Un anello per il monte Arpone, prima sul sentiero degli Alpini, poi su quello dei Partigiani

Data 10/06/2016 | Categoria: Escursionismo

Un anello per il monte Arpone, prima sul sentiero degli alpini, poi su quello dei partigiani.

Località di partenza: Borgata Mompellato mt. 1100
Dislivello: mt. 500
Tempo complessivo: 6 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 4 Bassa valle Susa – Musinè – Val Sangone – Collina di Rivoli Fraternali Editore

Il “Sentiero degli Alpini” si snoda dalle borgate montane di Rubiana, nella valle del torrente Messa in bassa val di Susa, ed è stato di recente dagli stessi sistemato, reso fruibile e dotato di opportuna segnaletica. Questo itinerario ne percorre una parte, da Mompellato, borgata sulla strada per il colle del Lis, alla Bassa del Val sul crinale che separa il versante di Rubiana da quello di Valdellatorre. Raggiunto il santuario della Madonna della Bassa si sale in vetta al monte Arpone, meta di questo itinerario, scendendo poi al colle del Lis valico che mette in comunicazione la valle di Susa con quella di Viù. Preso lo stradello per il colle della Frai, raggiunta la borgata Suppo transitando ora per un tratto sui “Sentieri dei Partigiani” che rasenta le falesie d’arrampicata poste sotto l’impegnativo versante sudest del monte Rognoso, si torna a Mompellato percorrendo il comodo stradello che lasciando la borgata riporta sulla provinciale.
Da segnalare infine i numerosi piloni votivi che s’incontrano per via, tutti dedicati alla Madonna, segno evidente della fede e della fiducia che la gente un tempo riponeva nella Vergine.

