Un anello per il Gran Pertuso e la cima Quattro Denti dalle borgate di Exilles

Data 26/10/2015 | Categoria: Escursionismo

Un anello per il Gran Pertuso e la Cima Quattro Denti dalle borgate di Exilles

Località di partenza: Rif mt. 968
Dislivello: mt. 1140
Tempo di salita: 3 ore c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 3Val Susa – Val Cenischia – Rocciamelone - Val Chisone Fraternali Editore

Il Gran Pertuso è un’opera idraulica, un traforo nella montagna realizzato da Colombano Romean nella prima metà del cinquecento per condurre l’acqua dalle grange Thuille ai versanti di Exilles e della Ramats altrimenti sterili e asciutti. Tuttora funzionante, è posto nei pressi della Cima Quattro Denti, caratteristiche formazioni rocciose calcaree fuoriuscenti dal terreno su un tratto del crinale che separa il versante di valle da quello della val Clarea.
Al Gran Pertuso ci si può arrivare in vari modi. Questo che si propone parte dalla borgata Rif, (Cels) di Exilles ed è impegnativo per il notevole dislivello che occorre superare per raggiungere il traforo. La traccia, segnata e segnalata non cessa mai di salire affrontando, a tratti, il pendio secondo la linea di massima pendenza o con lunghi traversi alternati che mitigano la fatica. Giunti alle poche case di Amburnet, servite da uno stradello che sale da valle, una volta usciti dal bosco, il sentiero prosegue salendo i ripidi pendii erbosi che seguono con una serie ravvicinata di svolte che consentono di guadagnare il punto in cui l’acqua fuoriesce dal traforo e poi, di poco più avanti, la cima Quattro Denti. Percorso poi un tratto del panoramico Sentiero Balcone, Sb, una volta giunti alla grangia Clot di Brun, si scende a valle per una altrettanto ripida, interminabile traccia che passando per le Case Armeita riconduce alla borgata Cels di Exilles.
Stancante, impegnativo dal punto di vista dello dispendio fisico, fatto per buoni camminatori, assai panoramico sui monti e sulla valle, questo itinerario si presta ad essere effettuato a stagione inoltrata, d’autunno prima della neve, perché si percorrono lungamente versanti aperti e assolati, con la pendenza che mai cessa di essere ripida e prolungata.

