Un anello per la Testa ed il colle dell'Assietta dalla val Chisone

Data 28/09/2012 | Categoria: Escursionismo

Un anello per la Testa ed il colle dell’Assietta dal Grand Puy

Località di partenza: Grand Puy mt. 1820
Dislivello complessivo: mt. 1035
Tempo di salita: 3 ore e 15 minuti c.ca
Tempo di discesa: 3 ore e 45 c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta Val Susa – Alta Val Chisone Fraternali Editore

Tutti possono raggiungere facilmente il colle e la Testa dell’Assietta dov’ è posto il cippo a ricordo della battaglia che il 19 luglio del 1747 combatterono su queste cime i soldati piemontesi contro i reggimenti del regno di Francia. Infatti una strada di origine militare, partendo da fondovalle Chisone, sale attraversando questi luoghi e con un percorso sinuoso, fatto di molti saliscendi, raggiunge infine il colle del Sestriere, dove termina.
L’anello proposto si porta a queste storiche cime partendo dal Grand Puy, borgata di Pragelato, abitata ancora tutto l’anno da alcune famiglie. Con un lungo traverso ascendente la traccia guadagna le ampie praterie poste sotto il monte Gran Costa terminando sulla strada dell’Assietta poco dopo la ex casa cantoniera, oggi rifugio, subito raggiungendo la Testa dell’Assietta. Si scende poi al colle dell’Assietta dove la si lascia la strada per la traccia che s’abbassa nel vallone di Cerogne sino alla grande radura. Si risale quindi faticosamente al colletto posto appena sotto le rocce della Rocca del Colle per intraprendere infine l’ultimo tratto, fatto di saliscendi, che attraversando le borgate abbandonate di Colletto e Faussimagna, riconduce al Grand Puy.
Molto bello, assai vario ed interessante, altamente panoramico quando si raggiunge la cresta divisoria tra le due valli, questo itinerario attraversa luoghi poco conosciuti e frequentati come il bellissimo vallone di Cerogne che si percorre per un tratto ritornando.

