Un anello nella valle del Sessi alla scoperta delle incisioni rupestri. Salita al Truc del Serro per il versante sud.

Data 27/03/2015 | Categoria: Escursionismo

Un anello nella valle del Sessi alla scoperta delle incisioni rupestri. Salita al Truc del Serro per il versante sud.
Località di partenza: Condove mt. 379
Dislivello: mt. 680
Tempo complessivo: 5 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E La salita al Truc del Serro e la discesa dalla borgata Coindo al Mulino sul Sessi: EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 4 Bassa valle Susa – Musinè – Val Sangone - Collina di Rivoli Fraternali Editore

L’incisione di una pietra costituisce forse il primo segno, il primo simbolo che l’uomo abbia saputo lasciare di sé. Coppelle, croci, tagli, scene di caccia e di guerra, di lavoro, testimoniano la vita dell’uomo preistorico offrendo immagini uniche e irripetibili. Sui monti di Condove e nella valle del Sessi alcuni siti custodiscono alcuni di questi segni del passato e l’itinerario proposto ne individua un paio: la Roccia degli Asterischi e la Pera Marsa.
Partendo da fondovalle Susa, da Condove, con un primo tratto si guadagna la cima del Truc del Serro salendo per il soleggiato versante sud. Poi, stando sul sentiero che sale alla borgata di Camporossetto, con una deviazione si raggiunge il primo sito, la Roccia degli Asterischi posta in posizione dominante, dove la vista che spazia dal monte Civrari, al Rocca Sella, ai laghi di Avigliana, sino alla Sacra di S. Michele e ancora oltre. Questa roccia ospita anche numerose incisioni ad affilatoio con figure a scaletta ottenute combinando tagli dalla caratteristica sezione a V. Saliti a Camporosetto e da questa borgata scesi a quella di Lajetto, sulla via del ritorno una deviazione permette di raggiungere la borgata di Coindo, oggi disabitata, oltre la quale si scende all’abbandonato mulino sul torrente Sessi per un sentiero oramai diventato quasi impercorribile. Poi, costeggiando lungamente il corso d’acqua, si termina sulla strada che da Caprie sale a Campambiardo. Poco prima del ponte sul torrente una breve deviazione consente di raggiungere subito il secondo sito, la Pera Marsa che porta incise una trentina di coppelle, messe in collegamento da vari canaletti, formando così un interessante disegno a reticolo. La località fronteggia la Sacra di S. Michele e sovrasta l’orrido e la cascata del torrente Sessi.
Scesi a Peroldrado, un sentiero alternativo riporta a Condove.

