Valle Maira.
Proseguendo la pendenza si addolcisce e si intravedono le due cime del Varengo verso le quali ci avviamo raggiungendo dapprima la graziosa edicola votiva dedicata alla Madonna dell'anticima e successivamente la Cima Varengo vera e propria (1170m), caratterizzata da un traliccio stracarico di ripetitori e con visuale purtroppo impedita dal fitto bosco. Il nome della cima deriva da un cognome di famiglia della vallata.
Superato così il punto più alto del nostro tragitto iniziamo la discesa, ora su carrareccia, che raggiunge un'attrezzata area pic-nic e torna sull'asfalto della provinciale verso La Piatta nel quadrivio di San Rocco.
Scendiamo a destra sull'asfalto per poche decine di metri fino ad una palina indicante la “scurcia” per Montemale che scende a sinistra in un bel bosco di faggi.
Questa mulattiera, recuperata e sistemata di recente permette di arrivare al paese lontani dall'asfalto, immersi nella natura e tra i primi colori e profumi dell'imminente primavera.
A Montemale una sosta alla Trattoria del Castello non delude mai per la cortesia e le delizie culinarie...ma bisogna proseguire...
Saliamo verso la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo posta in posizione evidente, appena sotto il castello: sembra partecipare alla sua solitudine
Il castello di Montemale costituisce una delle caratteristiche più significative del paesaggio della Valle Grana. Di qui la vista si estende su gran parte dell’arco alpino occidentale dal Monviso fino agli Appennini e sulla pianura cuneese dalle Langhe fino all’imbocco delle valli. È ovvio quindi che a causa della sua posizione questo castello abbia avuto una notevole importanza nella storia locale.
L’edificio che si vede ora dominare la pianura è una ricostruzione effettuata negli anni trenta sulle rovine di un castello di cui l’esatta origine non è nota, ma che dovrebbe risalire al XII secolo.
E' possibile transitare nel cortile del castello entrando da un passaggio a lato del cancello e percorrendo il tratto antistante la facciata meridionale che evidenzia lo stato di degrado della struttura.
Si scende dalla parte opposta sulla cresta del Bric delle Forche; è raccomandabile qui una breve digressione sul versante Maira per vedere il mitico Drago di Montemale: un masso dalla forma particolare con alcuni sapienti ritocchi cromatici che gli danno un cupo aspetto emergente dal folto del bosco...
Proseguendo la discesa per cresta merita fare un'altra breve digressione per salire sulla cima de Bric delle Forche (919m): il nome dice tutto su cosa era destinata questa località, ma soprassedendo sulle lugubri origini, si tratta di un ottimo balcone fronteggiante il monte Tamone che offre stupendi scorci panoramici sulla valle e sulla pianura.
Completiamo la discesa, su comoda carrareccia che transita per Case Baricò e poco dopo, abbreviabile con una scorciatoia, sbuca sulla provinciale per Montemale.
Percorrendo le poche centinaia di metri che mancano per San Giorgio, raggiungiamo l'auto chiudendo questo piacevole anello che avvalora il motto “Muntuben a Muntumal” e quindi possiamo confermare che “a Montemale, si sale bene”!

Escursione effettuata il 31 Marzo 2019 da Adriano e Maria Teresa
Località di partenza: frazione San Giorgio di Montemale 665m – Valle Grana (CN)
Punto più elevato raggiunto: Cima Varengo 1170m
Dislivello cumulato in ascesa: 658m
Sviluppo complessivo del percorso: 11,9 km
Tempo in movimento: 3h 45'
Difficoltà: T (vedi scala difficoltà)

fotocronaca
Tracciato gps
videotraccia
mappa satellitare Wikiloc


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