Monte Antoroto da Valdinferno

Data 20/10/2016 | Categoria: Escursionismo

Il meteo ballerino di questi giorni rende difficile la scelta di mete montane appaganti. Dalle previsioni sembrava che in Val Tanaro giovedì scorso potesse esserci qualche schiarita e pertanto la Compagnia dell'Anello ha deciso di salire una cima da tempo inserita nel programma delle escursioni autunnali: il Monte Antoroto, una bella montagna dalla forma piramidale, il cui nome deriva da una specie di pianta endemica (A. Anthora), situata sullo spartiacque Tanaro - Casotto, alle testate della Valdinferno (Est) e del Vallone Moscardìna (Nord). E' la prima cima delle Alpi Liguri a superare i 2000 m, ed è anche la prima di aspetto prettamente alpino. Mentre l'ampio versante Sud degrada verso la conca di Ormèa con ripidi ma aperti pendii erbosi, ed il più breve pendio settentrionale scende regolarmente sulla conca dell'Alpe di Perabruna, verso Nord Est precipita con una rocciosa fiancata sulla testata del valloncello della Bura, nell'alta Valdinferno. Proprio lungo il filo di cresta di detta fiancata che digrada più dolcemente con ampi prati verso Sud-Ovest, si svolge il percorso di accesso alla cima, panoramico, divertente e modestamente impegnativo. Quando le condizioni meteo lo consentono, la vetta rappresenta un punto panoramico di straordinario interesse: mentre verso est appaiono le Langhe, non essendovi alcuna cima più alta frapposta, a sud il panorama è dominato dalla catena Armetta-Galero; se l'atmosfera è sufficientemente tersa, lo sguardo può facilmente sorvolare lo spartiacque che sostanzialmente segue il confine tra Piemonte e Liguria e giungere fino al mar Mediterraneo. Dall'Antoroto sono inoltre visibili Ormea, alla base del suo versante meridionale, e ad oriente l'aguzzo pizzo d'Ormea e il tozzo Mongioie; verso settentrione nessun ostacolo impedisce di volare con lo sguardo dalla Val Casotto fin oltre la pianura piemontese...
Con la speranza di godere di questi magnifici panorami, da incalliti ottimisti siamo partiti da Cuneo sotto un'insistente pioggia che ci ha accompagnato fin dopo Ceva, ma superato Garessio e giunti alla bella località di Valdinferno sembrava proprio che le previsioni ci avessero azzeccato aprendoci ampi squarci di sereno e una bella visuale sulla nostra meta e sulle cime circostanti.
Qui è opportuno aprire una parentesi: il nome Valdinferno non rende giustizia a questa deliziosa località che si raggiunge con una dura salita (provarla in bici!) di 7 km in un fitto bosco di splendidi castagni, tant'è che in origine sembra che il nome fosse Valle Ombrosa e che sia stato cambiato in Valdinferno da Napoleone per le difficoltà incontrate nell'attraversare questa zona con le sue truppe nel periodo invernale! In verità un cartello all'inizio del paese precisa che il nome è dovuto alle fatiche e alle sofferenze dei montanari e alle tempeste dell'inverno (chiusa parentesi).
Lasciata l'auto nel piccolo parcheggio sotto la chiesa di San Lodovico si segue la rotabile dal fondo cementato che si inoltra in falsopiano: sullo sfondo troneggiano il Monte Antoroto a sinistra ed il Monte Grosso a destra, tra i quali si apre l'ampia insellatura della Colla Bassa.
Con qualche saliscendi si tagliano le coste erbose discendenti dalla Costa Bruciata, si supera un piccolo rio e con una comoda scorciatoia si tocca località Bos e si raggiunge in breve l'agglomerato delle Case Mulattieri, ultimo abitato della vallata, con alcune belle baite ristrutturate. Qui si trova anche una bellissima casetta interamente in legno appartenente al famoso designer Giorgetto Giugiaro nativo proprio di Garessio . Da questa località si dirama, sulla destra, la traccia che conduce al Rifugio Savona (sarà il nostro itinerario di ritorno), noi proseguiamo invece dritti per una antica mulattiera dalla rozza lastricatura in pietra che taglia in modesta pendenza il versante sinistro idrografico della valle, con bella vista sui dirupatissimi costoni rocciosi che salgono alla vetta dell'Antoroto: in questo tratto la mulattiera è invasa da acqua di ruscellamento e fango. Raggiunta la testata della Valdinferno, dove questa si dirama nei due minori valloncelli dei Fusi (a destra) e della Bura (a sinistra), si trascura la mulattiera che sale ripida verso destra e si taglia con lungo traverso la cresta Sud-Est del Monte Grosso, su cui spiccano alcuni arditi gendarmi, e si entra in un bel bosco di faggi: frequenti muretti a secco ed altre opere umane testimoniano la fervente attività agricola un tempo esistente nella zona.
La traccia prende a risalire con alcuni ripidi tornanti un erto costone alberato. Si raggiunge così una prima radura, si attraversa il prato seguendo i segnavia, inserendosi nel Vallonetto della Bura. Raggiunto un secondo ripiano lo si attraversa tendendo verso destra e, guadato un piccolo rio, si tocca un terzo ripiano, La traccia, ora con pendenza moderata, raggiunge un ultimo ripiano con grandi massi (a destra stacca un'altra traccia che conduce direttamente al Rifugio Savona) e, con un'ultima breve salita, tocca la vasta sella erbosa della Colla Bassa (1851m).
Fino a questo punto la nostra cima era ancora visibile ma ora le nuvole cominciano ad addensarsi coprendo in breve ogni cosa oltre questa quota.
Seppur con visibilità molto limitata decidiamo comunque di proseguire tagliando a sinistra in salita, lungo una marcata traccia, l'ampio versante Nord dell'Antoroto, parzialmente innevato, per poi salire più ripidamente l'erto pendio facente capo al Colletto dell'Antoroto: prima di raggiungerlo, si devia gradatamente a sinistra e si risale il breve dorso finale fino alla croce di vetta del Monte Antoroto (2149m).
Purtroppo l'unico panorama che abbiamo potuto ammirare è stato un immenso mare di... nebbia! Va beh! Buon motivo per poterci ritornare con tempo migliore!
Il ritorno che in origine prevedeva un ampio anello passante per il Monte Grosso e il Monte Berlino, causa la scarsa visibilità, viene drasticamente ridimensionato limitandosi al passaggio presso il rifugio Savona per una sosta ristoratrice e successiva discesa verso Case Mulattieri e Valdinferno.

Escursione effettuata il 20 ottobre 2016
Compagnia dell'Anello composta da: Adriano, Alberto, Franco, Jose e Osvaldo
Località di partenza: Fraz. Valdinferno di Garessio – Val Tanaro – 1213m
Punto più elevato raggiunto: Monte Antoroto 2149m
Dislivello cumulato in ascesa: 1000m
Sviluppo complessivo del percorso: 13 km
Tempo in movimento: 4h30'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)

fotocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare


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