Un anello per il rifugio Selleries da Villaretto passando per il Gran Saret

Data 28/05/2015 | Categoria: Escursionismo

Un anello per il rifugio Selleries da Villaretto passando per il Gran Saret

Località di partenza: Villaretto Superiore mt. 1042
Dislivello complessivo: mt. 1100
Tempo complessivo: 6 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E Alcuni tratti: EE
Riferimenti: Carta Turistica 1: 25.000 del Parco Naturale Orsiera Rocciavrè Piemonte Parchi

Da Depot, borgata poco prima di Fenestrelle in alta val Chisone, una strada sale al Centro Soggiorno di Pra Catinat, ex sanatorio Agnelli, raggiungendo il Forte delle Valli e poi il bivio dove, prendendo a destra, diventa lo sterrato che conduce al rifugio Selleries.
Di facile accesso e aperto tutto l’anno, questo rifugio si colloca ai piedi di una una grande conca, nel punto in cui partono numerosi sentieri per raggiungere le cime più significative del Parco Naturale Orsiera – Rocciavè, oppure conducono a valle incontrando, nello scendere, alpeggi e poi borgate tutte oggi servite dalla strada.
Questo itinerario raggiunge il rifugio Selleries partendo da fondovalle, da Villaretto ultima borgata di Roure prima di Fenestrelle in alta val Chisone. Percorrendo inizialmente uno stradello che s’incunea profondamente nel vallone dove scorre il rio si sale poi in cima al Gran Saret, col vicino dentino, imponente ammasso roccioso che domina il sottostante abitato. Per vaghe tracce e sbiadite segnature si prosegue verso monte stando sempre nei pressi di un frastagliato crinale. Così facendo si guadagna faticosamente la strada per il rifugio a Saret del Campo. Rimanendo su questa si scende alle bergerie Jouglard, dove sorge un bivacco, ed il infine il rifugio Selleries da dove un segnato sentiero riporta a fondovalle passando per alpeggi e borgate oggi tutte senza residenti fissi.
Il tratto da Villaretto al Gran Saret e poi quello che sale a Saret del Campo sono riservati ad escursionisti esperti sviluppandosi il percorso in ambienti selvaggi e dirupati. Lasciato l’ammasso roccioso si percorre poi lungamente un interminabile, faticoso crinale sorretti nel procedere da vaghe tracce, da sbiadite segnature blu e rari ometti che indicano la via.

