Nuova via alle Rocce del Gatto

Data 24/09/2012 | Categoria: Arrampicata

Riporto la relazione di una nuova via aperta da Igor Napoli.

Monte Moro 1740 m.
ROCCE DEL GATTO
“Gli arrampicatori del cielo”

Via molto panoramica ma di scarso ingaggio, adatta a chi arrampica bene sul quinto grado e vuole cimentarsi su una via “di montagna” utilizzando spit e protezioni veloci. L’ambiente circostante, ameno e bucolico, la scarsa esposizione, congiunta alla possibilità di abbandonare la cresta pressocchè in qualsiasi momento, facilita le cose e trasforma il viaggio in un’avventura antistress. Nel libro “Mondolè e dintorni” dicevo che per una ripetizione erano necessari il martello e qualche chiodo. Adesso i chiodi che mancavano sono stati piantati, quindi il materiale occorrente per una ripetizione si riduce a 2-3 nut piccoli, un mazzetto di friend dall’1 al 4, fettucce; una corda da 50 m. è sufficiente. Roccia in complesso buona. Sulla via sono presenti 23 spit e 4 chiodi.


Apertura: la via è stata attrezzata in due riprese, dapprima con Laura Ottonelli, terminata il 4-03-07 con Enrico Rosato. Ne è risultata una simpatica via di 9-10 lunghezze che segue grossomodo il filo di un lungo crestone.
Sviluppo totale: 300 m .
Difficoltà: D.
Avvicinamento. esistono due possibilità: 1) salire in auto sino alla Baita delle stelle (1700 m. ca.), se la sbarra non è abbassata, e di qui scendere per rododendri e pietraie quasi sino alla base dei torrioni più bassi. 2) lasciare l’auto una decina di chilometri prima, (a 1000 m. ca.), in uno spiazzo della strada per Artesina-Pratonevoso, a monte dei due tornanti che precedono la caratteristica chiesetta in cui la strada si sdoppia. Imboccare una comoda mulattiera sulla sinistra, che porta ad alcune prese d’acqua. Ultimamente sono stati fatti dei tagli nel bosco, con relative stradine di servizio. Prendendo le ultime diramazioni di sinistra di queste nuove tracce, ci si avvicina in modo abbastanza pulito alla via. L’attacco si trova a 1470 m. circa, nei pressi di un gruppetto di faggi addosssati alla parete, poco sopra ad un altro risaltino di poca importanza. Primo spit un po’ alto, a 10-12 m., con un pezzo di nylon attaccato.
RELAZIONE
L1 – 30 m. Il primo spit è piuttosto alto, 12 m., segnalato da un pezzo di nylon. Attaccare un muretto grigiastro con fessure, in direzione di una prima clessidra, a circa 3 metri da terra, seminascosta dietro ad un arbusto.(4, 4+) Poi il 1° spit e successivamente un blocco incastrato con cordone, 5+. Poi nut piccolissimo e quindi friend n. 4 in bella fessura verso sinistra. Uscita a sinistra, 5+, ancora in fessura, con altra pietra incastrata da fettucciare. Sosta comoda, su 2 spit.
L 2 - 20 m. 3 spit, su un bel muro che diventa giallastro (4+). Poi attraversare a sinistra, leggero strapiombo e sosta su fettucce.
L 3 – trasferimento facile di 60 m. su cresta rocciosa, (2°) sosta su fettucce.
L4 – 20 m. (3+, 4°) uno spit, alto da terra, molto a destra, su una lama e un chiodo a V. Sosta su fettuccia.
L5 – 20 m. (4°,5°) 2 spit. Sosta su fettucce.
L6 – 30 m. Placca abbattuta (4°,3+), poi placca verticale (4,4+) 2 spit. sosta con fettucce.
L7 – 30 m. Scendere qualche m. sulla destra. Bel risalto verticale, tratto-chiave. 3 spit, (4+,5°). Chiodo, spit in fessura lievemente strapiombante. (5°, 5+). Sosta su comodo terrazzino (1 spit solo perché è molto facile integrare con 1 o 2 friend o nut).
L8 – 60-70 m. (4+ in partenza), poi (3°,2°) senza percorso obbligato, in cresta. Sosta su fettuccia.
L9 – Scendere una decina di m. sulla destra del filo di cresta. 20 m. bella placca dapprima appoggiata, (5+,5, 4+) 3 spit. Poi muretto giallo, 5°, 1 spit. Sosta su 2 spit con anello. ATTENZIONE: la doppia per scendere non conviene farla qui, meglio proseguire con L10.
L 10 – 20 m. (3+ in partenza), poi si cammina sino alla calata.
Discesa: usare la calata a sinistra, su placca molto bella, dove ho anche attrezzato un bel monotiro di 25 m.

Al Gatto sono presenti anche alcuni monotiri chiodati a spit fix da Sergio (Bubu) Rossi e compagni, negli anni ’80. Il posto è veramente bello. La roccia a tratti lichenata, ma l’atmosfera e le luci che si vengono a creare in questo angolino durante i pomeriggi tardo autunnali sono veramente uniche.






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