Diretta nord alla Piccola Ciamarella, anche detta 'passami la picca'

Data 16/06/2012 | Categoria: Alpinismo

Strano ma vero con qualche giorno di anticipo l'uscita in montagna è già pianificata e nessun imprevisto cambio di programma mi rivoluziona i piani...
Destinazione del giorno la Piccola Ciamarella con una crew di tutto rispetto: Pasquale (reduce dalla cena di classe ), Antonio (reduce dalla bocciofila ), Lurens (stordito come al suo solito ) ed io ostinatamente sci-munito.
Il caldo portato da Scipione preoccupa un po' ma alle 5:30 al parcheggio di l'Ecot sembra non essere ancora arrivato e un'arietta frescolina ci terrà compagnia per buona parte della salita.
Avvicinamento alla parete decisamente luuuungo ma grazie alla neve portante presente dalla piana del des Evettes fila via abbastanza velocemente...poi giunti alla base della parete nord valutiamo le possibilità.
La nostra idea è quella di salire la 'diretta nord' ma la cengia sullo zoccolo roccioso è già parzialmente scoperta e per evitare troppi ravanamenti decidiamo di aggirare la fascia lungo una ripida rampa sulla sinistra.
Passati velocemente sotto gli imponenti seracchi con un breve traverso arriviamo sopra la barra rocciosa dove riagganciamo la via diretta che prosegue verticalmente puntando alla vetta.
Qui le cose iniziano a farsi più serie e il comodo strato di neve si assottiglia sempre più lasciando affiorare il ghiaccio vivo.
Giunti sul bordo destro dei seracchi il pendio si impenna decisamente e un apparentemente comodo passaggio si rileva assai esposto e su roccia/neve inconsistente...uhmmm meglio trovare altro ...
Lurens allora punta dritto e tenta di forzare l'uscita superando un muretto sugli 85° in ghiaccio. Però non appena si alza di qualche metro si rende conto che con una sola picca e senza protezioni non è una cosa troppo saggia...e così ci chiede in prestito una seconda picca. Noi immediatamente gli passiamo la mia picca grazie alla quale riesce a superare l'ostacolo e portarsi sul ripidissimo pendio superiore. Come sotto ipnosi lo guardiamo salire nell'attesa di istruzioni su come proseguire ma ben presto ci rendiamo conto che probabilmente le condizioni non permettono di fare nulla senza attrezzatura specifica e quindi dopo essere sparito dalla nostra vista dobbiamo capire come proseguire.
Da sotto avevamo visto che verso destra il pendio appariva meno ripido...quindi non resta che andare a vedere...
Io in mano mi ritrovo con la sola picca 'psicologica' di alluminio assolutamente inutilizzabile sul ghiaccio così chiedo in prestito una picca...Antonio senza pensarci due volte immediatamente mi passa la sua , poi si rende conto che a questo punto è lui senza picca , così girandosi verso Pasquale gli chiede la picca che prontamente gliela passa . A sua volta si volta indietro ma...opss...non c'è più nessuno ...ma fortunatamente ne aveva prese due e così tirata giù dalla zaino siamo finalmente tutti picca-muniti!
Lo so che sembra assurdo ma questo strano gioco del 'passami la picca' è avvenuto nel giro di pochi istanti senza renderci conto del perverso meccanismo...indice però dell'estrema generosità dei soci di avventura!
Dopo una bella risata non ci resta che tentare il traverso verso destra nella speranza di trovare una rampa più mansueta e così delicatamente partiamo. Il tratto è delicato ed esposto ma ci permette di arrivare ad una rampa sui 50° bundus sempre in ghiaccio ma apparentemente fattibile...e così via in verticale per una cinquantina di metri al massimo della concentrazione (le foto magari la prossima volta ...).
Complimenti a Pasquale che nonostante la poca esperienza non si è scoraggiato ed è salito alla grande!
Usciti dalle difficoltà ritroviamo Lurens un pò preoccupato...poi proseguiamo su terreno decisamente più facile sull'ultima rampa sotto la vetta.
Usciti in cresta ci dividiamo, i soci con qualche passo di arrampicata giungono in vetta mentre io mi preparo per la discesa. Infatti i piani prevedono che gli appiedati scendano lungo la via normale, mentre lo sci-munito scenda dalla nord lungo la via di sinistra.
Forse avrei dovuto aspettare o forse non sarebbe servito a nulla sta di fatto che la neve è decisamente infida, infatti sopra è una crosta dura e vetrificata al limite per la tenuta delle lamine ma non appena si carica il peso si sfonda sulla sottostante neve fresca dei giorni precedenti . Una situazione decisamente poco piacevole, almeno per i miei gusti, considerando che sto scendendo sulla verticale della vetta nella zona più ripida (secondo me decisamente più di 4.1 ) proprio sopra i seracchi.
Ogni tanto attendo nella speranza che il sole faccia il suo lavoro ma l'arietta fresca non permette di trasformare e così alla meglio scendo fin sopra i seracchi per poi con un lungo traversone verso destra arrivare in una zona dove la pendenza molla un pò. Qui però l'ombra e le zone di neve recente slavinata rendono il tutto beton lucido e anche un pò rigolato.....ahhhhh non si può mai stare rilassati ....poi finalmente firn...ottimo firn fino alla piana.
Un pò di attesa per i soci e poi ancora giù sfruttando le ultime lingue di neve fino a mezzoretta dalla macchina.
Grande giornata...su una piccola ma bella nord oggi tutta per noi!




Data: 16/06/2012
Quota max: 3549 m
Partenza da: L'Ecot (Bonneval)
Quota partenza: 2000 m
Dislivello: 1600 m
Zona: Des Evettes
Difficoltà: AD, 4.1/E2

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