Un anello per il Musinè con varianti

Data 25/03/2016 | Categoria: Escursionismo

Un anello per il Musinè con varianti.

Località di partenza: Parcheggio presso il campo sportivo di Caselette mt. 394
Dislivello: 752 mt.
Tempo di salita: 2 ore c.ca
Tempo di discesa: 1 ora e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 4 Bassa valle Susa – Musinè – Val Sangone – Collina di Rivoli Fraternali Editore

Sono numerosi i sentieri che da fondovalle raggiungono la vetta del Musinè, la prima montagna della lunga dorsale che separa la valle di Susa da quella di Lanzo sulla cui vetta è presente una grande croce di cemento ben visibile da fondovalle.
Partendo da Caselette e percorrendo fedelmente la traccia che s’inerpica ripida sul crinale sudest della montagna, questo itinerario raggiunge la cima passando per il santuario di S. Abaco e per le stazioni della via crucis che si trovano all’inizio del percorso.
Giunti in vetta, volendo sviluppare un anello, si può utilizzare per scendere il sentiero alternativo che passando per il Pian ‘dla Fèja e la fontana ‘dla Pera Fresca riporta a valle.
Poiché i versanti che si percorrono sono esposti al sole, il periodo più indicato per effettuare questa ascensione va da ottobre a maggio poco fermandosi la neve su questi assolati pendii.

Giunti alla rotonda alla rotonda di Caselette si esce alla prima proseguendo sulla strada che s’inoltra tra le case dell’abitato. Sempre seguendo l’indicazione per il monte Musinè si raggiunge facilmente l’ampio parcheggio, a margine del campo sportivo, dove si può lasciare l’auto.
Al di là di una sbarra d’interdizione, oltre una piccola radura con fontana, altare e bacheca, presso il pilone dedicato alla Vergine inizia lo stradello selciato in ripida ascesa che toccando per via le artistiche stazioni della via crucis porta al santuario di S. Abaco lasciando, all’inizio della salita, l’indicazione per il monte Musinè passando per la fontana ‘dla Pera Fresca e il Pian ‘dla Feja, il sentiero 572c, traccia che si prenderà per tornare. Giunti a S. Abaco, recentemente restaurato, dove all’interno del sagrato numerosi pannelli esplicativi raccontano del santuario e della sua storia, lasciato sul margine destro del retro una debole traccia non segnata, tantomeno segnalata alla partenza che presa porta anch’essa al monte Musinè innestandosi più avanti su quella precedentemente trascurata e che si potrebbe utilizzare per tornare superata in discesa la fontana ‘dla Pera Fresca, qui giunti si sceglie di salire sul monte percorrendo il sentiero 572 detto “Della Costa”, traccia che prevalentemente tutti utilizzano per salire.
Ampia, assai evidente, a tratti scavata dal ruscellamento, sottoposta in passato a interventi di manutenzione, subito s’inoltra ripida sul soleggiato pendio a bosco rado stando, sino alla cima, quasi fedelmente sul crinale di sud est del monte. Più su, raggiunto un aperto, panoramico poggio dove giunge da valle un altro sentiero partente dalla pista tagliafuoco, ci si porta per un tratto sulla sinistra del crinale sorpassando, nel procedere, un enorme traliccio della linea elettrica oltre il quale sempre ci si inerpica ripidi, mai cessando di salire. Portandosi poi la traccia sulla destra del versante, meno soleggiato, si affronta infine l’ultimo tratto tra le rocce che consente infine di uscire in vetta al monte Musinè mt. 1146 dov’è presente un grande croce in calce struzzo, cima raggiunta anche dalla traccia che da Morsino di Almese traversa il versante sud e da quelle che salgono da Valdellatorre o da Caselette passando per il Pian ‘d la Feja, che si utilizzerà per tornare, non che quella che percorre l’interminabile cresta separante il Musinè dal monte Curt passando per la Teisonera ed il colle della Bassetta. Da questa panoramica cima la vista s’apre ampissima in ogni direzione.
2 ore c.ca dal parcheggio.
Sul retro della grande croce un’indicazione indica il punto in cui parte il sentiero 572a che riporta al campo sportivo di Caselette passando per il Pian’ dla Sisterna e il Pian ‘dla Feja, traccia che scende percorrendo il versando nord est del monte. Giunti al Pian ‘d la Sisterna, lasciata la traccia per la tagliafuoco e Morsino di Almese, si prosegue stando su quella che porta al Pian ‘dla Feja pianoro che si raggiunge al termine di un ripido tratto discendente. Da questo boscoso ripiano partono tre sentieri: quello di sinistra per Valdellatorre e quello centrale che percorre il lungo crinale di nord est discendente al monte Calvo, dove sorge la chiesetta della Sacra Famiglia, si ignorano. Si prende invece quello sulla destra per Caselette che da subito s’abbassa ripido, con una lunga serie di svolte molte ravvicinate nel Bosco della Costa rasentando, nello scendere, ancora un enorme traliccio elettrico. Superato una piccola presa d’acqua ed un modesto rigagnolo, un traverso discendente consente di raggiungere una zona aperta, poco alberata, dove, presso un bivio, si trovano delle indicazioni. In questo punto la traccia si divide e qualunque scelta si faccia comunque consentirà di tornare al punto dal quale si era partiti. Se si opta per quella che s’abbassa ripida sulla sinistra, più lunga di poco come tempi, di sotto, superato lo stesso rio si terminerà su un’ampia pista forestale ciottolata sulla quale ci s’immette. Presa verso valle e seguita fedelmente condurrà alla radura presso il campo sportivo. Se si segue invece l’indicazione per la fontana ‘dla Pera Fresca, il traverso che segue, di poco superata la fontanina ancora si divide in due. Un sentiero più evidente e segnato scende a valle, alla radura, mentre quello che prosegue in piano condurrà alla santuario di S. Abaco.
Il primo è ripido, a tratti scavato dal ruscellamento, mentre il secondo, assai piacevole, lungamente pianeggiando termina più avanti sul retro del santuario di S. Abaco. Operata questa seconda scelta, lasciato l’edificio religioso, fatte le svolte e toccate tutte le stazioni della via Crucis, stando sullo stradello lastricato si terminerà alla radura presso il pilone della Vergine dove l’anello si chiude.
1 ora e 30 minuti c.ca dal monte Musinè.

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