Un anello per la Punta di Rochers Charniers e di Chalance Ronde passando per la Croce del Vallonetto

Data 14/08/2014 | Categoria: Escursionismo

Un anello per la Punta di Rochers Charniers e la Punta di Chalance Ronde passando per la Croce del Vallonetto.

Località di partenza: Pra Claud nel vallone di Fenils mt. 1585
Dislivello complessivo: mt. 1530
Tempo complessivo: 8 ore c.ca
Difficoltà: E - Alcuni tratti EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta val di Susa – Alta val Chisone Fraternali Editore - Carta dei sentieri e dei rifugi IGC n° 105 Sestriere – Claviere – Sansicario – Prali

La Punta di Chalance Ronde, montagna detritica e scoscesa sul versante italiano, è il naturale prolungamento della lunga cresta rocciosa che prosegue a ovest della Rocca del Lago. Insieme alla vicina Punta e alla Punta di Rochers Charniers, le cui vette poco si discostano se viste da lontano tanto da apparire come un’unica montagna, fa parte della lunga dorsale montuosa che partendo dal colle del Monginevro termina al colle della Scala.
Normalmente si sale a queste vette dal colle del Monginevro passando dal col des Trois Fréres Mineurs e dal passo dell’Asino, oppure dal vallone di Fenils guadagnando il passo percorrendo l’interminabile, ripido vallone che parte dal Colletto del Lago.
Questo itinerario, invece, raggiunge queste vette seguendo un percorso poco conosciuto, forse più lungo ma meno faticoso, più facile e accessibile. Risalendo il vallone di Fenils, giunti al Piano dei Morti sotto il colle dello Chaberton, si piega a destra guadagnando il diruto ricovero di Rochers Charniers e la vicina Croce del Vallonetto. Saliti in cresta, un ripido tratto a cui segue un traverso breve, un tantino esposto, consente di uscire sulla Punta, cima che separa la Punta di Rochers Charniers dalla Punta di Chalance Ronde che si raggiungono facilmente. Dal passo dell’Asino ci si abbassa in direzione di Fenils percorrendo il lunghissimo, ripido, interminabile vallone che scende al Colletto del Lago. Una piacevole traccia riporta poi sulla strada per lo Chaberton tornando a Pra Claud.

