Bucce d'arancia-Machaby 16/06/2007

Data 17/06/2007 | Categoria: Alpinismo

Via mai banale, ritengo che la gradazione dei tiri sia al limite per il 2° tiro, il 5° e il 6° forse un po' più difficili, il 3° è più facile.
E' una via da non sottovalutare.
Siamo stati li li per rinunciare subito, alcuni nuvoloni non ci piacevano ed il primo impatto con la roccia di machaby, in particolare su questa via ripetutissima, molto viscida è stato un po' hard. Comunque alla fina l'abbiamo portata a termine e, senza vergognarmi, vi dico che qualche tirata sui rinvvi l'abbiamo data...posso mica pensare che i miei 82 kg salgano sospinti dal vento quando i piedi li hai nel vuoto...
Alla fine merenda in cima con pane e salame e pane e formaggio, discesa alla macchina con i piedi in fiamme...e le scarpe le ho del mio numero: come faranno quelli che le portano2/3 numeri in meno?

Evelyn e Roberto

Vi propongo la descrizione che abbiamo utilizzato noi per la salita (in maiuscolo mie aggiunte):

Attacco: dall'uscita di Pont S.Martin dell'autostrada A5 Torino-Aosta seguire la strada per Donnas, superare il forte di Bard e oltrepassare la svolta a sinistra per la Valle di Champorcher. In vista dell'ampia parete della Corma svoltare a destra alla prima deviazione (cartello indicatore: 'Machaby') e proseguire per alcuni chilometri (cartelli indicatori) risalendo il boscoso versante opposto della Corma, fino ad un comodo parcheggio. Dal parcheggio attraversare il ponte sul torrente e salire, per strada acciotolata, ad una chiesa e poi ad un agriturismo (aperto il sabato e la domenica, ottime merende!). Dall'agriturismo seguire le indicazioni per la base della parete: inizialmente strada sterrata, poi, quando questa svolta a sinistra poco oltre una costruzione diroccata (per proseguire verso la base del pilastro Lomasti) seguire un sentiero che prosegue dritto ed inizia a scendere. A fronte di qualche bivio tenersi sempre verso destra, cioè verso la parete, anche se il sentiero sembra risalire. Il sentiero scende molto ripidamente (qualche tratto di arrampicata) ma, con un po' di attenzione, è percorribile con semplici scarpe da ginnastica (non dopo periodi di pioggia). Scendendo si accosta alla parete: le vie sono chiaramente indicate con dei cartellini, dopo i lavori di richiodatura che hanno recentemente interessato la zona. La via attacca nel punto più basso della parete, in corrispondenza di un ampio diedro e di un sentiero che arriva dal basso. (0h30)
VI CONSIGLIO DI POSTEGGIARE ALLA BASE, RAGGIUNGERE IN SALITA LA BASE DELLA PARETE E RIDISCENDERE ALLA MACCHINA PRIMA PER SENTIERO, POI PER MULATTIERA E POI PER ASFALTATA. LA PROPOSTA DI SCENDERE LUNGO LA PARETE (CHE NOI ABBIAMO SEGUITO) E' MOLTO COMPLICATA E RISCHIOSA (E' UN RUSCELLO, IN PRATICA).

Discesa: se si è seguito l'avvicinamento indicato non esiste una vera e propria discesa: in pochi minuti, per sentiero, si scavalca la cima della Corma e si ritorna all'agriturismo, da cui al parcheggio. E' anche possibile accedere alle vie dal basso, partendo da dove si lascia la strada principale nel fondovalle, ma, arrivati in cima alla parete, bisognerebbe ridiscendere per il ripido sentiero descritto, o a doppie lungo la parete: soluzioni entrambe scomode. Dal basso si accede di solito alle vie poste all'estremità sinistra della Corma, che partono un po' più in basso.

Difficoltà: 5c.

Sviluppo: 9 lunghezze per circa 200 metri di sviluppo.

Attrezzatura: via interamente attrezzata, recentemente richiodata. Eventualmente utili un paio di friend medio/piccoli.

