Un anello da Valdellatorre per la Madonna della Bassa ed il colle della Portìa

Data 07/05/2015 | Categoria: Escursionismo

Un anello da Valdellatorre per la Madonna della Bassa ed il colle delle Portìa

Località di partenza: Borgata Ciaine mt. 650
Dislivello complessivo: mt. 750
Tempo complessivo: 5 ore e 45 minuti c.ca
Difficoltà: E Il tratto dalla Madonna della Bassa al colle della Portìa EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 9 Basse valli di Lanzo – Alto Canavese – La Mandria – Val Ceronda e Casternone Fraternali Editore

Le punte più significative del lungo crinale che divide la valle del Messa, in bassa val di Susa, da quella del Casternone, sono il monte Musinè, il monte Curt e il monte Arpone. Presso il colle che separa le due ultime cime sorge il complesso religioso della Madonna della Bassa, dedicato alla Vergine Addolorata. Questo santuario, crocevia di strade, piste forestali e sentieri, può essere raggiunto da varie località e altre se ne raggiungono lasciandolo.
Con l’itinerario proposto, partendo da Ciaine, borgata di Valdellatorre, il centro più importante della val Casternone, si raggiunge il santuario della Madonna della Bassa oltre il quale si prosegue verso il colle della Portìa percorrendo un impegnativo traverso, fatto di continui saliscendi, molto faticoso ed interminabile, quasi impercorribile se non fosse segnato e segnalato da numerosissimi ometti che opportunamente indicano la via.
Raggiunto il rifugio – cappella al colle della Portìa, comunicante con le borgate della valle di Viù, si ritorna a Valdellatorre, per l’ampia traccia selciata che scende a valle, autentico capolavoro realizzato dai montanari nei tempi passati.
Lungo l’itinerario i numerosi piloni votivi che s’incontrano, il santuario della Madonna della Bassa e la cappella al colle della Portia, segnalano la devozione, l’amore e la fiducia che la gente di queste valli ha sempre riposto nella Vergine Maria.

