Un anello nel parco dell'Orsiera per il colle Aciano ed il monte Cormetto.

Data 13/06/2012 | Categoria: Escursionismo

Un anello nel parco dell’Orsiera per il colle Aciano ed il monte Cormetto

Località di partenza: Cortavetto mt. 1259
Dislivello: mt. 787
Tempo di salita: 3 ore c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E Il tratto dal colle Aciano al Monte Cormetto: EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 3 Val di Susa – Val Cenischia –Rocciamelone – Val Chisone Fraternali Editore

Questa che si propone è una piacevole escursione nel parco dell’Orsiera. Il tratto sino al Colle Aciano passando per i rifugi Amprimo e Toesca e l’alpe Balmetta e quello dal rifugio del Gravio a Cortavetto, ritornando, sono di una bellezza unica: gradevoli, piacevoli e assai panoramici.
La salita al monte Cormetto richiede un certo impegno; come la successiva discesa in Valgravio, assai ripida, che può essere evitata praticando la variante di cui al fondo che ugualmente permette di svolgere un anello, fermandosi magari per una sosta al rifugio Amprimo, meglio ancora al rifugio Toesca. I sentieri, sempre segnati e ora segnalati da una nuova cartellonistica, percorrono, nel procedere, luoghi di grande valore paesaggistico. Abetaie, alpeggi, corsi d’acqua, cime, si alternano sempre mutevoli dando una grande sensazione di libertà.

Percorrendo con l’auto la valle di Susa sulla statale n° 24 del Monginevro, giunti a S. Giorio si piega a sinistra seguendo l’indicazione per Città – Parco Orsiera. Superate alcune borgate, la strada guadagna subito quota con diversi tornanti raggiungendo infine il bivio che precede Città. Anziché proseguire diritti per Adret, si prende a destra e con due svolte si raggiunge Cortavetto dove la strada termina. Allo slargo con bacheca e fontana si può lasciare l’auto.
Seguendo l’indicazione per i rifugi Amprimo e Toesca si prende la comoda traccia che scende costeggiando inizialmente i laghetti delle rane e che poi si inoltra nel bosco con una lunga diagonale in falsopiano raggiungendo così al termine alcune radure e le graziose casette che precedono di poco il rifugio Amprimo posto in una stupenda posizione.
45 minuti da Cortavetto.
Anziché continuare lungo la valletta a lato del rifugio, come la nuova cartellonistica suggerisce, è preferibile salire sino alla sommità del costolone erboso-boschivo, posto di fronte al rifugio stesso, percorrendo un breve tratto del SF (Sentiero dei Franchi). In pochi minuti la traccia raggiunge la sommità della dorsale morenica dove si può ammirare il grande piano sottostante, le montagne della media e bassa valle sino al colle del Moncenisio e il grande anfiteatro che chiude la prospettiva verso monte. Proseguendo poi sulla cresta del costolone costeggiando una canaletta si perviene alla grande, aperta radura dov’è posto l’alpeggio della Balmetta. Al limite superiore dei pascoli troviamo una prima indicazione per il colle Aciano, e questa traccia si prende. Il sentiero che si percorrerà guadagnerà progressivamente quota sempre con pendenza moderata raggiungendo alla sommità dei pascoli superiori il Casotto di sorveglianza, la vecchia Alpe Aciano.
Nella prima parte sono d’aiuto alcuni ometti e le solite segnature biancorosse, assai sbiadite, che aiutano e indicano il cammino. La traccia, superato un canalino, sale portandosi poi nel bosco dove diventa più evidente. Con ripetute, numerose svolte, si sale un versante ammantato di rododendri, lamponi e ontani nani e alternando tratti quasi in piano ad altri più ripidi, si guadagna progressivamente quota incontrando nel procedere numerose radure prative ed una zona sorgiva. Raggiunto finalmente il Casotto di sorveglianza, dove un localino è sempre aperto, utile in caso di bisogno, in pochi minuti si perviene all’ampia sella del colle Aciano mt. 2001. Il vicino monte Cormetto è raggiungibile traversando su una traccia che percorre l’aereo e roccioso crinale. Con facili tratti d’arrampicata, stando prevalentemente sul versante Valgravio, in una ventina di minuti si sale alla panoramica cima quotata mt. 2046, punto più elevato dell’anello.
2 ore e 15 minuti c.ca dal rifugio Amprimo.
Ritornati al colle Aciano, ci si porta ora verso valle, versante Valgravio, affrontando da subito un ripido, erboso versante che permette di scendere alla prima sottostante radura. Anche qui sono di prezioso aiuto le solite tacche biancorosse integrate da paletti con anelli con gli stessi colori che segnano il cammino, soprattutto nel primo tratto tra i pascoli dove la traccia è poco evidente. Entrati nel bosco si esce più sotto in un’altra radura scendendo poi le ripide svolte che portano ad attraversare due volte lo stesso rio. Oltre si risale di poco e lasciando la traccia che prosegue diritta per l’alpe Mustione si prende a sinistra entrando nel chiuso della faggeta. Da qui sino al fondo, dove scorre il torrente Gravio, si starà lungamente sul crinale di una dorsale. Il sentiero scende a valle ripidissimo e subito s’intuisce quanto possa essere faticoso fare il percorso in senso inverso. Finalmente a fondovalle, nel punto in cui si trovano alcune indicazioni, ci s’immette sulla traccia proveniente dall’alpe Mustione raggiungendo il rifugio del Gravio in pochi minuti. Lasciata la costruzione si continua sull’ampia traccia che s’abbassa a valle del rifugio, ricca di tratti quasi in piano, raggiungendo più avanti le dirute case Passet dove si tralascia quella che scende ad Adret continuando su quella che prosegue in piano a monte delle case. Superate Pois e Ambrun, fatiscenti, la piacevole traccia raggiunge infine Travers a Mont. Non resta che proseguire oltre la borgata, in parte ristrutturata, con la graziosa chiesetta dedicata a S. Lorenzo e, fatto il tornante, scendere allo slargo di Cortavetto dove l’anello si chiude.
2 ore e 30 minuti dal monte Cormetto.

VARIANTE: Esiste un’altra possibilità per salire in vetta al monte Cormetto
Giunti alla prima indicazione, posta poco sopra l’alpe Balmetta, la si trascura proseguendo verso il rifugio Toesca che si raggiunge. Oltre, superato il bivio per la porta del Chiot e le bergerie dell’Orsiera, il sentiero, s’inoltra prima in una radura affrontando poi le svolte del successivo ripido tratto nel boschetto di ontani nani che permette di uscire sull’aperta dorsale dell’Alpe di Mezzo dove troviamo alcune indicazioni. Lasciata la traccia che prosegue diritta per la bergeria del Balmerotto, la porta del Villano e il colle del Sabbione, qui giunti si segue l’indicazione per il colle Aciano. Sempre segnata dalle solite tacche biancorosse, una traccia traversa in piano nelle praterie pascolative, tra i cespugli di rododendro e di ontano nano, attraversando nel procedere alcuni corsi d’acqua. Superato un ripido canalino, spesso ricolmo di residui nevosi compattati, un lungo traverso porta ad una boscosa dorsale oltre la quale si risalgono le svolte di un faticoso pendio per intraprendere infine il lungo tratto quasi in piano che porta direttamente al Casotto di sorveglianza.
Questo variante richiede un tempo aggiuntivo di c.ca un’ora scarsa e può essere utilizzato per tornare in alternativa alla discesa sulla val Gravio.


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