Un anello tra i valloni di Cristove e dell'Albergian con salita alla Rocca degli Angioli

Data 18/07/2014 | Categoria: Escursionismo

Un anello tra i valloni di Cristove e dell’Albergian con salita alla Rocca degli Angioli

Località di partenza: Fenestrelle presso il ponte sul Chisone sulla strada per Chambons mt. 1100
Dislivello: mt. 1130
Tempo di salita: 3 ore e 30 minuti c.ca
Tempo di discesa: 3 ore e 15 minuti c.ca
Difficoltà: E Alcuni tratti EE
Riferimenti: Carta turistica 1:25.000 del Parco Naturale Orsiera Rocciavrè Piemonte Parchi

I sentieri affrontati in questo impegnativo percorso non sono riportati nella carta della Fraternali n° 5 Val Germanasca-Val Chisone: pertanto si ci affida a quanto descritto in quella del Parco Naturale Orsiera Rocciavrè.
Percorrendoli ben se ne capisce la causa. Da Fenestrelle sino alla bergeria di Pra du Fond si trova una sola indicazione, per il Bric Maria, e nessuna segnatura. Mentre nella prima parte del percorso la traccia è ancora visibile, a tratti intuibile, più su quando si perde si prosegue utilizzando esperienza e competenza nel guadagnare faticosamente il colletto poi la vicina vetta della rocciosa Rocca degli Angioli. Raggiunta l’incantevole conca dove sorge la bergeria di Cristove tutto diventa più facile scendendo alla bergeria di Pra du Fond transitando per un colletto non lontano dalla Rocca Bruna. Attraversata poi l’ampia radura sotto il Truc Garita ci si porta sul sentiero ed infine sulla strada che percorre lungamente il vallone dell’Albergian giungendo al fondo alla borgata del Laux dalla quale si scende a Fenestrelle.
Gli ambienti che si incontrano nella prima parte del percorso, sono aspri, selvaggi e dirupati, ed il percorrerli incute un certo timore. Dalla bergeria di Cristove a valle, quando ci si porta verso il vallone dell’Albergian, tutto cambia perché si attraversano luoghi di una straordinaria bellezza paesaggistica aprendosi la vista da una parte verso questo incantevole vallone, dalla parte opposta verso le cime che vanno dall’Orsiera al Rocciavrè sino allo spettacolare Forte che da Fenestrelle serpeggia verso monte.

