Monte Rocceré e le coppelle...di spumante!

Data 19/03/2015 | Categoria: Racchette da neve

Le recenti e abbondanti nevicate consigliano gite con le racchette da neve in zone sicure. Questa settimana, approfittando della finestra di tempo buono al giovedì, festa di San Giuseppe e dei papà, la Compagnia dell'Anello decide di rifare una classica per racchettari salendo dall'abitato di Sant'Anna di Roccabruna, in Valle Maira, alla dorsale che la separa dalle Valle Varaita e, di qui, alla vicina vetta del monte Rocceré.
Si parte dalla piazza della chiesa di Sant’Anna di Roccabruna e s'imbocca la strada pianeggiante in direzione di San Damiano Macra.
Dopo poche decine di metri si prende la carrareccia che sale sulla destra nel bosco di larici, betulle ed abeti, passando nelle zone denominate “Durett”, “Carjou” e “Trubi” e si raggiunge, in costante ascesa, con tratti più duri verso la cima, il passo della Ciabra (capra) a quota 1723m.
La neve non è portante e, le ultime precipitazioni miste a pioggia, la rendono pesante per cui la salita, specie per chi davanti deve aprire la traccia, è assai faticosa. Cadono quindi le velleità di un giro più lungo fino al monte Cornet e quindi dal crinale, seguendo per pochi metri verso destra il tracciato della “Strada dei Cannoni”, raggiungiamo la base del Roccerè.
La salita avviene sul versante Ovest con un primo comodo tratto in abetaia e un secondo tratto, prima della croce di vetta, ben più ripido.
Pur essendo una cima non troppo elevata (1829m) lo spettacolo che, in un giorno sereno, si ammira dalla vetta del Rocceré é bellissimo. A levante la vista spazia fino alle colline delle Langhe e al profilo lontano degli Appennini. Ruotando in senso orario, in una superba visione paesaggistica, compaiono tutte le cime delle Alpi Marittime, dominate dal massiccio dell’Argentera, le imponenti punte delle Cozie con l’Oronaye, il Chersogno, la Rocca Marchisa e il Pelvo d’Elva. Sullo stesso crinale del Rocceré, sorge ad Est il monte San Bernardo mentre ad ovest la vista spazia sul monte Cornet e poi sul Birrone, il Rasciass e il Nebin. Il tutto dominato dall'onnipresente Monviso, grandioso “Re di Pietra”.
Il Rocceré, in seguito alle scoperte archeologiche degli ultimi tempi, è diventato famoso, non solo per la sua postazione panoramica,ma anche per le “coppelle” cioè particolari incisioni preistoriche dalle forme arrotondate di dimensioni da 5 a 20 cm, e con profondità variabile, diffuse su molte rocce pianeggianti o leggermente in declivio, specialmente su quelle aggettanti sul lato Ovest.
Ritornati al passo di Ciabra, complice il giro più breve del previsto, c'è tempo per crogiolarsi al sole e pranzare con finale strepitoso a base di torta e spumante per festeggiare l'onomastico di Giusy e tutti i papà presenti nonché caffè e genepy “pusacaffè”.
Ancora qualche bischerata per finire in allegria la giornata e si ridiscende alle auto a Sant'Anna.

Escursione effettuata il 19 marzo 2015
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Alberto, Angelo, Franco, Gianni, Giusy e Osvaldo
Località di partenza: Sant'Anna di Roccabruna – Valle Maira (CN) – quota 1250m
Quota più elevata raggiunta: monte Rocceré 1829m
Dislivello cumulato in ascesa: 580m
Sviluppo complessivo del percorso: 8 km
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)

Tracciato gps
fotocronaca

...altre foto

girotondo (breve video)



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