Raggiunta Valdellatorre, superato il ponte sul torrente Casternone, subito si prende a sinistra la Via Mulino che si percorre lungamente sino alla trattoria dei Cacciatori dove si prosegue a destra sulla via Trucco Rossato. Più avanti, presso un pilone votivo, poco dopo il bivio per questa località, si continua sempre diritti e sorpassando la borgata Triachera si sale alla successiva, Ciaine. Al bivio posto all’inizio delle case, dove ancora sorge un pilone votivo, a margine della strada si può lasciare l’auto.
Per la strada sulla destra, che prosegue verso le case alte della borgata Ciaine, si ritornerà. Pertanto si prende lo stradello di sinistra che subito, sotto un abete, diventa sentiero segnato di blu. Costeggiando i soliti muretti si scende al torrente Casternone, che si supera su un ponte in cemento, per poi prendere a salire raggiungendo, di poco più avanti, la borgata Borlera. Traversando tra le case si continua poi verso valle sulla strada asfaltata sino alla successiva borgata Castello percorrendo un tratto discendente. All’abitato si passa tra case e rasentata la chiesetta la traccia si fa sentiero inoltrandosi nel bosco. Costeggiata più avanti una canaletta e guadato un modesto rio termina su una strada asfaltata che sale da valle nei pressi della fermata di uno scuolabus. Al bivio si prende quella che sale, la via Bussoneis, che si percorrerà in ascesa per un lungo tratto. Oltre la borgata Lucco e prima della borgata Savarino, trascurata un’indicazione stradale per la Madonna della Bassa, fatta la svolta si prosegue ancora per pochi metri, sino al punto in cui, sulla destra, parte il sentiero per il santuario, segnalato a c.ca un’ora. Percorso un primo ripido tratto accanto al rio, quando lo si supera inizia un piacevole tratto, quasi in piano, che lungamente traversando rasenta i soliti muretti che delimitano terrazzamenti un tempo adibiti a prati e coltivi. Proseguendo allo stesso modo si entra nella pineta e in questa si rimane anche quando la traccia fa inversione prendendo di seguito a salire, sempre con moderazione. Usciti dalla pineta e fatte un paio di svolte, si percorre un aperto versante, più libero dal bosco, che porta la traccia a confluire su uno stradello a Pian Mufì (o Muffito) nei pressi di una casa in abbandono. Fatti pochi metri dalla parte opposta riparte il sentiero, stretto dai soliti muretti che, piegando a sinistra, riprende a salire subito raggiungendo un primo bianco pilone votivo. Più avanti, quando la traccia si fa più ripida, svolte e traversi le consentono di alzarsi passando così vicino ad una sorgente, presso un’area di sosta, trovando poi un secondo pilone votivo, infine un terzo, tutti dedicati alla Vergine, ai quali segue un tratto tra giganteschi faggi che porta la traccia ad uscire agli edifici del complesso religioso della Madonna della Bassa mt. 1157. La struttura nel suo insieme, fatta di una chiesa vera e propria, e da un edificio predisposto per l’accoglienza, considerato il posto, è veramente qualcosa di notevole.
2 ore c.ca dalla borgata Ciaine.
Questa località, come detto, è raggiunta da strade, piste forestali e stradelli. Di poco più sopra, presso un’area di sosta, si trovano alcune indicazioni tra le quali quella per il colle della Portìa segnalato a 2 ore e 10 minuti c.ca. Nel tratto che segue, lunghissimo, interminabile, impegnativo e faticoso, fatto di continui saliscendi, si attraversa un boscoso, accidentato pendio procedendo progressivamente verso il colle. Per fortuna di tanto in tanto appaiono le segnature biancorosse che rassicurano, così come un infinito numero di ometti sempre presenti nei punti chiave. Oltre il santuario, dopo un primo tratto quasi in piano, superata una zona quasi libera dalla vegetazione, pertanto assai panoramica sul fondovalle sino a non lontana Torino, ad un bivio la traccia piega a destra inizialmente scendendo. E’ il punto chiave dell’attraversamento perché così occorre fare per raggiungere il colle della Portìa. Sbagliare e facile perché verrebbe da proseguire sulla traccia che continua in piano, ora segnata da tratti blu. Però, più avanti, questa si perde tra le rocce e una vegetazione sempre più fitta. In questo punto sarebbe indispensabile inserire un’indicazione. Comunque, presa questa traccia, all’inizio discendente, fatte le svolte, superata una casa in rovina, sempre seguendo le segnature biancorosse e i numerosi ometti, inizia poi l’interminabile attraversamento che nel procedere alternerà lunghi tratti in piano ad altri dove si scende e si sale. Si procede a tratti senza alcuna difficoltà, mentre in altri la traccia sembra sparire ed occorre ritrovare le segnature. Ciò che stanca di più sono i continui cambi di passo. Si sale e si scende in continuazione attraversando nel procedere un’infinità di pietraie degradanti dal sovrastante monte Arpone. Non si attraversano corsi d’acqua: si trovano però delle pozze alimentate da fresche sorgenti. Così lungamente continuando, superate un paio di case ancora in buono stato, assecondando sempre la natura del pendio si giunge al tratto terminale discendente che porta la traccia all’intaglio del colle della Portìa dove si trova un’accogliente cappella – rifugio, ben attrezzata di tutto, meno che per la notte.
2 ore e 15 minuti c.ca dalla Madonna della Bassa.
Questo colle, via di transito tra la val Casternone e le borgate della valle di Viù, era detto “La sosta” perché in questo punto ci si fermava prima di riprendere il cammino. Per di qui transitano numerosi sentieri: per il vicino colle Lunella, per il colle del Lis e per le borgate sottostanti della valle di Viù. Parte anche quello per Valdellatorre, segnalata a due ore c.ca, e questo si prende dopo aver rasentato la sorgente posta di poco sotto il rifugio. La traccia che da questo colle scende a valle, come quella gemella del colle Lunella, è un autentico capolavoro del genio rurale. Ampia, lastricata, per la sua realizzazione ci si chiede come si siano potute spostare e sistemare a dovere pietre di dimensioni notevoli ben incastrate una nell’altra. Fatta una prima svolta e poi, più avanti un’altra ancora, inizia il lungo, anche qui interminabile attraversamento che gradualmente porta a valle. Scendendo sempre con pendenza costante, superata una prima dorsale e una asciutta valletta, oltre la successiva si guada un rio, dove la traccia si fa a tratti rovinata dal ruscellamento, raggiungendo, più avanti, il bivio dove parte il sentiero per il colle Lunella. Scesi ancora si percorre un tratto tra i larici, frutto di un intervento di riforestazione, che porta all’attraversamento di una pietraia poco oltre la quale si trova l’indicazione per salire alla Bassa delle Sette – Madonna della Neve, nel punto in cui sorge la presa di un acquedotto. Ora la traccia si fa più ripida, a tratti dissestata, quando si scende una fresca valletta e procedendo a margine di un rio si raggiungono le praterie e poi le case di Fontanabruna, che si oltrepassano. Di poco più sotto, quando si trova l’indicazione per Pian Balour, si lascia la traccia principale che scende a Trucco Rossato prendendo il sentiero che si stacca sulla destra subito scendendo ad un rigagnolo. Il tratto in piano che segue porta più avanti a superare un più corposo rio e stando a margine dei prati quando il sentiero diventa impraticabile si prende al fondo lo stradello di lato che, più sotto, termina sulla strada asfaltata che si segue verso valle. Percorsa per un tratto si raggiungono infine le case della borgata Ciaine e poi in punto in cui si ha lasciato l’auto dove questo anello si chiude.
1 ora e 30 minuti c.ca dal colle Portìa.

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