Il Gran Courdoun

Data 20/09/2012 | Categoria: Varie

Archeologia industriale: il Gran Courdoun

Si trattava di un gigantesco complesso di tre teleferiche e due decauville che trasportavano il talco dalle miniere più alte della valle Germanasca, poste a c.ca 2000 mt. di altitudine, fino alla strada carrozzabile a Perrero, con un salto di c.ca 1200 mt.
La stazione di partenza era a Sapatlè, 2000 mt. di quota. Qui un primo tratto di decauville di 1600 mt. trasportava il minerale alla Colletta Sellar dove partiva il primo tratto di teleferica che scendeva alle miniere di Malzat dove il talco veniva nuovamente trasferito su vagoncini per un altro tratto di decauville che arrivava fino alla Punta Croc. Nuovo trasferimento su teleferica che raggiungeva la Comba Molino e ultimo passaggio alla terza teleferica che scendeva a Perrero al ponte della Vecchia.
Originariamente il talco veniva trasportato a valle in gerle o su slitte di legno. Successivamente furono introdotte teleferiche che aumentavano l’efficienza dell’impianto ma che erano osteggiate da quanti temevano di perdere il lavoro.
Il Gran Courdoun fu proposto per la prima volta nel 1880 dal conte Enrico Brayda, allora direttore degli impianti. Era un tecnico formidabile e aveva il merito di vivere le miniere insieme al resto del personale. Tale progetto fu però bocciato da George Huntriss, presidente della Anglo Italian & Plumbago Mines Company perché troppo costoso. Brayda risolse il problema chiedendo ad un suo amico imprenditore, il sig. Grandi, di costruire a sue spese tutto l’impianto per poi affittarlo alla direzione delle miniere. Così avvenne e lunedì 23 ottobre 1893 il Gran Cordoun fu inaugurato e cominciò a funzionare. Così bene che resse sino al 1961 e sempre con ottimi risultati. Cessando l’attività estrattiva in quota, è stato poi smantellato, ma le stazioni principali e i tracciati delle decauville sono tuttora ancora visibili.
Per dare un’idea del lavoro di estrazione in quota, nel settembre 1938 la sola miniera si Sapatlè produsse 1700 quintali di talco con 39 operai al lavoro. Quasi nessun operaio pernottava nei baraccamenti. In genere essi preferivano ritornare alle loro borgate, sobbarcandosi ore di cammino, pur di rientrare alle loro case dove li attendevano i lavori agricoli o le cure del bestiame.

Per saperne di più e approfondire il discorso sul Gran Courdoun e altri argomenti riguardanti Prali e la valle Germanasca, si può visitare il bellissimo sito di Massimo Martelli
Pralymania.com/index

Album foto


Notizia proveniente da ..:: LaFiocaVenMola ::..
http://www.lafiocavenmola.it

L'URL della notizia è:
http://www.lafiocavenmola.it/modules/news/article.php?storyid=6184