Un anello nel vallone del Gran Dubbione per il colle di Cro ed il monte Parpaiola

Data 15/03/2013 | Categoria: Escursionismo


Un anello nel vallone del Gran Dubbione per il colle Cro ed il monte Parpaiola

Località di partenza: Dubbione presso il ponte di Annibale mt. 550
Dislivello: mt. 684
Tempo complessivo: 6 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei Sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Il vallone del Gran Dubbione, “Una valle che profuma d’antico”, s’incunea profondamente lateralmente alla valle principale del Chisone ed è chiuso dalla cerchia di monti che vanno dal monte Cucetto al monte Cristetto passando per la Punta della Merla e la Punta dell’Aquila. Là dove si divide per formare da una parte la Comba Gleisassa, con la spettacolare via dei sette ponti, e la comba dei Traversi dall’altra, parte anche una traccia che risalendo il rio Costabella ed il Combale delle Combe raggiunge alla sommità il colle di Cro sul crinale che separa la valle del Chisone e quella del Lemina. Uno stradello percorre lungamente questo crinale toccando per via vari colli. Proseguendo sullo stesso, superato quello di Pra Martino, dove transita la strada che consente di scendere in val Chisone o in val Lemina, si giunge alla cappella di S. Benedetto dove una strada ed un sentiero scendono a fondo valle Chisone.
Questo itinerario s’incunea all’interno della vallone del Gran Dubbione percorrendo la traccia posta sulla sinistra orografica del torrente, normalmente poco conosciuta e frequentata, scendendo poi al corso d’acqua di cui si risale per un tratto il corso. Saliti al colle di Cro e percorso lungamente il crinale, guadagnata la cima del monte Parpaiola, si scende a valle per un’altra via che transita per la borgata di Giborgo.
Questa del Gran Dubbione è senza dubbio un’incantevole valle che merita essere conosciuta per i numerosi itinerari che in essa si possono effettuare e per i singolari ambienti che si attraversano, aprendosi a ventaglio, nella parte mediana oltre la cappella di Serforan, a tre valloni che nella parte alta diventano spettacolari, aspri e selvaggi.

