Pala,ramazza e pattini...robe da mat! 2-dicembre- 2011

Data 02/12/2011 | Categoria: Varie

Se a qualcuno manca qualche “giobia”siamo noi! allora si va in montagna di venerdì! Ma a che fare? Sci-alpinismo bisogna andare alto, a camminare bisogna stare bassi,allora noi scegliamo la via di mezzo,ovverossia non facciamo ne una cosa e né l’altra ma…non mettiamo limite alla nostra fantasia per divertirci,allora…si va per laghi!

Certo con la neve che è caduta è difficile trovare un lago cui sia possibile pattinare, bisogna osservare certi parametri;che sia ad una quota che durante la nevicata scorsa non era ancora gelato,che non sia molto profondo altrimenti non è ancora gelato..poi che non sia molto lontano arrivarci,perché quando si va pattinare, con le giornate corte si può fare solo quello,cioè correre sul ghiaccio,piroettare, e soprattutto fare gli scemi, ma anche mangiare, bere…quindi sotto suggerimento della mia amica Noemi andiamo al lago Lauset nella conca a nord di Garitta Nuova.
Ma mi assale un dubbio,anche se ho la certezza che sia già ben ghiacciato,penso che la sua superficie sia infarinata dall’ultima spruzzata di neve,meglio non rischiare…quindi portiamo su anche pala e ramazza! Non si sa mai!
Quando lasciamo l’auto a pian Munè per fortuna non c’è nessuno che ci vede altrimenti saremo stati presi per pazzi a vederci salire sui prati con pattini a tracolla con pala e scopa sullo zaino. Ma noi pazzi non lo siamo,anzi siamo ben organizzati perché oltre agli attrezzi da lavoro abbiamo anche cucina appresso,cioè,fornello a gas pentolino e tante cose buone da mangiare. Robe da mat!

Presto salendo entriamo nella nebbia più fitta,meno male,così siamo occultati,perché non vorremmo mai che qualcuno salisse al lago e pattinasse prima di noi,dovremmo andare a cercare un altro lago!
Quando arriviamo nella “tampa” del Lauset il cielo si apre,la neve è tanta ma portante,è anche bello camminare sulla neve come quando da ragazzini non si possedevano gli sci ed a volte sprofondavamo fino al collo,questo si fa sentire giovani. In prossimità della piana del lago non mi trattengo, comincio a correre come il vento sono ansioso di vedere in che condizioni è il lago,eccolo! È molto più grande di un campo da calcio con una spruzzata di neve sopra,butto giù lo zaino in inforco la pala,si va a spalare il lago! Si…ma non tutto! Spingendo la pala e scivolando sul ghiaccio creo un bel circuito,ripasso alcune volte da allargare la pista intanto arriva la mia amica Noemi armata di scopa da il tocco finale. Morale, quando abbiamo spalato una bella pista di che sembra una pista d’atletica, cioè circa 400 mt, io da una parte mi accascio sulla pala e la mia amica dall’altra parte le lago si appoggia alla scopa. Abbiamo fatto una sudata,ma una sudata!,che eravamo belle che sfiniti,ma ci siamo divertiti un mondo. Non importa se ora non abbiamo più le forze per pattinare ,l’importante è avere avuto la volontà e la forza di venire quassù a spalare il lago ,pattinare ora e solo più un surplus. Sappiamo che ora e possibile, quindi pattinare ci interessa poco.(come siamo complicati!)Tuttavia qualche giretto di pista lo facciamo, eccome che lo facciamo,ma appena il sole illumina la sua superficie puntiamo diritti verso la sala da pranzo che abbiamo individuato in pieno sole contro una roccia e diamo via ai festeggiamenti.
Scavo una buca per il fornellino per un buon brulè per cadrega io prendo la pala e Noemi la ramazza, Mentre dal pentolino esce un profumo inebriante di brulè. Si stà proprio bene in questa terrazza "miralago", ma il sole sta calanco sotto la Riba del Gias,ancora due o tre giri per digerire antipasti e salumi vari poi,carichiamo tutta la nostra attrezzatura sullo zaino e giù illuminati dall’ultimo sole. Lasciamo alle spalle il nostro lago che sta per essere di nuovo inghiottito dalle tenebre della notte dal gelo ,dal silenzio,ma oggi per il lago è stata una giornata speciale,ha conosciuto due mattacchione allegri che li ha interrotto la solitudine di queste giornate invenali…

Presto rientriamo nella nebbia e nei problemi quotidiani che lassù abbiamo dimenticato. Gli impianti della seggiovia sono già attrezzati per la neve che manca, i piloni imbrigliati nelle reti di protezione paiono solitari prigionieri,presto diventeranno anche loro cattedrali nel deserto,invece lassù sul lago, sulla neve il vento porterà via le nostre tracce,ma rimarrà il ricordo di una allegra e divertente giornata…

data:2-dicembre-2011
località partenza:Pian Munè
quota partenza:1600 mt
quota lago :2200 mt
dislivello:600 mt.

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