Aquila 12-01-2011

Data 12/01/2011 | Categoria: SciAlpinismo

Torno a scrivere dopo un lungo periodo di silenzio, meditato e voluto per alcune mie considerazioni che non sto a dirvi e spiegarvi.
Ma vi spiego ciò che mi ha spinto nuovamente a documentare alcuni miei scorci di vita.
Giorgio compagno di molte avventure, ma prima di tutto: un CARISSIMO AMICO, mi ha raccontato che durante un gita di aver trovato un certo signore, non si ricorda più chi, che gli diceva di leggere tutti i nostri racconti e che ciò serve a stimolare nuove avventure o solo per il semplice piacere della lettura e godere delle foto di paesaggi e panorami che magari non tutti possono godere in prima persona. Quindi, quale occasione più bella di questa poteva capitarmi per ricominciare!
Mi spiego: mi figlia Desirée ha deciso di diventare una sci alpinista!
Così mercoledì mattina partiamo per l'alpe Colombino con ognuno il proprio obbiettivo, quello di Desirée è di arrivare in vetta, mentre io, il mio lo già raggiunto: è stare insieme a spasso per i monti condividendo con mia figlia, emozioni e sensazioni che madre natura ci può regalare.
Partiamo dal piazzale che sono le dieci del mattino, in questi ultimi anni mia figlia è diventata un po' pigretta e quindi deve pagare pegno, nonostante la sua giovinezza gioca a favore.
Per lei, la salita si fa subito dura e impegnativa, la stradina è ghiacciata ma le pelli fanno bene il loro dovere, per fortuna! Il sole ci raggiunge in fretta e fa veramente caldo, anche troppo per il periodo, quindi breve sosta per alleggerire il vestiario e rifocillarsi un po'. Riprendiamo al salire e pian piano, arriviamo al primo tratto, dove spiana e si vede l'arrivo della vecchia seggiovia. lì ci fermiamo e Desirée si rifocilla un po', così da non andare in crisi, anche perché adesso si tratta di fare il tratto più impegnativo e duro, iniziamo il così detto pistone intermedio, ma per Desirée affrontare la salita in modo diretto, è troppo dura, allora facciamo due bei lunghi traversoni che percorrono tutto il pendio, di tanto in tanto incito Desirée facendole notare, che la casetta è sempre più vicino, lei poveretta ha il fiatone ed è madida di sudore, ma non demorde, sta dando fondo a tutte le sue energie. Arriviamo all'arrivo della vecchia seggiovia, dove decido che per lei è la fine dell'ascesa, ci sistemiamo dove c'era il vecchio bar, lì il panorama sulla pianura è stupendo sembra di essere in vetta. Per lei è comunque una grande conquista, gasatissima e radiosa, s'informa sulle montagne che ci circondano, la vista spazia all'infinito. Esaurita la scarica di adrenalina, ci rilassiamo su una panca, dove dopo un po', arriva un vecchio collega di lavoro con un suo amico, ci si scambia quattro chiacchiere insieme, nel frattempo Desirée si gode lo splendido sole che brilla in cielo. Purtroppo il tempo è tiranno, quando si sta come in paradiso, passa inesorabilmente in fretta e quindi è ora di scendere. Desirée parte con una grinta spaventosa e con il suo modesto apri e chiudi, in men che non si dica siamo quasi alla stradina, ma lì è una lastra di ghiaccio e preferisco non rischiare di rovinare la giornata, gli dico di togliere gli sci e di scendere a piedi, mi carico i suoi sci sullo zaino e devo dire, a passo spedito arriviamo al piazzale. Dove tutti e due, felicissimi scherziamo e ridiamo, come vecchi lupi di montagna ci infiliamo nel bar per coronare la giornata con la classica merenda sinoira.

P.S. Scusate ma ho dei problemi a commentare le foto, vedrò di risolverlo.

Quota partenza: 1240 Mt
Quota raggiunta: 1860 Mt
Tot dislivello: 620 Mt
Grado difficoltà: MS


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