Un anello per il monte Tete Pierre Muret

Data 27/08/2018 | Categoria: Escursionismo

Un anello per il monte Tete Pierre Muret

Località di partenza: Grange Mouchecuite mt. 1804
Dislivello: mt. 1229
Tempo di salita: 3 ore e 30 minuti
Tempo di discesa: 2 ore c.ca
Difficoltà: E/EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 1 Alta valle Susa Fraternali Editore

Dall’estesa, incantevole valle di Rochemolles, che da Bardonecchia s’incunea tra i monti terminando all’ampia conca chiusa dal colle e dalla Punta Sommeiller, si dipartono sulla destra orografica due valloni: quello di Valfredda ed il vallone d’Almiane. La prima cima che s’eleva separandoli è il monte Tete Pierre Muret la cui altitudine supera di poco i tremila metri.
La via normale per raggiungerlo parte dalle Grange Mouchecuite, piccolo insediamento di poco a monte dell’abitato di Rochemolles, all’inizio della Valfredda, sulla strada che da Bardonecchia porta al colle del Sommeiller passando per il rifugio Scarfiotti. Salvo il tratto iniziale, dove una modesta traccia traversa nel lariceto, fuori dal bosco la via normale per salire al monte è ripida, diretta e faticosa. Si sta lungamente su un assolato e ripido pendio fatto di rocce rotte, infine sugli instabili sfasciumi che precedono il breve percorso che porta in vetta. Questa sarà la traccia che si prenderà per tornare. Usciti dalla copertura arborea, per ascendere al monte e sviluppare un anello, si possono percorrere facilmente le più agibili vallette laterali erbose-detritiche che con percorso aggirante, più lungo ma meno ripido, portano alla base delle rocce sulle quali s’eleva la cima precipitante all’opposto sul vallone d’Almiane.
Da questa poco frequentata vetta vista ampissima in ogni direzione sui monti che cingono la conca di Bardonecchia e oltre. Niente acqua per tutto il percorso.

Percorsa per intero tutta la valle di Susa, giunti a Bardonecchia si prosegue in direzione di Rochemolles sulla strada che sale al colle Sommeiller passando per il rifugio Scarfiotti. Oltre questa frazione, abitata da alcuni tutto l’anno, la polverosa strada prende decisamente a salire e fatte una serie di svolte ascendenti si raggiungono le poche case dell’insediamento estivo di Mouchecuite nei pressi del quale conviene lasciare l’auto a margine della strada oppure più avanti allo slargo nel punto in cui attraversa la decauville.
Subito individuata la lastricata traccia che s’addentra tra le case rasentando alcune fontane, lasciato l’abitato si prende a salire a svolte un boscoso pendio incontrando per via la chiesetta della Madonna della Neve. Attraversata più su la decauville proveniente dai bacini si segue poi l’indicazione per le grange di Valfredda proseguendo sullo stradello di servizio all’alpeggio. Rasentate le Grange la Croix, ignorata la disastrata traccia che si porta in direzione del vallone di Valfredda, conviene rimanere ancora su questo stradello per via del fatto che il primo tratto di sentiero è diventato quasi impraticabile. Con percorso salente a svolte nel bosco si raggiunge più su il punto in cui si stacca sulla sinistra il sentiero segnalato alla partenza da un ometto. Si tenga presente che tutta la traccia che porta in vetta al monte Tete Pierre Muret non è segnalata ed essendo totalmente priva di segnature è riservata ad escursionisti esperti a muoversi in ambienti così configurati. Inizialmente si traversa piacevolmente nell’ombroso lariceto, poi la traccia s’impenna e salendo per un tratto ripidamente per la linea di massima pendenza si guadagna l’ometto su un roccioso poggio che dà sulla Valfredda. Oltre la traccia sparisce rimanendo tale la situazione sino alla vetta del monte. Riprendendo a traversare salendo un per tratto un erboso pendio nel bosco sempre più rado, come la copertura arborea cessa si raggiunge un caratteristico grosso roccione aguzzo posto di poco di lato dell’evidente piano inclinato che porta al monte Tete Pierre Muret. Qui giunti si può decidere come raggiungerlo. Direttamente percorrendo la ripida e faticosa via normale sull’assolata dorsale fatta di rocce rotte e detriti, oppure scegliendo in alternativa la valletta laterale sulla destra. Nel primo caso subito si rasenta un enorme, evidentissimo ometto che segna la via d’ascesa segnata da una serie altri ometti che puntuali si presenteranno nel corso della salita; nel secondo percorrendo degli erbosi pendii dove di tanto in tanto si superano piccoli ammassi rocciosi e lingue di sfasciumi. Questo percorso è meno diretto, più lungo, pertanto meno faticoso, appropriato volendo sviluppare un anello, mentre la normale conviene utilizzarla per scendere. Si sale lungamente e liberamente, per vallette e conche, a piacimento, seguendo logica ed esperienza, sino a che appaiono le estese rocce terminali del monte tra le quali emerge la croce di vetta. Giunti alla base dei ghiaioni si traversa da destra a sinistra in direzione della via normale sulla quale ci s’immette percorrendo l’ultimo ripido tratto che porta alla vetta posta a sinistra delle rocce che conformano il frastagliato crinale. Direttamente o con percorso aggirante si salgono faticosamente i ghiaioni oltre i quali la traccia s’incunea tra le rocce e prestando un po’ di attenzione nel tratto terminale si guadagna così la vetta del monte Tete Pierre Muret mt. 3033. Dalla cima di questo poco frequentato monte vista ampissima sulle valli, sui monti, sul sottostante abitato di Rochemolles e su tutta la conca di Bardonecchia.
3 ore e 30 minuti c.ca dalle Grange Mouchecuite.
Per scendere a valle, con percorso più lungo, volendolo, si può praticare un lungo traverso da destra a sinistra, prima per i ghiaioni poi per i facili pendii erbosi che conducono al fondo alle Grange di Valfredda dove si prende lo stradello di servizio all’alpeggio che lungamente percorso porta alla decauville che raggiunta si attraversa scendendo infine alle Grange Mouchecuite, oppure per la normale percorrendo l’estesa dorsale, un ripido piano inclinato che passando per l’evidentissimo grosso ometto posto molto in basso porta dove riprende la copertura arborea. Superato il primo tratto sotto la cima del monte, da affrontare con qualche attenzione, una serie di ometti emergenti tra le rocce rotte e gli sfasciumi segnano tutta la discesa: un assolato e ripido pendio che si percorre sempre rimanendo sulla dorsale. Così continuando si guadagna di sotto l’aguzzo, grosso roccione dove ancora si scende e ricordando quanto fatto in ascesa si raggiungono le rocce del poggio che dà sulla Valfredda dove riprende l’evidente traccia che scendendo nel bosco termina più sotto sullo stradello di servizio per l’alpeggio di Valfredda sul quale ci s’immette percorrendolo sino alle Grange la Croix. Attraversata la decauville, rasentata la chiesetta della Madonna della Neve, un ripido sentiero scende a svolte alla Grange Mouchecuite e poi alla strada per il rifugio Scarfiotti ed il colle Sommeiller dove questo anello termina.
2 ore c.ca dalla vetta del monte Tete Pierre Muret.

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