L'acquedotto dei Poetti

Data 18/03/2017 | Categoria: Varie

L’acquedotto dei Poetti a Perosa Argentina

Dalla comba della Bocciarda, poco sopra la cascata della Pissa a monte di Rio Agrevo, quasi in verticale dell’abbandonato alpeggio delle Ferterie, parte un acquedotto vecchissimo, rifatto e aggiustato più volte, adesso non più in vita perché più nessuno coltiva la terra.
Parte dal rio con alle spalle una parete rocciosa perpendicolare bellissima e i suoi primi metri sono scolpiti direttamente nella pietra: come un monumento.
Poi procede con muri che lo sorreggono e con nicchie nella roccia. Oggi tutta la parte iniziale è in cemento. All’inizio si legge un’iscrizione ma non si riesce a darle un significato. Lavorato bene quel cemento, di quando chi lo lavorava sapeva anche modellare la pietra a allora conferiva a quel cemento sembianze più nobili e più belle.
A fianco della canaletta per l’acqua c’è un sentiero continuo, a tratti su muretti di pietre a superare burroni e precipizi che si vedono giù in basso tra le fessure delle pietre accatastate.
Grandi curve a vari raggi portavano l’acqua con traiettorie sinuose quasi a voler fasciare la montagna lì severa per davvero.
Poi, d’improvviso, più niente acquedotto. Svoltato il versante e passati a quello soleggiato l’acqua scendeva per una sorta di rio artificiale quasi verticale e disordinato tanto che oggi si fa fatica a leggere quel percorso.
Quindi ancora calma, in mezzo ai pini, in un grande solco scavato nella terra oramai abbondante e morbida.
Ed infine la prima borgata, oggi un rudere, Moliere, poi i Poetti e sotto le Briere e via via le altre, giù verso Brandoneugna fino a esaurimento.
Un capolavoro di tecnica ed ingegneria, splendido e oggi dimenticato.
Ma quando impareremo a essere custodi dei gioielli dei nostri vecchi?

Tratto da “VALCHISONE terra bella”.


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