Percorsa la val di Susa, giunti ad Exilles si lascia la statale prendendo a destra per Cels e la Ramats.
Più avanti si prosegue sulla strada più a monte subito raggiungendo le case di Rif dove si può lasciare l’auto al parcheggio posto all’inizio dell’abitato dove si trovano delle prime indicazioni presso un pilone votivo.
Trascurata la traccia per le Case Armeita, che si utilizzerà per tornare, si prosegue per la Ramats e Amburnet prendendo lo stradello che s’inoltra tra le case rasentando gli ex forni comunali e le belle fontane. Superata la caratteristica chiesetta, ci si immette sulla strada che aggira l’abitato da valle per poi, oltre Morlière, al pilone, continuare verso monte nel castagneto. Oltre un’ultima casa parte sulla sinistra lo stradello per Amburnet, che si trascura, perché, di poco più avanti, oltre un rio quasi sempre in secca, inizia il sentiero B6 – 810 per questa località. La traccia prende da subito a salire e mai cessando costeggia lungamente antichi terrazzamenti e coltivi da tempo in abbandono, più su alcune case isolate. Un lungo traverso ascendente percorre un assolato versante uscendo più volte sulla strada prima di raggiungere le poche case di Amburnet, mt. 1381, dove, oltre la fontana, la vista spazia ampiamente sui monti e sulla valle.
Sempre proseguendo sulla segnata traccia, a monte dell’abitato si trovano delle indicazioni. Qui giunti si prosegue sul sentiero per il Gran Pertuso e i Quattro Denti ancora costeggiando i muretti che sostengono dei terrazzamenti. Segue un lungo traverso verso destra tra gli invadenti noccioli che superando per via due volte lo stradello, ora diventato una pista forestale, porta di nuovo a delle indicazioni dove si continua sempre per il traforo praticando la traccia ancora una lunga diagonale ascendente, in senso opposto, sino a che il bosco si dirada nel punto in cui il pendio si fa più ripido e erboso. Fatta la svolta si guadagna più sopra un ultimo bivio oltre il quale la traccia, mai cessando di salire, affronta il pendio con una lunga serie di svolte ravvicinate che le consentono di raggiungere i resti degli edifici quasi rasoterra dei ruderi delle grange Pertuso. La lunga, faticosa ascesa si conclude di poco più sopra quando la traccia raggiunge il Gran Pertuso nel punto in cui l’acqua fuoriesce dal traforo. Una lapide ricorda ai posteri l’impegno profuso da uno scalpellino che con mezzi rudimentali ha realizzato un’opera ingegnosa tuttora funzionante.
3 ore c.ca dalla borgata Rif di Cels.
Per di qui transita il Sentiero Balcone dell’alta valle e delle indicazioni suggeriscono come raggiungere i Quattro Denti, strane formazioni calcaree, guglie e pinnacoli fuoriuscenti dal terreno assai spettacolari. Si raggiungono in c.ca quindici minuti di percorso aggiuntivo e questa articolata cima, mt. 2108, molto panoramica, è il punto più elevato dell’anello. Bella vista sui monti e sulla valle di Susa, sull’incombente Niblè e sul non lontano Giusalet.
Ritornati al Gran Pertuso si segue ora l’indicazione per la grangia Clot di Brun attraversando, da subito, dei ripidi pendii erbosi, privi di alberi, dove di recente sulla traccia sono stati effettuati interventi manutentivi. Alternando lunghi tratti in piano ad altri, brevi, dove si sale o scende, si attraversa poi una zona più accidentata, con molte rocce affioranti dove riprende la vegetazione arborea. Così continuando si comincia poi a scendere traversando di seguito un aperto pendio percorso dalla valanga, con molti alberi abbattuti e rinsecchiti, che anticipa il tratto quasi in piano nel lariceto che piacevolmente porta agli aperti piani dove sorge la grangia Clot di Brun. Questo alpeggio è servito da una strada che sale da fondovalle, da S. Colombano, che si prende. Fatta la svolta subito si trova l’indicazione per le case Armeita, segnalate a 40 minuti. Si percorrerà sino a quell’insediamento e ancora oltre sino a Cels, una sporca traccia che ora più nessuno utilizza per via della strada, con molti rami sul sentiero, rocce e altro che ingombrano una via comunque sempre evidente e segnata. Si scende lungamente, a tratti assai ripidi, con una serie di svolte, raggiungendo una prima volta lo stradello per l’alpeggio. Fatti alcune decine di metri verso valle si ritorna sul sentiero che ancora terminerà sullo stradello poco prima di una svolta fatta che si ha si riprende a scendere alternando traversi ora da una parte ora dall’altra fatti apposta per abbattere la pendenza, così raggiungendo, di molto più in basso, le Case Armeita dove, delle indicazioni, dicono come raggiungere Cels. La traccia si amplia mentre scende costeggiando gli antichi terrazzamenti che la portano su un poggio dove la visuale s’apre sulla valle e sulle borgate sottostanti. Sempre seguendo le segnature biancorosse si prosegue nel chiuso castagneto, stretto il sentiero dai muretti in pietra, terminando, di sotto alle prime case di Rif e poi al parcheggio presso il pilone dove questo lungo anello si chiude.
2 ore e 30 minuti c.ca dal Gran Pertuso.

NOTA FINALE:
L’autunno è il periodo migliore per addentrarsi all'interno del traforo del Gran Pertuso perché quasi privo d’acqua. Da farsi ovviamente attrezzati con stivali e pila frontale. Lo si raggiunge facilmente, in c.ca 1 ora e 30 minuti dalle Grange della Valle percorrendo il Sentiero Balcone (Sb).

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