Un anello dalle borgate abbandonate della Cleo al Gran Col, al Clot delle Pertiche, al monte Malvicino

Data 23/06/2016 | Categoria: Escursionismo

Un anello dalle borgate abbandonate della Cleo al Gran Col, al Clot delle Pertiche, al monte Malvicino

Località di partenza: Bivio per le borgate della Cleo sulla strada per il Bourcet mt. 1167
Dislivello complessivo: mt. 1123
Tempo complessivo: 6 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E/EE
Riferimenti: Carta del sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone Fraternali Editore

L’abitato di Chasteiran nell’incantevole vallone del Bourcet può essere raggiunto a piedi da Roreto Chisone percorrendo la gola dove sono presenti le note vie d’arrampicata e una parete attrezzata, oppure da sopra utilizzando la strada che si stacca sulla sinistra poco prima dell’abitato di Villaretto.
Percorso inizialmente un tratto di questa strada, passando poi per le tre disabitate e abbandonate borgate della Cleo, questo itinerario raggiunge alla sommità il crinale separante il vallone del Bourcet da quello di valle guadagnando prima il Gran Col, poi il Clot delle Pertiche oltre il quale ancora si prosegue, volendolo, sino ai calcarei denti rocciosi denominati “ I Dodici Apostoli” sulla via per salire al Becco dell’Aquila. Tornando si scende all’alpe Souliet con la vicina cima e da questa agli insediamenti abbandonati di Audine a monte e a valle dove ci si immette su una recente pista forestale terminante nei pressi del monte Malvicino precipitante a valle sull’abitato di Villaretto.
Per tutto l’itinerario si viaggia su sentieri non segnalati tantomeno segnati, a tratti di non facile individuazione alla partenza, che lo fanno ritenere adatto ad escursionisti esperti e capaci a muoversi in ambienti così configurati anche se, una volta individuate, si sta su tracce sempre evidenti e prive di pericoli. Adatto per coloro che amano percorrere sentieri inusuali, poco percorsi, questo itinerario una volta usciti dal bosco e raggiunto l’aperto crinale, è assai panoramico sui monti della media e bassa valle del Chisone avendo di fronte quelli dell’Orsiera-Rocciavrè sino al colle della Roussa e ancora oltre. Sempre proseguendo sul crinale spicca a monte l’impegnativo Becco dell’Aquila, mentre di lato la lunga dorsale di monti delle valli del Germanasca con le cime Muret e Raccias separate dal Col Clapier.
Niente acqua per tutto l’itinerario sino all’insediamento di Audine a Monte.

