Mont Sainte-Marie e Cime Bicknell, da Casterino

Data 05/07/2018 | Categoria: Escursionismo

Passato un inverno ricco di neve ed una primavera ben piovosa, dopo la precedente escursione in zona sulla dorsale meridionale della valle di Fontanalba, ci vien voglia di godere dello spettacolo degli innumerevoli laghi che impreziosiscono il territorio delle Meraviglie: decidiamo quindi di salire il Monte S. Maria (2740 m), la 3a cima della zona dopo il Grand Capelet ed il Bego, nota per essere l’unica che permetta la visione contemporanea di tutti i laghi della Valmasca.
Da Casterino (1550 m) risaliamo di buon mattino il vallone di Fontanalba, quest’anno verdissimo. Superata rapidamente la Vastera Sottana (1779 m) e poi il bivio per il Gias della Gasta, dove salimmo di recente come detto sopra, giungiamo alle grange della Vastera Mediana (1941 m). Qui parte di noi decidono per un percorso alternativo: salita al Monte Paracuerta (2385 m), meno lunga e impegnativa, ma –soprattutto- benedetta da un ritorno all’auto belli asciutti, a differenza degli sfortunati compagni del S. Maria, rientrati “bagnà mars” dopo un inaspettato acquazzone.
Entrati di qui in avanti nel Parco nazionale del Mercantour, sempre sulla strada militare, in parte ancora molto bella, superiamo il costruendo Refuge de Fontanalba e, ormai in vista della parete del S. Maria, che domina il versante meridionale della valle e in particolare le immense superfici rocciose alla sua sinistra, levigate dall’azione dei ghiacciai quaternari con i loro colori straordinari, dal rosso al viola al verde, giungiamo nei pressi del bel ponticello (2130 m), ove stazionano le guide del parco a tutela delle incisioni preistoriche.
Qui lasciamo a sinistra la via che, sul lato idrografico destro del rio, sotto le pendici della cima Chanvrairée porta alla Bassa di Fontanalba (la via che faremo al ritorno), e passato il ponte risaliamo in direzione nord la carrareccia ancora rudemente lastricata, tralasciando poi il sentiero per il bellissimo Lago Verde (lo vedremo dall’alto), per giungere al Gias des Pasteurs e alle ex casermette, ora adibite a sede dei guardaparco.
Noi proseguiamo però fino alla “via sacra”, una scala pietrosa fiancheggiata di arcaiche incisioni, nei pressi dei Lacs Jumeaux (L. Gemelli), che apprezziamo dal cucuzzolo sopra le baite, al cospetto del Bego e delle Ciappe di Fontanalba, le lisce rocce che conservano buona parte di questi antichi e misteriosi segni lasciati dagli antichi abitanti, le Meraviglie, come in passato (Gioffredo, 1650) furono battezzate.
Di qui la carrareccia, già diventata sentiero, si trasforma in esile traccia, che continua in direzione nord-ovest risalendo il ripido costone che dal S. Maria scende al Lac des Grenouilles.
Il pendio sale ben al dritto tra roccette e terriccio, attraversa nevai residui, fino a portarci in cresta, da dove ci appare finalmente il piloncino di vetta, distante ora nell’ultimo tratto con pendenza più dolce.
Poco sotto la cima un placido stambecco se ne sta seduto tranquillamente senza degnarci di una sguardo, così, giunti in vetta, noi lo imitiamo accomodandoci per godere il magnifico spettacolo che ci circonda, dal dominante Bego al Gran Capelet con la Maledia (il Gelas è coperto) ed il Clapier, proprio davanti a noi, fino alla cima dell’Agnel. Sotto vediamo i 4 laghi della Valmasca (Verde, Nero, del Basto e della Valmasca), di qua i laghi inf. e sup. di S. Maria, e poi innumerevoli specchi del cielo piccoli e senza nome.
Pranziamo riscaldandoci sotto un bel sole, anche se nubi poco rassicuranti cominciano a coprire il panorama d’intorno. Dopo un meritato bicchierino di genepy, iniziamo verso ovest la discesa sotto cresta, passando a costeggiare la parete sud della Cima Bicknell, dedicata al maggior studioso delle incisioni preistoriche, un pastore inglese, poi botanico, che, ormai bordigotto, gli ultimi anni saliva dal mare a Casterino per studiarvi la natura in tutte le sue espressioni.
Lasciamo ad Antonio, l’ammazzacime, il compito di salirla e poi raggiungiamo la Bassa di Fontanalba, mentre il cielo continua a coprirsi e piccoli gruppi di camosci coi piccoli si fan vedere qua e là.
Proseguiamo senza fermarci e sbagliamo anche strada per via dei numerosi nevai ancora presenti sotto le fredde pareti nordorientali della cima Pollini e del Bego, per entrare poi, scendendo di quota, in lariceti intervallati dagli ultimi colatoi di neve. Di qui, dall’alto ci godiamo la fantastica vista sul Lac Vert illuminato dagli ultimi raggi tra i larici, prima di chiudere l’anello presso il ponte dei guardaparco.
Poi sempre più velocemente, tra tuoni e nuvoloni nerastri che ci accompagnano, ridiscendiamo verso Casterino. Ma non ci arriviamo asciutti, perché in coda il temporale, che ha salvano i compagni della Paracuerta, decide di ammollarci, a dispetto di giacche e mantelline. Così, alla faccia delle previsioni, dopo una bellissima salita in un ambiente fantastico, il tempo ci ricorda che eravamo nel regno magico delle Meraviglie e delle Masche, dove non per niente i nostri antenati intimoriti da simili impressionanti manifestazioni delle divinità, tuoni spaventosi ed orridi lampi, venivano ad implorarne l’aiuto ed invocare clemenza.

Note toponomastiche
Casterino: dall’antico “castellaro” locale. Fontanalba: da fonte bianca. Paracuerta: probabile alteraz. dall’occ. peiro cuerto (pietra corta). Bego: dal nome prelatino di un’antica divinità delle altezze (Baigorix?). Valmasca: dall’occ. masca (strega). Mercantour: probabile origine dall’occ. mal contourn (luogo faticoso). Cima Chanvrairée: fitonimo, campi di veratro (velenosi). Grand Capelet: monte a forma di cappello (per la frequente copertura di nubi?). Maledia: monte maledetto, orrido. Clapier, Ciappe: dalla rad. prelat. clap (zone pietrose). Cime Bicknell e Pollini: studiosi e colleghi nella ricerca e nello studio delle incisioni delle Meraviglie. M. Santa Maria: agionimo, dato dalle autorità religiose contro i tanti toponimi della zona legati ad essenze negative, pagane o magico-stregonesche.

Escursione effettuata il 5 luglio 2018
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da: Adriano, Angelo, Antonio e Gianni
Località di partenza: Casterino 1541m – Valle Roja (F)
Punto più elevato raggiunto: Mont Sainte-Marie 2739m
Dislivello cumulato in ascesa: 1308m
Sviluppo del percorso: 17,9 km
Tempo in movimento: 5h 30'
Difficoltà: EE (vedi scala difficoltà)

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