Percorsa la val Chisone, giunti all’abitato di Pragelato si segue l’indicazione per la borgata del Grand Puy prendendo a strada, sempre asfaltata sino alla meta, che subito sale costeggiando delle case da una parte ed il rio dall’altra, per poi superarlo e intraprendere un lungo tratto ascendente che, con alcune svolte e lunghe diagonali, raggiunge la borgata dove si può lasciare l’auto nell’ampio piazzale posto all’inizio del paese.
Proseguendo sullo stradello che subito fa un ampio tornante, dove termina la traccia per la quale si tornerà, raggiunta la bella fontana e la chiesetta, si segue ora l’indicazione del sentiero 328 per il colle Lauson. Lasciando l’abitato, un’ampia traccia prende a salire attraversando un rio su di un ponticello di legno. Poi, alternando tratti dove si sale di poco ad altri più ripidi, per pascoli da tempo in abbandono e coltivi, poi nel bosco, si perviene ad un punto in cui si trovano delle indicazioni dove si trascura il sentiero 328 che sale al lago ed al colle Lauson aggirando da ovest il monte Gran Costa, rimanendo sempre sull’ampia traccia, quasi uno stradello, che raggiunge infine l’abbandonata alpe delle Rocce. Qui giunti occorre individuare il sentiero 372, cosa non facile per le numerose tracce dovute al passaggio del bestiame al pascolo. Lasciato il pericolante edificio dell’alpeggio è sufficiente proseguire in piano subito ritrovando la traccia che si fa via via sempre più evidente man mano si prosegue. Un lungo traverso ascendente, per pascoli nel rado lariceto, porta a raggiungere, più su, una dorsale, già in vista dall’alpe, superata che si ha inizia un lungo e piacevole tratto in piano, assai panoramico sulla valle, terminando, più avanti ad una incassata valletta dove scorre un rio che si attraversa. Dalla parte opposta si risalgono le svolte terminando su un colletto-dorsale nel punto in cui si trova un incrocio di sentieri. Sulla destra si sale sulla facile cima del Gran Cerogne, di fronte una traccia, attraversando un’estesa conca pascolativa si porta alla parte terminale del vallone di Cerogne continuando per il colle dell’Assietta, mentre prendendo sulla sinistra si sale a svolte alle ampissime praterie erbose poste tra il monte Gran Costa e la Testa dell’Assietta, che si percorrono lungamente, sino a raggiungere i baraccamenti militari. Preso lo stradello che prosegue per la parte alta delle praterie, si termina di sopra presso l’ex casa cantoniera dell’Assietta, oggi rifugio, con accanto un minuscolo laghetto. Saliti di poco subito si raggiunge il crinale divisorio tra le valli Chisone-Susa terminando sull’ampia strada militare, sulla quale ci si immette sino a che si rasenta alla base la Testa dell’Assietta dove sulla cima è posto il cippo a ricordo dei caduti della battaglia.
Da questa modesta cima la vista che s’apre sui monti è notevole: dai quattromila francesi a quelli dell’alta valle, a quelli all’opposto, che vanno dallo Chaberton al Rocciamelone passando per il Seguret, il Vallonetto, il Niblè ed il Giusalet.
3 ore e 15 minuti c.ca dal Grand Puy.
Proseguendo lungo la strada subito si raggiunge l’ampio anfiteatro dove ogni anno, nel mese di luglio, si celebra la festa del Piemonte e dove viene celebrata la messa. Continuando, sempre stando sulla strada, o praticando qualche scorciatoia, si scende poi al colle dell’Assietta, dove, abbandonata la strada militare, ci si abbassa nella valletta sotto il colle subito trovando un minuscolo laghetto, una pozza. Sempre ben segnata dalle solite tacche bianco rosse e da opportuni paletti snodati, la traccia prosegue verso un altro laghetto, più ampio del primo, prendendo poi lo stradello che, fatta la svolta, termina all’alpe Assietta dove si prosegue verso il fondo trovando alcune indicazioni. Continuando si traversa stando sul versante destro, sotto il Gran Cerogne, per poi piegare a sinistra e scendere al rio che si attraversa su un ponticello di legno. La lunga diagonale che segue taglia il pendio trovando un paio di tratti attrezzati con catene che facilitano il transito, con già in vista la sottostante, incantevole radura che si dovrà raggiungere. Dalla parte opposta si scorge il colletto che si risalirà non lontano dalla rocciosa cima della Rocca del Colle. Poi, in prossimità di un paletto con sopra il numero 3, si cominciano a scendere le ravvicinate svolte, perdendo quota, raggiungendo al fondo la radura dove trovando ancora indicazioni. Lasciata la traccia che scende nel vallone di Cerogne per Pourrieres, si prende quella per la Rocca del Colle stando, da qui al Grand Puy, su un tratto del sentiero del Plaisentif. Si rimonta ora lungamente la radura verso monte, sempre seguendo i paletti che via via occorre individuare, sino al punto in cui la si lascia per il sentiero che prende a salire nel bosco sempre ben evidente e segnato, ripido per un lungo tratto. La faticosa ascesa termina quando si raggiunge un colletto dove si trovano ancora delle indicazioni e dove la borgata del Grand Puy è segnalata ad 1 ora e 30 minuti. In una ventina di minuti aggiuntivi si sale e si torna, volendolo, dalla rocciosa cima della Rocca del Colle. Poi si comincia a scendere, a tratti ripidi sino al punto in cui sorgono altre indicazioni e dove parte uno stradello che si prende. Fatta la svolta questo diventa più ampio raggiungendo di seguito le dirute case di Colletto oltre le quali si scende sino al punto in cui si trovano ancora delle indicazioni. Lasciata la strada che porta verso fondovalle, si prende quella che sale, all’inizio ripida e che, oltrepassato un rio, raggiunge le poche case di Faussimagna dove ancora si prosegue affrontando le faticose svolte ascendenti che portano ad una dorsale superata che si ha si intraprende l’ultimo tratto di avvicinamento al Grand Puy. Alternando lunghi tratti in piano ad altri dove si scende, sempre di poco, il sentiero diventa, via via che si procede, sempre più ampio, inoltrandosi nel rado bosco, sempre costeggiando pascoli ora in abbandono. Così lungamente continuando alla fine si giunge in vista delle case della borgata trovando prima la fontana e la bella edicola dedicata a Maria Ausiliatrice, poi il curvone dove questo lungo anello si chiude. Un breve tratto e subito si ritorna allo spiazzo posto all’inizio delle case.
3 ore e 45 minuti c.ca dalla Testa dell’Assietta.



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