Bouc de Nubiera da Fouillouse,una bellissima pietraia! 12- ottobre -2011

Data 12/10/2011 | Categoria: Alpinismo

Ormai rassegnato a pestare pietre, almeno cerco di pestare le migliori e possenti pietraie, allora si và dove ce ne sono tantissime,dai massi ciclopici al fine ghiaino adatto a scivolare per la gioia degli scarponi. Questo luogo estremamente selvaggio è il Bouc de Nubiera dal versante francese,ci si accede per un ripido canalone per poi aprirsi a grandiose morene glaciali, infine per arrivare in vetta per un ripido e faticoso pendio di sfasciumi,il tutto ornato da inaccessibili pareti che difendono le vette dello Chambeyron e il Peyras Coupà.

Partiamo all’alba con temperature estive che non vogliono cedere il passo all’autunno, con me c’è l’amico Gianfri e nonna Renata,naturalmente non manca Jolie. Un’ asino mi viene incontro pare salutarmi,e l’unico essere vivente che incontriamo attraversando questo bellissimo villaggio dell’Ubaye che ha il primato di avere il minor numero di abitanti,infatti i suoi residente da molti anni sono solo più cinque: gli anziani coniugi Bourillon che hanno un bar con alimentari e tabacchi,e loro figlio con la nuora e una nipote,che gestiscono un ’avviato “gite d’etape”. Pensare che alla fine della guerra questo villaggio faceva quasi trecento abitanti!

Quando arriviamo all’inizio del canalone che a sol guardalo incute timore scorgiamo un signore che sta salendo ,non siamo i soli oggi ad avere la bella idea di salire questi bei sfasciumi. Ma non finisci qui,a metà canalone incontriamo una giovane coppia francese con un cane che stanno scendendo,hanno dormito nel bivacco che c’è sulla vetta. Questa montagna comincia ad essere molto frequentata, dove non ci sono molte pietre comincia ad esserci una traccia, poi il tutto è facilitato da delle tacche rosse, fatte di recente e da degli ometti messi nei punti giusti.

Renata è estremamente determinata, oggi desidera fortemente salire questa vetta, ma per che ciò avvenga senza troppa fatica devo tenere un po’ a freno il suo passo,il terreno e ostico c’è da saltare da un masso all’altro poi c’è l’assalto finale, come lo chiamo io,cioè un ripidissimo canale di sfasciumi che rende il procedere molto faticoso. Tuttavia la nostra “piccola”Renata se l’è cavata egregiamente, anzi con un sprint finale arriva prima di noi al bivacco sulla vetta. E’ proprio vero, non è necessario essere alti,ma…essere all’altezza!

Sulla vetta incontriamo quel signore che avevamo visto a salire,vedendomi un po’ malandato mi chiede se sono il più vecchio del gruppo,alla mia affermativa risposta egli sventola orgogliosamente le sue 75 primavere. Chapeau! Ci complimentiamo. A vederlo pare il più giovane di tutti. Poi egli aggiunge che ha la medesima età del nostro “povero” Silvio, sfoggiando la sua capigliatura argentea ci fa notare che sono ancora tutti suoi, poi con un sorriso ironico aggiunge :a vos president il plait beaucoup les “minettes”cioè “les jeunes filles”Che vergogna! Ormai siamo canzonati per tutto il mondo! Una cosa è quando noi critichiamo le cose di casa nostra,ma quando è il vicino a criticarle e farcele notare,anche sé dice la verità, ha il sapore di ingerenza oltre a indiscrezione, ciò fa ancora più rabbia.

Poi questo arzillo settantacinquenne se ne và,noi saliamo sulla vicinissima vetta dove il panorama è spaziale,Renata è commossa,questa vetta lei l’ha fortemente voluta,ora si sta gustando intensamente questi attimi.
Una bella ora sulla vetta poi giù scivolando sugli sfasciumi,in astinenza dalla neve,scivoliamo sulla ghiaia. Arrivati sulla morena, non la aggiriamo come abbiamo fatto in salita,troppo facile! Ma la prendiamo di punta per la sua massima pendenza,per un’ulteriore scivolata sui “cailloux” consumando scarponi, gomiti e anche sederi!

Nel tardo pomeriggio rientriamo a Fouillouse,sulla terrazza del suo bar ho il piacere di incontrare l’anziano monsieur Bourillon,egli quassù è ormai un simbolo,vecchia guida del Chambeyron e patriarca del villaggio. Lo vedo ancora brillante,sta tenendo banco con i suoi discorsi del tempo che fu,li vado incontro stringendoli mano,egli affettuosamente mi scambia per un’ altro, non sto spiegargli che non sono colui che crede che io sia,l’importante è vederlo contento, a quell’età,si rimane sempre più soli e fa sempre piacere che qualcuno lo riconosca e scambi quattro chiacchere,fa sentire ancora vivi,utili e importanti…

Poi ancora una tappa ad ammirare l’ardito ponte su una gola dell’Ubaye dove passa la strada che sale a Fouillouse,uno spettacolo della natura e dell’ingegno umano! Ma ci aspetta un’altra un’inaspettata sorpresa prima di porre temine a questa bella gita,una vera ciliegina sulla torta, prima di Saint Paul incontriamo una marea di pecore che stanno scendendo dai pascoli estivi,la nostra auto per alcuni km ondeggia allegramente trasportata da quel gregge belante cui dorsi lanosi sono illuminati e indorati dal sole del tramonto.


data: 12- ottobre-2011
località partenza: Fouillouse
quota partenza: 1880 mt.
quota vetta: 3219 mt.
dislivello:1339.mt.
difficoltà: F.
tempo di salita 4 -5 ore

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