Rocca Castello per la Cresta Nord Integrale

Data 13/08/2007 | Categoria: Arrampicata

Circa un anno fa contattavo telefonicamente per la prima volta Enzo Cardonatti per organizzare la consueta serata del 'Settembre Almesino' (una ricorrenza annuale del CAI di Almese).
Da allora direi che la mia vita alpinistica, e non solo, è cambiata....
In meglio....in peggio....bho....sicuramente ho perso tanti capelli e qualche anno di vita.
Però, per contro, prima di allora tutta una serie di gite (...chiamiamole così...) le ritenevo improponibili per me e le mie capacità tecniche....ma più in generale le consideravo un pò da fuori di testa.
Ad oggi ho scoperto che proprio quelle gite sono veramente adatte a persone fuori di testa...ma la cosa grave è che tra i fuori di testa mi ci ritrovo anche io!
Dopo i canali a 45/50° scesi in sci....il maestro (o anche l'auto-definitosi Giorgio Armani dell'arrampicata) ha decretato che era giunta l'ora di arrampicare (seriamente) e così mi propone di salire la Rocca Castello in Val Maira.
Io già discretamente preoccupato, pensando a tutto quello che avrei voluto fare nelle ultime ore di vita che mi restavano, oso chiedere al 'maestro' lungo quale via voleva sacrificare il suo neofita discepolo....sperando nella via normale...
La risposta ferma e inappellabile fu: Cresta Nord Integrale.
E così fu!

Il gruppo è tra i migliori sulla piazza: Enzo (Armani), Lorenzo (mangiapoccagasuens), Marilena (ancheledonnefannoripido) e Mario (mariuolo) Monaco.
Io per trovare conforto psicologico invito alla scalata anche Emilio proponendole una tranquilla escursione in Val Maira...ovviamente accetta senza chiedersi troppi perchè...

Domenica è il gran giorno, verso le 8:30 siamo alle Grange Rabet poco dopo 'Campo Base' dove termina la strada.
Lì ci attendono Marilena e Mario che hanno dormito in tenda....
Molti penseranno...certo per essere più riposati....e invece no, perchè il giorno prima Marilena è salita alla Provenzale e Mario è partito da Prazzo in bici.
Vabbè...

Alla tenda si capisce subito che la giornata sarebbe stata speciale: Marilena estrae dalla sua attrezzatura il vero ed autentico martello da roccia di Patrick Berhault...a quel punto Lorenzo senza capire più nulla entra in stato di contemplazione mistica....quando poi Marilù gli dice che avrebbe potuto usarlo...non capisce più nulla!

La salita fino al Colle Greguri è su comodo sentiero, poi dal colle o poco prima si scende di 50/60 metri fino all'attacco della via.
La via di 350 m è di stampo classico senza soste e lungo i tiri la chiodatura (dove presente) è essenziale (ovviamente chiodi tradizionali tutti da verificare e ribattere).
Solo negli ultimi due tiri si trovano spit....sinceramente un pò fuori luogo su una via del genere...
I tiri sono 9 o 10 con difficoltà abbastanza continue dal III fino al V della fessura, passaggio chiave della salita.

All'attacco tutti si preparano e calzano le scarpette....io naturalmente no....se Messner fa il VI con gli scarponi...io potrò ben fare il V.
Le cordate sono: Mario-Marilena, Lorenzo-Enrico, Enzo-Emilio.
I primi 3 tiri sono definibili come 'interessanti', difficoltà continue, esposizione notevole, tutto da attrezzare, e soste 'psicologiche' su chiodi traballanti.
Ma è il quarto tiro a mettere tutti a dura prova.
Il passaggio della fessura di V grado già a vederlo è inquitante, ci sono 4 chiodi (tradizionali) di cui 2 al limite dal saltare...
Mario il primo a salire li ribatte tutti verificandone la tenuta....poi Lorenzo con il magico martello ricompie il rito scaramantico....meno male perchè io li ho ampiamente testati!
Ovviamente i tre primi di cordata salgono con grande maestria , tra i secondi naturalmente Marilena si distingue in classe ed eleganza dei movimenti!
La parte alta della via è spettacolare, abbastanza tranquilla (III con passi di IV) sempre molto estetica e aerea.
Per mia grande soddisfazione l'ultima lunghezza la tiro io, uscendo su una vetta che non avrei mai pensato di poter raggiungere.
Mario e Marilena più veloci riescono anche a raggiungere la Torre Castello scalando la famosa placca Gedda!
La vista dalla vetta è grandiosa e mooolto aerea!
Nonostante la stanchezza siamo tutti soddisfatti della scalata.

In discesa seguiamo la via classica con 3 corde doppie fino alla grossa cengia, da questa un'ultima vertiginosa doppia di 40 metri deposita al colle.
Anche se sembra banale, la discesa è stata abbastanza laboriosa a causa dei consueti grovigli di corde e del 'traffico di rientro'.

Alle baite degna conclusione di una giornata memorabile con 4 bottiglie di vino, salami, gorgonzola e altre prelibatezze, il tutto condito da tanta allegria!

Un saluto e un grazie a tutti i grandi soci di oggi che mi hanno fatto vivere una giornata sensazionale.




Data: 12 Agosto 2007
Quota max: 2452 m
Partenza da: Grange Rabet
Quota partenza: 2024 m
Dislivello: 500 m
Zona: Valle Maira
Difficoltà: AD+

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