Un anello per sentieri e borgate dell'inverso e dell'indiritto tra Pomaretto e Perrero in val Germanasca

Data 16/04/2014 | Categoria: Escursionismo

Un anello per sentieri, boschi e borgate dell’Inverso e dell’Indiritto, tra Pomaretto e Perrero in val Germanasca.

Località di partenza: Borgata Masselli di Pomaretto mt. 630.
Dislivello complessivo: mt. 850
Tempo complessivo: 7 ore c.ca
Difficoltà: E Il tratto da Peyroneo a Serre Giors: EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone Fraternali Editore

Questo itinerario nella prima parte percorre lungamente i boscosi pendii sull’inverso tra Pomaretto e Perrero degradanti dalle cime che vanno dal Truc Loauza al Gran Truc sino alla Rocca Bianca. Di tanto in tanto, dove la vegetazione s’apre permettendo prati e coltivi, emergono borgate abitate ora sono nei fine settimana e d’estate, mentre più in basso, dove arriva la strada, resistono ancora alcuni residenti fissi. Alternando tratti su sentieri a stradelli, raggiunta Albarea, punto più elevato dell’itinerario, si scende a Combagarino e da qui alle borgate più in basso prima di intraprendere il lunghissimo traverso di spostamento su sentiero che si conclude alle borgate all’inizio della Conca Cialancia. Il tratto da Peyroneo a Serre Giors, certamente il più impegnativo dell’intero itinerario, è da percorrere con attenzione avendo cura di individuare via via le sbiadite segnature che lo identificano, assolutamente indispensabili per non perdersi. Da ripulire e da risegnare, subito s’intuisce quanto oggi sia poco percorso. Scesi a fondovalle, a Perrero, l’itinerario potrebbe concludersi utilizzando, per tornare a Masselli di Pomaretto, il servizio di linea della Valle Germanasca.
Se si vuole continuare sulla parte opposta del versante, quello dell’Indiritto, scesi ad attraversare il torrente Germanasca, occorre risalire sino all’Eirassa e a S. Martino e proseguendo ancora per boschi, sentieri e borgate scendere infine a fondovalle al ponte Batterello dal quale si torna rapidamente al punto da cui si era partiti.

