4-NOV.: Canale dei Savonesi al Marguareis

Data 09/11/2007 | Categoria: SciAlpinismo

Oggi avevo giurato che stavo a casa.. 3 gg di forcing alla mia età..
Ma poi il più valente riparatore di cellulari di cuneo, nonché valentissimo canalista ripido, nonché mio fortunatissimo figlio voleva andare.
Facciamo Cima Tempesta. Poi cambio io: Bisalta da tetti Grosso, che é più vicino a casa.

E' inutile che vi dica che ho la casa piena di suoi pacchi, e stamattina alle 6 ne ho aggiunto un altro. Tutti giustificati al 100%, sia chiaro.
Bastava che io ne approfittassi e stessi a letto.
No, ormai si va.
E cambio anche meta:
Ieri dalla cima del Mondolé col binocolo ho visto il canale dei Genovesi bello bianco.
Proviamo.
Alle 7 parto a piedi da Pian delle Gorre, m.1000.
La faccio breve: si cammina senza 1 grammo di neve per 1h30' fino a q.1500, dove chi ha gli sci li mette.
Io ho le ciastre. Ma non le metto. La neve é dura come il cemento e si cammina d'incanto.A scendere sarà trasfo al punto giusto...
Le metterò verso il gias soprano del Margua, dove inizia la farina.
Bellissima sotto la sola mezz'ora di sole che l'autunno regala a questa valletta.
Dopo il laghetto lo spettacolo del metrozzo di farina adagiata come dune su questo deserto di pietra é ancora più suggestivo.
Finalmente si vede il canale: Bello, liscio, farinoso, nemmeno una scarica, se non di pezzetti di ghiaccio che si staccano dalle ripide pareti laterali, mai più grandi di una noce, che tuttavia é meglio nin beccare, alla velocità con cui scendono.
Stacco l'Ipod, che é meglio se le sento arrivare.
A q. 2200 tolgo le ciastre e continuo a scarponi.
A 2400 ho già attraversato qualche metro di grosta gelata, non proprio simpatica, ma sono solo chiazze; anche se più sù aumentano e i pietroni in mezzo al canale emergono troppo, lasciando degli spazi un pò giusti, specie per scendere.
E poi sono le 13.30 ed é meglio che scenda, anche se non fà assolutamente caldo, anzi, però la strada é lunga!!

dIETROFRONT(DEVO RICORDARMI CHE HO LE CIASTRE PIù SOTTO!!)
La prima curva una fifa nera, ma poi una figata a 380°, e scusate la volgarità, peccato che all'ombra com'é le foto son quel che sono, ma ci ho lavorato...

Minkia dall'organismo a momenti dimenticavo le ciastre, ho dovuto risalire 10m!!!

e poi giù veloce fino alla fine della farina, che finisce sempre troppo presto, come la felicità, altrimenti che farina sarebbe se non finisse mai!!

E dove la mia astuta mente aveva ipotizzato il trasformato, firn o chiamatelo come volete..

Alle 3 del pomeriggio:

ANCORA CROSTA DURISSIMA.

Di quella, per intenderci, che se cadi, ed é facile nelle curve tr i dossi.... embé.. ti fai un male al cococò che tiri tante di quelle litanie.

Ma tanto la farina l'ho fatta dinuovo con Strauss, che il valzer come li fa lui, vanno proprio bene solo per quello... e per il ballo delle debuttanti, al massimo.

Sulla crosta ho messo un bel tango, che quello col caské va benissimo.

Finita la crostra, ancora un pò di crosta, però mista a pietre; la tavola da pietre funziona così, la togli solo quando non scivola più, e se non hai paura di beccare le pietre, non ne becchi nemmeno una, neanche se ci passi sopra, boh!!!

E poi la stessa ora e mezza senza neve della salkita, ci vuole in discesa, e troverete ancora più lunghissimo.

Al pian delle Gorre sono le 18. Ma é notte!!

C'é un'auto con le luci accese.

Salgo in auto, sto per cambiarmi, arriva un'altra auto, mi fà un giro intorno pianopiano, cazzo devo anche spegnere la lucina dentro che mi vedono che sono nudo, ma non é possibile.

Poi si ferma a 2 metri da me, io continuo con la luce accesa e chiudo la sicura da dentro, non si sa mai, non vorrei mai scender il Lourousa vivo e poi morire al pian delle Gorre.

Adesso scendo e gli chiedo se ha bisogno di qualcosa, si vede che ha intuito il mio pensiero e piano piano se ne va.

Poi me ne vado anch'io ed incrocio la stessa auto che risale sù.
Rallento... adesso glielo chiedo cosa vuole, siamo finestrino a finestrino. E' buio pesto, non lo vedo in faccia.
Tiro giù il vetro?
Sarò mica scemo, e se mi piantano un coltello?
Tiro dritto.

Secondo me era un guardaparco, o il custode del rifugio che mi controllava.

Comunque meglio non fidarsi.
Io non sono uno che non ha nemici.
Ne ho, ne ho.
A bizzeffe.
Quindi é meglio che sto attento.

Toh, mi viene in mente adesso che ho fatto questa pericolosissima gitarella lo stesso giorno dei quattro dell'Avemaria della Tour Ronde.

Certo loro han fatto 500m di dislivello con le corde, uno a tirar sù l'altro.

Io 1500m da solo senza nessuno che mi tirasse sù e con un finale giallo de paura.

Una cosa abbiamo in comune: dal Pebrun abbiamo preso questa brutta abitudine di tornare a casa di notte.
O, peggio, di non tornare, e di dormire nei bivacchi con delle belle e giovani fanciulle.

Seeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!
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