In bassa val di Susa, raggiunta la prima rotonda che dà accesso all’abitato di Condove si esce proseguendo in direzione del centro abitato. Percorso il viale alberato subito si raggiunge la grande piazza del Municipio dove si può lasciare l’auto nell’ampio parcheggio antistante.
Alla rotonda che precede la piazza inizia la via Matteotti che tutta si percorre. Al fondo parte il sentiero 569 per le borgate montane e per il Colombardo, che si prende. Fatte un paio di svolte ascendenti, alla terza si lascia la traccia sulla destra, per la quale si tornerà, sempre continuando sul segnato sentiero, numero evidenziato direttamente su una roccia. La lastricata traccia, stretta dai soliti muretti che delimitano poderi terrazzati, più avanti piega a destra e con un lungo traverso raggiunge un bivio. Sulla sinistra prosegue il sentiero 569, che qui si abbandona, prendendo a destra subito raggiungendo così un pilone votivo posto sotto un modesto, boscoso rilievo. Scendendo ancora di poco si raggiunge ancora un bivio dove si piega a sinistra guadagnando, più sopra, abitazioni, villette ed infine uno stradello che porta ad un altro pilone votivo presso le case della borgata Pertussetto. Qui giunti, lasciato lo stradello, si prosegue sul sentiero che sale verso monte subito attraversando un rio su un ponticello di tronchetti. Al successivo si prende a destra e, oltre una fontana, subito a sinistra terminando ad una sbarra d’interdizione. A lato di questa, sulla destra, un sentiero s’inoltra percorrendo le falde meridionali del Truc del Serro. Prima di raggiungere il guard rail, presso il tornante della strada che da Caprie sale alle borgate montane, si abbandona il sentiero affrontando da subito l’impegnativo versante sud del Truc del Serro. Senza seguire niente di prestabilito, ci si arrampica, cercando di individuare i migliori passaggi tra le rocce che consentono di superare le asperità. Salendo conviene mantenersi il più possibile sulla sinistra, perché il tratto intermedio dell’ascesa, preso centralmente, porta a tratti impraticabili per i cespugli spinosi e per i rovi che impediscono di proseguire. Alternando tratti semplici, dove si sale senza difficoltà, ad altri più impegnativi, di facile arrampicata, poco per volta si sale l’erto, soleggiato pendio guadagnando prima le rocce dell’anticima, poi la tondeggiante vetta vera e propria del Truc del Serro mt. 791, assai panoramica sui monti e sulla valle.
2 ore c.ca da Condove.
Da questa in breve si scende dall’altra parte al pilone votivo dedicato alla Madonna Regina degli Angeli, detto Combaiere o di Vaggera, dove si ritrova il sentiero 569. Qui giunti, tralasciando quello sulla destra per Lajetto, si prosegue sul sentiero di fronte che salendo costeggia inizialmente una casa. Più su un paio svolte portano la traccia ad uscire sulla strada che sale da Condove nel punto in cui si sdoppia: la parte alta prosegue per Lajetto e Pratobotrile, quella bassa scende a Peroldrado e poi verso Caprie passando per le borgate di Siliodo. Percorsi pochi metri sulla strada alta, subito s’individua, sulla sinistra, la non segnata tantomeno segnalata traccia che porta a Camporossetto. Da subito si sale alternando lunghi traversi di spostamento alle ripetute svolte sul soleggiato pendio guadagnando, più su, un costolone arido e povero di vegetazione. Un centinaio di metri sotto il sentiero, in vista sulla strada sottostante, si trova la prima incisione, detta degli “Asterischi”, posta all’inizio di un vasto sistema roccioso. Risaliti poi faticosamente alla superiore traccia si prosegue percorrendo una zona attraversata a suo tempo dal fuoco, con molti alberi rinsecchiti. Fatte ancora un paio di svolte, percorsa una boscosa dorsale, si giunge infine alle case di Camporossetto mt. 1049, punto più elevato di questo itinerario, dove, oltre la fontana, spicca il solito pilone votivo. Poco più in là la bella chiesetta di S. Martino domina la valle.
1 ora c.ca dal Truc del Serro.
Presa la strada che scende a Pratobotrile la si segue per poco sino al punto in cui, sulla destra, parte il sentiero che porta a Lajetto, ancora non segnato, né segnalato. Alternando tratti in piano ad altri dove si scende, sempre di poco, superata un dorsale, un lungo traverso discendente nel bosco porta ai primi terrazzamenti in abbandono che precedono di poco la discesa finale alla strada poco prima del bivio Pratobotrile – Lajetto con in vista, alla borgata, il bel slanciato campanile con orologio. Si scende e senza difficoltà si raggiunge e ci si immette sul sentiero 569, che più avanti costeggia il cimitero, oltre il quale lungamente si prosegue raggiungendo un primo pilone votivo, detto “Dei morti”. A quello che segue, abbandonata la traccia principale, si piega a sinistra ed in breve un traverso discendente conduce all’abbandonata borgata di Coindo, non raggiunta dalla strada. Qui, sino agli anni sessanta del secolo scorso, vivevano alcune famiglie. Oltre le case, al limite inferiore dei prati, a suo tempo un ampio sentiero, ancora riconoscibile tuttora, scende al fondo, al torrente Sessi dove sorgeva un mulino. La traccia, per gli alberi abbattuti non rimossi che ostacolano il cammino e per altro, oggi è quasi impraticabile e la discesa a valle si fa impegnativa. Giunti al fondo, lottando contro i rovi che assediano gli edifici del mulino, non è difficile individuare il ponticello metallico sul Sessi che permette di portarsi sull’opposta sponda arrangiandosi in qualche modo perché la rampa d’accesso al ponte non esiste più. Attraversato il corso d’acqua tutto diventa più facile. La traccia che si percorre, stando sempre vicina al torrente, scende a valle con un lungo tratto terminando più avanti sulla strada asfaltata che sale a Campambiardo nel punto in cui questa fa il tornante. Percorsi verso valle alcune decine di metri, prima del ponte sul terrente Sessi parte sulla sinistra un sentierino che fatti pochi metri subito raggiunge il secondo sito con incisioni rupestri, detto della “Pera Marsa”. Tornati alla strada si prosegue sino allo slargo dinnanzi la chiesetta di Peroldrado dove parte il sentiero che scende a valle passando di sotto le poche case della borgata. Questa selciata traccia, un tempo assai percorsa, oggi non più, scende e costeggiando inizialmente i prati entra poi nel bosco uscendo, più sotto, sulla stessa strada che si percorre per un tratto sino alla prima svolta. Qui giunti la si abbandona per il sentiero che partendo al di là del guard rail passa sotto le pendici meridionali del Truc del Serro terminando sul sentiero che riporta alla borgata Pertussetto. Attraversati i due ponticelli di tronchi, al pilone votivo si prende a destra lo stradello che oltre le case diventa il sentiero già percorso. Raggiunto un primo bivio, al secondo si lascia la traccia che scende a la Comba per quella che sale e che porta, dopo un tratto in piano, al pilone votivo di S. Michele posto sul colletto che separa tra loro due modesti rilievi. Attraversata una zona arida, priva di vegetazione, con in vista in basso l’abitato di Condove, si scende trovando, di poco sotto, il bivio dove parte il sentiero 569, già incontrato salendo, dove l’anello si chiude. Raggiunta la strada si percorre infine la via Matteotti che riporta alla piazza del Municipio.
2 ore e 30 minuti c.ca da Camporossetto.

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