Sono un ciclopirla: 3 colli con la Bonnette, 2802m, il più alto asfaltato d’Europa

Data 29/08/2007 | Categoria: Bici da strada

Ebbene sì, devo ammetterlo: sono anch’io un ciclopirla, e, tra i 12 che eravamo, che pirla proprio non erano, ero il più pirla di tutti.Credevo che avrei fatto una relazione del tipo:Partiti da Vinadio, 904m, alle 7, fatto 4250m di dislivello passando dal colle della Lombarda, 2351m, Isola, 871m, Col de la Bonnette/Restefond, 2802m, Jausiers, 1218m, Col della Maddalena, 1996m, Vinadio, 904m, alle 19.
Visto solo asfalto, ruota anteriore, sudore e caldo. Come andare sulla cyclette a casa per 12 ore. Mai più!!!

Invece non è andata proprio così, salvo che il percorso è stato proprio quello.
Siamo partiti leggeri, con 4 dico quattro macchine al seguito, piene di gente simpaticissima, dei nostri zainetti, generi di conforto materiale e psicologico.
Al colle della Lombarda il gruppo si era già sfilacciato per bene, perché dovete sapere che i pirla da strada sono come i pirla da mtb: bastardi: mai che uno aspetti un altro, con la scusa: sai io devo andare del mio passo.. e gliela mettono tutta, pur di arrivare in cima un metro prima, fossero anche morti.
Anch’io ho fatto così, col risultato di arrivare una ventina di minuti dopo il maschio alfa, che non saprete mai chi è, ma che potete tentare di indovinare. Io l’avevo capito subito dalla sua dichiarazione alla stampa, alla partenza: aveva confessato di non avere alcun allenamento alle spalle. Un classico.
Quelli che sono arrivati dietro avevano tutti una buona ragione: vi dirò solo la mia: polpacci bloccati dal giro del Malinvern due giorni prima, e scusate se è poco, ma sempre una scusa.
E poi il colpo di scena.
Mio.
Carico la mia superbicipirla su un’auto e ci salgo, tra l’ilarità generale di tutti, che dicono che sarebbe più normale fare le salite in auto e le discese in bici.
Ma io no.
Io vado giù in auto coi miei 2 simpatici portatori: mi fanno una domanda e sono fritti: in quella mezz’ora e 1500m di discesa, si son dovuti sorbire la storia completa della mia vita, delle due generazioni precedenti, dei figli illegittimi o presunti, le mie convinzioni filosofiche, mischiate a tutte le gite in mtb e con lo snowboard, e la storia completa di tutti quelli de Lafiocavenmola.
Ad un certo punto ho visto che stavano per crollare dal sonno, ma per fortuna(loro) eravamo arrivati.
A Isola (871m!!!) ci aspettano quasi 2000m di salita.
Scarico la mia bici (pubblicità occulta: chi vuole comprarla??), una barretta, scorta d’acqua e via, parto mentre gli altri s’ingozzano già di panini, con la scusa che sono lento, ma con l’insana intenzione di non farmi riprendere mai più.
Fino a S.Etienne de la Tinée faccio una bellissima e nuovissima ciclabile a fianco della normale, col risultato che loro non la faranno, andranno più veloci, uno col naso nel c..o dell’altro e mi prenderanno.
Ad un bivio prenderei a destra, ma due simpatici ns accompagnatori, con l’auto ferma a fare il servizio foto, mi dicono di andare a sinistra… sale, sale, come se non bastasse il dislivello, e poi scende e si ricongiunge con quella che avrei preso io, bella in piano a S.Etienne de la Tinée.
Minchia se prendevo a destra li staccavo di brutto!!
Comunque, dopo la strada prende a salire sul serio, ma ho il supporto delle auto al seguito che mi passano e mi dicono: attento li hai alle calcagna!! Bastardi anche loro.
Ma vado su ancora un bel pezzo, guardo i tornanti sotto: nessuno! Ma sono proprio bravo!!
Senonché sento al mio fianco un fruscìo di vento che mi sposta ed una parola:
Ciao!
Riconosco il maschio alfa.
Gli dico; come ciao, facciamo due parole!!
Credo non sia riuscito ad udire le mie ultime parole, era già 100m avanti, ho sentito solo un “Eh!”, credo, ma forse non ho sentito bene.
Ora il mio obbiettivo è il bar che c’è sulla strada, l’ho provato una volta che l’ho fatta da solo nell’altro senso.
Ormai non ce la faccio più, le gambe sono dure, ma ho un piano per la mia dignità:
Mi fermerò al bar, mi siederò nel de hors, ordinerò una coca ed un caffè e mi sbaferò il mio primo panino, così gli altri mi supereranno, ma… bella forza: io ero fermo!
Il bar è chiuso.
Apre tra un’ora.
Ma mica sono scemo. Mi fermo lo stesso.