Presa l’autostrada per Pinerolo occorre continuare verso la valle del Chisone in direzione Sestriere. Superato l’abitato di Villar Perosa, raggiunta la borgata di Dubbione, frazione di Pinasca, alla rotonda in centro all’abitato si svolta a destra e poi ancora di nuovo, prendendo la stretta via che traversando tra le case termina al ponte d’Annibale nei pressi del quale si può lasciare l’auto.
Non considerando la traccia che prosegue diritta, il sentiero 347 che percorre la destra orografica del vallone, attraversato il ponte si prende a sinistra la via Serre seguendo l’indicazione per la borgata Anselm. Poco oltre si continua sempre da questa parte sullo stradello sterrato che sale al punto il cui parte il ripido sentiero che raggiunge alla sommità una dorsale oltre la quale la pendenza si attenua. Ben segnata e segnalata una traccia s’inoltra lungamente quasi in piano addentrandosi via via all’interno del vallone per poi più avanti piegare a destra sempre seguendo l’indicazione per Anselm. Usciti su di un prato, che si risale, si rientra nel bosco rimanendoci sino alla successiva indicazione per Gran Dubbione - Sette Ponti – Tagliaretto, dove ci si immette su di un’altra traccia. Ancora un breve tratto nel bosco e subito si giunge alla “Variante Panoramica - Variante Breve”, dove è indifferente quella che si prende, perché entrambe portano su di una più ampia traccia che si stacca dalla strada poco oltre Anselm, borgata sulla strada che da fondovalle sale a Giborgo. Quella che ora si percorrerà è una singolare traccia, quasi uno stradello, che inoltrandosi s’addentra sempre più all’interno del vallone. Ampio, per un lunghissimo tratto in piano perché sotto di esso è interrata una tubazione dove scorre l’acqua derivata dal torrente, procede attraversando un modesto rio superato che si ha su un ponte si raggiungono più avanti delle rocce dove è stata collocata una Madonnina. Così continuando si perviene al bivio per Turma, borgata per la quale si passerà tornando, mentre, all’opposto della valle, spiccano le case di Tagliaretto con la caratteristica chiesetta. Oltrepassato ancora un rio questa ampia traccia termina trasformandosi nel sentiero che per un tratto sale ripido raggiungendo alla sommità dei ruderi oltre i quali si sdoppia. Mentre quello superiore ritorna verso la borgata Turma, si prosegue invece diritti lungo quello di sinistra. Scesi al rio si risale l’opposto versante per poi scendere ancora, questa volta al torrente principale, che si supera su di un caratteristico ponte in muratura. Seguendo fedelmente le tacche biancorosse si prosegue sempre restando vicini al corso d’acqua costeggiandolo e risalendo la riva sinistra per un lungo tratto. Alternando tratti in piano ad altri più impervi tra le rocce, si raggiunge più avanti il ponte di Costabella. Prendendo a sinistra in una diecina di minuti si può salire alla singolare cappella di Serforan, oggetto della variante breve di cui al fondo.
2 ore c.ca da Dubbione.
Altrimenti, superato il rio del Gran Dubbione, subito si individua un’ampia traccia che si segue per poco verso valle lasciandola poi per il sentiero che si porta verso il vallone del Combale delle Combe. Non segnato e tantomeno segnalato, s’inoltra penetrando via via all’interno della valle stando da prima non lontano dal rio. Recentemente ripulito dall’invadente vegetazione sale a tratti ripido e le svolte che seguono consentono di uscire più sopra ad uno slargo raggiunto da uno stradello che preso conduce all’assolato luogo dove sorgono le poche case di Costabella. Lasciata la pista forestale che prosegue oltre il rio, qui giunti si continua lungo quella che passa sotto le case. Più su, superato il corso d’acqua, la strada prende a salire e le numerose svolte che seguono sul boscoso pendio consentono di guadagnare progressivamente quota. Dalla parte opposta luccicano al sole gli appigli fissi posti sulle falesie che contraddistinguono quel versante. Così continuando si esce sulla strada nei pressi del Forte, dove la copertura arborea cessa e la visuale improvvisamente s’apre. Prendendo a sinistra, aggirata un’ampia conca e superate le poche case di Coccheria, si raggiunge il colle di Cro mt. 1155 posto sulla dorsale che separa la valle del Gran Dubbione da quella del Lemina, raggiunto dalla strada che sale da Talucco.
1 ora e 15 minuti c.ca dal ponte di Costabella.
Di qui in avanti si proseguirà stando lungamente sull’ampio sterrato che rimanendo a tratti sul crinale toccherà, nel procedere, vari colli. Per intanto si segue l’indicazione per Pra Martino e Mercanteria prendendo lo stradello sulla destra che subito si porta a queste poche case dove, piegando a sinistra e superato il pilone, si ritorna sulla traccia principale. Percorso un primo tratto, volendolo si può guadagnare la boscosa, vicina cima della Rocca Nera, tornando poi sulla strada, che per un po’ diventa asfaltata, raggiungendo il colle Lubè dove troviamo un crocevia. Trascurata una traccia che scende sulla sinistra, un’altra sulla destra che porta a Giborgo, che comunque si raggiungerà, si prosegue, in direzione Pra Martino sino al successivo, modesto colletto dove, prendendo a destra, un sentiero conduce in vetta al boscoso monte Parpaiola mt. 1234. Ridiscesi dalla parte opposta sulla strada, giunti all’ampia insellatura di Pian Granetta si abbandona la traccia principale che prosegue per Pra Martino prendendo a destra per il rifugio Fraita che subito si raggiunge. Lasciatolo si perviene più avanti ad un quadrivio dove ancora si prende a destra la pista forestale. Alla svolta che segue si prosegue diritti e superato un modesto rio ci si alza per poco prendendo poi il sentiero sulla sinistra che subito raggiunge dei ruderi, che si oltrepassano, scendendo poi per un ripido sentiero che, fatta la svolta, termina di sotto su di uno stradello, nuovamente nei pressi dello stesso rio, dove ci si immette prendendo a destra e percorrendolo per un lungo tratto sino a che lo si lascia per l’evidente sentiero che parte sulla sinistra. Scesi nel bosco si esce di sotto sui prati a monte della soleggiata borgata di Giborgo, che si attraversa, terminando sulla strada che si segue per un tratto verso valle lasciandola al quarto tornante per lo stradello che porta alla borgata Turma o Badola. Poco prima delle case si stacca, sulla sinistra, un sentiero ben segnato dalle solite tacche biancorosse. Ad un iniziale tratto quasi in piano ne segue un altro che scende una ripida dorsale terminando di sotto sull’ampia traccia, già percorsa salendo, nel punto in cui questo anello si chiude. Facendo a ritroso la stessa strada, superato il sito con la Madonnina ed il ponte sul rio, più avanti si individua il punto il cui lasciarla e ripercorrendo quanto già fatto senza alcuna difficoltà si scende al ponte di Annibale a Dubbione.
3 ore e 15 minuti c.ca dal colle di Cro.

VARIANTE BREVE. Quasi una passeggiata. Raggiunto con l’itinerario descritto il ponte di Costabella, si prende a sinistra la traccia che in breve conduce alla singolare cappella di Serforan, a picco sul torrente, dove si può sostare perché è presente un’area attrezzata.
Da questa a si può tornare a valle transitando per la borgata di Tagliaretto, famosa per le sue meridiane. Si percorre lungamente scendendo il sentiero 347 che in un’ora c.ca riconduce a Dubbione presso il ponte di Annibale.




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