C'era una volta un ghiacciaio...Giusalet 5-sett.-2012

Data 05/09/2012 | Categoria: Escursionismo

Da anni conservo la buona abitudine di andare almeno una volta sul Moncenisio in un Hotel, e provare gli agi del lusso, così capisco come si sta meglio a fare una vita randagia senza osservare alcuna etichetta. Tuttavia la trota che mi hanno servito a cena era sublime,anche le “vin de table” aveva un’ottimo bouquè…ma poi basta con gli agi,non voglio imborghesirmi troppo! a nanna nel gite adiacente,su un bel tavolato,e il mattino seguente breve trasferimento al lago d’Arpon dove ho l’appuntamento con un’amico, con obbiettivo il Giusalet. Saliamo poco convinti, un cielo plumbeo pare caderci addosso,per fortuna che c’è il rif. Vacca che ci offre riparo da un’imminente rovescio. E’ troppo presto per pranzo e troppo tardi per colazione,allora allarghiamo le vivande sul tavolo per una bella “culassiun-disnojra”ormai rassegnati di continuare la salita. Poi all’improvviso siamo trafitti da un raggio di sole,proprio nel momento che il convivio stava prendendo una brutta piega per il nostro fegato, con il boccone nel collo subito con gli zaini in spalla rinvigoriti da quella schiarita. Armati di piccozza e ramponi puntiamo verso il canalone da dove scende il ghiacciaio di Bard,ma…che desolazione,al posto del bel pendio innevato che ho salito solo pochi anni fa,ci sono desolanti sfasciumi di pietre rotte e mobili, è rimasto solo più un piccolo nevaio.Che tristezza! Alla meglio guadagniamo la dorsale sopra la cima di Bard e in breve in vetta,che raggiungiamo in questo pomeriggio mentre le nuvole si stanno sciogliendo,lasciando posto ad un panorama un pò surreale. Per la discesa non abbiamo esitazioni,passiamo per il bel tracciato che passa sulla cima di Bard e giù per una infinita pietraia per di nuovo raggiungere il rif. Vacca,dove continuiamo il convivio che avevamo interrotto per fare una puntata in cima,e dalla culassiun-disnoja del mattino passiamo alla merenda sinojra,e…il fegato ringrazia…
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