Si risale la val di Susa sino ad Oulx proseguendo oltre per Cesana. Poco prima di raggiungere questo abitato si prende a destra la strada che scende all’abitato di Fenils a cui si perviene dopo aver oltrepassato il torrente Ripa. Attraversata la borgata si prosegue sulla strada che s’incunea nel vallone ora diventata uno sterrato. Fatte alcune svolte ascendenti per coltivi abbandonati si raggiungono infine le poche case di Pra Claud dove conviene lasciare l’auto.
Sino al Piano dei Morti, posto di poco sotto il colle dello Chaberton, si percorrerà lungamente l’interminabile strada costruita dai militari alla fine dell’ottocento terminante sulla cima della montagna. Un primo tratto, fatto di continue e ripetute svolte, consente di guadagnare quota attraversando praterie pascolative nel rado lariceto dove alcune evidenti scorciatoie abbreviano il cammino. Poi, superata l’indicazione per il lago di Desertes- Pourachet, traccia per la quale si tornerà, un lungo traverso porta ad attraversare l’incassato rio Combe du Pont addentrandosi sempre più lo stradello verso la parte alta del vallone così raggiungendo il punto in cui, più avanti, sulla sinistra si diparte quello per i baraccamenti della Cresta Nera. Quella che un tempo era un’ardita, geniale strada militare percorsa da mezzi motorizzati, lasciata all’abbandono e all’incuria via via che si sale diventa sempre più rovinata acciottolata e stretta. Usciti dal bosco ancora una serie di svolte ascendenti, a cui segue un lungo traverso di spostamento, consentono di superare la Roccia Tagliata dove colature, massi precipitati, smottamenti, restringono di fatto la traccia, uscendo infine all’ampio Piano dei Morti dove sulla sinistra incombe l’estesa mole dello Chaberton, di fronte le pareti rocciose della Punta des Trois Scies e l’ampio intaglio del colle dello Chaberton. Qui giunti, nel punto in cui sorgono alcune indicazioni, si lascia la traccia che prosegue per il colle per quella che porta alla Croix du Vallon (Croce del Vallonetto) segnalata a c.ca un’ora.
L’ampia conca racchiusa dai monti che vanno dalla Punta des Trois Scies, la Punta di Rochers Charniers, ed il lungo crinale che dalla Punta scende alla Croce del Vallonetto, dove sorgono i resti diruti del ricovero di Rochers Charniers, si raggiunge percorrendo una traccia militare che risale il pendio con pendenza regolare e costante praticando le innumerevoli svolte, ora ravvicinate, ora distanziate, che consentono di guadagnare progressivamente quota. Più si sale, più il pendio si fa ripido diventando via via la traccia più accidentata per piccoli smottamenti e colature che la ostruiscono. Alla sommità del pendio si piega a destra ed un lungo traverso pianeggiante permette infine di raggiungere l’ampia conca dove sorge diruto il ricovero di Rochers Charniers mt. 2681.
Poco più in là, sul crinale, spicca la Croce del Vallonetto, mt.2764 e un’evidente traccia facilmente la raggiunge.
3 ore e 45 minuti c.ca da Pra Claud.
Poi, attraversando a mezza costa, oppure ritornando verso il ricovero, si individua una traccia che s’inoltra nel vallone e che poi, piegando verso destra, sale ripida il pendio raggiungendo il crinale, a sinistra dell’evidente dente roccioso nei pressi di un ometto. Qui giunti, guadagnato il filo di cresta, si percorre una labile traccia che superando per via alcuni modesti rilievi intermedi raggiunge un colletto oltre il quale diventa sempre più ripida man mano che si sale faticosamente. Avendo come riferimento due dentini, al centro dei quali occorrerà passare, raggiunta la sommità rocciosa si traversa da sinistra a destra stando su una breve cengia che immette su un aereo tratto che si supera facilmente, prestando però un minimo di attenzione, guadagnando così l’intaglio posto di poco sotto la Punta mt. 3048 che subito si raggiunge. A queste cime si perviene senza alcuna indicazione, senza alcuna segnatura e volendo fare questo anello in senso opposto è assai difficile individuare il punto in cui scendere. La Punta, dove troviamo un ometto e un cippo di confine, è la cima intermedia tra la Punta di Rochers Charniers, posta sulla sinistra, e la Punta di Chalance Ronde sulla destra. Prendendo a sinistra, senza particolari difficoltà si sale rapidamente sulla prima vetta mt. 3063, contraddistinta da un ometto.
1 ora e 15 minuti c.ca dalla Croce del Vallonetto.
Tornati poi alla Punta, stando sempre sul crinale, ci si porta verso il basso aggirando un ammasso roccioso che ostacola il cammino sulla sinistra (lato francese) e traversando per rocce rotte si raggiunge in breve il passo dell’Asino mt. 2987. Dalla parte opposta appare evidente la croce posta in vetta alla Punta di Chalance Ronde mt.3042 che in pochi minuti si raggiunge percorrendo il facile crinale. Dalla cima la vista spazia profondissima verso ogni dove.
30 minuti c.ca dalla Punta di Rochers Charnier.
Scesi al passo dell’Asino si affronta ora l’impervia, interminabile discesa che al fondo si concluderà al Colletto del Lago. Priva di segnature, la traccia è però contrassegnata da innumerevoli ometti che indicano il percorso da seguire quando si fa poco evidente. Ci si abbassa, a tratti ripidi, praticando le infinite svolte sul detritico pendio e subito s’intuisce quanto possa essere faticoso percorrerla in senso inverso. Così lungamente continuando, superato un erboso poggio, si piega a sinistra, affrontando l’ultimo tratto dove si scende passando sotto la parete sud della Rocca del Lago. Una friabile roccia, d’un colore che va dal bianco al cenerino, contraddistingue questo tratto, dove, intelligentemente, qualcuno ha posizionato gli ometti nei punti di svolta del sentiero. Un lungo traverso da destra a sinistra percorre la parte terminale del pendio al termine del quale si scendono le ultime svolte che portano la traccia a concludersi al Colletto del Lago non lontano dalla pozza che ora è il lago di Desertes e dall’erbosa Punta Gardiol con in vetta la Croce Faure.
Traversando lungamente tra le praterie, una piacevole, ampia, segnata traccia militare s’inoltra raggiungendo più avanti un poggio dove piegando a destra si scende agli abbeveratoi dove si prende a sinistra rientrando nel bosco. Aggirando dolcemente il pendio, nel lariceto, per un tratto ancora si scende sino a che la traccia fa inversione piegando decisamente a destra. Il traverso discendente che segue permette infine alla traccia di terminare sulla strada per lo Chaberton dove questo lungo anello si chiude. Non resta che proseguire sullo stradello che scende a valle. Superate alcune aree di sosta e fatte le numerose svolte, dove alcune scorciatoie abbreviano il cammino, si giunge infine in vista dell’abitato di Pra Claud.
2 ore e 30 minuti c.ca dalla Punta di Chalance Ronde.

CURIOSITA’
Il termine Rochers Charnier, letteralmente “Rocce del Carnaio”, secondo alcuni studiosi storici sarebbe derivato da una sanguinosa battaglia tra francesi e spagnoli avvenuta nel 1514 nel vallone di Fenils. Secondo altri da un combattimento tra gli abitanti di Desertes e quelli di Chateau Beaulard, probabilmente per una disputa sui pascoli.

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