Panino, riserva d’acqua, arriva anche il mio secondo figlio, Fede; non se la sente di lasciarmi solo. Si ferma anche lui.
E così ci vediamo passare davanti tutti gli altri, e gli diciamo su dai, coraggio, mancano solo 1300m di dislivello.. come se noi fossimo freschi come delle rose.
Poi si riparte.
C’è un furgone che affitta moto, mi chiedono se voglio un “Pastis”, io mi fermo, perché no?
Per fortuna era uno scherzo, con un pastis avrei fatto ancora max 100m di dislivello!!
Ridendo e scherzando, ma non troppo, si sale: si vede il colle: mi dico saranno massimo ancora 300m di dislivello, non ho portato il Gps, per non guardarlo, ma Fede, non so da chi ha preso, mi dice: solo più 800m!!!!!
La mia solita occhiata che lui capisce benissimo: “Se mi dici ancora una volta l’altezza ti scaravento nel burrone”.
E fino in cima neppure una parola, solo sudore e lacrime.
Abbiamo giurato che al colle di Restefond (2715m) non faremo un metro in più, inutile giro della cima della Bonnette, strada fatta dai francesi per vantare il colle più alto d’Europa asfaltato.
Infatti al bivio Fede non dice una parola e continua, sulla salita che rasenta il 20%.
E io dietro, come un pirla.
Lassù, accanto alla lapidaria lapide che dice 2802m, il Maschio Alfa ci aspetta da più di un’ora.
Credo che l’unico modo per superarlo sia avere con sé una pistola come Indiana Jones e fare veloce mentre ti supera.
Ma noi siamo inglesi e gli facciamo i complimenti.
I nostri insuperabili accompagnatori ci chiedono se vogliamo panini, coca, frutta, tè, ecc..
Gli dico no grazie, vorrei un po’ di nutella, un bicchier di vino ed una sigaretta.
Mi portano la nutella, il vino e la sigaretta.
Grandissimi!
Ma credo che la sigaretta me la farò sul colle della Maddalena.
C’è ancora 800m di salita, ma prima la discesa.
Carico la solita bici sulla solita auto e giù!!... qualcuno mi imita. Stanno imparando, non è mai troppo tardi!
A Jausiers finalmente al bar, ci offrono anche la coca, ma così è troppo!!
E poi il piano n.2: sarà meglio che parta più avanti, altrimenti non li fregherò mai!
Mi faccio portare fino al bivio per il Vars e via, stavolta non mi prendono tanto presto.
Anche i 2 che volevano rinunciare salgono dopo di me: brrravissimi!
Passano le auto e mi dicono la solita mi…ata: ti stanno alle calcagna!!
Gli rispondo: No! Stavolta fino a Larche non mi pigliano, le mie gambe diesel stanno giusto cominciando a girare bene, se ci fossero ancora almeno 100 km arrivo primo!
Infatti il solito Maschio Alfa ci stà alle calcagna a metà strada tra Larche e l’ultimo colle.
Lancio avanti Fede e gli dico: ritorna vincitor!
E al Maschio Alfa, prima che mi superi gli dico: non lo prenderai mai!
E poi lo saluto: credo che stavolta lui avrebbe fatto volentieri a meno.
Chi ha vinto non è dato sapere.
Arriviamo tutti sul colle ed inspiegabilmente non carico la bici sull’auto: parto in discesa senza neppure il chei uei dicendo loro che non mi aspettino a Vinadio, che arriverò molto dopo.
Infatti già prima del lago mi hanno superato tutti, ed io posso andare giù tranquillo senza angoscia, col vento tiepido di questo fine d’estate che mi scompiglia i biondi capelli, rallento per far passare le marmotte e per guardare il disegno del volo di rondini a sera, e se sono corvi fa lo stesso.
Quando passo nelle gallerie penso a come sarebbe brutto farsi schiacciare da Pirla da un camion che ha troppa fretta in una strada troppo stretta.
Ma cosa vado a pensare, tanto sono a Vinadio, la mia auto da sola che mi aspetta col tramonto che fa sempre tanto poesia, sulla piazza deserta.
Invece no!
Sulla piazza c’è Fede che mi aspetta, forse da mezz’ora, ma mi dice che saranno si e no 5 minuti.
Ma che bello avere una famiglia vera!
Tecla, ritorna, ti prego!!!!!

Supporto logistico: Marzio, Alessandra,Thomas, Rosanna,Nadia,Attilio,Franca.... Grazie!!!!
Ciclopirla: Alberto,Alberto,Davide,Davide,Enzo,Enrico,Fausto,Flavio,Ivor,Pierluigi,Fede,Pierriccardo... alla prossima...?!?!?!?

Data: 25/08/2007
Partenza/Arrivo: Vinadio
Zona: Valle Stura di Demonte, Vallée de la Tinée
Lunghezza: 169km
Dislivello: 4250m
Difficoltà: DSLG (Da Spaccarsi Le Gambe)
Tempo lordo indicativo, con pause vino nutella bar pipì ecc. 12 ore

In attesa delle foto che mi vedono.....UN UOMO SOLO AL COMANDO... beccatevi queste!
Album foto


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