Presa la superstrada della Val Chisone, si esce alla rotonda dei monoliti seguendo l’indicazione per Prali e la valle Germanasca. Superati gli abitati di Inverso Pinasca, Chianavasso e Chiabrera, a margine della rotonda dei minatori presso il ponte sul torrente Germanasca, alla borgata Masselli di Pomaretto si può lasciare l’auto.
Ci si inoltra tra le case e prima del successivo ponte che si supererà tornando, subito dopo la fontana sulla sinistra parte il Sentiero n° 7 “Verso i Mulini” che, traversando lungamente tra le borgate dell’inverso, terminerà a Perrero. Tempo di percorrenza segnalato: 4 ore e 30 minuti c.ca. Difficoltà: escursionismo facile: è così è, almeno la prima parte, da Masselli a Peyroneo.
Si sale, subito ripidi, e fatta la svolta inizia un lungo traverso di spostamento a monte del torrente Germanasca che più sotto si sente mormorare. Poi la pendenza si attenua quando si attraversa una grossa canalizzazione coperta che, derivando l’acqua del corso d’acqua, alimenta una centralina elettrica a valle. Superata una pista forestale, subito dopo si prende verso monte, come suggeriscono i segnavia biancorossi che ci accompagneranno per l’intero percorso, uscendo infine sulla strada che sale da fondovalle sulla quale ci s’immette. Fatta la svolta si raggiunge la prima borgata dell’inverso, Fort Louis, oggi abitata solo da un residente fisso. A monte delle case l’ampia traccia prosegue rasentando un traliccio elettrico per poi piegare a destra così rientrando nel bosco che si risale lungamente. Fatte un paio di svolte, s’addentra nella pineta, sorretta valle da grossi lastroni di pietra mentre a monte i muretti evidenziano terrazzamenti ora in totale abbandono. Così proseguendo, oltre una valletta dove scorre un modesto rio, si termina su di una pista forestale che porta ai primi prati e poi le case di Albarea dove la visuale s’apre libera nel punto in cui si trova la fontana all’inizio della borgata mt. 1126, punto più elevato dell’anello.
1 ora e 15 minuti da Masselli.
Scendendo tra le case si raggiunge lo slargo in cui termina la strada proveniente da fondovalle, là dove sorge la fontana posta all’altro capo. Lo sterrata che si prende, rasentato il cimitero, scende alla borgata Olivieri dove comincia l’asfalto. Segue un lungo tratto, da prima in piano e poi perdendo quota, che porta alla successiva borgata di Combagarino, dove emerge la chiesa dominante la valle. Seguendo il corso della strada si prosegue, sempre scendendo verso valle trovando al terzo tornante la borgata Trussan. Poco oltre, per strada o traversando tra le case, si raggiunge l’ultimo nucleo abitativo, Peyroneo, avvicinandosi la strada al corso del rio Claretto. Fatto l’ultimo tornante, poco dopo, si stacca sulla sinistra il sentiero 233 per nulla segnalato alla partenza. Lasciata la strada si scende tra i rovi al corso d’acqua che si attraversa su di un ponticello di legno oltre il quale si sale per prati in abbandono trovando i ruderi di una casa dove si piega a destra. Il lungo tratto che ora si percorrerà, che porta alla borgata di Serre Giors sulla strada per la Conca Cialancia, richiede una certa attenzione in quanto, già alla partenza, occorre individuare i segnavia biancorossi che dovranno ripresentarsi puntuali, anche se oggi sono assai sbiaditi, qualche volta di difficile individuazione, spesso lontani tra loro. Per non sbagliarsi è meglio procedere di segno in segno anche se il sentiero, nel suo complesso è sempre visibile ed evidente. Dal suo stato si intuisce quanto oggi sia poco percorso e salvo il primo tratto in moderata ascesa è quasi tutto il piano. Trovati i riferimenti di cui s’è detto inizia il lungo tragitto di spostamento che subito guadagna una panoramica dorsale con bella vista sulle borgate attraversate. Si raggiunge così l’insediamento abbandonato di Aguglietta oltre il quale la traccia si porta via via verso ovest traversando nel fitto del bosco. Quando si divide, si va verso monte e poi, più avanti, si scende rasentando un muretto al fondo del quale ci si immette su una traccia che sale da fondovalle. Che si sia nel giusto lo si capisce quando si trova la presa d’acqua di un acquedotto oltre la quale il sentiero sembra perdersi. Si è invece sempre nel giusto e lo testimoniano i segnavia biancorossi che si devono ripresentare puntuali e rassicuranti. Così lungamente continuando si raggiungono i segni che preannunciano l’avvicinarsi delle case, come prati, taglio degli alberi e altro. Segue ancora un lungo tratto in piano nel chiuso bosco che porta alle case della borgata di Serre Giors. Presa la strada della Conca Cialancia, verso valle, subito dopo due curve la si lascia per il sentiero che conduce alla borgata di Piano Faetto da dove si scende all’imponente rio Faetto attraversandolo su un ponte in ferro e calce struzzo risalendo oltre alla strada che conduce a Perrero che si prende. Al fondo, superato il torrente Germanasca e lasciato sulla destra l’edificio ora in abbandono dove terminava l’ultimo tratto di teleferica del “Gran Courdoun” dove veniva immagazzinato il Talco proveniente dalle miniere, in pochi minuti è possibile raggiungere il centro abitato di Perrero.
2 ore e 45 minuti da Albarea.
Se si vuole ancora proseguire passando per le borgate dell’Indiritto, opposta al ponte subito si trova l’indicazione per Fort e per Eirassa. Si deve ora percorrere un tratto d’asfalto, in salita, normalmente privo di traffico. Fatte un paio di svolte in un quarto d’ora si raggiunge quest’ultima borgata. Rasente la fontana parte il sentiero non segnalato, né segnato per S. Martino. La piacevole, evidente traccia, dopo un primo ripido tratto, traversa lungamente nel bosco costeggiando terrazzamenti, sempre in moderata ascesa, raggiungendo alla sommità i prati e poi le case della borgata sulla strada che si percorre per un breve tratto subito trovando l’indicazione sulla destra per Balbencia. Lo stradello che si prende s’inoltra lungamente rasentando da una parte i prati, dall’altra i muretti dei terrazzamenti, raggiungendo il bivio dove si prosegue diritti per Villasecca. Continuando a traversare, a margine dei prati, si entra poi nel bosco e oltrepassata un’asciutta valletta in breve si raggiungono le case di Villasecca Superiore. Ottima è l’acqua della fontana e caratteristica è la lapide che celebra l’elettrificazione della borgata.
Saliti alla superiore strada, la si attraversa, e presso un caratteristico castagno riprende il sentiero che porta a fondovalle. Rientrati nel bosco e lasciato sulla destra il rilievo del Bric Erbule si scende poi alla valletta dove scorre un rio che si attraversa su di un ponticello di legno. Dalla parte opposta riparte ripido il sentiero. Fatta qualche svolta si prosegue poi quasi in piano traversando lungamente nella pineta sino al punto in cui, lasciata la traccia che si inerpica sulla sinistra verso Vrocchi, si prosegue diritti scendendo a raggiungere il punto in cui termina uno stradello che preso in breve conduce alle poche case di Comba Crosa. Continuando verso valle, fatte alcune svolte che consentono di superare l’insediamento di Bastia dove si trova quella che era una scuoletta Beckwith, ancora si scende sino al punto in cui inizia l’asfalto, poco prima di Torre. Evidente, sulla sinistra, a margine dei prati, parte l’ultimo sentiero che subito rientrando nel bosco scende a valle a tratti ripido. Lastricato, anche se invaso dalla vegetazione, poco percorso, le svolte che seguono, soprattutto quelle della parte terminale, consentono di raggiungere al fondo la strada principale della valle. Attraversato un rio in breve si è nei pressi del ponte Batterello sul torrente Germanasca. Percorso un breve tratto d’asfalto subito lo si lascia per lo stradello sulla sinistra che alla sommità raggiunge le case di Lausa che si oltrepassano scendendo ancora alla strada. Dalla parte opposta un brevissimo tratto porta al ponte, sempre sul Germanasca, raggiungendo così la fontana di Masselli. Traversando tra le case in breve si ritorna alla rotonda dei minatori dove questo lungo anello si chiude.
3 ore dal ponte sul torrente Germanasca a Perrero.

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