Un giro di “Walser” in Val d'Ayas (AO) in MTB

Data 09/07/2018 | Categoria: MTB

Un bellissimo ricordo dell'estate scorsa che solo ora riesco a organizzare e condividere...
Sono passati oltre cinquant'anni da quando sono stato l'ultima volta da queste parti, cioè da quando partecipavo ai campi scuola dell'Azione Cattolica nella Casa Alpina della Diocesi di Alba a Saint Jacques de Champoluc (ora meglio denominato Saint-Jacques-des-Allemands).
Ci sono tornato con mia moglie, Maria Teresa, utilizzando il camper che abbiamo sistemato presso il delizioso camping “Sole e Neve”.
Da questo punto di partenza abbiamo potuto programmare alcune belle escursioni a piedi (il Lago Blu sulle pendici meridionali del gruppo del Monte Rosa) ed in mountain-bike nel vallone di Champoluc per ammirare le tipiche borgate Walser ed a Brusson per provare l'ebbrezza della salita al Col de Joux (1639m) – salita di 1° categoria del Giro d'Italia.
Particolarmente interessante il giro delle località che conservano ancora le caratteristiche storiche, culturali e architettoniche delle popolazioni Walser, insediatesi qui, nelle vallate attorno al monte Rosa, nel periodo tra il XII e il XIV secolo, con un'ampia emigrazione (per fortuna allora non c'era ancora Salvini...!) dal sud della Germania e dal Vallese (da cui deriva il nome Walser).
Nel nostro giro abbiamo potuto notare come l'ubicazione dei villaggi obbedisca ad una rigorosa valutazione di tutte le condizioni per ridurre al minimo il consumo di terreni coltivabili, evitare il pericolo delle valanghe, ottimizzare l'esposizione al sole ed avere disponibilità di acqua.
In questo contesto ogni parte si integra nell'armonia dell'insieme: legno e pietra danno un senso di unità all'intero complesso e sono gli stessi materiali della natura che le circonda, umiltà ed uguaglianza di ciascuno nell'ordine e nel rispetto della comunità intera. Quindi testimonianza di un popolo estremamente e felicemente ordinato.
Una caratteristica traccia architettonica, ancora presente in alcuni casi, è costituita dagli “stadel”, edifici rurali che poggiano su colonne a forma di fungo con il gambo in legno ed il cappello costituito da un grande disco di pietra, che serviva ad isolare il fienile dall’umidità e dai roditori.
Il nostro itinerario in bici, partendo dal campeggio, ha toccato alcune delle più belle di queste perle paesaggistiche nei dintorni di Champoluc.
Meritevole di attenzione è sicuramente il ridente villaggio di Magnechoulaz, con la bella chiesetta dedicata a Santa Barbara, nelle cui strette viuzze siamo transitati scendendo su una sterrata da Antagnod,.
Scesi nel fondovalle, dopo alcune centinaia di metri sulla SR 45, superato l'abitato di Pilaz, abbiamo deviato sulla destra, attraversando il torrente Evançon sul ponte Amponey e, abbiamo iniziato la salita sulla bella sterrata che in 3,5 km permette di superare agevolmente i 300 metri di dislivello per raggiungere uno dei più suggestivi villaggi Walser della zona: Mascognaz.
Si tratta di un antico centro abitato posto a 1822 metri di quota che offre un panorama pressoché totale sulla valle superiore d'Ayas, dal monte Zerbion al ghiacciaio verso il massiccio del Rosa.
Poche baite ed antichi rascard (costruzioni tipiche della Val d’Ayas, fatte con tronchi di pino, abete o larice), ora ristrutturati, vicoli strettissimi, una chiesetta (dedicata a San Grato, decorata da tre dipinti, con un piccolo campanile a muro) ed un abbeveratoio sulla piazzetta principale: il tipico paese d'alta quota, strutturato per resistere ai pesanti e lunghi inverni locali.
Qui assistiamo all'uscita di una numerosa mandria di bovine di razza valdostana che, dopo essersi abbeverate, si avviano lentamente, costantemente controllate dai vigili cani, verso i pascoli dell'alpe superiore. Durante il tragitto due aspiranti “reine” (regine) iniziano un furioso combattimento per acquisire il titolo di capo mandria. La lotta va avanti per un bel po' fintanto che una contendente sfinita lascia la palma della vittoria all'avversaria.
Stupiti dal fatto che il mandriano non tentasse di separarle gli chiediamo il motivo e gentilmente ci viene spiegato che tali combattimenti sono abbastanza frequenti e da questi riesce ad individuare i capi più forti da iscrivere alla “Bataille des reines” che annualmente si tiene in autunno, al rientro dagli alpeggi, in diversi centri della Valle d'Aosta.
Inforcate le nostre bici ridiscendiamo nel fondovalle dove riprendiamo la strada regionale verso Champoluc proseguendo sull'erta finale che porta a Saint-Jacques-des-Allemands,
antico borgo a 1689 metri di quota che chiude la Val d'Ayas come ultimo abitato di una certa grandezza, ai piedi del massiccio del Rosa.
Saint-Jacques-des-Allemands fu sede della prima colonia Walser proveniente dal Vallese, insediatasi nelle terre del monastero di San Maurizio d'Agauno intorno all'anno mille. Traccia di questo nobile retaggio è rimasta fin quasi ai giorni nostri, quando la testata della Val d'Ayas veniva ancora definita abitualmente “Canton des Allemans”.
Una visita a quella che fu la Casa Alpina dell'Azione Cattolica di Alba mi fa ritrovare un cartello di avviso agli ospiti della casa, firmato da Don Valentino, il sacerdote albese scomparso nel 2012, che qui tutti ancora tutti ricordano per l'amore a queste montagne e per l'infaticabile e inesauribile carica umana di cui era dotato.
Riprendiamo le bici e, scesi a Champoluc, rientriamo al campeggio percorrendo la provinciale che scorre sulla destra orografica della vallata transitando per Antagnod e Lignod (e disegnando così un piccolo anello...tanto per non smentire l'appartenenza alla Compagnia dell'Anello!).

Escursione effettuata il 9 luglio 2018 da Adriano e Maria Teresa
Partenza dal camping Sole e Neve – Antagnod – Val d'Ayas (AO)
Sviluppo complessivo del percorso: 30 km
Dislivello cumulato in ascesa: 828m
Difficoltà: TC/TC (vedi scala difficoltà)

fotocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc


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