Rocca La Verde, Bric Boscasso, Monte Piutas e altro...

Data 19/06/2014 | Categoria: Escursionismo

Come l'assassino torna sul luogo del delitto, puntualmente siamo tornati nei Valloni Cassin e Inchiaus per completare la strage...di cime! (ben cinque).
Sarà che siamo rimasti affascinati dalla bellezza di questi valloni laterali del Preit, selvaggi e scarsamente battuti (in particolare il Cassin), sarà che dovevamo un omaggio all'amico Antonio a cui, in questa zona, mancava solo una cima, la Rocca La Verde, che gli avrebbe permesso di raggiungere la millesima delle vette da lui raggiunte, fatto sta che siamo tornati a completare l'opera iniziata una settimana fa con la Rocca di Pratolungo e la Punta Cialme.
Parcheggiata sempre l'auto nei pressi delle Grange Servino, questa volta, anziché affrontare direttamente il Vallone Cassin, siamo risaliti a piedi fino a poco oltre l'ultimo tornante della provinciale trovando, sulla destra, un sentiero, orientato trasversalmente verso il centro del vallone, che porta in maniera meno faticosa fino al primo pianoro.
Prosegue poi su tracce fino alla testa del vallone dove, dopo un tratto molto ripido, arriva ad un colletto (2534m) dal quale, andando a destra, si arriva, in poche decine di metri, alla cima della Rocca La Verde (2540m).
Inutile dire dei festeggiamenti riservati ad Antonio per il suo record personale delle mille vette raggiunte e degli auguri per le duemila. In proposito Antonio ci ha confidato di essere già prossimo a questo risultato se conteggia le ripetute, cioè le cime salite più volte.
Al prossimo record allora!
Ritornati al colletto e procedendo a sinistra per cresta si perviene invece all'aerea vetta del Bric Boscasso (2589m).
Per continuare nella nostra “strage” di cime, siamo ridiscesi dalla cresta incontrando, poco più in basso, a sinistra, una traccia che taglia trasversalmente il versante Est del Bric Boscasso, permettendo il superamento della parete rocciosa per portarsi sulla cresta del versante nord fino a raggiungere un colletto a quota 2495m che lo separa dalla cima successiva segnata sulle carte come quota 2539m.
Lascia qualche perplessità questo monte senza nome, considerata la sua mole e la sua posizione che praticamente chiude la testata del Vallone Inchiaus.
Pensiamo così di battezzarlo e, in proposito, ci viene in aiuto Osvaldo che, dopo essersi fatto “due marroni” così per la durezza della pendenza, lo definisce “Cima Dlebale” e pertanto per noi questo rimane il nome!
Fatto il battesimo scendiamo dal versante opposto raggiungendo il Colle delle Basse (2366m) dove troviamo due graziose escursioniste tedesche che erano salite dal Preit e, pensando di essere sul Colle Soleglio Bue, cercavano il sentiero per scendere a Chialvetta.
Viene subito da pensare che se ci fosse qualche palina segnaletica queste cose non succederebbero e il nostro territorio farebbe una migliore impressione sui turisti stranieri (poco più avanti abbiamo anche trovato una coppia di francesi!) che apprezzano le nostre belle montagne!
In ogni caso, masticando un po' d'inglese, di francese, d'italiano e di piemontese le indirizziamo sulla retta via e proseguiamo verso la nostra prossima vittima, il monte Piutas (2433m).
Certo che a vederlo così, questo roccione a forma di “piota”, sembra inaccessibile da ogni parte lo si guardi, ma individuato il punto di accesso (che Antonio e Osvaldo conoscevano per averlo già salito), ci si rende conto di poter arrivare con relativa facilità in vetta, pur con alcuni divertenti passaggi alpinistici.
Scesi da questo bel torrione, attraversiamo il Colle Piutas e saliamo su un panettone erboso segnato su alcune mappe come Monte Piutas Nord (2413m).
Per fare buon peso lo consideriamo come quinta cima dell'escursione!
Da qui si continua scendendo fino all'evidente Colle Soleglio Bue.
A proposito del nome di questo colle, una curiosità: pare certo che in origine si chiamasse Beau Soleil (cioè luogo bello e soleggiato) e che nel periodo fascista, per la smania di tradurre tutto in italiano, qualche solone l'abbia maccheronicamente tradotto in Soleglio Bue!!!
Dal colle si scende sul bel sentiero, che poi diventa carrareccia e porta fino alla provinciale che bisogna poi risalire per oltre un chilometro per tornare all'auto e chiudere l'anello.

Escursione effettuata il 19 giugno 2014
Compagnia dell'anello formata da: Adriano, Angelo, Antonio e Osvaldo
Località di partenza: Grange Servino – Vallone del Preit di Canosio
Quota di partenza: 1860 m
Quota massima raggiunta: 2589 m
Dislivello cumulato in ascesa: 1100 m
Distanza percorsa: 14 km
Difficoltà: EE (F per gli ultimi metri di salita alle vette del Bric Boscasso e del Monte Piutas)

fotocronaca 1

fotocronaca 2

Tracciato gps


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