A volte ritornano..

Data 16/02/2013 | Categoria: Cascate di ghiaccio

..'Non esistono proprie montagne, si sa, esistono proprie esperienze. Sulle montagne possono salirci molti altri, ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre'..
Mi piacerebbe partire da questa frase di Walter Bonatti..calzante come sempre, assolutamente non banale.
E' proprio così, o meglio, più vado avanti e più mi accorgo sia così.

Ognuno di noi va in montagna e trae da questa situazione, sensazioni differenti..si raggiunge lo stesso scopo, si sale sulla medesima cima, ma ciò che nel proprio io viene scatenato è assolutamente personale.
Poi è ovvio, la soddisfazione e la gioia, è fantastico poterle condividere con chi ci sta a fianco e credo non sarebbero tali se non si avesse la possibilità di farlo, ma quello che si riporta a valle, quello che ti rimane dentro, è un bagaglio da custodire gelosamente e che ti può permettere di crescere…sempre…

Paolo è in ansia…ha proposto una cosa, ma non sa se ci siano le condizioni…teme di aver fatto un viaggio a vuoto e teme di deludere le mie aspettative. Quindi non appena lasciamo l'auto a bordo strada, nei pressi di Ponte Marmora, in un attimo lui è pronto e si precipita ad affrontare le sue paure…io sono più tranquillo (perchè con lui!), ma allo stesso tempo sento crescere in me quell'ansia tipica di chi sta per affrontare qualcosa di nuovo.
E' una sensazione bellissima, anche se oramai alla soglia dei 37, ti senti come un bambino, semplicemente perché l'ignoto ti attira, ti ha sempre attirato, credo sia nella natura umana.
Poi è logico, ognuno di noi lo affronta in maniera differente, chi più cautamente, chi più a viso aperto, però tutto ciò che non si conosce ci attira come un potente magnete.

La strada di avvicinamento è su una sterrata ricoperta da una spanna di farina. Davanti a noi un bosco di conifere e radi faggi ci accoglie..si sale in direzione Sud..sul versante opposto antiche borgate restano a memoria di un tempo che fu e che forse, purtroppo, e sotto certi versi per fortuna, potrebbe anche presto ripresentarsi.

La nostra strada è immersa nel silenzio, nessuna traccia di passaggi precedenti…solo quelle dei padroni indiscussi del luogo...con Manu dibattiamo se quelle che vediamo numerose, siano tracce o meno di lupi..forse sono io che mi sto lasciando trasportare dalla fantasia e la rilettura recente di 'Into the wild' non aiuta…

Proseguiamo la nostra marcia per circa 20 minuti, quando veniamo raggiunti da Paolo..la faccia è sconsolata..le sue parole pure.
Purtroppo pare che il nostro viaggio in quest'angolo di Val Maira sia andato a vuoto e solo adesso mi rendo conto di quanto la mia voglia fosse grande, perché in me la delusione è davvero forte.
..e quando un largo sorriso si apre sul volto di Paolo, ecco sopraggiungere l'ansia..ecco che si fa avanti inesorabile la paura dell'ignoto, di ciò che non si conosce a fondo.

La strada svolta ed ecco apparire davanti ai miei occhi ciò che ho desiderato ardentemente in tutto quest'ultimo periodo…cerchiamo un posto dove poterci preparare al meglio..tutto è immobile…c'è quasi un silenzio surreale…ed anche noi parliamo sottovoce quasi a non voler disturbare.
Il rito della 'vestizione' lo assaporo come fosse la prima volta..ed effettivamente è come lo fosse..osservo Paolo destreggiarsi con l'attrezzatura..mi preparo anche io..

Lasciamo gli zaini a ridosso di una barra rocciosa e ci addentriamo nell' antro del ruscello che lentamente scorre, e quasi appare immobile ai nostri occhi.

La colata di ghiaccio è bellissima...il suo colore azzurrognolo mi estasia, il mio sguardo scorre verso l'alto e si perde nel blu del cielo.
I ramponi che mordono sul terreno sottostante, al momento ancora ricoperto da polvere di neve, produco un suono che mi piace, lo trovo rassicurante.
Paolo inizia la salita, mi chiede se mi piace esserci…come non potrebbe!!
Lo osservo salire il primo tiro, poi tocca a noi.

La pendenza non è eccessiva, saremo tra i 60° ed i 70°, siamo in pieno nord, intorno a noi è ancora inverno!!!…eppure non vorrei essere da nessun altra parte.
Il contrasto che appare ai nostri occhi è però davvero particolare, il lato opposto della valle, in pieno sud, pare già prepararsi alla primavera...non un filo di neve ed un sole caldo illumina tutto.
Raggiungiamo Paolo in sosta.
Il secondo tiro si presenta subito con un bel muro a 75° ed una serie successiva di bellissimi risalti.
La sensazione di controllo delle picche e dei ramponi è assoluta, fantastica, salgo con il sorriso sulle labbra…è da tempo che volevo provare e da tempo non provavo una soddisfazione simile..
Il terzo ed quarto tiro sono abbastanza semplici e seguono un canale, con la neve che ricopre il ghiaccio sottostante, con pendenze mai eccessive, anche se un breve muretto intermedio mi consente di provare l'emozione di salire da primo.
L'ultimo tiro è forse il più estetico, incassato tra le rocce, con pendenza decisamente più accentuata..l'immagine di Paolo all'uscita sancisce la fine di ogni difficoltà, ma anche del divertimento.
Reperiamo tracce di sentiero che attraverso il bosco di conifere e faggi, ci riporta alla strada percorsa qualche ora prima.

Quel che mi piace di Paolo è che non banalizza mai nulla, sempre attento ai dettagli, sempre sicuro nel passo e nell'affrontare le difficoltà, che sia una via in Sbarua, che sia una linea in Perti o una più insidiosa salita su un 4000.
Credo che sia lui che Manu, siano rimasti soddisfatti della salita odierna, ma non hanno sicuramente idea di quello che è rimasto nel mio cuore..
Per carità a voi sembrerà banale e stupido quello che dico, ma provate a pensare a quello che ognuno ha provato la prima volta che, da piccolo, ha giocato con un trenino, con la bambola tanto sognata…
Ecco, io mi sono sentito così…e non tanto per la salita in sé…quanto per la bellezza di trovarsi in un posto solitario, isolato, sconosciuto ai molti, facendo con due amici quello che da tempo sognavo di fare..
L'unico rammarico è sempre legato a chi rimane a casa, perché come scriveva McCandless (protagonista della vicenda narrata in 'Into the wild') …'la felicità è vera solo quando è condivisa'..

Un particolare ringraziamento a Paolo e Manu che con il loro entusiasmo hanno saputo trasmettermi questa nuova passione, e senza i quali sarei rimasto solamente a contemplare questo magico ambiente dal basso...

Data: 16/02/2013
Quota max: 1350
Partenza da: Ponte Marmora
Quota partenza: 1200
Dislivello: 150
Zona: Val Maira
Difficoltà: AD+ (II/3/D1)

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