Bivacco Cavarero e l'ultimo colpo di coda dell'inverno

Data 23/05/2015 | Categoria: Escursionismo

Buongiorno a tutti!
Dopo le alte temperature di questi giorni e vedendo il progressivo sciogliersi della neve, per un no-skialper come me viene voglia di provare la gamba lungo i sentieri montani giusto per togliere un po’ di ruggine e per vedere se lo strappo muscolare al polpaccio rimediato correndo mi da tregua o no. Così col nuovo compagno di gite Rikymountain ci organizziamo per ripetere il trand di “pane e salame in quota” con il suo caro Bivacco Cavarero che a me è ancora sconosciuto. Le previsioni per il we sono buone quindi ci si organizza… solo che c’è sempre un se prima di ogni cosa… specie se il giovedì antecedente piove a dirotto e le temperature scendono di brutto tanto che le montagne si ricoprono di neve. Beh, non ce ne sarà mica tanta no? In fin dei conti, siamo troppo disposti alla salita che un po’ di neve non può fermarci dico io.
Quindi si va, destinazione Bivacco Cavarero dalla val Corsaglia.
Partiamo dall’ultimo piazzale a disposizione che sono circa le 10.00. il passo è buono e cianciando cianciando risaliamo la strada sino ad incontrare la prima neve intono alla quota 1600. Le ciaspole sono rimaste a casa tanto pensiamo di trovarne al massimo 10 cm…seee.. di li a poco tutto è coperto di bianco e la coltre è ben maggiore, per cui ogni tanto si sprofonda sino al ginocchio, vuoi per quella ancora presente vuoi per gli accumuli di un paio di giorni di prima. Il sentiero, o meglio le tacche sono ben visibili in più il percorso è piuttosto evidente per cui si avanza con serenità. Il cielo nel frattempo è grigio, coperto da una velatura uniforme molto alta e si alza anche il vento. La gamba per ora regge e mi auguro che così prosegua per il resto della giornata. Arrivati al pian Revelli con non poca fatica la nostra direzione volge a destra verso un evidente freccia rocca disegnata sua una lastra di pietra.
Da qui ci vorrebbero solo più una ventina di minuti, ma saranno lunghi anche perché l’incedere è più lento dovuto alla fatica e alla neve, ma tocca affrettarsi perché il vento porta il nevischio, nell’ultimo (si spera) colpo di coda dell’inverno. Finalmente verso le 12.30 ci accingiamo ad aprire le porte del bivacco sotto un fitto turbinio di neve. Il confort del Bivacco è cosa assai gradita in questi momenti. Però che spettacolo: intono a noi nessuno, tutte le cime imbiancate, il sottostante lago Revelli circondato dalla neve sembra uno specchio abbandonato su un telo bianco.
Decidiamo che è il caso di accendere la stufa con le poche ramaglie ancora presenti nella legnaia e non è un’idea sbagliata anche perché i vestiti sono umidi. La fatica però è presto sostituita dal buon umore che regna nel piccolo ricovero anche perché in un amen compare la bottiglia di barbera, il salame, il pane casereccio e i formaggi. In più le brande li vicino farebbero volentieri anche al caso nostro per una pennichella, ma se ci abbiocchiamo mi sa che la tiriamo troppo lunga. Dopo due ore di banchetto, risate e discorsi vari arriva però l’ora di andare e tornare a valle. Usciti dal bivacco ci assale un’aria molto fredda, segno che la stufa ha fatto il suo dovere, ma ben presto ci riscaldiamo con la discesa, lunga ma meno complicata di quello che ci saremmo aspettati. In un ‘ora e mezza siamo quindi dalla macchina dove decidiamo di immergere le stanche membra nel vicino Corsaglia. Ah che toccasana per i nostri muscoli.
Giornata super nonostante il colpo di coda invernale, ma in fin dei conti, se non accadesse proprio nulla, si rischierebbe la noia.. :)
Un saluto a Rikymountain che con la bottiglia di vino Barbera vince sempre

Buone salite a tutti

Difficoltà: E
quota partenza (m): 960
quota vetta (m): 2200
dislivello complessivo (m): 1240

Album foto


Notizia proveniente da ..:: LaFiocaVenMola ::..
http://www.lafiocavenmola.it

L'URL della notizia è:
http://www.lafiocavenmola.it/modules/news/article.php?storyid=8011