Il Bosco dell'Impero

Data 14/03/2013 | Categoria: Varie

Il Bosco dell’Impero

La sistemazione dell’alto bacino del torrente Lemina, realizzata da parte del Consorzio Provinciale Rimboschimenti, incominciò cent’anni fa alle pendici del monte Rochisie con il rimboschimento di alcuni incolti e terminò poco prima dell’ultima guerra mondiale allorché venne inaugurato il “Bosco dell’Impero” (denominazione di chiara impronta fascista) nel territorio posto poco sopra l’abitato di Talucco nella val Lemina.
Prima dell’inizio dei lavori l’area appariva completamente nuda, impoverita da tagli troppi intensi effettuati sul bosco preesistente e dal pascolo caprino che impediva ovunque lo sviluppo di nuove piantine.
L’intervento fu dunque realizzato con lo scopo di proteggere questi versanti dai problemi di erosione e di instabilità che avrebbero potuto coinvolgere le borgate sottostanti, in quel tempo molto popolate.
In tal senso furono costruite, oltre a sentieri e piccole strade di servizio, alcune opere accessorie di sistemazione costituite da muretti in pietra e piccole briglie (sbarramenti trasversali che servono a limitare la pendenza dei corsi d’acqua).
La scelta delle specie da impiegare nel rimboschimento fu orientata verso “piante rustiche” cioè in grado di adattarsi con facilità alle condizioni locali e soprattutto di svilupparsi si terreni poveri, poco profondi e con forte erosione superficiale.
Osservando bene la situazione attuale si può certamente riconoscere che il lavoro intrapreso ha raggiunto i risultati prefissati di copertura del suolo e di regimazione delle acque e oggi, laddove vi era un paesaggio lunare, c’è un bosco rigoglioso in piena attività.
Nella parte del rimboschimento alle quote superiori, lungo la cresta che unisce il colle Ciardonet al monte Rochisie, la specie più frequente è senza dubbio il pino silvestre che oramai si è decisamente naturalizzato espandendosi oltre l’area originaria di impianto. Nella parte bassa invece, in quello che è definito il vero e proprio “Bosco dell’Impero”, sono più diffusi il larice e l’abete rosso.
Nel corso degli anni sono stati eseguiti degli interventi di miglioramento che hanno provveduto ad allontanare dal bosco tutti i soggetti poco sviluppati (perché chiusi, nella lotta per la ricerca della luce, da altri individui più vigorosi), malati o oramai quasi morti per attacchi di parassiti. Questi interventi sono però stati condotti in modo discontinuo e solamente su aree limitate, cosicché attualmente vi sono vaste zone (la fascia alle quote superiori) che necessitano urgentemente di tagli in grado di liberare dalla concorrenza soggetti di buon avvenire, in particolar modo le giovani piantine (la cosiddetta “rinnovazione”), che affollano il sottobosco, al fine di aiutare i processi di ricambio naturale e di garantire la continuità nel tempo della copertura arborea.

Il "Bosco dell'Impero" lo si attraversa percorrendo il sentiero 49 che parte da Talucco e che raggiunge il colle Eremita transitando per le poche case della borgata Borgogna.
Oltre il colle Eremita si può proseguire sino al colle Ciardonet per poi salire al colle Sperina ed in vetta al monte Freidour, oppure, transitando per il rifugio Melano-Casa Canada, salire per il sentiero 52 ai colli Aragno e da questi sulla vetta del monte Tre Denti.




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