Un anello per due rifugi nel parco dell'Orsiera

Data 20/11/2012 | Categoria: Escursionismo

Un anello per due rifugi nel parco dell’Orsiera

Località di partenza: Borgata Tignai di Bussoleno mt. 630
Dislivello: mt. 1080
Tempo complessivo: 5 ore e 45 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 3 Val di Susa – Val Cenischia – Rocciamelone – Val Chisone Fraternali Editore

Il rifugio Amprimo a Pian Cervetto e più su il rifugio Toesca, punti di partenza per numerose escursioni e traversate sui monti del parco dell’Orsiera, possono essere facilmente raggiunti percorrendo la quasi pianeggiante traccia che parte da Cortavetto dove termina la strada che sale da S. Giorio in bassa val di Susa. Prima si saliva a questo grande piano percorrendo le mulattiere che partono da fondovalle e questo itinerario, per montare e poi per scendere, ne utilizza due diverse, tutte segnate e segnalate anche se quella che si utilizza per il rientro oggi è poco frequentata. Partiti dalla borgata Tignai di Bussoleno, si raggiunge Pian Cervetto, e poi i rifugi, tramite il sentiero 510, mentre per il rientro si scende sul sentiero 510b che, transitando per le borgate Gros e Ballai, riporta al punto di partenza.
Poiché si parte da fondovalle, questo anello si presta ad essere effettuato nella tarda primavera, meglio ancora d’autunno, per il contrasto cromatico dei colori, quando all’azzurro del cielo si aggiunge il rosso dei faggi, il verde degli abeti, il giallo dei larici ed il bianco della prima neve.
Assai panoramico perché si attraversano luoghi incantevoli, questo itinerario è consigliato a tutti coloro che amano le percorrere le antiche mulattiere che collegano il fondovalle con le borgate e gli alpeggi posti a monte.