Raggiunta la val di Susa si prende la strada per il colle del Lis rasentando prima gli abitati di Almese e Villardora, più su quello di Rubiana, oltre il quale ancora lungamente si procede. Toccando per via numerose borgate montane, incrociati vari bivi, si giunge infine a Mompellato, ultima borgata prima del valico, dove si può lasciare l’auto al parcheggio a margine della strada nei pressi del negozio di commestibili.
Prendendo la stradello che s’addentra tra le case giunti alla chiesa si scende a destra la scalinata che porta al cimitero. Percorsi ancora pochi metri ci s’immette sul sentiero 580 che come si entra nel bosco si fa ampio e evidente. Incontrando per via numerosi piloni votivi e sempre scendendo di poco, superato un rio su di un ponticello, si confluisce sul “Sentiero degli Alpini” che sale da valle e che si percorrerà sino al termine, al colle della Bassa del Val. Un quarto pilone precede la borgata Bertolo, dove si ritrova la strada, sulla quale si sta per poco, trovando subito altre indicazioni poco prima di attraversare tra le case di Acquarossa che si lasciano incontrando per via ancora un altro segno della devozione mariana. Rasentando prati e coltivi tornati ad essere bosco, attraversato un rio su un caratteristico ponte in muratura, trovate altre indicazioni, dopo il pilone Rosso e poco prima del pilone Bianco, si prosegue sulla lastricata traccia che s’addentra nel bosco incrociando, più avanti, il pilone Goria dove si trascura un sentiero che sale sempre rimanendo su quello principale che prosegue in piano. Qui inizia un lungo, interminabile, piacevolissimo tratto, quasi tutto nella pineta che a suo tempo ha rimboscato questi versanti altrimenti spogli. La traccia che si percorre, alternando lunghi tratti in piano ad altri dove si sale, ma sempre di poco, superati alcuni rigagnoli, asciutti o con acqua a seconda della stagione, costeggiata una casetta in ristrutturazione posta a margine dei prati e poi il bivio per la borgata Veneria, prosegue lungamente sino alla dorsale dove sorge il pilone delle Rocce. Qui un’indicazione suggerisce come raggiungere subitamente il santuario della Madonna della Bassa, scelta che si può fare volendo abbreviare il percorso. Rimanendo invece sulla traccia principale e riprendendo a traversare, superata la località “Mulà d’la Soma”, il “Sentiero degli Alpini” conclude il suo percorso al colle della Bassa del Val dove transita la pista forestale tagliafuoco che sale da Almese. Qui gli alpini con un caratteristico manufatto hanno voluto evidenziare il notevole impegno profuso nella sistemazione del sentiero altrimenti impercorribile: una bacheca lo illustra mentre un’indicazione suggerisce come salire al monte Curt e raggiungere il Musinè. Rimanendo per un tratto sulla pista forestale in breve si perviene al notevole complesso del santuario della Madonna della Bassa, dove arriva uno stradello direttamente dalla borgata di Mompellato che si potrebbe prendere per tornare qualora si volesse troncare il percorso o decidere di abbreviarlo.
2 ore c.ca da Mompellato.
Dal santuario un sentiero scende a Valdellatorre, un altro raggiunge il colle della Portìa mentre un terzo si porta verso il monte Arpone e questo si prende percorrendo le praterie a monte che introducono nel bosco. La salita in vetta a questa modesta altura si fa stando su una traccia segnata dalla vernice blu, sbiadita, peraltro sempre evidente, che interminabile faticosamente risale il crinale che separa il versante di Rubiana da quello di Valdellatorre attraversando nel procedere un pendio ammantato di betulle, pini, di fastidiosi noccioli, più su di larici con un sottobosco ricco di rododendri. Lunghi tratti in forte ascesa si alternano ad altri dove la pendenza s’attenua, soprattutto nel tratto intermedio che precede il bivio dove parte il sentiero del “Ciapè Neir” che scende direttamente al colle del Lis. Più su, quando il crinale si amplia si attraversano le erbose praterie, costellate di pini mughi e larici, che portano al punto in cui parte il sentiero che scende al colle del Lis che si prenderà non prima di essere saliti sulle rocce sulle quali si trova croce di vetta del monte Arpone mt. 1602, cima assai panoramica sui monti e sui fondovalle.
1 ora e 30 minuti c.ca dal santuario della Madonna della Bassa.
Tornati al bivio si prende ora il sentiero discendente al colle del Lis che, per come è configurato, è simile a quello percorso per salire in vetta al monte Arpone dal santuario della Madonna della Bassa. Saltini rocciosi si alternano a tratti erbosi, pietraie con un sottobosco ammantato di rododendri e cespugli di pini nani consentendo alla traccia di percorrere la dorsale che s’abbassa verso il colle. Giunti al fondo, attraversate le praterie poste a monte del valico, si scende al grande piazzale del colle del Lis, con la torre eretta a ricordo dell’epopea partigiana, dove transita la strada che pone in comunicazione la valle di Susa con la valle di Viu. Presso il colle vi è l’ecomuseo della Resistenza chiuso da una recinzione in legno al fondo della quale si trova l’indicazione per raggiungere Favella. Percorso il tratto in salita ci si immette su uno stradello che più avanti rasenta un grande prato a margine della pineta dove si prosegue sino al piazzale dove sorge l’impianto di risalita sciistico superato che si ha si continua seguendo l’indicazione per la falesia di Mompellato. Al termine, giunti alle betulle del colle della Frai, lasciato lo stradello per le Muande Frai, si segue l’indicazione per le vie di roccia, ampia traccia individuata alla partenza da segni biancorosso che indicheranno la via per raggiungere Suppo. Attraversate le molli praterie, subito dopo si entra nel chiuso della faggeta stando sempre su un evidente sentiero, ora quello “Dei Partigiani”, che in falsopiano percorre il versante sudest del monte Rognoso, incontrando per via le falesie con le vie d’arrampicata, così terminando alle case di Suppo che si raggiungono attraversando i prati a margine della borgata servita da un strada che sale da valle sulla quale ci s’immette. Fatte le svolte discendenti, superato Carello superiore e inferiore, trascurata alla chiesetta della Nubbia l’indicazione per Favella, oltre Goglio si prosegue lungamente in piano sino al punto in cui la strada s’immette sulla provinciale per il colle del Lis. Un breve tratto su questa e subito si raggiunge il piazzale presso il curvone alla borgata Mompellato dove questo anello si chiude.
2 ore e 30 minuti c.ca dalla vetta del monte Arpone.
VARIANTE BREVE
Percorso il “Sentiero degli Alpini”, da Mompellato al colle della Bassa del Val, giunti al santuario della Madonna della Bassa si può tornare per lo stradello, prosecuzione della tagliafuoco, che riporta al punto di partenza e che incontrando per via altri piloni transita per la borgata Pascaletto.
Questa variante è una piacevolissima passeggiata di c.ca tre ore priva praticamente di dislivello.

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