Cima del Corborant - 19 giugno 2011

Data 21/06/2011 | Categoria: Alpinismo

In fuga dal vento del nord ovest, arriviamo a Besmorello con una giornata incredibilmente tersa, temperatura ideale e una leggera brezza fresca. Parcheggiamo alla sbarra lungo la sterrata che conduce al Rifugio Migliorero e ci incamminiamo a piedi.
Breve tratto di strata e poi incontriamo le scorciatoie per evitare la monotona carrozzabile, si prende subito quota in un ambiente stupendo, tra il verde rigoglioso dei prati in fiore che fanno da contrasto alla neve presente ancora in quota.
Passati nei pressi di una grossa cascata, entriamo nel lungo pianoro sorvegliato da lontano dal Rifugio Migliorero, posto su un cucuzzolo in posizione strategica (si vede che è dell'epoca militare, anche per l'architettura).
Attraversato il pianoro ci lasciamo a destra il rifugio, ma anzichè proseguire costeggiando il Lago Inferiore di Ischiator, seguiamo erroneamente il sentiero per il Passo di Rostagno sulla destra. Per fortuna ci accorgiamo dell'errore in tempo, e con un traverso senza sentiero ma agevole raggiungiamo il sentiero giusto, una traccia che arriva al colletto della conca del Lago di Mezzo di Ischiator.
Dopo averlo costeggiato a destra, inizia la neve. Anche se non è presto e se non è dura, calziamo i ramponi per salire meno faticosamente senza l'effetto scivolo ad ogni passo, percorriamo interamente tutto il pendio-canalone che si impenna nei pressi di una fascia rocciosa. E' necessario fare passi lunghi per approdare sulle rocce in quanto l'acqua che scorre sotto il nevaio sta creando una spaccatura tra roccia e neve, comunque si passa ancora facilmente.
Al do sopra di queste, troviamo un breve e dolce pendio tra nevai e roccette, prima della conca con il Lago Superiore di Ischiator, ancora parzialmente gelato e con dei colori accesi.
Questo lo contorniamo sulla sinistra in alto, passando nei pressi di una grossa frana di massi e neve caduta non da molto dalla cresta che collega Cima Gioffredo con il Corborant, meglio non fermarsi troppo.
Seguendo le tracce prendiamo quota e ci portiamo alla base del conoide del canale nord, visibile solo all'ultimo perchè molto incassato tra le pareti, ed infatti è ancora per metà in ombra.
La pendenza è subito costante sui 40° e non cambierà fino al termine. Ieri deve aver piovuto e nella notte le basse temperature hanno reso la neve marmorea, le punte dei ramponi mordono bene ma bisogna fidarsi, anche la becca della piccozza oggi fa il suo bel lavoro.
Come al solito Ale e Clot su queste pendenze se ne vanno via, e io a inseguire.
Li raggiungo al colletto, dove proseguendo a destra si deve superare un breve nevaio, neve marcia con le placche sottostanti che affiorano, la catena del percorso estivo è più sotto ma è meglio evitarla e mantenersi sul filo di cresta. Superiamo con facili passi di arrampicata i grossi massi (non troppo stabili, attenzione a non scaricare pietre perchè finiscono direttamente nel canale) e ritroviamo la traccia segnata da bolli rossi, ora più comoda. La parte finale della salita, quando ormai la cima è visibile, è facile, si tratta di un pendio di detriti e roccette solcato da diversi sentierini, fino alla croce ed al grosso ometto posto in cima.
Una meritata pausa in cima, purtroppo breve, per ammirare il panorama sconfinato di oggi, anche se il pensiero va già alla discesa nel canale, sicuramente non da sottovalutare considerato il tipo di neve.
Primo tratto delicato è il nevaio che precede il colletto, con neve marcia e fondo scivoloso; decidiamo di legarci e assicurarci a vicenda, il che ovviamente ci porta via un po' di tempo.
Poi inizia la discesa nel canale, io per primo poi Ale e Clot dall'alto fa sicura e poi scende a sua volta. La neve grazie al sole si è un po' ammorbidita e si riesce a scalinare per bene con la punta del piede, naturalmente scendiamo faccia a monte, per le mie capacità sarebbe impensabile scendere diversamente.
Con calma finalmente siamo fuori dal canale, mentre dalle pareti in zona le scariche di pietre, anche grosse non mancano.
Ritornati sopra il lago superiore, guardiamo la vicina Cima Sud d'Ischiator, sarebbe stato bello salirla oggi ma è più tardi del previsto, sarà per un'altra volta.
La discesa si rivela piacevole e la neve non troppo marcia, che permette anche qualche scivolata, fino a che termina al lago di mezzo.
Ritorniamo all'auto sul sentiero dell'andata con le luci del tardo pomeriggio che ci regalano bellissimi scorci di questo vallone molto selvaggio e con cime


Data: 19 giugno 2011
Quota max: 3010
Partenza da: Besmorello
Quota partenza: 1630
Dislivello: 1380
Zona: Valle Stura
Difficoltà: F+

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