Giunti in val Chisone, all’abitato della Balma di Roreto si prosegue ancora per un tratto e prima di arrivare a Villaretto si lascia la statale prendendo a sinistra seguendo l’indicazione per le borgate della Cleo e per il Bourcet subito dopo un impianto per la pesca sportiva. Superato il torrente e stando su una strada sempre asfaltata, a parte un breve tratto iniziale e terminale, subito si sale con una lunga serie di svolte nel bosco, guadagnando così quota, per poi lasciare l’auto di lato nei pressi della dorsale dove sorge una croce in legno appena dopo il punto in cui l’asfalto si fa sterrato.
Percorsi pochi metri sulla destra si stacca lo stradello per le borgate della Cleo che si prende. Alla prima svolta, rasentata quella di Basso, si prosegue in ascesa, ancora con altre svolte, sino a quella più corposa, quella di Mezzo, dove allo slargo prima delle case lo stradello termina. Doveva essere un tempo una borgata assai popolata e la cosa si evince dalla grandezza della chiesa e dal numero delle case presenti. La strada, la luce elettrica, non l’hanno salvata e ora regna un grande silenzio. Sul retro del pilone votivo posto all’inizio dello slargo parte il sentiero per la Cleo a Monte e per il monte Malvicino che, fatta la svolta alla superiore dorsale, prosegue lungamente su questa zizzagando nella pineta, a margine dei prati e dei coltivi tornati ad essere bosco, giungendo più sopra al bivio dove sui faggi numerose segnature rosse segnalano la traccia per il monte Malvicino che si percorrerà tornando. Quella sulla sinistra porta invece alla Cleo a Monte e poi sul Gran Col, e questa si prende. Rimanendo inizialmente sulla dorsale, il sentiero, un’ampia mulattiera lastricata, prende da subito a salire praticando una lunga serie di svolte ravvicinate in ripida ascesa nel bosco raggiungendo infine le case della Cleo a Monte, abbandonate da tempo, ma non in rovina, chiuse da una fitta vegetazione e dall’invadenza dell’ortica. Doveva essere un alpeggio e lo si capisce dai listelli in legno alle finestre, pratica tipica delle borgate della valle del Sangonetto. Oltre le case più a monte, costeggiando inizialmente antichi terrazzamenti, una traccia prende poi a traversare da destra a sinistra, modalità che sempre si manterrà sino al crinale del Gran Col. Salendo e traversando, senza strappi si prosegue lungamente nel bosco su una traccia non segnata, comunque sempre evidente, un tempo certamente percorsa dalle mandrie per salire agli alpeggi. Di tanto in tanto delle ravvicinate svolte consentono alla traccia di alzarsi in progressione finché così continuando si esce alla sommità sul crinale che dà sulla valle principale, non ancora su quello sul vallone del Bourcet che si guadagnerà più avanti. Qui giunti la sempre evidente traccia piega a sinistra e proseguendo a tratti sul crinale, di più sul versante di valle, tra fitte macchie di rododendri nel rado lariceto si raggiunge infine, con un ultimo strappo, l’aperto crinale che immette sul vallone del Bourcet. In basso si scorgono le case dell’alpeggio di Serre, mentre più sotto spicca l’abitato di Chasteiran con l’evidente chiesetta. Proseguendo sul crinale subito si raggiunge l’ampia depressione del Gran Col dove parte il sentiero per l’alpe Souliet che si prenderà quando si tornerà dall’ometto posto al Clot delle Pertiche meta ultima di questo itinerario.
2 ore e 30 minuti c.ca dalla partenza.
Una traccia evidente nelle praterie prende a salire fedelmente il crinale sulla cui cima è già ben visibile questo grosso ometto che segna il punto più elevato prima della depressione dove parte la ripida rampa per il Becco dell’Aquila a prima vista salita assai impegnativa. Ad un primo ripido tratto ne segue un altro su pietraia raggiungendo così le superiori estese praterie del Clot delle Pertiche che si attraversano sino al raggiungimento dell’ometto quotato mt. 2290, punto più elevato di questo itinerario.
45 minuti c.ca dal Gran Col.
Volendolo, sempre stando sul crinale, rapidamente si raggiunge il punto di massima depressione dove di sotto si scorgono i calcarei denti rocciosi dei “ Dodici Apostoli” a monte dell’alpe Chaulieres con la visibile traccia che sale alla punta Raccias, al col Clapier e alla Punta Midì.
Scesi poi per l’itinerario di salita al Gran Col occorre ora individuare la traccia per l’alpe Souliet, cosa tutt’altro che facile non essendoci indicazioni e segnature. Dalla depressione ci si abbassa mantenendosi sulla sinistra, per macchie di rododendro e i cespugli di ontano nano. Superata una zona molle, una traccia prende a traversare scendendo in direzione dell’alpeggio a tratti non sempre evidente, tenuta in vita dal passaggio del bestiame. Con un po’ di esperienza non è difficile giungere all’alpe Souliet, posta di sotto il roccioso rilievo che porta questo nome, oggi in fase di rifacimento e ristrutturazione. Qui giunti ocorre trovare la traccia che scende alle borgate di Audine dove passa la pista forestale che si dovrà prendere per giungere in cima al monte Malvicino. Parte sulla destra di alcune rocce emergenti poste al limite del grande pianoro e come si entra nel bosco si fa più evidente. Per macchie di vegetazione e cespugli prima, nel lariceto poi, a due traversi discendenti seguono lunghi tratti dove ci si abbassa repentinamente seguendo la linea di massima pendenza raggiugendo infine le praterie che precedono le case di Audine a Monte, minuscolo insediamento in panoramica posizione sui monti del gruppo Orsiera-Rocciavrè sull’opposto versante della valle. Sotto le case un sentiero scende a Audine a valle dove transita una recente pista forestale sulla quale ci s’immette prendendo a destra. Inizialmente traversa quasi in piano, poi si alza e, fatte due svolte, più avanti termina alle abbandonate case Roucher, con la bella chiesetta, dove seguendo il crinale rapidamente ci si porta alla croce in cima al monte Malvicino mt. 1528 con la strapiombante parete nord precipitante sull’abitato di Villaretto, assai panoramica su un buon tratto di valle e sui monti del gruppo Orsiera-Rocciavrè.
2 ore e 15 minuti c.ca dal Clot delle Pertiche.
Tornati indietro di poco, sul ciglio una croce in legno segna il punto in cui parte il sentiero per la Cleo di Mezzo. Inizialmente si scende nel chiuso della faggeta, poi si sorpassa una zona con molte rocce affioranti al termine della quale inizia il lungo traverso che taglia in pendio alternando lunghi tratti in piano, assai piacevoli, ad altri dove si scende. Così continuando si giunge al bivio incontrato salendo dove sulla nostra s’immette la traccia discendente dalla Cleo a Monte nel punto in cui questo anello si chiude. Stando sulla dorsale, fatta la svolta, si giunge all’abbandonata borgata della Cleo di Mezzo dove parte lo stradello che percorso porta alla croce in legno sulla strada per il Bourcet.
1 ora c.ca dal monte Malvicino.

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