Percorsa la valle del Chisone, giunti sin quasi l’abitato di Fenestrelle, prima di superare i resti diroccati della Ridotta Carlo Alberto posta tra il torrente e la strada, si lascia la statale prendendo a sinistra per Chambons lasciando poi l’auto a margine degli spazi che precedono il ponte sul Chisone. Attraversato il corso d’acqua e trascurato lo stradello che s’inoltra in riva per il quale si tornerà, si piega a destra prendendo lo sterrato che salendo accanto ad una casa isolata s’inoltra nel bosco con un lungo traverso costeggiante il prato, al cui interno emerge una strana intelaiatura, raggiungendo più su un bivio dove si piega a sinistra seguendo l’indicazione per il Fort Mutin. Proseguendo sullo sterrato, fatte un paio di svolte e superati i ruderi del Forte, si guadagna un’area attrezzata con fontana nei pressi del ponticello che supera la condotta forzata discendente alla centrale idroelettrica. Il tratto in piano che segue porta all’imboccatura del vallone di Cristove. Attraversato il rio su un ponticello in legno lo stradello prende a salire ripido incuneandosi sempre più nella valle. Sempre costeggiando il corso d’acqua, si trova più avanti l’indicazione, l’unica, per il Bric Maria. La traccia che si prende, un lungo tratto ascendente, affronta da subito un ripido pendio subito intuendo quanto oggi sia poco percorsa. Ampia, però inerbita, a tratti poco evidente, sale ripida nel bosco affrontando poi le svolte che portano a raggiungere una dorsale dove la vegetazione in parte si dirada, con bella vista su Fenestrelle, sul Forte e sulla lungo crinale terminante con in monte Albergian. Dalla parte opposta emergono le cime che vanno dal colle delle Finestre al colle della Roussa dove spiccano l’Orsiera ed il Rocciavrè. Quando si raggiunge un colletto sul crinale separante i due valloni, il piccolo rilievo sommitale è il Bric Maria quotato mt. 1613. Oltre ancora si procede, sempre più faticosamente, su un’intuibile traccia invasa però da novellame di larice che obbliga a continui spostamenti e subito si pensa che non manca molto al momento in cui non sarà più praticabile. Forse un tempo doveva essere una traccia militare, probabilmente un via di fuga, e ciò s’intuisce da come affronta il pendio. Così continuando, sempre in forte ascesa, si raggiunge un punto sulla dorsale dove s’aprono delle estese, scoscese praterie, infestate dagli asfodeli, dove si rimane un attimo perplessi sul come proseguire perché continuare sul roccioso crinale appare impraticabile dovendo affrontare le strapiombanti rocce della Rocca degli Angioli che da questa parte precipitano. Da qui sino al colletto che anticipa questa cima si affronterà il tratto che occorre percorrere con un briciolo di attenzione perché si attraversano pendii impervi e disagevoli. Una debole traccia taglia il pendio tra i prati rientrando nel bosco, e questo più volte, raggiungendo più avanti un rigagnolo che si attraversa guadagnando ad un piccola radura dove tutto sembra terminare. Risalendo però in diagonale il boscoso pendio, una debole traccia tenuta in vita dal passaggio di animali selvatici porta ad un più corposo rio che si risale faticosamente sino a che la visuale s’apre sul colletto posto a sinistra della Rocca degli Angioli. Lasciato il rio e risalito lungamente il ripido pendio, per tracce inesistenti faticosamente si guadagna il colletto e poi, piegando a destra, la rocciosa vetta della Rocca degli Angioli mt. 2231 a cui si perviene evitando dei rocciosi saltini che si superano sulla sinistra del crinale. Dalla cima vista imponente sui monti, sulle valli e sulla sottostante bergeria di Cristove che facilmente si raggiunge senza necessariamente ritornare al colletto.
3 ore e 30 minuti c.ca da Fenestrelle.
L’alpeggio è posto in un’incantevole posizione aprendosi lo sguardo sulla cerchia di monti che vanno dal Becco dell’Aquila, sulla sinistra, al Bric Rosso, sulla destra. Lasciando l’alpeggio si scende e come si guada il rio si piega a destra traversando tra i prati dove la traccia diventa più evidente giungendo così ad un colletto sulla dorsale dove sulla destra emergono le rocce della Rocca Bruna. Come ci si affaccia sul vallone di Cristove, giù in basso si vedono le costruzioni dell’alpeggio di Pra du Fond e l’ampia conca posta a monte dello stesso. Praticate le numerose svolte che dolcemente scendono il boscoso pendio, trascurata quasi al fondo la segnata traccia che scende a valle, superato un modesto rio, al termine della discesa si raggiunge l’alpeggio di Pra du Fond dove il comune di Usseaux ha ricavato un bivacco, fruibile, prenotando e prendendo le chiavi in municipio. Se la bergeria di Cristove si trova in un’incantevole radura, quella di Pra du Fond lo è doppiamente in quanto posta a margine di una splendida conca racchiusa dai rocciosi rilievi del Bric Cuccolina, del Bric Cuccola e dal Bric della Masche, mentre dalla parte opposta degrada a valle la parete est dell’Albergian.
1 ora c.ca dalla bergeria di Cristove.
Tralasciata una traccia, il sentiero 313, che sale agli chalet raggiungendo più avanti la bergeria e poi ai laghi dell’Albergian continuando sino ai ricoveri posti sotto il colle, si prende l’incantevole segnato sentiero che piacevolmente attraversando l’ampia conca sottostante il Truc Garita termina al ponticello sul rio dell’Albergian dove ci s’immette sul sentiero 314/GTA che da una parte sale al colle dell’Albergian, mentre dalla parte opposta scende alla borgata del Laux, segnalata ad un’ora e quindici minuti. L’ampia, segnata, evidente traccia, dopo un tratto in piano, prende a scendere le numerose svolte che permettono di abbassarsi sul boscoso pendio superando nel procedere prima una fresca sorgente, poi un valloncello, raggiungendo così al fondo le ampie praterie erbose a valle della bergeria del Laux. Stando ancora per un tratto sul sentiero, ci s’immette poi sullo stradello che si percorrerà fedelmente sino alle case del Laux. Si scende, sempre con pendenza regolare e costante, e le numerose svolte che seguono nel bosco consentono di perdere gradualmente quota raggiungendo al fondo la piazzuola della bella borgata con i murales, le bacheche, la fontana dai tre getti e altro ancora.
1 ora e 30 minuti c.ca dalla bergeria di Pra du Fond.
Traversando tra le case di questo caratteristico abitato con le fontane, la piazzetta con la chiesa, le fioriere, si giunge più sotto il rio dell’Albegian che si supera su ponte in legno oltre il quale lo stradello riprende diventando il sentiero che s’inoltra chiuso al lati da una siepe di ombrosi noccioli. Oltre l’alveo di uno scavato rio si prosegue ancora lungamente raggiungendo a fondo valle uno stradello che percorso si porta al torrente, che si supera su un ponte, prendendo subito a destra la strada che s’inoltra avendo da un lato le case e le villette dell’abitato di Fenestrelle, dall’altra dei boschetti in riva al Chisone. Più avanti si prende a destra la via della Balma seguendo l’indicazione per il Forte Mutin. Subito dopo aver riattraversato il torrente Chisone, si lascia lo stradello che sale al forte per quello che segue in riva il corso d’acqua sul quale si prosegue rasentando la Ridotta Carlo Alberto. Al successivo ponte si ritorna sull’opposta riva dove questo anello si chiude.
45 minuti c.ca dalla borgata del Laux.

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