La cipolla:consigli e ricette dalla montagna condovese

Data 15/05/2014 | Categoria: Varie

La cipolla: consigli e ricette dalla montagna condovese

La cipolla viene coltivata in ogni parte del mondo e rappresenta uno degli aromi più utilizzati in cucina. La cipolla è un prodotto dell’orto, utile in cucina e ricca di proprietà terapeutiche. La parte che noi mangiamo è il bulbo centrale, che può essere consumato sia cotto che crudo. Ha un gusto particolare che regala alle pietanze un sapore gradevole e spesso viene utilizzata per la preparazione di minestre, risotti, carni e gustosissimi sughi. Diversi sono i piatti in cucina che la contengono: nelle borgate di Condove si cucinava spesso la zuppa di cipolle, ma anche le cipolle ripiene, quelle crude in insalata e la frittata.
La cipolla ha un consistente valore nutritivo grazie alla presenza di sali minerali e vitamine, ma contiene anche molti fermenti che aiutano la digestione e stimolano il metabolismo; inoltre contiene anche micro elementi quali zolfo, ferro, potassio, magnesio, fluoro, calcio, manganese e fosforo, più diverse vitamine (A, B, C, E). Inoltre ha una forte azione antidiabetica.
Le cipolle si conservano a temperatura ambiente (non nel frigorifero), in un luogo fresco e asciutto.
Per il suo consumo non esistono particolari controindicazioni; l’unico spiacevole effetto che la cipolla può provocare, specie se consumata cruda, oltre ai problemi legati all’acidità di stomaco, è uno sgradevole alito cattivo risolvibile masticando chiodi di garofano o del prezzemolo. Nessun problema se vengono consumate cotte.
Le nostre nonne mettevano una cipolla non sbucciata in un piatto nelle stanze di casa, per prevenire e curare il raffreddore. Altre posizionavano una cipolla tagliata alle estremità in un barattolo vuoto accanto al paziente malato di notte. La cipolla sarebbe diventata nera di germi ed il paziente iniziava a stare meglio. Sono dei potenti antibatterici e antisettici (si racconta che abbiamo salvato molte vite ai tempi della peste). Veniva utilizzata come antibatterico semplicemente applicando il succo sulla parte da disinfettare. Frequenti erano i gargarismi con il succo di cipolla in caso di tonsillite e come espettorante il succo unito al miele.
Quando le cipolle fanno male. Tante volte, quando abbiamo problemi di stomaco, non sappiamo la causa. La colpa potrebbe essere della cipolla. Infatti le cipolle assorbendo i batteri sono così brave da impedirci di prendere raffreddori ed influenze, ed è proprio per questa ragione per cui non si deve mangiare una cipolla troppo tempo dopo che è stata tagliata, perché ha assorbito i batteri dannosi. Le cipolle sono un enorme magnete per i batteri. Non si dovrebbe mai consumare una cipolla già affettata da tempo, neanche se posta in un sacchetto sigillato. La cipolla è già abbastanza contaminata solo per essere stata fuori un po’ dopo essere stata tagliata, e può essere un pericolo. Occorre ricordare che è pericoloso tagliare una cipolla e cercare di utilizzarla per cucinare il giorno dopo; diventa altamente tossica anche per una sola notte e crea batteri tossici che possono causare infezioni dello stomaco come pure delle intossicazioni alimentari. Quindi ogni cipolla tagliata deve essere consumata, mai riposta.

Antichi piatti tipici della montagna condovese con protagonista la cipolla:
Zuppa di cipolle (Supa de siole)
Ingredienti: 500g. di cipolle, 120 g. di burro, un cucchiaio scarso di farina, 100g. di toma stagionata a piccole scaglie, del pane, sale e pepe.
Fate soffriggere a fuoco moderato le cipolle affettate in ottanta grammi di burro. Appena tendono ad imbiondire mescolateci la farina setacciata e lasciate cuocere ancora per due minuti. Aggiungete due litri di acqua, insaporite con sale e pepe e lasciate cuocere per mezz’ora. Tagliate il pane a fette e abbrustolitelo sul fuoco a color oro. In una zuppiera fate degli strati di pane, cospargeteli con il formaggio e fiocchi di burro rimasto. Appena il brodo di cipolle è cotto, filtratelo e versatelo sulle fette di pane che poi farete stufare per c.ca dieci minuti. Servitelo ben caldo.
Cipolle ripiene (Siole pien-e)
Fate bollire delle cipolle. Togliete il cuore e sistematele dentro ad una teglia di terracotta. A parte preparate della mollica di pane macerata nel latte, aggiungete una grattugiata di noce moscata e di formaggio con un pizzico di sale. Riempite le cipolle di questo impasto sistemando sulla sommità di ognuna un pezzetto di burro. Fate cuocere nel forno senza coprirle sino a renderle colorite.
Frittata di cipolle (Frità de Siole)
Indorate nell’olio e nel burro un trito di cipolle e aggiungetevi delle uova sbattute. Salate e friggete dalle due parti

Di Gianni Cordola del Coindo di Lajetto



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