...non c'è il due senza il tre...

Data 02/03/2013 | Categoria: Cascate di ghiaccio

...la luce del sole muore lentamente dietro l'ultimo sperone di roccia della gola del Martinet...
E' stata una giornata intensa, intrisa di emozioni uniche, di fatica, ma anche di gioia assoluta..Sono affamato, ma solo adesso me ne rendo conto...per l'intera giornata mi sono nutrito di altro...di colori, di contrasti, di luce e di ombra, di freddo e di neve...ed in quei momenti non mi serviva altro...non volevo niente di diverso, non desideravo nulla di meglio..
E pensare che sino ad un mese fa neanche sapevo cosa fosse e cosa volesse dire andar per cascate..ora come ora non farei altro.
A distanza di una settimana ci troviamo nuovamente nel parcheggio degli impianti di Pontechianale, ma a differenza di sette giorni prima il meteo è strepitoso...cielo blu sopra di noi ed un sole caldo (forse troppo) ci accompagna.
Paolo teme di non trovare in condizioni la parete di ghiaccio osservata con bramosia sabato scorso.
Oltretutto un po' intimoriti dal grado 3 previsto dal bollettino valanghe, abbiamo risalito la val Varaita ipotizzando altre mete, partendo però dalla certezza di valutare subito le condizioni del Paretone. La colata è impressionante, verticale, quasi non riesco a capacitarmi di come gli alberi, presenti in parete, possano stare su.
Raggiungiamo l'attacco battendo traccia in poco meno di 15/20 cm di farina, sicuramente a casa, dietro un pc, avevo ipotizzato molta molta più neve.
L'ambiente è fantastico ed il contrasto di colori tra ghiaccio, neve, roccia e cielo è incredibile.
Paolo sale il primo tiro gasato..il doversi liberare la linea di salita dalla neve accumulata, lo fa tribolare, ma sono sicuro che al tempo stesso gli fa 'sentire' maggiormente il tiro.
Il ghiaccio è buono, cristalli volano nell'aria ad ogni piccozzata..in un attimo Paolo è in sosta ed è il nostro turno.
L1 è piuttosto verticale, sopratutto la candela a 90° che porta alla sosta..qualche aggancio, qualche piccolo bel movimento ed un pizzico di aiuto dall'alto e sono in sosta.
Ogni volta è meglio, ogni volta è una nuova scoperta ed una decisa conferma.
Il tiro successivo dal basso pareva molto più breve, ma essendo in traverso ci impegna quanto il precedente..in uscita la mia soddisfazione è davvero grande.
Certo, da II tutto è più facile, ma ad ogni colpo di picca ben assestato, ad ogni rampone che si insersce al posto giusto è come se la corda davanti a te non esistesse..o quasi!!
Con una sola doppia dall'ultima sosta ci depositiamo alla base del paretone giusto in tempo per cogliere una magnifica istantanea della mattinata.

A questo punto i dubbi assillano Paolo..neve effettivamente ce n'è poca, quindi il pericolo valanghe potrebbe essere evitato, ma chissà come saranno le condizioni delle cascate del Martinet.
Basta andare a vedere...

..parcheggiata l'auto a Chianale ci avviamo carichi di entusiasmo alla gola del Martinet..
L'ambiente è decisamente più suggestivo, la gola è piuttosto stretta, le ripide pareti laterali rendono il tutto molto più interessante..arriviamo al primo risalto e ne rimango davvero colpito.
La cascata è proprio gonfia, di un colore azzurro intenso, solo il rumore dell'acqua che velocemente scorre dà movimente al tutto.
Il nostro entusiasmo viene però smorzato dai primi metri di risalita.
Siamo costretti a procedere molto più a sinistra in quanto grosse crepe attraversano il ghiaccio in senso orizzontale, oltretutto ad ogni piccozzata il suono non è incoraggiante.
Arrivati in sosta non ci resta che batter traccia in un mare di farina per arrivare all'anfiteatro del Martinet.
Se quello di Pineta mi aveva impressionato, questo addirittura mi lascia senza parole. Le colate sono incredibili. Solo la linea di Bianca Sirena è assente, le altre sono tutte ben formate ed il loro colore ci informa sulla loro consistenza. Ecco davanti a noi però i 50 metri della via originale: un muro di ghiaccio a 80° davvero da lasciarti a bocca aperta.
Dopo un breve consulto, che ci induce alla prudenza, Paolo attacca la parete..il silenzio è assoluto, sono momenti importanti. Qualche metro...una vite...ancora qualche metro ed un altra vite...arriva dove, visto da sotto, il ghiaccio pareva più esile...continua…anche il solito rumore del ghiaccio che si frantuma e precipita verso il basso pare attutito...ancora qualche metro...mai un'indecisione...
Infine è fuori...Resta l'ultimo problema, trovare la sosta seppellita sotto la neve...ma sono solo dettagli, e per noi che siamo sotto, paiono passare solo pochi istanti…ed un attimo dopo è il nostro turno.
Mi godo la salita come fosse la più bella mai fatta, ovviamente sino alla prossima...le picche fanno il loro ottimo lavoro ed i ramponi mordono sentendo forse la fame che non sento io. Arrivo in sosta con il sorriso sulle labbra...non per un gioco, ma anzi, per la sicura consapevolezza di ciò che sto vivendo...
Neve, ghiaccio e roccia, tre elementi che giocando a creare contrasti davvero unici..e noi siamo soli, immersi in questa natura benevola..
Il tempo di imbastire le doppie sui due salti, e siamo sulla strada del ritorno verso la macchina...resto indietro...un po' per la fatica, un po’ perché vorrei prolungare questo momento più a lungo…guardo Paolo ed Alex che mi precedono…io invece volgo ancora lo sguardo alle mie spalle...
...la luce del sole muore lentamente dietro l'ultimo sperone di roccia della gola del Martinet...


Data: 02/03/2013
CASCATA PARETONE
Prima salita: M.Ariaudo e B.Comino il 17 dicembre 2000
Difficoltà: TD (II/4/D1)
Dislivello: 70 mt
Quota: 1650 mt
Esposizione: Nord
Avvicinamento: Posta a sinistra del sentiero di accesso all'anfiteatro di Pineta Nord

CASCATA MARTINET VIA ORIGINALE DI DX
Prima salita: G.Ghigo e P.MArchisio il 23 febbraio 1980
Difficoltà: TD (III/4+/D1)
Dislivello: 120 mt
Quota: 1950 mt
Esposizione: Nord-Est
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