Punta Giegn,questa sconosciuta! e... dintorni...4-luglio-2011

Data 04/08/2011 | Categoria: Escursionismo

L’altro giorno qualcuno mi ha detto; quando non si ha più il desiderio di conoscere cose nuove il suo spirito non più alimentato dalla fonte della scoperta si inaridisce… Mi sono fatto un giro attorno,ed ho visto che ultimamente ho solo più fatto delle ripetizione,magari con qualche variante,ma sempre vette già salite. Meglio darsi una scrollata addosso, con la bramosità di un bambino sfoglio tutte le mie vecchie cartine per vedere se trovo qualcosa di nuovo che sia alla mia portata, poi all’improvviso mi salta all’occhio un nome molto strano, è la Pointe de Giegn di 2903 mt,essa è la propaggine rocciosa che si allunga in territorio francese (italiano prima della guerra) dalla zona dei Prefouns quasi volesse allungare il collo per vedere il mare! Aggiudicata! Ma come arrivarci,beh!ci sono mille modi per raggiungere questo balcone sulla Costa Azzurra dimenticato dal mondo,colpevole solo di non raggiungere i 3000 mt. Io decido di arrivarci passando per il passo di Fremamorta e ritornare per io passo Prefouns,certo, c’è parecchio dislivello,anche se lo spirito è giovane le mia povere ginocchia non lo sanno, scricchiolano, il medico mi ha detto che ho un menisco malandato,l’unica cura per che non peggiori e tenere i muscoli della gamba allenati in modo che sopperiscono alla mancanza di ammortizzatori, allora niente di meglio di metterci un bel gitone ma senza correre per i “ciapè”mei pa fè ‘l fol!”

E’ ancora notte che lascio l’auto alle Terme di Valdieri,che silenzio presso lo stabilimento non si sente più quell’atmosfera romantica di un tempo,quando le Terme erano frequentate dalla borghesia di fine ottocento. Così un cronista ottocentesco fotografa la via mondana del nuovo stabilimento voluto da re Vittorio Emanuele II che vi porse la prima pietra il 10 luglio del 1857:

“Il mattino e la sera si raccolgono le gentili brigate,quali spassandosi in liberi e lieti giuochi o intrattenendosi in festevoli conversazioni,ed all’ombra delle annose piante con teneri e vaghi racconti si dilettano donneando, mentre un eccellente pianoforte si offre agli amatori di musica,e valenti maestri appositamente impegnati rallegrano le serate con suoni e canti;e le gentile signore,raggianti di bellezza ed eleganza sono meraviglioso ornamento dei serali e festivi convegni, i quali per lo più vanno a finire in liete e geniali danze…”

Pare impossibile leggendo le cronache mondane di quel tempo, così colme di bon ton, di comportamenti educati e leggiadri,tutti proiettati verso l’arte e le muse, ci si sia ancora precipitati in due guerre mondiali… Bhe!…alle 5.30 lascio l’auto in un parcheggio con scarpe da ginnastica e scarponi a tracolla mi” bevo” il primo tratto di strada fino al gias delle Mosche,dove inizia il sentiero per il colle di Fremamorta ,io lo chiamo la via maestra,nel senso che prima della guerra quando dall’altra parte era ancora Italia il maestro di Valdieri attraversava il colle per scendere a Mollieres,(fraz. Di Valdieri)ultimo avamposto italiano per andare a far scuola ai suoi alunni…

Interminabili tornanti mi portano al primo lago di Fremamorta,poi un lastricato militare ancora in buon stato passa vicino a tutti gli specchi d’acqua,che offrono l’occasione alla punta di Bresses di ammirarsi dentro. Passo vicino al bivacco Guglia,stracolmo di gente ancora assonnata,poi ancora tende piantate qua e la,tutti stranieri. Poco prima del colle due ragazzi stanno lavorando per noi escursionisti,stanno rimettendo a posto il sentiero,mi complimento con loro. Poi dal colle si apre un mondo nuovo,scendo fino al una zona chiamata Camp Soubran costellata da molti laghetti che occhieggiano qua e la. La discesa finisce, sono di nuovo sui 2200, non mi resta che ricominciare a salire verso il lago Negrè ,che quando mi appare sembra un piccolo mare,cui ci si specchia l’imponente piramide del Giegn con in suoi, ahimè per me, ancora oltre 600 mt. di salita tutto senza sentiero e tutta pietraia,con un passaggietto finale facile,facile su placca. Non arrivava più,ma poi finalmente dopo sette ore dalle Terme mi ci si sono aperti nuovi orizzonti. Sono sulla vetta più alta della zona dei Prefouns,e anche la meno frequentata,perché moooolto fuori mano. Un ramo secco e striminzito funge da segnale di vetta,una breve pausa con un giro fotografico a 360 gradi fermo l’attimo. Ovviamente la sete e tanta,ma una bottiglia di bonarda vivace mi rimette in sesto,telefono a Carla per dirli che sono arrivato in vetta,vengo a sapere che Jolie,che è rimasta a casa fa l’offesa,si è rintanata sotto il letto e non vuol saperne di uscire. Ma qua è parco nazionale,i guardia parco sono inflessibili non ci si può ragionare, quindi per evitare una sicura multa e tante discussioni,con mio grande rincrescimento l’ho lasciata a far di guardia al domo..

Scendo con cautela l’insidiosa pietraia fino a lago poi solo più da salire 300 mt per guadagnare il passo Prefouns. Al colle tiro il fiato, solo più da scendere,ma..mi vieni incontro una signora francese tutta incantata dalla bellezza del vallone del Prefouns,la prima cosa che mi chiede e se in Italia si trova ancora l’alcool da 90 gradi per mettere in infusione il Genepy, in Francia non si trova più,”pas de problems madame! in Italia si trova di tutto!le rispondo,poi tiro fuori dallo zaino il mio “amulin” del centerbe,e le ne offro dicendoli,”desolè! Non sono 90 gradi ma…se a vous possono bastare 72… Non ha mai gustato un prelibatezza cosi,meglio dei migliori Pastis mi dice,poi mi decido a scendere,si fa sera e la strada è ancora tanta. Strada..beh! sentiero..no nemmeno quello! Nella parte alta del vallone la natura se l’ha portato via restano solo più pietre fortemente instabili. La cresta Savoia si inchina ad ammirare le mia gesta atletiche per scendere in quello sfasciume,sembro un gatto di piombo,dopo due ore finalmente piombo su il pian della casa,sono sulla carrareccia,sento un’auto arrivare,mi butto letteralmente sotto ed elemosino un passaggio! Non c’è la facevo proprio più! questo gentile signore mi porta fino alle Terme,togliendomi cinque km di strada,un piccolo neo al mio orgoglio,non ho finto il giro con le mie gambe,ma nulla ha tolto ai miei occhi di tutte le belle cose che ho potuto ammirare…e sopratutto ho visto altre fonti cui placare la mia sete di scoperta!



data:4- luglio- 2011
località partenza: Terme di Valdieri
quota partenza: 1368 mt.
quota vetta:2903 mt
dislivello totale:2300 mt. c.
difficoltà: EE per tutto il giro, EEA per la vetta e…tanta voglia di camminare!

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