Anello del Pizzo d'Evigno (o monte Torre) e del Pizzo Montin, da Chiusanico (IM)

Data 19/04/2018 | Categoria: Escursionismo

In una giornata di primavera con cielo dolcemente azzurro, la Compagnia dell'Anello, una volta tanto al completo, accantonate temporaneamente le escursioni sulla neve, si gode una gita “fuori porta”, nella vicina Liguria, per una camminata all'asciutto tra la macchia mediterranea, ove le gemme già hanno dischiuso i germogli al tepore del sole.
L'obiettivo è la cima del Pizzo d'Evigno (o monte Torre) nonché del vicino Pizzo Montin: privilegiati balconi per un maestoso panorama sulla costa della riviera ligure di Ponente e sulle cime innevate delle Marittime.
Il monte Pizzo d'Evigno, derivante il proprio nome dal paese di Diano Evigno, che si trova sul suo versante orientale, è pure denominato monte Torre o Scortegabecco per il nome della torre medioevale un tempo esistente su questa strategica altura: un'elegante piramide erbosa sovrastante il tratto di costa ove sorgono Imperia e Diano Marina e importante nodo orografico tra le dorsali della valle dell'Impero e della valle Dianese nonché delle valli Steria e Merula.
La cima è raggiungibile da più punti e versanti: oggi abbiamo scelto il più classico (e probabilmente anche il più suggestivo) che parte dalla borgata Castello del caratteristico comune di Chiusanico.
Da Cuneo per raggiungere in auto Chiusanico si percorre da Ceva la Val Tanaro fino al colle di Nava, si scende a Pieve di Teco e si prosegue sulla SS28 verso Imperia imboccando, dopo la terza galleria, l'uscita per Cesio (SP95). Poco più avanti si trova l'indicazione per Chiusanico che si raggiunge dopo 5 km, transitando per Torria, con possibilità di parcheggio in frazione Castello.
Il percorso a piedi attraversa i carugi di questo abitato, ottimamente restaurato dagli onnipresenti tedeschi e svizzeri, e risale tra gli ulivi, su ottima mulattiera lastricata, a fianco della quale scorre un fresco torrentello.
Ben presto appare la cresta con la grande croce del monte Torre già ben visibile, mentre la mulattiera si trasforma in sentiero serpeggiante tra biancospini in fiore, arboscelli e caselle dei pastori fino al limitare della sommità di cresta, dove la vegetazione lascia campo libero alla prateria e la skyline si arricchisce ben presto delle sagome di cavalli e bovini intenti a pascere la fresca verdura.
Di qui la visuale si amplia sul versante costiero, dalla piana di Albenga alla sottostante località di Testico, capolinea della dorsale che va ad adagiarsi sulle spiagge di Alassio e Laigueglia nonché su Capo Mele presso la Colla Micheri e Andora Marina.
Più ad Ovest s'intravede Cervo Ligure diviso da Andora da capo Mimosa mentre più avanti, prima di arrivare a capo Berta, l'ampia vallata di Diano e San Bartolomeo raccoglie gli infiniti borghi Dianesi (Castello, Calderina. San Pietro, Serreta, Gorleri, Borello, Arentino, Roncagli, Evigno...)
Arrivati sulla vetta con la sua visibilissima croce ed una deliziosa Madonnina il panorama, con il fondale delle Alpi Marittime, si dilata sulla valle dell'Impero che dal colle di San Bartolomeo discende incontrando, incastonati tra gli ulivi, i paesi di Caravonica, Borgomaro, Lucinasco, Chiusavecchia e Pontedassio per approdare ad Oneglia e Porto Maurizio uniti a formare la città di Imperia.
La discesa, tutta per cresta in saliscendi, transita sulla modesta cima del Pizzo Montin e arriva al Passo di San Giacomo, quadrivio per l'abitato di Testico, il passo del Ginestro e il santuario N.S. dell'Assunzione o Madonna della Neve verso il quale ci dirigiamo imboccando la sterrata che scende nel folto bosco misto.
In una radura attrezzata per i pic-nic troviamo tavoli e panchine ad accoglierci per la meritata sosta-ristoro e per le riprese, in un improvvisato set cinematografico, necessarie alla presentazione del nostro gruppo nell'evento “Info Media Outdoor” in programma il 18 maggio prossimo a Cuneo presso Ravaschietto Sport.
Ripreso il cammino è d'obbligo una fermata presso il santuario N.S. Dell'Assunzione, importante riferimento di devozione religiosa, costruito nel 1686 come gesto di gratitudine rivolto alla Madonna per il ritrovamento in loco di ricche sorgenti d'acqua che furono poi incanalate sino al paese di Torria.
Dal santuario una mulattiera pianeggiante, affiancata da ulivi e da frequenti piloni votivi, porta in rilassante camminata sul promontorio ove è ubicata la borgata di Torria e di qui, seguendo la strada provinciale, torniamo a chiudere il nostro bell'anello a Castello di Chiusanico.

Escursione effettuata il 19 aprile 2018
Compagnia dell'Anello composta da: Adriano, Alberto, Angelo, Antonio, Franco, Gianni, José e Osvaldo.
Località di partenza: Chiusanico 430m – Valle dell'Impero (IM)
Punto più elevato raggiunto: Pizzo d'Evigno 989m
Dislivello cumulato in ascesa: 714m
Sviluppo complessivo del percorso: 13,2 km
Tempo in movimento: 3h 50'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotocronaca
...altre foto
Tracciato gps
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