Giunti a Bussoleno si prende a sinistra per Mattie ed il parco Orsiera stando sulla strada che in dirittura sale toccando vigne, coltivi e numerose case sparse sino al punto in cui, più sopra, si svolta ancora a sinistra per le borgate Tignai, Meitre e altre. Con un paio di svolte si raggiunge la prima borgata dove si può lasciare l’auto all’ampio piazzale posto all’inizio delle case presso una fontanina.
Subito si individua la via che s’addentra nell’abitato passando accanto alla chiesetta e alle fontane fuori giungendo nel punto in cui si trova una prima indicazione per “Pian Cervetto” dove inizia il sentiero 510a che subito s’inoltra con un lungo traverso scendente rasentando muretti di terrazzamenti che delimitano prati e coltivi ora in totale abbandono, incrociando per via un primo modesto sentiero e, poco dopo, un altro, il 510, che sale dalla borgata Giordani di Mattie, sul quale ci si immette. Un breve tratto e si raggiunge la borgata Parisat, abbandonata da tempo, dove spicca un artistico pilone, e dove si prosegue ancora in ascesa sino a che ci si immette sulla strada che da fondovalle sale alla borgata Pinetti, che si supera più volte, raggiungendo infine una casa isolata, da poco risistemata, con accanto una fontana mentre sulla destra parte la traccia che si prende.
Salendo, a tratti ripidi, lungamente nella faggeta, attraversa più volte la strada, ora sterrata, ci si porta verso monte raggiungendo lo slargo dove termina. Qui giunti, presso la solita bacheca che illustra il “Sentiero dei Franchi”, si trova l’indicazione per salire ai rifugi Amprimo e Toesca. Ancora un ultimo ripidissimo tratto consente di uscire di sopra alla chiesetta di Cervetto, dove inizia il grande falsopiano, trovando ancora alcune indicazioni: per i rifugi, da una parte, e per le borgate Gros e Ballai, traccia che si prenderà che poi per scendere, dall’altra. Proseguendo verso monte, dove tratti in piano si alternano ad altri dove si sale, sempre di poco, superata una casa isolata, in un momento si raggiunge il primo rifugio, l’Amprimo posto veramente in un’incantevole posizione.
2 ore e 15 minuti c.ca dalla borgata Tignai.
Anziché proseguire lungo la valletta, come suggeriscono le indicazioni, è meglio percorrere un tratto del SF, sentiero dei Franchi, e portarsi alla sommità della vicina dorsale. La vista che s’apre è superlativa spaziando lo sguardo sui monti della media e bassa valle di Susa, con l’aperto solco del Moncenisio da una parte, e l’ampio anfiteatro che chiude la prospettiva verso monte, dall’altra. Stando sempre sulla dorsale seguendo il corso di una canaletta, addentrandosi sempre più nel fitto degli abeti, si esce all’ampia radura a margine della quale sorge l’alpe Balmetta. Salendo l’aperto pendio, subito trovando l’indicazione per il colle Aciano, si risalgono più sopra due estese radure per poi proseguire in un incassato valloncello, spesso percorso dalla valanga, dove scorre un rio. Dalle parte opposta riprende il sentiero che subito sale ripido il pendio con una serie di svolte ravvicinate che consentono di uscire al Pian del Roc, dove sorge il rifugio Toesca mt. 1711, punto di partenza per numerose escursioni e traversate sui monti del parco dell’Orsiera.
1 ora c.ca dal rifugio Amprimo.
Ripercorrendo poi l’itinerario di salita, piacevolmente si ritorna alla chiesetta di Cervetto dove ora si segue l’indicazione per le borgate Gros e Ballai subito raggiungendo le case, quasi tutte rimesse a posto, che danno il nome alla località. Lasciato l’insediamento, si percorrerà sino a valle, il sentiero 510b che all’inizio risale il corso del rio, spesso asciutto, superandolo poi su un ponticello, o guadandolo, alzandosi per pascoli sino ad una casa isolata posta su un rilievo. Qui si trova ancora un’indicazione facendosi, subito dopo, la traccia più evidente, sempre segnata dalle solite tacche biancorosse che accompagneranno sino a fondovalle. Percorso un breve tratto in piano, di poco più avanti presso un ometto si comincia a scendere stando un sentiero stretto dai soliti muretti che porta prima ad una casa isolata e poi ad un più esteso nucleo di abitazioni, tutte fatiscenti, la borgata Bringetto, oltre la quale ancora si prosegue sino a che si raggiunge uno sterrato che si prende per un tratto verso valle abbandonandolo poi per una traccia segnata che s’abbassa sulla sinistra. Ancora un ripido tratto, traversando per prati e pascoli in totale abbandono, porta a raggiungere la caratteristica borgata Gros dove molte case sono state ristrutturate. Su una di queste un targa ricorda il sacrificio di tre ragazzi uccisi la vigilia di Natale del 43 dai nazifascisti. Il sentiero che lascia l’insediamento costeggia più avanti un grande muraglione sorpassato che si ha si fa inversione cominciando a scendere nel chiuso della faggeta percorrendo l’ampia traccia segnata che s’abbassa a tratti assai ripida con le ripetute svolte che permettono di perdere rapidamente quota raggiungendo in basso le case di Ballai. Posta quasi a fondovalle, questa borgata, tutta risistemata con una bella meridiana, è raggiunta da una strada che si prende sino al punto in cui ci si immette su un’altra più ampia, quella che salendo porta alla borgata Pinetti sulla quale si sta per un tratto sino al primo tornante. Subito dopo la si lascia per lo stradello che parte sulla sinistra là dove su due castagni gemelli si trova una segnatura. Superato un rio, subito si raggiunge un grosso masso, dove si trova un’altra segnatura, continuando verso monte, per poco, sino ad una ceppaia di castagno divelta. Qui parte una debole traccia che traversando nel bosco transita a monte della chiesetta di S. Gregorio. Poco oltre riprende il sentiero che raggiunto il piano si via via più ampio trasformandosi nello stradello che costeggiando lungamente prati e castagneti raggiunge al termine la borgata Tignai dove questo anello si chiude.
2 ore e 30 minuti c.ca dal rifugio Toesca.

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