La Blanca o Roche Blanche,una volta e mezza...31-agosto-2011

Data 31/08/2011 | Categoria: Alpinismo

Non è semplice decidere una bella gita quando sai che come compagni c’è il primo cittadino ed il parroco,sai che lasciano la cittadina sguarnita della sua autorità civile ed ecclesiastica, se dovesse succedere qualcosa? Magari un semplice ritardo? Ma Cornelio mi incita,vuole fare qualcosa di nuovo,anche con un bel dislivello, non importa se lontano,e… con un sonoro”Kalos o Kundinos”(bello è il rischio) mi da carta bianca!

Oltre alle due massime autorità c’è anche il lungo Ende (due mt e 3 cm) a dare una ventata di allegria alla gita,lui le studia di notte per spararle di giorno, è più pazzo di me... Quindi in modo deciso in quattro e quattr’otto decido molto democraticamente, avendo carta bianca, di salire La Blanca o Roche Blanche) da Saint Ours,si va lontano,almeno 1500 metri di dislivello ,è una vetta che non conosco o quasi,in verità la scesi molti anni fa venendo in traversata dalla val Mayra,ma grazie l’età ho perso la memoria,quindi è come fosse tutta nuova.

Parcheggiamo l’auto nel villaggio ancora assonnato,il primo tratto di percorso è per una carrareccia che sale al col de Malamort,un bel biglietto da visita…Arriviamo ad una bergerie,vediamo una” jolie bergere” intenta a mungere,non possiamo trattenere dei sagaci apprezzamenti, Cornelio non sente o fa finta di non sentire…, lui è attratto da un gruppo di asinelli,si avvicina ad uno di essi e lo accarezza, anch’io lo imito con un altro asinello, egli dall’alto della sua cultura sentenzia in latino”pares cum paribus!” io sentendolo parlare maiuscolo pensando ad un complimento lo ringrazio,saprò poi che vuol dire “simile tra i simili!”

Dopo colazione si”attacca” la montagna,è un pendio unico di 35- 40 gradi interrotto da una barra rocciosa all’inizio. A vedere quella fascia di rocce pare che non si passi,e siamo attratti da degli ometti verso destra, bhè… ormai per non andare controcorrente andiamo anche noi a destra, pensiamo che la via di salita sia più facile,ma…. Invece il nostro amico prete si dissocia, volta a sinistra verso la barra rocciosa,non si vedono passaggi ma lui avrà avuto una visione…Sordo al nostro richiamo di seguire il gregge continua imperterrito per la sua strada,arriverà in vetta oltre un’ora prima di noi! Invece ormai tra un canale di sfasciumi e insidiosi traversi su pietraie infide sembra che noi siamo entrati in un girone infernale, più in su già oltre metà salita una placca rocciosa, almeno per me, mi da non poche difficoltà a superarla ,spinto dalla speranza che oltre il terreno sia migliore,ma… diventa più infido che mai. Io dico ai miei compagni:”Bele si as gavuma pi nen dai pe suit!”e decidiamo di cercare in qualche modo di scendere. Io tengo sempre un spezzone di corda nello zaino per queste malaugurate eventualità,ma su questo sfasciume è impossibile fare ancoraggi,ma poi guardando bene vedo un cm. di roccia solida sul una placca, faccio un piccolo anello attorno e dico a Ende che sta sopra di tenere bene il piede premuto sulla corda perché non si sfili, usandola come corrimano riesco a togliermi dalla m… Intanto un signore francese pensando che fosse la salita canonica ci ha seguito e raggiunti prosegue fiducioso,li chiedo se questa è la “normale” mi risponde uno striminzito:”je sai pas!” Ma io so che non è la normale,quando scesi anni fa non trovai quel terreno. Finalmente,dopo aver fatto a ritroso quasi tutto il dislivello,riusciamo fare un lungo traversone verso sinistra,che ci porta per la giusta via. Abbiamo imparato una lezione,mai prendere degli abbagli che vengono da destra...

E’ già mezzogiorno mancano si e no ancora 400 metri di dislivello,tira aria di ammutinamento Ende vuole assaporare il sapore amaro della rinuncia,mentre il primo cittadino e deciso a continuare ad ogni costo, non può sopportare lo smacco che il parroco della sua città con ben tanti anni più di lui sia riuscito ad arrivare in vetta,e noi no. Io in queste occasioni cui l’orgoglio è ferito divento un leone,incito a continuare ad ogni costo,solo per due motivi si rinuncia, per il tempo brutto e per il pericolo,ma mai e poi mai per la fatica! Metto il turbo,saliamo con decisione come dovessimo andare a riscattare qualcosa,ma è il nostro orgoglio ferito a darci la volontà e la forza. Vogliamo arrivare in vetta per complimentarci con il don per la sua intuizione di salita,ma il nostro amico già stanco di attendere ci viene incontro in discesa,lassù in vetta tutto solo per una volta tanto ha potuto contemplare il creato a suo modo e non sentire le nostre cavolate! Ci incoraggia a continuare,come se ce ne fosse bisogno!e scende a valle ad attenderci. Quasi in vetta incontriamo quel signore francese che ha continuato la salita sullo sfasciume,le chiedo com’era,egli si leva il copricapo,ha ancora i capelli dritti per lo spavento,e mi dice,”tres,tres,tres,dangereux! E se ne va…

All’una, dopo sei ore di salita e quasi 1800 metri di dislivello(ne bastavano 1400) mettiamo i nostri piedi stanchi sul punto più alto di questa agognata montagna, ci accasciamo letteralmente,ma i nostri cuori sono felici,e io il più felice di tutti perchè tutti noi nonostante tutto siamo riusciti a raggiungere la vetta,anzi quel nostro errore di salita ha dato ancora più interesse alla gita rendendola più sofferta,ma più viva e desiderata.

Quando arriviamo vicino alla bergerie c’è Cornelio che ci attende,si complimenta con noi dicendoci: Bravi! che avete tentato salire quell’orrido! Bravi! perché poi avete saputo rinunciare! E…ancora più bravi perchè avere avuto la caparbietà di non arrendervi ed arrivare in cima! Dopo tutta questa sviolinata io cerco di ridimensionare un po’rispondendogli: Non bravi,ma siamo stati molto sprovveduti a fare un mucchio di km,quando ne bastavano la metà per salire questa montagna dalla parte italiana! Si! Ma…ribatte,l’uomo da sempre è attratto dall’altra metà del cielo,da quello che non conosce…Mentre in quel momento passa vicino a noi la” joile bergere” in abiti succinti, porta con se i secchi di latte appena munto…ci voltiamo tutti… noi verso la pulzella, don verso la montagna…


data:31-agosto-2011
località partenza:Saint Ours di Meyronnes
quota partenza:1775 mt.
quota vetta:3193 mt.
dislivello: 1418 mt.
difficoltà:F.

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