Trekking in Val Messa 31/03/12

Data 09/04/2012 | Categoria: Alpinismo

Il versante sud-est del massiccio del Civrari divide la valle di Susa da quella di Viù. è una montagna visibile da tutta la pianura torinese e grazie alla sua posizione è un bel balcone naturale sulle alpi piemontesi. La gita che porpongo oggi consiste in un anello con la risalita dalla cresta sud e la successiva discesa dalla cresta est. Lascio l'auto nei pressi delle Muande Soffietto, sopra la borgata Favella di Rubiana e seguo le tacche rosse sugli alberi che mi portano dentro una bella faggetta fino ad arrivare ad una baita diroccata (foto 1) qui si incontra il sentiero n 577,segnalato con tacche bianche-rosse, mi dirigo verso ovest immerso ora in un bosco misto di latifoglie e abetie pini, fino alla radura del colle la Bassa a quota 1497 (foto2). Al colle si incontra il sentiero che sale da Celle e da qui si può anche salire al monte Sapei. Ora proseguo verso Nord e dopo un breve tratto il sentiero esce dagli alberi e la vista si allarga sulle alpi piemontesi, a sud le alpi Cozie con il Monviso in bella mostra (foto3) a est il Monte Sapei nasconde parte della bassa Val di Susa. Un breve tratto di irta salita mi porta sul crinale che divide l'alta valle del Messa da quella del torrente Sessi (foto 5). Mi volto indietro e lo sguardo spazzia dal Musinè fino alle lontani alpi Marittime (foto 6). Nei pressi della Punta di Costafioratita mi soffermo un attimo per osservare la lunga cresta sud che sale alla Punta della Croce, la cima valsusina del massiccio del Civrari(foto7). Salgo di buon passo seguendo il sentiero sempre ben evidente che seguendo il filo di cresta a volte si inerpica ripido, ma il panorama che mi circonda mi ripaga della fatica, prendo fiato e scatto qualche foto, la catena delle alpi Cozie è sicuramente il migliore soggetto di questo momento (foto 8). Giungo ai 2234 metri della Punta della Croce e grazie alla magnifica giornata mi godo il bel panorama che la cima offre. Le pluricitate alpi Cozie a sud (foto 9) e a est tra la foschia si vedono i tetti di Torino e nella bruma primaverile più a destra il pinerolese (foto 10). Verso nord la catena del Gran Paradiso fino alle candide pendici del Monte Rosa (foto11). Ma il mio panorama preferito è quello verso ovest, dal Rocciamelone fino alla Bessanese un'impressionante catena di tremila imponenti fanni di questa cima uno dei più bei punti panoramici del Piemonte. Lascio la cima e mi dirigo ora lunga la cresta est che scende verso il monte Rognoso. Non vi è traccia di sentiero ma seguo il filo di cresta e a volte scendo di qualche metro sul versante di Rubiana Facendo attenzione, scendo verso est, le pendici verso la valle di Viù sono ancora innevate (foto 13 e 13b) mentre il versante valsusino è ormai completamente sgombro. Rapidamente ma sempre attento a dove appoggio gli scarponi arrivo sopra il colle che divide il Monte Rognoso dal Civrari (foto 14), trovo le tracce di un sentiero che sale dal colle e lo seguo fino alle pendici dello stesso. Ora mi attende una lunga travesrasara a mezza costa per tornare sul sentiero di stamattina. Scendo lungo i ripidi pendii erbosi sotto il colle del Rognoso(foto 15), attraverso alcuni picchi di rocce ( foto 16) per portarmi verso il centro del vallone dove incontro un sentiero usato in estate dai pastori che mi permette di portarmi in breve verso le muande Nubbia e Concessa sotto la punta di Costafiorita e tra i primi fiori primaverili (foto 17 e 18) ritorno sul sentiero che sale la cretsa sud. Un aliante sfreccia sopra di me al la ricerca di una termica che lo porti più in alto lo saluto, mi tolgo lo zaino e mi soffermo con lo sguardo a rimirare il cammino percorso (foto 20).


Data: 31/03/12
Quota max: 2243
Partenza da: Muande Soffietto
Quota partenza: 1220
Dislivello: 1023
Zona: Colle del Lys, Massiccio del Civrari
Difficoltà: EE

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