Si percorre la val Chisone sino all’abitato di Villaretto, ultima borgata di Roure prima di Fenestrelle. Qui giunti si prende a destra seguendo l’indicazione per Villaretto Superiore, Serre e Seleiraut. Fatte alcune svolte in ripida ascesa subito si raggiungono le case di Villaretto Superiore dove si può lasciare l’auto nell’ampio parcheggio predisposto prima del ponte sul rio.
Superato il corso d’acqua, lasciata la strada ed il sentiero che salgono a Seleiraut, che si percorreranno tornando, si prende lo stradello sterrato che s’inoltra nel vallone a monte dell’abitato. Oltre un primo ponte ed una rumorosa centralina elettrica, l’ampia traccia s’incunea progressivamente verso il fondo alternando tratti in moderata ascesa ad altri più ripidi. Lungamente continuando, superato una seconda volta il rio, al terzo ponte, nel punto in cui il vallone si divide, lo stradello termina. Attraversato il rio, il sentiero ora segnato di rosso, prosegue nel valloncello di sinistra per un buon tratto e sempre stando non lontano dal corso d’acqua prende a salire addentrandosi con una serie di modeste svolte. Piegando poi a sinistra una lunga diagonale ascendente nella faggeta conduce ad una casa isolata, Aigliera, dove inizia l’impegnativo tratto per il Gran Saret ed il vicino dentino.
Traversando inizialmente in piano tra le praterie, il sentiero, per fortuna sempre segnato di rosso, sale poi una ripida china portandosi verso la dorsale dove emerge l’ammasso roccioso. Tenendosi sul versante destro del crinale, sempre seguendo una dopo l’altra le segnature, scendendo o salendo, come la traccia richiede, si raggiunge infine il dentino, la Dent mt. 1505, estrema propaggine del Gran Saret, incombente su Villaretto. Dove sorge una croce bianca la vista s’apre ampissima sulla valle, sui monti e sulle borgate.
1 ora e 45 minuti c.ca da Villaretto.
Facendo poi il percorso in senso inverso, seguendo uno dopo l’altra le segnature, con attenzione, si torna poi ad Aigliera. Qui giunti non vi è alcuna traccia di sentiero che oltre proceda. Salendo però per un tratto verso monte, appaiono, ad un certo punto, dei segni blu, sulle rocce, soprattutto sui larici e poi una modesta traccia, un piccolo sentiero, che preso porta alla dorsale, che si segue sino al punto in cui si comincia a traversare sul lato della valle principale. Più che dalle segnature la via è indicata dagli innumerevoli cartelli metallici color acquamarina che segnalano in continuazione che siamo all’interno del Parco Naturale Orsiera – Rocciavrè. Più avanti la traccia s’impenna e prendendo a salire ripida raggiunge ancora la sommità del crinale. Da questo punto in avanti, stando prevalentemente su questo, oppure sul lato sinistro, l’unico praticabile, alternando tratti dove si sale con moderazione ad altri assai ripidi e stancanti, apparendo di tanto in tanto la traccia oppure le segnature blu e i cartelli, si guadagna infine il punto in cui la dorsale è interrotta dalla strada che da Pra Catinat porta al rifugio Selleries in località Saret del Campo nel punto in cui si trova l’indicazione per salire al lago Ciardonnet e all’Orsiera. Questa strada raggiunge da prima la bergeria del Jouglard dove a margine il comune di Roure ha allestito un bivacco in collaborazione con l’Ente Parco. Qui un primo sentiero scende a valle e lo si trascura. Sempre rimanendo sulla strada, superata la fontana del Rablè, fatta la svolta, subito si raggiunge la grande conca dove sorge il rifugio Selleries mt. 2040 dove si può sostare.
2 ore e 45 minuti c.ca dal Gran Saret.
Per scendere a valle e ritornare a Villaretto si prende il sentiero, ben segnato e segnalato, che lascia il rifugio rasentando il minuscolo laghetto. Al primo bivio si prende a destra la traccia che scende e che fatte alcune svolte si porta alla valletta dove scorre il rio che si costeggia per un tratto prima di intraprendere le numerose, successive svolte discendenti tra i pascoli che al fondo consentono di raggiungere le grange Sors dove si trovano numerose indicazioni. Qui giunti di piega a sinistra scendendo al rio che si supera su un ponticello come si supera, più avanti, il successivo. Oltre inizia un lungo traverso di spostamento nel lariceto, quasi in piano. Usciti dal bosco porta alle praterie che precedono le baite di Les Ors, poste in un’amena posizione, che si superano. Dalla parte opposta il vallone emerge per intero il lungo crinale percorso in ascesa dal Gran Saret e Saret del Campo. Continuando sull’ampia, segnata traccia, sempre scendendo di poco, si giunge infine in vista di Seleiraut borgata raggiunta dalla strada asfaltata che sale da fondovalle, da Villaretto, cosa che ha permesso la ristrutturazione di alcune abitazioni. Di qui parte il sentiero 340 per il colletto del Cuculo e per i monti Robinet e Rocciavrè, mentre il 365 porta ad Albournù e al Gran Faetto passando per la splendida cascata del rio di Rouen. Alla prima svolta della strada un sentiero scende a valle e questo si prende subito raggiungendo la bianca chiesetta della Madonna della Neve. Di qui in avanti si può decidere se continuare a scendere rimanendo sulla strada, che prosegue interminabile compiendo una lunga serie di svolte, oppure prendere l’evidente sentiero sempre ben segnalato, dal suo stato oggi poco percorso. Se così si decidesse di fare questo incontrerà la strada e attraversandola più volte si toccheranno gli insediamenti di Champ da Filh, Lunjo Fom ed infine Serre. Con un ultimo ripido tratto si raggiungono infine le prime case Villaretto Superiore. Oltrepassato lo stradello, attraversato il ponte sul rio, subito si raggiunge l’ampio parcheggio a margine delle case dove questo impegnativo anello si chiude.
2 ore c.ca dal rifugio Selleries.

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