Esposizione: sud. In inverno la parete va al sole da metà mattina.

Tipo di roccia: gneiss.

Periodo consigliato: via percorribile tutto l'anno.

Tempo salita: 4 ore.

Riferimenti bibliografici:

Bal M., Raspo P., Mani Nude - Arrampicata sportiva in Valle d'Aosta, Martini Multimedia Editore, 2003
AAVV, Valle d'Aosta - Le più belle falesie, Vivalda Editori-Aria, 1999
Duc A., Arrampicare ad Arnad e dintorni, CDA, Torino, 1988

Relazione

Lunghezza 1, 5c: superare un primo facile gradone fino ad entrare nell'ampio diedro canale, che caratterizza la prima parte di questa lunghezza. Il diedro è via via più ripido, fino a traversare in obliquo a sinistra su difficoltà più semplici. Con un passo delicato fin sotto un tettino (spit sopra), tettino che si aggira poi completamente da sinistra traversando brevemente in orizzontale. Proseguire poi nel canale sovrastante, terminando infine per rocce gradinate più semplici. Bello, ben chiodato, sosta comoda su ampia cengia.

Lunghezza 2, 5c: traversare a sinistra e salire in obliquo (semplice) fino all'inizio di una mangnifica lama/fessura che si segue per una ventina di metri. Spostarsi poi a sinistra (aggirando un risalto) e proseguire per un canale fessurato, uscendo infine a destra alla sosta su comoda cengia. Molto bello tutto il primo tratto della fessura.

Lunghezza 3, 5a: traversare in orizzontale a destra senza alzarsi (spit) e proseguire fino alla verticale della protezione successiva (inutile salire prima). Da quì salire su roccia con chiodatura un po' distanziata, ma magnificamente articolata, più semplice stando leggemente a destra. Sosta comoda su cengia.

Lunghezza 4, 4a: in obliquo a sinistra fino a prendere un evidente spigolo. Salirlo per una quindicina di metri, arrivando ad una cengia boscosa, da risalire brevemente fino alla rocce successive. Sosta in comunque con la vicina via Tike Saab, possibilità di sosta anche su alberi.

Lunghezza 5, 5b: salire stando a destra per rocce non difficili, fino ad entrare in un netto diedro-canale, inizialmente semplice, poi via via più liscio e leggermente viscido (la zona rimane piuttosto in ombra). Sosta su cengia boscosa a destra, lunghezza a tratti delicata.

Lunghezza 6, 5b: varie possibilit` tutte con i primi metri impegnativi, a causa della roccia un po' viscida. Per esempio a sinistra dello spit ci si può alzare su due lamette successive. Si prosegue poi verso sinistra prima con una breve lama un po' tonda, che permette di alzarsi ad un comodo gradino a sinistra. Poi dritti per un breve tratto, spit a destra, traversare quindi orizzontalmente a destra ad aggirare un tettino, salendo poi per lame alla sua destra. Con un ultimo passo si raggiunge una prima cengetta. Da quì per un canale leggermente obliquo a destra, semplice all'inizio, via via più ripido e difficile man mano che si sale, fino alla sosta in ampia conca. Tiro lungo.

Lunghezza 7, 5a: in obliquo leggermente a destra, su terreno via via più semplice. Nell'ultimo tratto si può stare in placca a sinistra o in diedro erboso a destra (attenzione). Sosta comoda a destra su cengia.

Lunghezza 8, 4b: in verticale per sette/otto metri (partenza non banale), traversare poi quasi orizzontalmente a sinistra, fino ad incrociare una via che sale da sinistra. Moschettonarne la sosta, lo spit successivo (in verticale) e piegare poi a sinistra per lame fino alla sosta.

Lunghezza 9, 3b: per gradoni più semplici fino al termine della via (eventualmente, se le corde non bastano, ci si può fermare qualche decina di metri prima (un paio di soste disponibili).

Nota: bella via, che costituisce un'ottima introduzione all'arrampicata sulla Corma di Machaby. Affollata nelle mezze stagioni, specie la domenica, come tutto il paretone.



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